IN RIVA AL LAGO

Questo è un racconto reale, potrei pensare di metterlo come il seguito del mio primo racconto. "SERATA IN DISCOTECA"
Buona lettura.


Il nostro ultimo incontro, è sempre vivo nella mia mente.
Una sera di fine estate, ti raggiungo nella nostra discoteca, sei lì, mi stai aspettando nel parcheggio.
Bello nella tua maglia attillata, bermuda, le tue labbra carnose, i tuoi occhi sorridenti, i pearcing i tatoo...
Quanto mi ecciti, il solo guardarti, il pensiero delle tue mani così delicate ma forti, i tuoi baci voraci che mi tolgono il fiato e mi fanno bagnare come una ragazzina alle prime armi.
Mi fai salire in macchina e parti.
"Dove mi porti?"
Mi sorridi malizioso.
"In riva al Lago"
È una sera calda ma non troppo, limpida, con una bella luna piena.
Parcheggi vicino al centro, sotto di noi la stradina che porta al bar con musica proprio in riva al lago.
Scendiamo, mi sollevi il viso.
"Chiudi gli occhi..."
Lo faccio, aspetto... Voglio la tua bocca.
Con un dito percorri il contorno della palpebra dove è evidente l'eyeliner.
"Mi eccita il tuo modo di truccarti!"
Ansimo, apro gli occhi dischiudo le labbra.
La tua mano mi afferra il viso, mi baci vorace, la tua lingua mi violenta la bocca, ti mordo, ansimo forte.
Qualcuno passa e ci guarda.
Siamo una coppia strana. Tu 21 io 45.
Chissà cosa pensano. Non mi importa! Ti voglio! Ormai da mesi sei mio!
Ti avvicini e mi fai sentire l'effetto che ti faccio, sei duro, incredibilmente duro.
Io ho lo slip completamente bagnato.
I nostri sguardi sono torbidi, infuocati.
Mi prendi per mano e senza dire una parola ci avviamo verso il bar.
Stiamo ancora ansimando.
Il posto è bellissimo, la luna riflessa nel lago, la musica, tanta gente.
Ci accomodiamo sui lettini proprio in riva, appositamente appartati dagli altri.
"Vado a prendere da bere"
Lo guardo camminare, Dio quanto è sexy! Lo voglio!
Ritorna con due birre, si siede di fronte a me. Infila le sue gambe tra le mie cosce obbligandomi ad aprirle.
Il vestito si solleva fino al culo.
Beviamo e ci baciamo, le lingue fresche di birra si intrecciano languidamente, l'alcool comincia a darmi alla testa.
La sua mano si insinua sotto il vestito.
"Hai la figa fradicia"
Scosta lo slip e mi tormenta il clitoride, le dita salgono e scendono sulla fessura, si insinuano lentamente, tittillano e tormentano la mia fichetta vogliosa.
Mi appoggio con la testa sulla sua spalla, gli ansimo all'orecchio...
"Porco! Tra un po ti sborro sui piedi!"
Gira il viso verso di me e mentre continua a giocare con la mia fessura e il clitoride, mi bacia lentamente, mi lecca le labbra.
È una tortura.
"Non godere troia... Ti voglio bagnata e vogliosa"
Allungo una mano e stringo la sua potente erezione.
Ha il cazzo durissimo, il pantalone bagnato.
"Scommetto che non hai le mutande!"
"Così farò prima a scoparti troia!"
Mi scosto da lui, lo guardo, è famelico, so che tra un po mi farà sua.
Molto lentamente mi sfilo lo slip.
Lo faccio mentre lo guardo.
Non mi importa se qualcuno mi vede.
Mi guarda, scorge la figa luccicante contornata da una striscia di pelo come piace a lui.
Avvicino lo slip al suo naso, alla sua bocca, prima lo annusa poi lo lecca avido.
Mi prende per le braccia, mi solleva e senza dire nulla mi trascina via da lì.
Un sentiero buio si inoltra verso il lato nord del lago. Camminiamo in cerca di un posto per sfogare la nostra eccitazione.
Eccolo un cespuglio abbastanza grande un po nascosto.
Mi butta a terra, si mette sopra di me, mentre mi bacia tenendomi per i capelli con l'altra mano finisce il lavoro cominciato prima.
Infila le sue dita dentro di me e mi masturba ferocemente facendomi urlare e schizzare sborra per un tempo infinito.
"Shhhh zitta troia o ci sentono fino al bar!"
Mi mordo una mano per non urlare.
Si mette in ginocchio tra le mie gambe.
Le tiene aperte in modo osceno, il suo cazzo è schizzato fuori dai pantaloni abbassati, in un attimo è dentro di me.
Un grugnito di piacere ci assale.
Mi scopa forte tenendomi le gambe spalancate e una mano sotto il culo per penetrarmi sempre più a fondo.
Godo ancora, sono una bambola nelle sue mani.
Toglie il cazzo, mi lecca e mi impedisce di chiudere le gambe.
Di nuovo mi scopa con le mani!
Non mi da tregua. Inizio ad urlare di piacere incurante di quelli che passano.
Alterna il cazzo, le mani e la lingua.
"Godi! Godi!" mi urla eccitato come un vero porco!
Ha continuato fino a quando non usciva più nessuna goccia di sborra.
Ero stravolta dal piacere, inzuppata di umori ed erba, completamente prosciugata ma continuamente fremente e pulsante di orgasmi.
Il suo cazzo duro tra le mie gambe, gli occhi da porco arrapato che mi guardano.
"Sei sazia troia?"
"Si... Ora voglio vederti godere!"
Mi afferra le mani. Le tiene ferme in alto sulla mia testa. Si mette a cavalcioni sulla mia faccia.
Infila il suo cazzo turgido nella mia bocca e comincia a scoparla sempre più a fondo.
La sua cappella sbatte fino in fondo alla mia gola.
Sbavo, la saliva mi cola sulle tette, sulle guance, sbavo come una vacca assetata mentre emetto suoni animaleschi.
Lo sento contrarsi, accelera il movimento e finalmente con un lungo grugnito sborra riempiendomi la bocca.
Ingoio tutto quello che riesco, lasciando colare il resto fuori dalla bocca.
Ora mi bacia mescolando i nostri umori con le lingue, siamo sfiniti ed appagati.
Mi resta solo indelebile il ricordo dei nostri incontri eccitati da veri porci.