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La nuova famiglia


di iltiralatte
11.09.2022    |    5.132    |    0 7.1
"“Ancora una cosa Emma, prendila come vuoi e dai alla cosa il valore che merita..."
Ho voluto fare un racconto molto discorsivo ma non potevo infarcire di nomi il racconto per cui sono ricorso alle seguenti abbreviazioni che precedono le varie frasi
Emma = E
Jacopo = J
Luca = L
Thomas


Ne aveva proprio bisogno
Era qualche anno che non andava al mare ed ha deciso che almeno un mesetto di vacanza gli ci voleva ed è andato a Riccione
Che bello! Acqua di mare tiepida al bagno, sole caldo e subito dopo e tu ti buttavi sul lettino per arroventarti al sole.
Che bello! Che bel lo! C h e b e l la noia!
Dopo 4 giorni era già stufo: la vita non è fatta solo di sole, mare e mangiate (la riviera romagnola ve la consiglio comunque per questo), ci sono anche le ragazze, che diamine e la spiaggia di Riccione è il luogo ideale per questo tipo di caccia. Qui le prede sono abbondanti come non mai in natura.
Abbondanti, questo si, ma smaliziate e sfuggenti anche. Qui l’ingenua bonomia delle ragazze di montagna è sconosciuta; queste sono tutte tigri nate!
In poche parole: non ha concluso proprio niente
È domenica pomeriggio ormai e, proprio nell’ombrellone dietro il suo nota una coppietta con un frugoletto di età certo inferiore al mese accudito con affetto da ambedue i genitori.
Anche le mammine rappresentano un discreto terreno di caccia ma, col marito presente, entrare in un terreno vietato è impossibile: credetemi. Lui farà tutto il possibile e l’impossibile per scacciarvi.
Scuote le spalle e si rassegna. Oramai questa settimana è andata: spera per le prossime 3
Lunedì torna al mare, sono circa le 10 e pensa sia l’ora adatta per il tuffo quotidiano poi esce dal nare e va al suo ombrellone a prendere l’asciugamani e rivede la sposina con tanto di bambino ma il suo occhio esercitato nota l’assenza del telo del maritino.
Si avvicina
J. “Tutta sola oggi?”
E. “Purtroppo si, mio marito ha dovuto rientrare in città per lavoro. Io sono rimasta: l’aria di mare fa tanto bene a Thomas” ed indica il bambino
J. “Certo, capisco, ma lei non deve sacrificarsi, se possibile. Il mare è un brodo oggi”
Lai scoppia a ridere
E. “Sarebbe bello, si, ma non posso abbandonare Thomas per andare a bagnarmi. Diventare mamma a volte comporta delle rinunce”
J. “Vero in teoria, ma non è obbligata a lasciarlo solo. Mi dia 5 minuti per finire di asciugarmi, poi mi spiega cosa devo fare e lo custodirò io per lei, giuro seguendo le sue istruzioni”
E. “Sono veramente tentata, questo sole merita un costume da asciugare. Non deve fare molto: essere certo che sia sempre all’ombra ed essere attento che non abbia rigurgiti di latte od altri malesseri propri dei bambini”
Così dicendo gli sorride, si alza e lo lascia alla sua responsabilità di padre aggiunto.
“Sto proprio discendendo la china sempre più velocemente” gli viene da pensare
Lei torna dopo neanche 10 minuti
“La preoccupazione è senz’altro superiore al piacere”, pensa Jacopo ma poi notai una espressione di dolore sul suo viso
E. “Sono proprio sfortunata: il mare è pieno di gente e chi tocca una medusa? IO”
J. “Tranquilla: qui ci sono solo meduse bianche col bordo viola. Sono poco gradevoli ma non pericolose. Un poco di olio, anche solare, e tutto passa in fretta. Dove è stata colpita?”
E. “Sulla spina dorsale, quasi all’altezza delle spalle … e non ci arrivo a massaggiarmi.
J. ride “Oggi è la mia giornata al suo servizio. Anzitutto le confermo che Thomas sta bene, poi mi passi il suo olio, provvederò io a metterglielo”
Lei porge il flacone e lui, andando alle sue spalle, nota una debole striatura rossa, e provvede ad applicare il liquido, stranamente, senza cercare di approfittarne.
