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Lui & Lei

Il ginomaster 3


di iltiralatte
17.08.2022    |    2.263    |    4 6.7
"Io interverrò e me lo presenterai allontanandoti subito dopo ma rimanendo in bella vista..."
Questa avventura aveva rinsaldato i nostri rapporti: l’avevo scampata bella
Ora i rapporti tra me e Luciana sembravano tornati alla bellezza dei nostri primi incontri ma oramai mi ero reso conto che non tutto era perfetto.
Mi ero sempre domandato come mai una donna come lei si fisse messa con una nullità come me ed ora avevo trovato la risposta: aveva le fette di prosciutto sugli occhi.
Se volevo conservarla dovevo trovare il modo di puntellare le mie mancanze che, ora ne ero proprio sicuro, erano anche e fortemente sessuali.
Quando mai un uccello è dolce? Può essere duro o molle, lungo o corto, dritto o a banana ma… dolce?
Evidentemente aveva cercato un aggettivo che non mi umiliasse ma io dovevo trovare il modo di superare la mia difficoltà.
Più ci pensavo e più mi arrovellavo più la soluzione mi pareva lontana.
Una sera, dopo aver fatto miseramente l’amore con lei ne parlai a Luciana
“Non sei rimasta soddisfatta vero?”
“Non ha importanza caro, come ti ho già detto non è colpa tua e poi tu supplisci alla scarzezza del membro con mille altre qualità: praticamente con tutto te stesso” e sorrise
“Sono serio Luciana, tu hai minacciato di lasciarmi per questa ragione ed il fatto che poi abbia cambiato idea non sposta i termini del problema. Tu hai bisogno di un vero amante o almeno di un suo surrogato. Se non lo troverai temo che una crisi come quella che abbiamo risolto si ripresenterà presto”
“Un amante? Fammi il piacere, hai visto che casino ho fatto quando ho cercato di farmene uno. Io sto bene così col mio ginomanager che si prende cura in maniera superba della mia fighetta e, se non è Rocco Sifredi pazienza.”
Mi si strusciò contro “Ricordati che io amo quest’uomo. Sono stata stupida e stronza una volta ma non lo sarò più. Ti autorizzo a legarmi al calorifero, dovesse ancora accadere, vuoi una dichiarazione scritta?”
Le presi tra le dita un capezzolo e cominciai dapprima a strizzarlo poi a mungerlo delicatamente. Lei a quel gesto cominciò a contorcersi, si avvicinò al mio pacchetto e cominciò a maneggiarlo “Sai che mungermi mi fa venir voglia di fare all’amore”
“Certo che lo so” risposi “Ma controlla quello che tieni nelle mani. Abbiamo scopato da poco ed ora è un piccolo pirolino di carne secca e molle. Neppure le tue mani divine riescono a rivitalizzarlo ed in questo momento tu hai la voglia di fare l’amore mentre io sono assolutamente impossibilitato ad accontentarti”
A queste parole abbandonò il mio pene come se le stesse scottando le mani
“Vedi?” proseguii “Con un amante, magari ben scelto, non avresti di questi problemi, potresti semplicemente aprire le gambe e soddisfarti”
“E tu?” domandò lei “Che faresti nel frattempo un giro al cinema?”
“Io sono il tuo ginomanager. Non ti abbandonerei per niente al mondo. Vale sempre quello che ti ho detto, dove vai tu vengo io e sono disposto a prepararti anche al coito con un altro pur di poter godere della tua felicità. Un po’ soffrirò, sono pur sempre un uomo che è geloso della sua donna e che la vorrebbe sempre per se, ma sarebbe un piccolo prezzo da pagare se poi tu, essendo soddisfatta, abbandonassi per sempre l’idea di lasciarmi”
Era un po’ perplessa. Sentivo che stava per cedere
“E se poi mi innamorassi di lui? In questo caso magari vorrei diventare la sua donna e nuovamente lasciarti diverrebbe automatico. No, se vuoi trovarmi un amante dobbiamo studiarla bene. Io non voglio assolutamente che ci sia la possibilità che mi disinnamori nuovamente di te. Piuttosto sono disposta a trascorrere il resto della mia vita senza neppure guardare un vero cazzo”
Poi rendendosi conto di quello che aveva detto “Naturalmente non parlavo del tuo che non sarà perfetto ma mi da comunque tanta gioia”
“Comunque questi sono tutti racconti teorici” dissi mestamente “Non mi viene assolutamente in mente nessuno della nostra cerchia di amici che potremmo utilizzare.
