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La puttanella del gruppo


di CPAMANTI
12.08.2023    |    3.465    |    3 9.8
"Dopo 5 minuti di piacere, tocca a Giorgio..."
   E' estate, io e il mio ragazzo siamo al mare, a Rimini. Abbiamo preso un bilocale in affitto e vicino a noi abbiamo sei ragazzi che hanno preso un appartamento più grande.

   Quest’anno abbiamo pensato di fare una vacanza di due settimane e presi dalla voglia di sfogarci, di divertirci, non esitiamo a far amicizia con tutti ed anche con i ragazzi della villetta affianco.
Passano i giorni, ci abbronziamo, io sono  di carnagione scura e amo prendere il sole, mi viene una pelle bellissima, abbronzantissima, come fosse dorata.
Passa il tempo e trascorrendo giornate piene con i ragazzi si crea una certa confidenza, e Marco si accorge della loro attrazione , il loro interesse per la sua "bella"  ragazza.
  Origliando si  accorge che mi danno diversi soprannomi, come ‘la tettona’, ‘La latteria’, ‘la mucca’, ‘la vacca”.

  Io mi diverto, e al tempo stesso  mi piace ammiccare e  scherzare con loro.
Era anche successo che li vedessi scrutare di nascosto mentre mi cambiavo, e questo lo sapeva anche Marco, per niente infastidito.

  Anzi, lui a furia di vedere queste cose era eccitatissimo e sapendo che dopo quella vacanza non li avrebbe più rivisti, pensò di organizzare qualcosa.

  "Elenoire, amore,  oggi è l’ultima serata che facciamo, vestiti tutta carina come sai fare tu dai ",( ma non mi  disse che aveva invitato gli altri da noi).

Io mi misi la minigonna più corta che avevo, come piaceva a Marco, ma che non indossavo mai per uscire, era troppo corta.Sotto misi un perizomino trasparente col filo  tra le natiche e sopra una magliettina abbastanza trasparente ed aderente, anzi, era un top.

  Mentre io mi preparavo, a mia insaputa, arrivano i ragazzi, invitati da Marco
Io mi preparo con lo stereo acceso ad un certo volume, non sento cosa succede ed ero tutta contenta di passare una seratona io e lui in intimità a casa e quindi per questo inizio a sorseggiare il moijto.

  Lui intanto prepara un buffet e una serie di alcolici.
Tutti i ragazzi sono preparati, tutti abbronzati, vestiti in tiro, profumati come delle femmine.
Ad un certo punto io esco dal bagno, pronta, tutti si girano e vedono due belle gambe alte, lunghe, slanciate, belle abbronzate, dorate, lucide, liscissime, con sotto un paio di scarpe con un tacco 14 , ed il laccio da schiava che arriva quasi fino alle ginocchia.
La mini è incredibilmente corta come piace a Marco, che accenna un malizioso sorrisetto, e come piace sicuramente ai ragazzi, ed è di colore bianco, facendomi risaltare l’abbronzatura.
Sopra, il top è cortissimo, aderentissimo e un po’ trasparente, ed anche lui bianco’.
Sopra invece un bel rossetto e degli occhi da triglia.
La coda è ben fatta, all’insù e ho un profumo da far girare la testa.

  Tutti si girano e rimangono senza parole, io anche, non ni aspettavo di vedere loro.

  Luca: "Wow, quanto sei bella questa sera",
Luca è il più intraprendente.

"Ohhh, non vi aspettavo stasera", dissi io.

  Arrossisco, imbarazzata e non so cosa dire e cercando di non farmi notare, mi metto in disparte,  vicino a Marco.

   "Vieni, siediti sulle mie gambe"

  Io però sapendo che mi si  accorciava la mini, non sono dell'idea, i ragazzi sono seduti qualcuno sul divano e qualcuno sulle siede frontali, e nessuno sembra voglia lasciarmi il posto, sia per dimenticanza, sia per gustarmi e vedere cosa farò.
Marco è  seduto sul bracciolo del divano e mi fa accomodare sulle sue gambe.
Io alla fine cedo e mi appoggio sulle sue gambe e tutti i ragazzi mi guardano , anzi mi guardano le gambe per vedere cos’altro potranno vedere.