Al termine restituisce il flacone. Lei sorride
E. “Oggi è tutto il giorno che le rompo le scatole, e neppure mi sono presentata.”
E. “Piacere Emma” sorride e gli porge la mano
J. “Piacere Jacopo” rende la mano stringendola
E. “Ma non è ora di smetterla di darci del lei? Diamoci pure del tu. Conosco abbastanza i tipi come te e sono certa che la nostra conoscenza evolverà in un’amicizia lunga e soddisfacente”
J. “Ne sono certo, ti spiace se avvicino il mio telo? Con più siamo vicini con meglio posso intervenire ad aiutarti”
Lei sorride annuendo
Chi ha mai detto che la fortuna è cieca ma che la sfiga ci vede benissimo?Quella mattina non era ancora finita
Saranno state le 11.30. Entrambi erano stesi sui loro asciugamani a prendere il sole quando Emma prorompe in un urlo
E. “AHHH!. AHIA! VA VIA”
J. allarmato si avvicina “Che ti succede?”
E. “Una vespa, un’ape, non so, non vedo bene. Mi ha punto proprio qui, sull’alto seno”
J. guarda e vede che effettivamente in cima ad una mammella emerge il pungiglione di un’ape “Posso togliertela, ma devo toccarti la tetta”
E. “Tocca quello che vuoi ma aiutami. Fa un male cane e più tardi è con questo seno che devo allattare”
Jacopo prende una delle spille da balia da un pannolino di Thomas, la apre ed agendo destramente fa saltare lontano il culo dell’ape, quindi punge leggermente quel seno per fare uscire un po’ di sangue, si china su quella piccola ferita e succhia forte. Magicamente il dolore quasi scompare
j.”Ora un salto in farmacia, una pomata contro le punture degli insetti e la tua tetta sarà come nuova”
Emma annuisce e si alza.
”È quasi l’ora della poppata. Mi accompagni?”
Camminando Emma scoppia in una risata
E. “La vita è proprio strana: stamattina non ti conoscevo e mai avrei pensato che avrei messo una tetta in bocca a te prima che al piccolo Thomas”
Anche Jacopo ride ma è davanti alla farmacia: la fa cenno di proseguire e scompare al suo interno.
Ne sorte pochi istanti dopo e la raggiunge correndo
J. “Ho preso la crema contro le punture. È anche leggermente antisettica per cui dovrebbe sistemarti definitivamente”
Lei sorride procedendo lungo la strada costeggiata da alberghi intercalati ad altri alberghi
Svolta a destra in una stradina secondaria e raggiunge quella che probabilmente è l’unica casa singola rimasta a Riccione e mi invita ad entrare
E. “Vieni. Ti sei meritato di assistere alla poppata. Poi ci faremo un piatto di pasta e non mangeremo da soli”
J. “Vuoi che non accetti una proposta come questa? Cominciavo a sentirmi molto solo in albergo” e la segue
Come prima cosa Emma sistema il bambino. Lo cambia. Lo pulisce. Lo mette perfettamente a posto, quindi, col piccolo in braccio si mette di fronte a Jacopo e si scopre un seno. Resta così apposta un po’ ferma per consentire all’amico di ammirare la mammella, quindi ci attacca il figlioletto
Vedere quel bel seno, gonfio di latte, mentre sta svolgendo la mansione per cui è stato creato è uno spettacolo unico: sempre uguale e sempre graditissimo a tutti: Jacopo ne resta affascinato, si siede di fronte alla coppia e rimane ad ammirarlo in religioso silenzio
Thomas ciuccia felice ma è ancora un neofita. Ad un certo punto si stacca e dal capezzolo parte uno zampillo che raggiunge Jacopo, li di fronte
E. “Scusa. Lui succhia molto forte: ancora un momento e ti ripulisco”
J. “Tranquilla, ho solo avuto un assaggio del dolce” fingendo di toccare la macchie sulla camicia e di leccare poi il dito stesso ed entrambi ridono.
