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Gay & Bisex

Gemelli - Cap. 55


di klo2000
24.10.2019    |    1.392    |    1 8.6
"Ha voluto che gli leccassero i piedi tutti insieme..."
cap. 55
“E' da tanto che sei al servizio del vecchio?...” chiede mio fratello...
“Sei anni...e sto sempre con lui, al mare e a Milano...e' stracarico di soldi...a Milano possiede un sacco di negozi che affitta e gli rendono un sacco di soldi...lui ormai sta solo in sedia a rotelle e a letto e non ha altro divertimento che i ragazzini...e quasi sempre li fa scopare a me, perche' lui non può più...e comunque lui se lo fa solo mettere in culo...quando non c'e' nessun altro dobbiamo scoparlo io, il cuoco e il cameriere di Milano, che qui al mare non viene mai perche' deve guardare la casa...ha un palazzo pieno di opere d'arte e deve sempre starci qualcuno a sorvegliare...”
“E fa spesso cose con i ragazzi?...”
“Si, almeno una volta alla settimana...gli piace il gioco degli schiavetti...vuole che vengano venduti all'asta e invita amici suoi danarosi...lui fa in modo che le offerte salgano perche' si prende la percentuale da quelli che portano i ragazzi...il dieci per cento...credo che i soldi li abbia fatti così in gioventù, perche' non credo che venga da una famiglia ricca...so che da ragazzo era bellissimo e dava il culo a un industriale di Varese che gli ha lasciato un sacco di soldi...”
“E nostro zio e' uno che gli porta ragazzi?...”
“Qui al mare si, c'e' solo lui... a Milano ce ne sono anche altri due...vostro ziio viene raramente a Milano...il vecchio che c'era qui stasera viene spesso sia qui che a Milano, da quando ci sono io l'ho visto quasi sempre, spende un sacco di soldi con i ragazzini...”
“E lo hai mai visto senza maschera?...”
“Certo, oggi e' la prima volta che se la mette...”
“E tu lo conosci? Sai chi e'?...”
“Si...e' il pa....cioe', il padrone della villa...”
“Della villa dove siamo stati? Il castello?...”
“No, quello e' del mio padrone...della villa...o, basta, mi state facendo parlare troppo..se lo sa il mio padrone che spiffero notizie sui suoi amici, mi licenzia...ma prima mi fa passare certe punizioni che non le auguro a nessuno...”
“Tipo?...”
“A Milano ha una stanza, anzi un salone, riservato alle torture...e ha quattro o cinque amici che sanno usare bene tutti gli strumenti che ci sono dentro...ho visto certe scene!...”
“Dai, raccontaci qualcosa...”
“Beh, ho visto un ragazzino ribelle immerso in una colonna di vetro...e un sacco di uomini fra cui io, che dovevamo pisciare nella colonna fino a riempirla e a far quasi soffocare il poveretto...e' stato nella colonna per sei ore, con tutti noi che continuavamo a pisciare...alla fine aveva piscio dappertutto...in bocca, nel naso e nelle orecchie...e per poco non soffocava...”
“Davvero?...”
“Si, ma poi alla fine non gli e' successo niente, e si e' pure divertito perche' lo abbiamo inculato in nove, ovviamente dopo che si e' fatto la doccia...di acqua, intendo....”
“Ahahaha...certo....e poi?...”
“Una volta ha fatto legare un ragazzino a un tavolo, tutto nudo, glielo ha fatto diventare duro e poi ha legato un petardo di quelli tipo missile al suo cazzo e lo ha fatto scoppiare...gli ha dato un tale strappo all'uccello che il ragazzino ha fatto un urlo che si e' sentito in tutto il palazzo...e venuto anche il cuoco dalle cucine a vedere cosa era successo...”
“Ancora...”
“Beh, un ragazzo e' stato quattro ore legato ad una croce...e gli amici del vecchio gli sparavano adosso con una pistola a piumini...non lo ferivano, ma gli facevano molto male, specialmente quando lo colpivano sui coglioni...che era il posto che dava più punti ai tiratori...quella volta ha vinto proprio il signore di prima, quello mascherato...ha una mira infallibile...”
“La maggior parte dei ragazzi vengono trattati come cani, devono stare a quattro zampe con collare e catena e mangiare e bere dalla ciotola...e fare i loro bisogni con la zampa di dietro alzata...e poi devono leccare la mano e il resto dei loro padroni...una volta i cani erano otto e c'era solo il mio padrone...ha voluto che gli leccassero i piedi tutti insieme...quattro per piede...i ragazzini si davano un gran daffare per farlo godere...”
“E lui?...”