Questa fu la frase che inaspettatamente la fece crollare “Hai ragione; deve essere qualcuno che non conosciamo”
“Ho una proposta” le dissi “Domenica andiamo alla festa di ****. Tu vestiti in modo un po’ provocante.
Una volta la ci separiamo: tu cerchi un ragazzo col pacco giusto. Sei una donna saprai ben come fare, Io ti terrò d’occhio da lontano. Quando l’avrai trovato fammi un segnale. Io interverrò e me lo presenterai allontanandoti subito dopo ma rimanendo in bella vista. Se giudicherò la tua scelta adatta alla nostra situazione la recluterò. Poi vedremo”
Fu così cha alla domenica ci recammo a ****.
Era una normale festa paesana con tante bancarelle e. in uno spiazzo di un prato adibito a pista, un’orchestrina che permetteva ai presenti di ballare-
Come concordato io mi staccai e lei si portò ai bordi della pista come se fosse una ragazza sola-
Può il miele non attrarre i mosconi? Certo che no: dopo pochi minuto tre ragazzi cominciarono a ronzarle attorno, poi lei ne scelse uno e si lanciò con lui sulla pista. Stavano ballando un lento. Il ragazzo la teneva stretta e dopo pochi minuti la sua mano scese a tastarle il sedere. Lei, per tutta risposta cercò attraverso i pantaloni il pacco del ragazzo trovandolo evidentemente soddisfacente. Il ragazzo doveva credere di aver fatto una facile conquista. Si chinò su di lei dicendole all’orecchio qualche parola e guardando nel contempo in direzione del bosco oltre la pista. Lei assentì, ma tutta la manovra non mi era sfuggita. Capita quale era la loro destinazione mi diressi immediatamente anch’io io quella direzione entrando nel bosco pochi istanti dopo di loro.
Non erano andati lontani e confidavo che Luciana si sarebbe fatta trovare cosa che feci pochi istanti dopo. Il ragazzo era infoiato e stava cercando di toglierle i vestiti quando, come da accordi prese lei mi vide e “Cielo mio maritò” con voce acuta, per poi sussurrare all’orecchio del ragazzo “Per favore non tradirmi”
La preda era caduta in trappola ed ora le posizioni si invertivano, toccava a lei tener d’occhio noi da lontano
“Come ti chiami ragazzo?” domandai con tono burbero
“A A Andrea” rispose intimidito
“E posso sapere cosa stavi cercando di fare con mia moglie?” (ero perfido ma la cosa era necessaria
“Nu Nulla signore mi sembrava che una spallina stesse cascando e cercavo di sistemarla” balbettò lui “La prego non fraintenda”
“Beh, dopotutto non è successo nulla di grave, mi sembri giovane, quanti anni hai? 20?”
“2 23 signore”
“Vieni al bar che ti offro una bibita così potremo parlare più rilassati e magari ti passerà la balbuzie” e risi
Poco dopo, seduti al tavolino ai bordoo della pista, l’interrogatorio continuò
“Scommetto che alla tua età hai un mucchio di ragazze, vero?”
Sentirmi parlare in quel modo, quasi paternamente , valse a sgelarlo “Non mi posso lamentare” rispose “Certo non tante quante vorrei, sono sempre in caccia ma ogni tanto rimedio”
“E dimmi “ con aria complice. “Le fai godere bene?”