Emma dopo il ruttino classico mette Thomas nella sua culla
Si alza e voltatasi si trova di fronte Jacopo che la prende per le braccia
E. “Cosa stai facendo?£
J. “Lo sai cosa sto facendo, … e so anche che lo vuoi anche tu!” e l’attira a se cercando di baciarla
Lei resiste, si irrigidisce tentando di allontanarlo, poi in un istante si rilassa e si fionda su quella bocca baciandola con passione.
Il letto non è lontano ed i due, assaggiandosi reciprocamente da più parti, ci finiscono dentro senza bisogno di altri preliminari. Lei è già sufficientemente fradicia.
La copula è piacevole ed evidentemente gradevole da parte di entrambi ed alla fine, mentre un po’ le ciuccia il seno ancora colmo, lui le dice
J. “Da stasera vengo a dormire a casa tua”
E. “Certo, e più tardi telefonerò a mio marito dicendogli che voglio il divorzio. Spero tu sia il vero uomo della mia vita ma, anche se dovessi lasciarmi, ho capito che quell’uomo non è e non può essere Luca”
J. “Ascolta Emma voglio essere sincero con te. Tu mi piaci, mi piaci molto, ma stamane ancora eravamo 2 estranei. Del resto, se hai sposato Luca e ci hai fatto un figlio, qualcosa devi aver trovato in lui. Pensando a questa possibilità la coscienza un po’ mi rimorde, ma al momento vorrei ignorarla”
J.”Del resto voglio essere proprio sicuro che la nostra divenga una coppia che si sosterrà reciprocamente fino a che morte non ci separi, per cui voglio da te una riflessione profonda e sincera. Prendiamoci un po’ di tempo prima di tagliare i ponti in modo che, quando lo faremo, siamo entrambi convinti della loro assoluta inevitabilità”
Emma ci pensa un momento e gli sorride rannicchiandosi contro di lui
J. “Ancora una cosa Emma, prendila come vuoi e dai alla cosa il valore che merita. Come sta crescendo Thomas?”
E.”In modo assolutamente regolare per un allattato al seno, 150 g alla settimana”
J.”Ho letto, non chiedermi quando e non chiedermi dove, che le mamme che si fanno sfregare le pareti vaginali mentre allattano, producono un latte migliore e più nutriente. Se vuoi io mi dichiaro disponibile a soddisfare questa tua necessità tutte le volte che saremo assolutamente soli. Voglio solo per ,me un piccolo compenso, la sera sarai disponibile ad un rapporto completo che riguardi unicamente il nostro piacere”
E. “Non ho mai sentito una teoria del genere, ma certo ha un fondo di verità. L’organismo femminile è un tutto unico. Se tu mi accarezzi le spalle o un seno ed io, per reazione, mi bagno la vagina, può darsi che uno sfregamento delle pareti della vagina, producano un relax che favorisce le ghiandole lattifere. Proviamo, di sicuro non può fare male. Come ci organizziamo?”
J. “Io proporrei di acquistare un gel lubrificante in farmacia. Quando devi allattare non ha certo tempo per dare del petting, poi io mi sdraio sulla schiena e lo rendo bello duro, questione di pochi secondi se, vedendoti, già non lo è di suo, applichiamo il gel poi tu, già col bambino in braccio, ti siedi facendotelo penetrare.
Poi ti alzi un poco per darmi spazio di manovra
A questo punto potrai allattare mentre io farò la mia parte a tuo aiuto e sostegno”
Inutile descrivere dettagliatamente tutte le sollecitazioni vaginali, sarebbe inutilmente lascivo: lui si tratteneva il più possibile per conservare il suo seme per la sera, poi uscivano ed andavano alla spiaggia, facevano il bagno a turno per vegliare il piccolo Thomas e, alla sera, si svolgevano lunghi ed elaborati complessi amorosi che lasciavano ambedue i partner stremati e felici
Venerdì sera, dopo aver fatto l’amore un po’ più presto del solito, Jacopo affrontò l’argomento con Emma
J. “Stasera torno in albergo. Mi piange il cuore ma ti avevo detto di sentirmi in colpa per tuo marito. Per me sarà un supplizio sapere che pretenderà. Ed a ragione, che tu svolga il tuo ruolo di moglie ma mi sembra corretto che lui abbia la possibilità di riconquistarti. Ti prego, analizza per bene i tuoi sentimenti verso lui attimo per attimo. Poi lunedì mi darai il verdetto che mi riguarda felicità o solitudine.”
