Miracolo ? 2

Come tutte la mie storie pure questa è frutto esclusivo della mia fantasia per cui ogni riferimento a persone o cose realmente esistenti è puramente casuale.

Azzurra
Dott. GIOELE- AMBULATORIO VETERINARIO
Così recitava la targa di fianco ala porta.
Senza esitare entrai.
Azz “Dottore mi aiuti, ho un gatto ferito che non si regge in piedi.”
Gio “Si calmi signora, lo visito subito poi le so dire.”
Preferii non assistere alla visita, le ferite di Toldo mi facevano impressione ed il veterinario portò il gatto nel suo studio lasciandomi sola nella sala d’attesa.
Ero li preoccupata e fremente piena di dubbi. Il veterinario stesso ne era coinvolto.
Azz“E se non fosse all’altezza di curarlo?”pensavo
Azz “No, impossibile. È giovane, lo si vede, ma sa il fatto suo. Questo deve essere certo”
L’attesa si prolungò un po’ poi finalmente il veterinario riapparve, ma senza il trasportino in mano.
Gio “Signora il suo gatto aveva profonde ferite da morsi di altri gatti.”
Lo guardai con aria interrogativa, non mi aveva detto nulla che non gli avessi anticipato io.
Gio “Naturalmente le ho lavate, disinfettate e suturate per cui esse ora non costituiscono più un problema. Vista la profondità di alcune di esse però ho sospettato che il gatto non sia stato in grado di sottrarsi velocemente al suo aggressore ed ho preferito fargli un check completo. Spero non le dispiaccia.”
Azz “ Ma che dice dottore? Ha fatto benissimo, non bene. La salute di Toldo per me è importantissima.”
Gio “Ecco ho scoperto un principio di infezione ai reni. Durante il litigio il gatto ha probabilmente avuto un piccolo mancamento il che ha consentito al suo avversario di morderlo profondamente, Posso curarlo ma dovrà lasciarlo qui per una settimana circa. È d’accordo?”
Azz “Altroché se sono d’accordo. Faccia quello che deve dottore. Toldo deve recuperare la sua piena salute, è così vero? (improvvisamente dubbiosa)”
Gio “Si signora, non si preoccupi. Posso garantirle una guarigione completa e quel giovanotto diverrà il terrore di tutte le gattine dei suoi paraggi vincendo ogni concorrenza.”
Azz “E potrò fare visita al mio gatto in questo periodo?”
Gio “Non avrei osato chiederglielo ma la vista del padrone, in un ambiente nuovo per lui e forse reso ostile da odori che noi neppure immaginiamo, avrà un effetto tranquillizzante che accelererà la sua guarigione.”
Rasserenata, ma col cuore in gola al pensiero del pericolo corso da Toldo, tornai a casa.
Oma “Allora come è andata? Non andavano bene le mie medicazioni?”
Azz “Il veterinario le ha pulite, disinfettate e ricucite tutte. Sei stato bravino ma per fortuna sono corsa all’ambulatorio. Ho dovuto lasciare Toldo al dottore per un principio di malattia renale. Se mi fossi accontentata delle tue medicazioni avremmo rischiato di perderlo.”
Comprensivo Omar mi abbracciò consolandomi e, come spesso succedeva in quelle situazioni, ci ritrovammo a letto nel tentativo di fare un figlio.
Il giorno dopo ad Omar serviva la nostra macchina per andare al lavoro per cui presi il mezzo pubblico per raggiungere l’ambulatorio e tener compagni al mio micetto malato.
Avrei fatto la medesima cosa per il resto della settimana.
Chiaramente Tofdo aveva la precedenza su tutto: era una vera soddisfazione poterlo togliere dalla sua gabbia e coccolarlo tutto il giorno seduta nelle poltroncine della sala d’attesa.
Toldo restava accoccolato e ronfava sereno. Mai come in quei giorni ho apprezzato le fusa del gatto.
Ogni tanto appariva il dott. Gioele con in mano un bocconcino di carne trita in cui aveva disperso i suoi medicinali ed il gatto li assumeva ignaro senza ribellarsi.