  Mi sento osservata, arrossisco ancora, cerco di fare finta di niente, sento lo sguardo di tutti su di me,  in particolar modo in mezzo alle mie gambe.
Allora appoggio le mani in mezzo, tenendo le gambe unite, molto unite, strettissime, cerco di unirle ancor di più, ma purtroppo per me le ginocchia bloccano il mio progetto; provo ad accavallarle e così facendo oltre che strisciarmi sul cazzo di Marco che ormai è diventato acciaio e che è posizionato in corrispondenza della mia patatina. Così facendo non faccio altro che eccitarlo ancora di più, si accorcia in modo impressionante la minigonna, mostrando a tutti una bella fetta delle mie natiche e una parte delle mie mutandine.

  Allora sotto lo sguardo di tutti decido di riportare le gambe in posizione normale, non accavallate, cercando in qualche modo di coprire quel triangolo che si forma tra le gambe e la minigonna, sentendo sempre lo sguardo dei 6 maschi su di me.
A questo punto Luca, il temerario mi porta un bicchiere di moijto per farmi rilassare ed io  accetto, ma tenendo la mano sinistra in mezzo alle gambe.

  Questa posizione non fa altro che eccitare tutti, mostrandomi come la bella fighetta ammirata e mangiata con gli occhi.

" Eccoci, come siete tutti profumati e ben vestiti, che carini che siete"

" Anche tu, anzi tu soprattutto", aggiunge Massimo.

  "Ma dove andate questa sera? Andate in discoteca? Cosa fate?"

  "Festeggiamo da voi, come avevate organizzato", dice Giorgio.

  "Come? Come avevamo organizzato noi?!?"

  " Sì, il tuo ragazzo ha insistito tanto"

  "Ah!", rispondo delusa

  "Sì, dai Elenoire,  dopo non li vediamo più’, non c’è niente di meglio che festeggiare con una serata particolare tra noi amici".

  Mentre mi  dice questo con le mani mi palpa in modo ambiguo, in modo abbastanza deciso, carnale, le mie belle gambe, spingendomi intanto in avanti e facendomi accorciare la minigonna a tal punto che mi sento sbilanciata e con la mano che usavo per coprirmi le mutandine, istintivamente la sposto cercando appoggio da un’altra parte e così permetto involontariamente a tutti quelli di fronte di vedere le mutandine bianche e trasparenti.

" Marco, daiii, che faiii!!!"


  Agitata, mi bevo tutto il moijto.
Marco indossava dei pantaloni leggeri e  sentivo totalmente quanto fosse eccitato, e chiaramente preso dall’eccitazione che io sentivo, e aiutato dall’alcol, si mise a palparmi in modo delicato le gambe, e questo generò un eccitazione , un invidia, un interesse degli altri ragazzi.

  Marco cercava di accorciarmi la mini ed io ero sempre più imbarazzata.

"Ma perché non facciamo qualche gioco divertente?  Non so, magari di indovinelli, così rendiamo questa serata particolare". Sbotta Marco.

"Ma che tipo di indovinelli scusa?"

  Patrizio intanto mi dà un altro bicchiere di moijto ed io accetto  più che volentieri, in modo da farmi rilassare.
Marco ricomincia.

"Dato che tu sei l’unica ragazza, si potrebbe fare in modo che i ragazzi cerchino di indovinare, non so, io che sono il tuo ragazzo, faccio un indovinello su di te e loro devono indovinare"

  "Perché su di me scusa? Perché non su altri?"

  "Ma  perché noi siamo in 7, e che domande vuoi fare, invece tu sei l’unica diversa, sei la principessa"

  Di nuovo arrossisco , e parlo in modo preoccupato.

" Che indovinelli vuoi farmi scusa???"

" Non so, qualcosa di interessante, di attraente, di accattivante, non cose noiose"

  Io sempre più rossa e tendendo verso l’arrabbiatura’ incalzo.

  "Tipo??"

  "Dai non fare la timida, facciamo un gioco frizzantino, come quelli che si facevano alle medie, io posso proporre qualche domanda, ma non solo io anche gli altri le possono proporre, domande su di te, sulla tua intimità e poi si vede chi indovina, sarai tu a dirlo"

  "Ah si? È questo che vuoi ? Sei un...."

  Mi alzo di scatto e lo guardo con uno sguardo di sfida.

  "Non mi provocare, guarda che quello che cerchi poi si avvera, non giocare col fuoco"

  Dicendo questo incrocio le braccia in segno di chiusura, un po’ arrabbiata ma anche in senso di sfida.

  Guardo gli altri e dico:

  " È questo che volete?"

  Ero in piedi con la mini super corta, dal nervoso non si è allungata , non ho tirato giù la gonna e mi si vedono un po’ le natiche, le chiappette e i ragazzi seduti mi vedono una striscia del perizoma bianco.

