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Il parcheggio 1


di iltiralatte
31.10.2023    |    3.745    |    2 8.0
"Infatti, dopo neppure una settimana mi dice: Enr “Il dott Andrea sta cercando una segretaria; una persona di fiducia, ed io ho pensato subito a te, ” Con..."
Ho sempre ammirato Rita Hayworth ed a lei dedico questo racconto sperando che la sua anima, dak cielo, perdoni la mia presunzione.
Come tutte la mie storie pure questa è frutto esclusivo della mia fantasia per cui ogni riferimento a persone o cose realmente esistenti è puramente casuale.

Sono un uomo felice.
A 45 anni posso affermare di aver soddisfatto tutte le mie necessità.
Ho una bella moglie 5 anni più giovane di me, Gilda: si proprio quel nome reso celebre da Rita Hayworth ed a cui fisicamente somiglia
2 splendidi figli: un maschio ed una femmina. Lui appena maggiorenne mentre a lei mancano ancora un paio d’anni per terminare la scuole.
Ho un cane: Ringhio, simpatico ma sulla cui razza è meglio stendere un pietoso velo.
Alla loro età i miei figli dimostrano di aver preso molto dalla loro mamma. Autonomi ed autosufficienti praticamente si rivolgono a me solo per battere cassa.
Visto che sono studiosi ed hanno la testa sulle spalle a me va bene così. Li ho allevati nella prospettiva che, prima o poi, avrebbero abbandonato il mio nido: logicamente ora non posso lamentarmi se cominciano a battere le loro ali in modo autonomo.
Gilda è la donna più affettuosa che possa esistere, sia coi figli che con me.
Sempre apprensiva e preoccupata è la classica chioccia che starnazza se i pulcini non sono sotto le sue ali-
E di pulcini in casa ne sono rimasti davvero pochi.
I figli brillano per la loro assenza ed io mi sono sempre rifiutato di cercare rifugio sotto le sue ali anzi: per carattere e per sesso di solito sono io che allargo le mie per proteggere tutta la mia famiglia.
In tutto questo un cruccio: Gilda e mia madre non vanno d’accordo-
Gilda ha un carattere forte ed assolutamente odia chi si intrometta nella sua conduzione della famiglia. Mia madre d'altronde è preoccupata che il suo cinquantenne figlio lattante affronti da solo tutte le battaglie della vita, e soprattutto che soggiaccia ad un mostro deciso e prevaricatore quale la mia Gilda.
Economicamente non abbiamo problemi: io sono un amministratore di condominii e guadagno bene.
Ogni tanto qualche collega mi invita a fare qualche cresta sui conti ma lo ignoro. Per quale motivo dovrei accumulare denaro che non potrei comunque spendere?
Le nozze d’argento sono ormai prossime: chissà se le donne della mia vita riusciranno in quell’occasione a trovare un’intesa e ad andare d’accordo?