Mi ero portata qualche rivista per passare il tempo ma, trovami senza altro da fare che accarezzare Toldo che da parte sua mi ricambiava con piccoli morsi affettuosi, conciliava il sonno,
Più di una volta mi addormentai serena ed una volta, addirittura, avvertii la mano del dott. Gioele che mi scuoteva delicatamente:
Gio “Signora,mi scusi ma devo chiudere lo studio per la notte.”
Quel giorno presi a malapena l’ultimo bus e tornata a casa vidi mio marito scuotere il capo:
Oma “Finalmente cominciavo a preoccuparmi.”
Azz “Scusa Omar ma curare il gatto, pur se doveroso, è noioso! Mi sono addormentata e mi ha svegliato il dott. Gioele. Sono riuscita a malapena a prendere l’ultimo bus.”
Oma “Daccordo, anch’io tengo molto a Toldo, ma mi raccomando: che non succeda domani. Abbiamo una cena di lavoro ed io sono ansioso, tra l’altro. Di esibire la mia splendida moglie. Ti ricordi quel signore che abbiamo incontrato in copisteria il mese scorso? In realtà può procurarci molte traduzioni da fare a casa. Tu potresti lasciare l’insegnamento, visto che neppure ti passano di ruolo e guadagnare il triplo semplicemente restando a casa tua, nel nostro studio assieme a me,”
Purtroppo la sera successiva si ripeté identica. Io tornai a casa in estremo ritardo ed Omar dovette andare da solo alla cena.
Quando Omar tornò ci fu una piccola crisi coniugale superata solo con la forza dell’amore (ma di restare incinta la mia pancia non ne voleva proprio sapere).
Terminò la settimana. Io continuavo a fare complimenti al mio gatto.
Mi sembrava proprio che avesse recuperato tutta la sua vivacità.
Verso sera si presentò il dott. Gioele.
Mi sembrava dubbioso, esitante, diverso dal brillante veterinario che aveva dimostrato di essere finora.
Indugiò parecchio poi alla fine prese il gatto e me lo consegnò.
Gio “Eccole Toldo rimesso a nuovo, bella signora
Azz “Guarito? Meno male!”
Poi rivolta al gatto:
Azz “Monello! Quanto mi hai fatto preoccupare”
Finalmente scoppiai in un pianto liberatorio.
Il veterinario, vedendomi piangere, mi abbracciò dolcemente:
Gio “Suvvia signora, il gatto è guarito ed ora non ha più problemi. Non è il caso di piangere.”
Azz “Grazie dottore, piango per il sollievo. Ora sono veramente tranquilla.” E d’impulso lo baciai su una guancia.
Lui sembrò spiazzato per un momento ma si riprese subito. Senza esitare mi rese il bacio: sulla bocca.
Ora la spiazzata ero io, ma mi trovavo tanto bene tra quelle braccia rassicuranti e protettive.
Gli restituii il bacio aggiungendoci di mio un po’ di passione.
La sua abitazione era adiacente allo studio e ci comunicava tramite una porta.
Mi prese in braccio e mi condusse nel suo letto, dove la passione prese definitivamente il sopravvento.
Solo dopo scambiammo qualche parola
Gio “Temevo di non poterti vedere più, per questo ero preoccupato.”
Azz “Anche tu mi piaci, ma come faremo con mio marito? Non sono pronta ad abbandonarlo,”
Gio “Forse hai ragione ed è meglio non correre, ma io non voglio separarmi da te. Mi sei entrata nel sangue, voglio che tu sia la mia donna sempre e comunque.”
Azz “Non possiamo inventarci che devi fare altre visite al gatto? In questo caso le mie visite sarebbero giustificate!
Gio “Potrei prescriverti dei placebo, delle medicine molto blande, addirittura innocue con la richiesta di portarmi il gatto per controllo tre volte la settimana.
Tu metteresti il gatto nel trasportino e me lo porteresti verso l’ora di chiusura. Un piccolo sacrificio per Toldo ed una grande felicità per noi.”
Sembrava un piano perfetto, Lo abbracciai, lo baciai e, trasportino in mano, tornai a casa con Toldo.

Fine ?

Come sempre mi succede mendico critiche motivate (anche negative) e pareri, indispensabili per migliorarsi. In caso di racconti a puntate, la successiva sarà pubblicata unicamente se qualcuno lo chiederà.