  Li guardo tutti con sguardo arrabbiato e provocatorio, soprattutto nei confronti di Marco,  perché mi sento tradita, venduta, ceduta ai desideri dei 6 maschi.

"A me va bene", aggiunge Luca.

E tutti, uno ad uno danno il consenso.

  "Ok, iniziamo, cosa volete sapere, porcelli".

  Mi sposto verso il tavolo e questa volta prendo la bottiglia di grappa gelata e riempio il mio bicchiere fino a metà e in un solo sorso lo bevo tutto e mi sento una vampata su tutto il corpo.
Decido di rimanere in piedi, non voglio stare vicino a Marco, pensavo di stare sola con lui, invece  organizza a sorpresa una serata del genere, dove mi vuole come gioco erotico. Vuoi giocare, giochiamo.

Inizia Luca.

"La  taglia del tuo reggiseno, anzi dei tuoi seni"

  Io  sbianco,  rimango senza parole, cerco nuovamente un bicchiere e Patrizio subito mi dà il suo  con una certa quantità di vodka.
A quel punto interviene  Marco.

  "Adesso loro devono provare ad indovinare la taglia del tuo reggiseno, e vediamo chi indovina".

  Immagino il suo cazzo ultra in tiro uscire dai suoi boxer, sono sicura che è eccitatissimo, ma a tutti il cazzo è diventato duro ed io bevo un sorso di vodka.
Ognuno pensa e dice a Marco una taglia diversa, Luca dice che , secondo il suo parere, porto la quarta.

  Io rimango in piedi, al centro del gruppo sotto lo sguardo attendo di tutti e chiedo  chi ha indovinato.

  "Sono in due che hanno indovinato, adesso da dietro, tu  tieni gli occhi chiusi e loro devono controllare se veramente quello che tu hai detto sulla tua taglia è vero oppure no.
Adesso loro ti sbottoneranno il reggiseno e con una mano sentiranno il tuo seno e tu devi capire la mano di chi è"
.
" Ma sei impazzito?"

  " Ma devi lasciarli controllare, sia come controllo che  come premio".

  "Ma siete dei porci"

  "Dai amore è un gioco"

  Vedendo che Marco approva, per non fare la guasta feste e per dargli una lezione acconsento.

  Inizia Massimo, si mette dietro di me,  sento che respira in modo ansioso, lui mi alza il top da dietro e mi sbottona il reggiseno.
Io respiro con affanno, lui a questo punto in modo delicato fa passare la sua mano su un fianco e poi da sotto entra nel reggiseno e sempre delicatamente accarezzandomi la pelle, arriva al seno e sale fino ad arrivare al capezzolo.
Faccio fatica a stare ferma, e appoggio le mani su Marco, in piedi di fronte a me per  per controllare che il gioco avanzi correttamente, ma soprattutto per eccitarsi come un vero porco nel vedere la mano di un altro approfittarsi del corpo  della sua ragazza e nel vedermi impazzire di piacere, anche se io non voglio ovviamente mostrarlo. Io so quanto lui goda, nel vedere un  maschio eccitarsi con il corpo della ragazza di sua proprietà che lui gentilmente vuole offrire a loro spingendo il volere naturale di lei .

  La mano di Massimo sale  e mi prende la tetta e per qualche secondo se la degusta.
Passati 20 secondi lui toglie la mano e fa posto a Luca, il ragazzo più temerario e più porco.
Si vede  che mi sono eccitata e che mi sento imbarazzata, anche perché sono sotto lo sguardo di tutti.

  " Tutto ok Elenoire?" mi chiede Marco.

  "Sì "

  È il turno di Luca,  avvicina il suo naso al collo e mi annusa il profumo, poi allunga la mano dall’alto ed entra con decisione dentro il top ed arrivando direttamente al capezzolo, cosa che il suo predecessore non aveva fatto.
Lì, mi palpa la tetta da sotto e poi si degusta l’areola e il capezzolo che è diventato irto, duro come un chiodo e lo palpa , lo degusta e poi fa passare la mano sotto sotto, dove il seno si ricongiunge col petto, in modo da impugnarlo bene e tirarlo su, come se volesse pesarlo.
La mia testa  si contorce dal piacere, ma non voglio mostrarlo troppo.
Al posto di 20 secondi, Luca ci sta un minuto, perché lui vorrebbe stare un' ora , perché io sto godendo e perché a Marco eccita la situazione, ma alla fine deve dirgli di toglierla.
A questo punto i maschi si allontanano ed io aprendo gli occhi devo capire chi sono stati i due che avevano indovinato e soprattutto chi era il primo e chi era il secondo. Dico i due nomi, siiiii azzeccato!