J. “Ancora una cosa, se non sbaglio la domenica effettui la pesata settimanale. Anche se dovessi decidere a mio sfavore nella contesa con tuo marito, sono disposto a continuare gli sfregamenti fino a quando sarà necessario o fintanto che lui non potrà provvedere di persona”
La bacia teneramente e si riveste dirigendosi alla porta


Luca raggiunge la moglie solo dopo cena: considerando la distanza è chiaro che ha fatto tutta una tirata
Emma è un po’ riottosa, ha capito di essersi ormai innamorata di Jacopo, ma capisce che i rapporti con Luca devono essere chiarissimi: lui è il padre di suo figlio-
Quindi si sforza di rilassarsi un po’: ha già fatto l’amore molte volte col marito, -Un’ultima volta non farà di certo male
Si rende conto, in questo modo, che lui è volto principalmente a soddisfare solo se stesso e, non appena è morto dentro di lei si toglie addormentandosi profondamente in un istante. Nulla di nuovo, per carità, ma lei si rende conto che lui è sempre stato così
La mattina deve pensare al bambino lo prepara, lo allatta e alla fine lo pesa. Non può quasi credere ai suoi occhi, mentre finora il bimbo era cresciuto di 150 g alla settimana, stavolta la bilancia indica un bel 200 g netti
È evidente, la cura empirica di Jacopo sta producendo i suoi effetti … e che effetti!
Jacopo non c’è, il suo telo non è disteso neppure sotto il suo ombrellone. La mattina trascorre serena, spiaggia, mare a presenze alterne e tanto tanto amore dato al marito, con baci sfregamenti, toccamenti, allusioni; Emma è una donna di parola.
Luca sembra un po’ freddo, quasi infastidito da tutte quelle attenzioni
A mezzogiorno rientrano: è l’ora della poppata.
Quasi con la forza di un’abitudine ormai acquisita, invita Luca a distendersi, mentre lei si toglie gli slip del bikini ed estrae la mammella per il piccolo
L. “Cosa diavolo stai facendo?” Le dice dalla sua posizione supina
E. “Ti sto preparando” e gli estrae il pacco che naturalmente diviene subito funzionale
E. “Voglio che tu mi faccia l’amore mentre allatto, Insomma scopami hai capito?”
Luca ha un sorrisino di superiorità
L. “Certo, ti piace, piace molto anche a me, ma c’è momento e momento per chiavare e non credo che essere sbattuta durante l’allattamento sia indispensabile. Ora pensa al nostro bambino, soddisfa lui, poi ti prometto di scoparti prima di pranzo”
E.” Invece no!” pensa furiosa, ma non può rivelare come ha scoperto di poter migliorare la qualità del suo latte
Il mal di testa scoppia improvviso e si trascina sino al momento della partenza di Luca che deve tornare al lavoro
L. “Mi raccomando mammina, fai la brava, fammi trovare Thomas cresciuto quando tornerò venerdì sera. Ed ora la novità: tornerò per restare. Sono riuscito a ritagliarmi anch’io un periodo di ferie.
Tu ed il bambino siete y soli amori della mia vita, ma fatti passare quelle eccessive fantasie” e ride” o ti viene il mal di testa”
Emma gli dà un bacio distratto e col piccolo Thomas in braccio lo guarda allontanarsi, lei ora lo sa, per sempre


Luca non fa quasi in tempo a girare l’angolo che Emma, rientrata in casa, posa in bambino nella sua culla e, preso il telefonino chiama Jacopo
E. “Ho fatto quello che volevi ed ho preso la mia decisione definitiva”
J. “Non farmi restare sulle spine, comunicamela”
E. “Voglio te, naturalmente. Mi sono appena resa conto di quanto mio marito sia supponente ed egoista nei suoi sentimenti. Raggiungimi subito, dopo tanto smog ho bisogno di una boccata d’aria fresca”
Jacopo si precipita, naturalmente. Ed al suo arrivo il mal di testa è miracolosamente scomparso.
