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La punizione 3


di iltiralatte
14.11.2023    |    1.199    |    2 7.7
"Non sarò professionale ma ho ancora tanto tempo e soprattutto, tanta voglia per imparare..."
Come tutte la mie storie pure questa è frutto esclusivo della mia fantasia per cui ogni riferimento a persone o cose realmente esistenti è puramente casuale.

Alcide
Un paio di volte andai in quella casa, Stella scopava come una dea,ed ebbi la ventura di dirglielo.
Ste “Ti piace stallone? Anche tu incontri molto i miei gusti, ma non sarebbe meglio con un po’ di fantasia?”
Io “Sono completamente nelle tua mani. Si vede che te ne intendi molto più di me.”
Ste “Allora andiamo per gradi. Trasferiamoci in salotto sulle stuoie.”
Qui giunti mi spogliò e mi fece adagiare supino su una stuoia che mi separava dal freddo pavimento.
Comparve, da chissà dove, una benda con cui mi chiuse gli occhi.
Senza vedere venivo ogni tanto colpito dagli abiti che lei, mano a mano si toglieva.
Mi accorgevo che stavo eccitandomi sempre di più.
L’ultimo capo mi colpì sulla bocca.
Era un paio di mutandine roride di umori.
Ste “Lecca cagnolino, lecca.”
Io eseguivo mentre lei si impalava su di me.
Ste “Ora puoi muoverti, fai il tuo dovere.”
Mentre mi sbendava, mi sottraeva le mutandine e mi baciava.
Quella era stata la prima volta ed io avevo capito in pieno il gioco adeguandomici più che volentieri.
Stella era diventata la mia padrona ed il mio compito era quello di ubbidirla in tutto e per tutto.
Come per l’addestramento dei cani si applicava un sistema di obbedienza uguale a ricompensa.
E come se fossi un cane ricevetti in dono un collare con attaccato un guinzaglio.
Da quel momento tutti i giochi seguirono una traccia sado-maso cui non tenemmo estranei neppure i cani.
Quante volte ci nascondemmo nei meandri della casa per farci poi rintracciare dal naso finissimo dei nostri amici!
Arco era un vero asso in questo gioco ma Molly stava imparando da lui e, benché impacciata dalla gravidanza, non voleva certo classificarsi seconda.
Tutto si risolveva sempre con una grande scopata, ogni volta più memorabile della precedente.