Gilda
Non avrei bisogno di lavorare, mio marito guadagna veramente bene e potrebbe agevolmente mantenere tutta la famiglia, me compresa, nell’agiatezza.
Tuttavia i figli ormai sono grandi e tendono a farsi una vita per conto loro. Mio marito, durante il giorno, raramente abbandona il suo ufficio ed i suoi clienti- La cameriera segue in modo autonomo le necessità della casa ed a me non resta che grattare il retro delle orecchie di Ringhio che mi ringrazia coi suoi uggiolii di piacere.
“Beato te “ penso “Tu almeno qualcuno che ti fa i grattini lo hai trovato mentre io … è dalla notte dei tempi che non ricevo più una carezza.
Ho deciso: devo parlarne a mio marito:
Gil “Enrico dobbiamo parlare!”
Enr “Di cosa cara?”
Gil “Oramai i figli sono autonomi e cresciuti., alla pulizie ed al pranzo pensa Marietta, a me resta solo Ringhio come diversivo. Avrei pensato di ricominciare a lavorare. Quando ci siamo conosciuti ero una discreta segretaria. Non potresti raccomandarmi a qualcuno dei tuoi clienti? Non sarebbe tanto importante l’importo della paga, quanto l’auto soddisfazione che ne ricaverei.”
Enr “Certo cara, hai ragione. Vedrò cosa posso fare per accontentarti.”
Mi sono sempre fidata di Enrico. È un uomo meraviglioso e non mi ha mai deluso.
Infatti, dopo neppure una settimana mi dice:
Enr “Il dott Andrea sta cercando una segretaria; una persona di fiducia, ed io ho pensato subito a te,”
Con un po’ di batticuore mi presento al dott Andrea
Gil “La ringrazio per il colloquio dottore. Ma devo avvertirla che ho abbandonato il lavoro circa 20 anni fa. La prego di darmi il tempo di ragionare. Ci tengo ad essere alle sue dipendenze ma sono un po’ arrugginita.”
And “Tranquilla signora. Devo però avvertirla che io ho in programma una lunga assenza per cui lei,sarà si in contatto con me, riceverà ed eseguirà le mie istruzioni ma sarà praticamente la padrona della ditta. Se la sente ancora di affrontare l’esame?”
Gil “Con un po’ di tremarella ma si.”
And “Allora le farò una sola domanda: quanti campi da tennis ci sono in Italia?”
Mi sentii mancare. Il primo istinto fu quello di alzarmi, salutare ed andare. Che ne sapevo del tennis? E che utilità poteva avere sapere il numero dei campi in una ditta metalmeccanica? Lui continuava a guardarmi con l’aria di attendersi una risposta seria.
Riacquistai il sangue freddo e decisi di raccogliere la sfida:
Gil “ Vediamo: in Italia siamo circa 65 milioni di persone. Per quanto ne so i giocatori di tennis sono pochi; diciamo il 2% degli Italiani quindi 1300.000 .
Un campo potrà soddisfare, dico, un centinaio di persone.
Faccio la divisione e dico più o meno 13000 campi.
Ci sono andata vicino?” (nota dell’autore; problema di Fermi)
And “Non lo so e non mi importa signora. Il test mirava a valutare le sue capacità di giudizio in problemi di cui non sa nulla. Lei è assunta, ora mi segua che le mostro il resto dell’edificio.
Il dott Andrea mi presento ai suoi dipendenti e fece portare una seconda scrivania nel suo ufficio.
Da qui lei dirigerà in mia assenza, ma non la lascio completamente sola.
Premette l’interfono
And “Loris subito da me”
Un uomo alto e dinoccolato ci raggiunse in ufficio
And “Loris le presento la signora Gilda che per un certo periodo farà da tramite tra me e tutti voi , Le chiedo di assisterla ed aiutarla nella soluzione di problemi di cui sa ben poco, ma contemporaneamente di fidarsi del suo giudizio.”
Lor “Come desidera signore: conti su di me.”

Forzatamente, dal giorno successivo dovetti frequentare con una certa frequenza Loris il che mi indusse anche a guardarlo e ad osservarlo bene.
Era un bell’uomo, carino, tranquillo e servizievole.
Quasi senza accorgermene cominciai ad apprezzarlo.
La mattina mi portava il caffè, cosa che apprezzavo moltissimo.
Inevitabile fare i confronti con mio marito e, stranamente, il vincitore di tutte le sfide era Loris anche se io ero assolutamente convinta di essere innamorata del padre dei miei figli.
Solo troppo tardi mi accorsi che tutte le carinerie di cui mi gratificava facevano parte di un elaborato cerimoniale di corteggiamento.
Una sera, nei pressi dell’ora di uscita, lui improvvisamente mi strinse a sé e mi baciò.

Fine ?

Come sempre mi succede mendico critiche motivate (anche negative) e pareri, indispensabili per migliorarsi. In caso di racconti a puntate, la successiva sarà pubblicata unicamente se qualcuno lo chiederà.

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