”Beh si:una scopata mi dura almeno mezz’ora ma sono convinto che potrei durare di più”
“Ora capisco cosa stavi realmente facendo con mia moglie “ risi “Ti stava esplodendo l’ormone. Sii sincero”
Abbassò gli occhi “Mi dispiace, le domando ancora scusa ma non sapevo fosse sposata”
“Certo sono i casi della vita e quando si va a caccia i risultati sono sempre incerti. Quindi nessun rancore d’accordo?” e gli porsi la mano che lui accettò
Poi gli indicai Luciana che si era seduta ai bordi della pista da ballo “Sii sincero, cosa ne pensi di lei?”
“Mi sembra chiaro che è una bella donna, ed infatti stavo cercando di accaparrarmela”
“Dimmi allora vorresti scoparla?” gli domandai ingenuo
“Certo che si, più che volentieri. Ma non vede che culo che gambe e che tette che ha?”
“Io non sono particolarmente cattivo, ma geloso si” conclusi, “Comunque lasciami un numero di telefono. Anche se vorrei strapparti il cuore voglio che mia moglie sia una donna libera. Sottoporrò a lei la tua voglia e ti farò sapere.”
Lui mi scarabocchiò un numero sullo scontrino delle bibite, io lo presi, feci cenno a Luciana e mi diressi alla mia automobile
Lei subito mi raggiunse prendendo posto al mio fianco.
“Allora che ne dici”s’informò mentre accendevo il motore
“Direi che abbiamo tra le mani la giusta materia grezza se a te va bene” risposi
“Si dovrebbe andare bene. Logicamente non ho esaminato dal vivo l’attrezzatura ma, mentre ballavamo strusciandoci un po’ lo sentivo tanto in tiro che sembrava volesse chiavarmi li, sulla pista, attraverso i pantaloni” sorrisi e lei continuò “Sia ben chiaro, ti assecondo ma, e lo dico ancora, devi trovare il modo di impedire, al 100%, che questa storia abbia la minima possibilità di separarci”
“D’accordo, per ora abbiamo lanciato un’esca, lasciamola maturare. Nel frattempo avremo modo di studiare qualche cosa. E non dovrò essere solo io a decidere ma dovrà essere un accordo che soddisfi tutti e due”
Passarono alcuni giorni ed una sera, mentre eravamo a letto in attesa che lei mi fornisse il suo prezioso nettare (che ormai aveva sostituito il caffè alla fine del pranzo) mi venne un’idea. Con una leccatina le feci capire che volevo parlarle. Lei si trattenne invitandomi a parlare ed io le spiegai il mio piano. Luciana si disse d’accordo ed io, felice del suo assenso, potei fare festa col nettare che generosamente mi fornì.
Passati alcuni giorni telefonai ad Andrea “Sono un uomo di parola, ho parlato di te a mia moglie e se vuoi, c’è una possibilità”
“Veramente? E la sua gelosia?” rispose un po’ stupito
“Non si parla di certi argomenti per telefono: diamoci appuntamento in centro ed affronteremo l’argomento da uomini”
Fu così che ci fissammo appuntamento presso un locale vicino a casa mia e ci appartammo in una saletta riservata.
“Vuoi ancora ciulare mia moglie?” gli domandai a muso duro
“Le ho detto che lei è una bella manza e, non solo io ma tanti vorrebbero portarsela a letto. Ma iio sono anche un amico sincero ed ormai tale mi considero per lei: se a lei spiacerà non farò nulla per dispiacerle”
“Bene: una possibilità c’è ma richiede la massima discrezione possibile. Posso fidarmi di te?”