I due amanti decidono di non andare neppure in spiaggia: si gettano sul letto ancora tiepido del calore di Luca e si amano con passione senza riguardi per precauzioni o altre divolerie simili.
E. “Sai? Sono stata del tutto onesta con me stessa e questo mi ha fatto comprendere che cretino ho sposato”
Lui la guarda attento mentre lei, come al solito, si rannicchia nell’incavo del suo braccio
E. “Per esempio: sai che Thomas è cresciuto di 2 etti? La cura che hai suggerito FUNZIONA, evidentemente ho più latte e di migliore qualità. Non potevo certo dirgli che l’avevo provata ma ho cercato di metterlo in posizione per come facciamo noi due. MI HA RIFIUTATA!”
E.”Si è tolto con un sorrisino compassionevole sul volto. Sono così brutta?”
J. “Calmati Emma, posso assicurarti che non sei solo bella, sei bellissima”
E. “Alla mal parata avrebbe avuto una scopata gratis in una posizione insolita, non credi? Invece mi ha umiliata: ha umiliato la madre di suo figlio. Basta non solo non lo voglio più ma voglio che mi osservi mentre allattando mi faccio sfregare le pareti vaginali”
Jacopo sorride
J. “Credo che abbia avuto pietà di me che, sapendoti con lui e sapendo quello che inevitabilmente avreste finito per fare, soffrivo come un cane per gelosia nella mia camera d’albergo. E come vorresti fare a farti osservare da lui? Un uomo sentendosi tradito e deriso può diventare improvvisamente violento.”
J. “Io non ho certo paura ma partirei da una posizione di estremo svantaggio che non mi consentirebbe di difendere sia te che Thomas. Non dimenticare che anche lui sarebbe forzatamente presente”
E.” Credo che la soluzione sia semplice: una bella videochiamata col telefonino: anzi mettiti in posizione, lo chiamo subito”
j. sorride “Calma, l’idea è buona ma facciamo le cose per bene. Lasciamolo arrivare a casa poi, magari stasera, facciamo così” e le sussurra qualcosa in un orecchio
E. entusiasta “SIII, questa è la punizione giusta che si merita. Hai ragione a voler fare le cose con calma, andiamo ad organizzarci
Durante il giorno si danno da fare ad organizzare un piccolo saliscendi cui appendere il telefonino che dovrà alternativamente riprendere il busto ed il pube di essa
Alla sera tutto è pronto, messo il telefonino in posizione 1 Emma, a torso nudo e col bambino in braccio chiama il marito per videotelefono
Luca risponde immediatamente ed appare sullo schermo
E. “Amore, volevo che vedessi anche tu la poppata, non ti manca un po’ assistere allo spettacolo?”
L. “Certo che mi manca, tu poi hai due tette favolose tanto più ora che sono gonfie del tuo nettare di vita”
E. “Allora mettiti domo e guarda”
Emma si attacca il bambino al seno poi si siede sul membro non inquadrato e si rialza. Jacopo comincia a chiavarla.
L. “Che ti succede amore? Ti vedo sussultare!”
E. “Beh forse un po’ si. Ti ricordi che ti avevo chiesto di farmi un massaggio vaginale mentre allattavo e che tu hai rifiutato?”
L. “Ancora questa fantasia? Va bene, se proprio ci tieni la prossima volta che ci vedremo ti accontenterò”
E. “ora ti decidi? Sai che io voglio solo il meglio per Thomas. Il meglio me compresa. Ho trovato un amico compiacente, disposto ad aiutarmi”
Jacopo alza la mano davanti al telefono e fa ciao ciao
E. “Libero da non credermi ma la settimana scorsa, con questo trattamento il nostro bambino è cresciuto 50 g di più”
Si sente Luca tartagliare e biascicare qualche cosa di inintelligibile
E.”Ancora una cosa amore: VOGLIO IL DIVORZIO tu come marito ti sei rivelato una frana”
Il telefono tace: Luca è rimasto completamente afono
Emma sposta il telefono in posizione 2 così che il marito possa ammirare il pene di Jacopo mentre esce dalla vagina. Emma, mantenendo l’inquadratura su quel membro passa il telefono a Jacopo