Dilettta
Io “♪ … solo con te, ♫ aamore! ♫”
Finalmente potevo tacere e guardare la seriosa commissione esaminatrice da cui dipendeva tutto il mio futuro una cantante vecchio stampo, un pacioso presentatore sulla cresta dell’onda ed il dirigente di una nota rete televisiva.
Presentatore “Quale presidente della commissione sono contento di poter essere il primo a potere darti del tu da collega. Hai una voce molto bella, si sente che è curata, quindi vorremmo darti una possibilità,
Che ne diresti se ti affidassimo la sigla della trasmissione °Voci nuove°? Tu non saresti una partecipante ma appariresti tutte le sere cantando le sigle di apertura e di chiusura. Naturalmente, dato che nessuno ti conosce il presentatore ti convocherà ogni volta sul palco congratulandosi con te e facendoti una breve intervista. Molte stelle sono partite da molto meno.”
Io “Per cortesia, non fatemi cantare ancora adesso. La vostra notizia mi ha tolto completamente la voce per l‘emozione. Non sarò professionale ma ho ancora tanto tempo e soprattutto, tanta voglia per imparare.”
Mi guardano tutti con bonomia, poi si fanno dare il nome del mio agente, mi fanno apporre una firma su un precontratto e mi lasciano libera.
Il mio primo impulso è quello di correre immediatamente da Alcide, ma poi la ragione prende il sopravvento: non sono ancora una stella. Devo immediatamente dar modo al mio agente di guadagnarsi il suo prossimo lauto contatto.
Corro da lui e gli consegno il precontratto che ho appena firmato, D’ora in poi toccherà a lui rappresentarmi ufficialmente e farmi guadagnare il massimo possibile.
Lui legge il documento che gli consegno, approva con la testa e domanda un secondo tipo di contratto alla segretaria.
Finora non era stato necessario data la modestia delle cifre che guadagnavo ma, da ora, tutta un’altra storia. Il mio successo sarà anche il suo successo.
Passo quindi con lui l’intero pomeriggio a discutere dettagli ed a ricevere istruzioni, nonché a firmare un contratto che legherà definitivamente il mio nome al suo (almeno per qualche anno).
È sera quando riesco a correre a casa, non vedo l’ora di raccontare tutto a mio marito.
Giungo a casa e noto Alcide in piena attività.
Molly ha cominciato il travaglio.
Ancora una volta debbo rinviare le mie comunicazioni.
È solo dopo l’ore di cena che possiamo sistemare Molly e la sua cucciolata (6 splendidi cagnolini) nella grossa scatola di cartone che abbiamo predisposto in attesa dell’evento.
Molly, felice di quanto le è successo, sparisce dai nostri radar, tutta intenta a leccare e ripulire i suoi cuccioli.
Finalmente posso parlare con mio marito e, col cuore in gola per l’emozione gli racconto le mie buone notizie.
Mi guarda un po’ triste.
Alc “Non credere di no Diletta, ma sono veramente felice per te. Non ti sei limitata a possedere una bella voce ma ti sei impegnato, hai imparato, ti sei affinata: insomma ti meriti tutto quanto di bello ti è capitato. Nel contempo sono preoccupato. Non ho notizie di stelle nazionali sposate ad un semplice impiegato di banca. Inoltre non vorrei che i tuoi guadagni, certamente molto superiori ai miei, influissero sul mio orgoglio di uomo non più principale sostenitore della famiglia o generassero in te una certa aria di superiorità che ti porterebbe a sottovalutarmi,
Non vorrei essere costretto a dover dire: °Troppa grazia sant’Antonio°. Insomma temo per il proseguo della nostra unione.”
A questo punto non posso non attirarlo sul mio seno per consolarlo.
Io “Non temere amore. Ti amo veramente e non sarà certo il guadagno di qualche migliaio o milione di Euro che potrà separarci, Io sono e resto la tua moglie innamorata.”
Lo attiro dentro di me: come è bello fare l’amore col mio Alcide!
La mattina seguente corro a parlare con la direzione di °Voci nuove°. So che i creativi sono sempre alla ricerca di nuove idee per gratificare il pubblico ed il ho una certa idea …
Arrivo a parlare con un ometto di mezz’età
Io “Per la mia esibizione avrei un’idea: dividiamo la sigla in due parti, in modo che l’intera trasmissione sembri un interludio ad essa. Nella prima parte mi esibirei attorniata da cuccioli. Nella seconda da cani adulti della stessa razza. Posso tranquillamente provvedere io a reperirli”
Ometto “Buona idea, la porto subito a conoscenza del regista che la deve approvare,”
Meno di due ore più tardi mi telefona il mio agente:
Age “Diletta, sembra che le tue idee piacciano e che tu stessa sappia come realizzarle. Ho bisogno che tu mi procuri il pedigree di tutti i cani che saranno interessati. In televisione non possono certo esibire bastardini non ti pare?”
Concordo con lui ed approfitto di un sostanzioso °buco° per correre a casa a cercare il pedigree della mia Molly, quello dei cuccioli arriverà,
Alcide è in banca ma non importa: non ci sono segreti tra noi.
Vado alla sua scrivania, la apro e, proprio sopra il documento che cercavo, noto uno strano collare ed un guinzaglio che mi sembrano esagerati per il corpicino di Molly.
Non ci faccio caso e mi reco di corsa dall’agente a portargli quanto richiestomi prima di tornare velocemente agli Studios.

Fine ?

Come sempre mi succede mendico critiche motivate (anche negative) e pareri, indispensabili per migliorarsi. In caso di racconti a puntate, la successiva sarà pubblicata unicamente se qualcuno lo chiederà.
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