“Assolutamente si: non andrò certo in giro a vantarmi, stia sicuro” replicò
“Non si tratta di lei, ma di me. Posso confidarti qualche cosa?” proseguii
“Le ho detto che la considero un amico e, data poi la promessa sottointesa, le sue confidenze saranno con me più al sicuro che con un prete in confessionale: lo giuro” rispose
“Bene, devo dirti che io ho scoperto di avere un piccolo problema all’uccello, ma ugualmente voglio fare l’amore con mia moglie-“ Lui mi guardava ed io continuavo “Fare l’amore … ma senza metterglielo dentro. Sembra un’assurdità vero?”
Lui mi guardava pensoso annuendo
“Poi mi è venuta in mente la nostra discussione quando tu mi avevi detto che avresti voluto scopartela. Bene, se sarai d’accordo a questo punto ci starò anch’io. Tu dovrai sostituirti a me” lo vidi sobbalzare “ma solo per quegli atti che io non potrò compiere”
“Sostituirmi a lei? E mi domanda se sono d’accordo? Con piacere” rispose
“Calma non hai ancora sentito tutto. Io avrei pensato di agire così: andremo a casa mia ed io lascerò la porta socchiusa. Poi porterò mia moglie in camera da letto, le annuncerò una sorpresa e la benderò. A questo punto, dovrebbero essere passati 10 minuti, tu entrerai e ti lascerai guidare verso la camera da letto dalle nostre voci. Qui ti toglierai i calzoni ed inturgidirai il tuo arnese.
Io dovrei aver già spogliato Luciana me nel caso non fosse così aspetterai senza far rumore
Io farò tutto quello che faccio normalmente per scaldarla e per farla godere un po’ e tu non dovrai intervenire per nessun motivo.
Poi lei spalancherà le gambe e qui comincerai tu: la penetrerai e la scoperai con colpi lenti e regolari, a lei piace così ma. E qui viene il difficile, non dovrai permetterti neppure di sfiorarla con un dito.
Io farò l’amore con mia moglie, il tuo compito sarà quello del cazzo e nessun altro”
“Praticamente sarei un cazzone!” interloquì “Molto limitato ma ci sto. Se è per aiutare un amico questo ed altro. Ma già che siamo in argomento dove vuole che sparga lo sperma al momento opprtuno? Fuori figa, pancia tette?”
“Non hai capito che quello sarà campo mio? Dentro sarai e dentro dovrai rimanere. Riempila pure tutta, anche il tuo ormone deve aver diritto alla sua ricompensa anzi, se dopo esserti scaricato riterrai di aver abbastanza forze per una seconda passata, ricomincia pure, io potrò in questo caso fare più a lungo l’amore con Luciana. In tutti i casi non toglierti finché non te lo dirò. Voglio che anche le sue pareti vaginali godano al massimo di un cazzo ben duro finché non potrò tornare a provvedere di persona.
Hai capito ora? Accetti?” domandai concludendo
“Si ora ho capito” rispose “e farò tutto come desidera”
“Ancora una promessa voglio: dato che lei sarà bendata ma non è cretina, di certo saprà che quello non sarà il mio uccello. Tu devi promettermi che, anche se facessimo poi amicizia e cominciassi a frequentare la nostra casa, MAI TI RIVELERAI A LEI.
Il cazzone sarà il nostro segreto”
“Mi sembra una richiesta accettabile,” concluse il ragazzo “Quando cominciamo?”
Stavolta era lui ad avermi spiazzato “se vuoi: ora” risposi
Passammo un istante in farmacia a prendere un gel lubrificante e poi lo condussi a casa mia.
Era un ragazzo di parola e rispettò alla lettera le istruzioni che gli avevo dato con una sola piccola eccezione: lui aveva forza per 3 scopate consecutive, ma non era il caso di arrabbiarsi per questo, giusto?
Alla fine, prima che si allontanasse dall’abitazione lo raggiunsi velocemente sul ballatoio per ringraziarlo e per domandargli se sarebbe stato disponibile per qualche altro incontro simile e lu accettò con entusiasmo.
Fu così che il ginomaster riuscì ad offrire a Luciana la più sontuosa scopata della sua vita

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