E. “Ora tocca a te gli dice!
Luca è obbligato a parlare con un cazzo
J. “Stai zitto imbecille ed ascoltami”
L. “Zitto? Certo che sto zitto, ora vengo li e faccio una strage senza bisogno di parlare”
J. “Tu non farai proprio niente ed ora mi ascolterai. Questo era un test per te, e sono proprio lieto che tu l’abbia fallito alla grande”
J: “Ti sei dimostrato geloso e possessivo come se Emma, sposandoti, fosse diventata cosa tua,”
J- “Niente di più sbagliato: lei è e rimane una donna libera che proprio per questo attributo può decidere di donartisi volta volta
Tu non la possiedi, fruisci solo di quanto lei stessa vuole darti, per questo è importante continuare a corteggiarle anche dopo il matrimonio perché lei si convinca che tra tutti gli uomini della terra solo tu meriti la sua attenzioni.
Ricordatelo per il futuro se cercherai un’altra donna, per il momento la tua bella mogliettina me la godo io”
Ed effettua un primissimo piano del membro che ora occupoa tutto lo schermo
J.”Un’ultima cosa: Emma vuole che tu, da padre partecipi all’educazione di Thomas, ed io sono d’accordo con lei. Ti faremo conoscere i giorni e le modalità della visita. Ciao CORNUTO”
E riappende il telefono
Sono passati 3 mesi. Emma insiste perché a Luca, sempre tranite videochiamata, sia concesso di assistere alla prima pappa di Thomas. Jacopo è un po’ dubbioso ma la sua politica è quella di cedere ad ogni suo desiderio, aiutarla e supportarla in ogni cosa: l’esito di quella richiesta è già scontato
E. “Voglio che Luca assista alla prima pappa del bambino ma non deve trarne false speranze. Possiamo studiare una qualche posizione in cui si veda che mi stai scopando e che contemporaneamente consenta a me di imboccare il mio bambino?”
Detto, fatto. Comprano un bambolotto e studiano un po’. Lei è nuda a gambe spalancate e china a 90 appoggiata ad un tavolino colla pancia. Per Jacopo non ci sono problemi: può facilmente montarla in quella posizione, per Emma è più complicato: deve imboccare con delicatezza il bambolotto nonostante che posteriormente riceva ritmicamente degli urti. Sembrava quasi impossibile ma, nel giro di una settimana sono praticamente pronti possono chiamare Luca per mostrargli la prima pappa pur in presenza di una copula.
Lo chiamano una sera
E.”Ciao Luca, volevo farti assistere alla prima pappa di nostro figlio. Ti interessa?”
L. “Certo che mi interessa. Sei sparita da tre mesi ma mi avevi promesso che sarei stato parte attiva nella vita del nostro bambino” e fa una smorfia triste
E. “Si avrei potuto chiamarti di più e magari farti assistere a qualche allattamento, ma dopo la tua reazione dell’ultima volta che ci siamo visti, mi è sembrato che ti avrei solo fatto inutilmente soffrire”
L. “Scopi ancora con lui? Non potresti procrastinare leggermente qualche volta?”
E. “No, sono io che non voglio. Tu devi rassegnarti, sig vi ammazzo tutti e vedermi copulare con un altro serve solo a mantenerti al tuo posto”
Luca è mogio
L. “Ti capisco, ma ti giuro che ora la furia è passata. Non sono più pericoloso”
Emma prepara il seggiolone con sopra un bellissimo bambino
E. “Vedi come è bello? Tutto merito degli sfregamenti vaginali che hanno migliorato la qualità la quantità del mio latte. Avresti potuto essere tu a contribuire ….”
Il bambino ora è pronto, la pappa pure, messa in posizione strategica. La telecamera inquadra sia il bambino che l’intera figura della madre. Dietro lei appare Jacopo che mette a nudo il sedere di Emma, le apre le gambe e comincia a ciularla
E. “Se vuoi vedere la pappa devi vedere anche il resto”
Emma comincia ad imboccare Thomas che dapprima fa qualche smorfia, poi sembra apprezzare ed infine si dinostra goloso di quel nuovo sapore.