“Lui niente...e' paralizzato nelle gambe e quindi nei piedi non ha sensibilità...ma si divertiva lo stesso a umiliarli...anche col cazzo sente poco...il culo invece ce lo ha bello ricettivo e sensibile...lì almeno gode...il cavallo lo teneva in una scuderia vicino a Monza e prima che io entrassi al suo servizio so che ci andava almeno due volte a settimana...uno stalliere della scuderia mi ha detto che doveva lasciarlo solo nella stalla e non voleva che entrasse nessuno...ma da fuori si sentivano i nitriti del cavallo e anche i suoi...non credo che parlassero solo...il cavallo era un bellissimo purosangue che valeva un sacco di soldi, ma lui non ha mai voluto che si accoppiasse...dicono che ne fosse geloso...poteva fare un sacco di soldi con i suoi puledri, ma non glieli ha mai fatti fare...”
“Era innamorato del cavallo?...”
“Forse...si chiamava Furia e quando lo scopo mi chiama ancora con quel nome...solo a me però...gli altri che lo scopano li chiama con il loro vero nome...”
“Però ti chiama Raimondo...”
“Si, ma solo quando c'e' gente...dice che e' un nome più giusto per un maggiordomo...”
“Tu ti occupi della casa?...”
“Si...e della collezione...”
“Di opere d'arte?...”
“No, di quella se ne occupa un esperto, un professore dell'università di Milano che gli fa spendere un sacco di soldi in quadri, alcuni sono delle vere schifezze...ovviamente lui ha la sua bella percentuale sui quadri che gli fa comprare...”
“E di che collezione ti occupi?...”
“Quella che lui chiama dei cimeli....mutande sporche, calzini, peli di ascelle, di pube e di culo...preservativi pieni di sborra...insomma, tutte le schifezze che lui compra alle aste...c'e' di tutto...”
“Cosa?...” siamo sempre più curiosi...
“Beh...in una scatola di plexiglas sigillata c'e' un pannolone tenuto sei giorni da un ragazzino cinese...quando se l'e' tolto ci volevano le maschere antigas...e quello della fabbrica del plexiglas per fare la scatola ha voluto quattromila euro...non tanto per il materiale e il lavoro, quanto per la puzza che ha dovuto sopportare e per la sua discrezione...”
“E dove la tiene sta scatola?...”
“In una delle stanze segrete del palazzo...ci entrano solo i suoi amici e io...e' su un tavolino al centro della stanza...e quando la devo spolverare mi fa venire da vomitare...c'e' anche un biglietto col nome del ragazzo e la data, ma non so come si chiama perche' ha voluto che fosse scritto in cinese...in una specie di rastrelliera ,invece, ci sono i misuratori...”
“Cosa sono?...”
“Sono dei bastoni di legno di vari diametri che terminano a cono leggermente smussato...sono dieci e sono quelli che sono serviti a misurare i dieci buchi di culo più larghi che siano mai stati a palazzo...si ficcano in culo finche' si raggiunge il diametro massimo che un ragazzo può sopportare...sono in ordine di grandezza e vengono sostituiti quando qualcune batte il record o si inserisce fra i primi dieci...”
“E chi ha vinto?...”
“Un ragazzo rumeno...o almeno, chi lo ha portato ha detto che era rumeno...anche voi prima eravate russi....ahahaha”
“Dai, racconta...”
“C'ero anch'io quando lo hanno misurato...lo hanno legato a una specie di cavalletto e poi gli hanno piantato in culo diversi misuratori di diametro crescente fino a quello che ora e' il primo della rastrelliera...il ragazzo si chiamava Yonut...c'e' il biglietto col suo nome, ancora sporco del sangue uscito dalla lacerazione del suo sfintere...e anche sul misuratore ci sono ancora le tracce del suo sangue...”
“Chissà come urlava, poveretto...”
“No, stranamente non urlava...ansimava, ma a bassa voce...e cercava di resistere per battere il record e guadagnarsi l'assegno che gli avevano promesso...infatti alla fine il vecchio gli ha staccato un assegno di cui non ho visto la cifra ma non lo ha dato a lui perche' era ancora troppo piccolo...lo ha intestato a suo padre che era giù che aspettava fuori dal palazzo...”
“Dai!....”
“Davvero...due mesi fa ho rivisto quel ragazzo che ora e' maggiorenne...ha un negozio in centro, un negozio di articoli sportivi piuttosto bello...si chiama CCCSport...”
“CCCSport?...”
“Si..gli ho chiesto cosa voleva dire e lui mi ha spigeato che Sport vuol dire che vende roba da sportivi...e CCC...”
“CCC?...dai, non farci aspettare...”
“CCC vuol dire Comprato Col Culo....”
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