Lo spettacolo è finito, Emma si avvicina al te,efono e fa la mossa di spegnerlo ma Luca la stoppa
L.”Ti prego Emma, non spegnere”
E. “La prima pappa è stata fatta e, se non ti sei fatto distrarre dal resto, dovresti averla apprezzata”
L. “ Certo che l’ho apprezzata, ma ora voglio poter parlare con te”
E. “Non possiamo fare un’altra volta? Quella di prima era tutta scena ma ora Jacopo ed io vogliamo scopare sul serio”
L. “Sei tremenda,molto più di me. Non hai avuto scrupoli a fingere di scopare a mio uso e consumo ed avresti pudore a scopare davvero davanti a me? Anche con la figa piena hai una testa ed una bocca libere, non ho dubbi che, qualsiasi cosa io possa dire, tu sapresti come rimbeccarmi all’istante”
E. “Tu Jacopo cosa ne dici?”
J.”Se ha la nostalgia di vederci scopare, non ho niente in contrario: già gli ho detto che è un cornuto”
L. “Vi prego, ascoltate almeno cosa ho da dire!”
E.”D’accordo contento te. Non spegneremo il telefonino ma sei pregato di non volerci interrompere nei preliminari. Quelli sono momenti che noi consideriamo nostri e a cui tu sei eccezionalmente ammesso solo perché sei ancora mio marito. Solo dopo che mi avrà penetrata potrai parlare, hai capito?”
l- “Si Emma prometto che mi adeguerò”
Così Luca,senza fare una piega assiste in silenzio alle carezze ed alle coccole che si scambiano i due amanti. Resta in silenzio anche quando Jacopo di china a suggere il seno di sua moglie facendo poi a lui il simbolo dell’ok. Freme, questo si capisce ma mantiene la parola
Finalmente Jacopo sembra averne abbastanza; si posiziona tra le gambe spalancate di Emma, la penetra con dolcezza e comincia a stantuffarla.
L. “Emma, voglio chiederti scusa”
E.”Cosa?” con aria stupita “ e perché poi?”
L.”Quando ci siamo lasciati, l’altra volta, Jacopo ha concluso con un insulto. Li per li avevo il sangue agli occhi per reazione, ma poi il tempo mi ha fatto passare la furia ed ho capito.
Il tuo amante aveva pienamente ragione e se tu sei arrivata a darti a lui, la colpa è stata ed è solamente mia”
L.”Quindi vorrei chiederti alcuna cose. La prima: rinuncia al divorzio. Tu sei mia moglie e tale voglio che resti.
La seconda: Torna a casa e porta con te nostro figlio. Senza te la casa è vuota ed io mi ci perdo
Vuoi un amante? O meglio, vuoi mantenere il tuo amante? Vuoi che lui ti scopi quando allatti? O in qualsiasi altro momento tu scelga anche davanti a me? È giusto che tu lo ottenga”
L.”Se Jacopo accetterà di vivere con noi sono disposto a cedervi la nostra camera da letto. Io mi trasferirò nella camera con Thomas o, se preferite, aggiungerò un letto singolo di fianco al matrimoniale e dormirò li, pronto a soddisfare ogni vostro desiderio”
Emma sussurra a Jacopo
E.”Che ne diresti di accettare? Mi sembrano condizioni buone e sensate”
J. “Vedo che hai capito la lezione che ti ho impartito. La hai appresa e ne hai fatto tesoro. Una cosa devo dire mi dispiace: da ora non potrò più chiamarti cornuto ma dovrò chiamarti fratello”
J.”Comunque sappi che io non intendo assolutamente rinunciare ad Emma. Ho iniziato a frequentarla per gioco ma ora ne sono assolutamente innamorato e, se lei lo vorrà, voglio fare dei figli con lei anche se lei dovesse decidere di restare burocraticamente tua moglie”
L.”Lo so e lo accetto: questa sarà la mia giusta punizione. Ho sbagliato alla grande ed ora ella è tua. Ma ti prego, lasciami ricostituire la famiglia. Accetta per te il ruolo dell’amante con tutti i diritti rispetto al marito”
Jacopo ed Emma si scambiano un’occhiata veloce poi assieme accettano-
È così che nasce una nuova famiglia?

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