  Adesso passiamo al secondo indovinello’.

  "Amore forse è meglio che ti togli il reggiseno e lo regali a Luca, dopo tutto ha indovinato"

  Il reggiseno ormai slacciato è uno scherzo toglierlo dal top e lo do  a Luca.
Il reggiseno è ultra sexy, setoso, trasparente e profumato, sa di confetto

  "Ragazzi, cosa volete sapere, cosa pensate di sapere di lei".

  " La taglia delle sue mutandine"

Non è difficile capire che io porto la seconda e infatti 4 su 6 hanno indovinato.
A questo punto bisogna procedere alla fase successiva, il controllo che io veramente porti quella taglia ed io devo indovinare chi siano i 4.
Con la gola secca chiedo un altro bicchiere di vodka e dopo averlo bevuto a sorsi, mi lascio fare e Filippo mi alza la micro gonna, mi sento lo sguardo di 7 uomini, e faccio fatica a stare in piedi su quei tacchi, tutti si inginocchiano e Luca fa cenno di andare dietro a vedere cosa sto indossando, vengono tutti e sembra di non vedere niente, si vede un filo di nylon  entrare in mezzo alle mie bellissime natiche semi abbronzate.
Tutti con una scusa appoggiano le mani sulle mie gambe e sul mio bel culo e poi si spostano avanti e vedono le mie mutandine, trasparenti, mostrare un boschetto molto curato , a riga e Massimo chiama tutti con un cenno per far vedere che sotto sono bagnata.

  A quel punto i 4 vincitori, mi annusano, uno alla volta la patatina , appoggiandomi la punta del naso sulla microfibra ed io sto impazzendo perché sento lo sguardo, sento che tutti confabulano su di me non riesco a tenere le gambe ferme e continuo a cambiare la gamba su cui mi appoggio e tendo a chiudere le gambe, le cosce.
Cominciano, uno alla volta per 10 secondi mi mettono dentro la mano, tra la mutandine e il boschetto ed io non riesco a resistere, raggiungendo l’orgasmo davanti a tutti, ormai mi sto lasciando andare.
Mi rivolgo a Marco:

   "L' hai voluto te questo gioco quindi".

  Su quattro maschi , stranamente, riesco ad indovinarne due e  i due si giocano a pari o dispari il perizoma, impregnato del mio umore.
Mi tolgo il perizoma e rimango con la micro gonna.

  E adesso cosa succede. Marco viene da me e mi dice di andare in camera da letto, io  mi prendo  un ultimo bicchiere di grappa e lui mi prepara la stanza , tirando giù le tapparelle.
Io vado e mi fa mettere in ginocchio.

  "Marco cosa mi vuoi fare adesso? Sei un porco’l’hai voluto te tutto questo"

  " Sì..sii e ne sono felice, vieni,  inginocchiati per terra o siediti sul letto."

  "Ok, adesso, cosa vuoi farmi, cosa devono indovinare?"

  " Adesso sei tu direttamente che devi indovinare. Cosa vorresti indovinare, cosa ti piacerebbe cercare di riconoscere?"

   "Uhmmmmm, ho capito, sei un porco va bene, lo farò".

  Mi mette  una benda sugli occhi per arricchire il gioco, la stanza è buia.
Mi dice di aspettarlo, esce e va a chiamare gli altri.

  Tutti in coro:

" Allora ? Adesso ? Lei dove è"

" Vi aspetta in camera da letto"

" Entrate tutti, toglietevi I pantaloni e le mutande"

Tutti entrano, c’è la lucina del comodino accesa che dà quello che basta per vedere. .
Io vestita, ma in ginocchio, per terra e bendata, con il rossetto rosso marcato e il lucida labbra, come dire " ho preparato le mie labbra per voi".
Tutti eccitati si tolgono i pantaloni e le mutande.

  Marco li fa mettere tutti in fila così che io possa poi scorrere da uno all'altro e così che ognuno possa vedere bene.
Questa volta gioca anche lui, per vedere se riesco a riconoscerlo.
Io in ginocchio, mi sono sciolta i capelli, la coda.
Tutti sono eccitatissimi, io pure, non l’ho mai fatto, ho l’opportunità di fare qualcosa che mi ricorderò per sempre".

  Marco non si mette per primo, si mette in mezzo, il primo è Patrizio.
Tutti se lo menano, se lo toccano, si masturbano, ma tutti hanno il cazzo in tiro.
  Patrizio con timidezza si avvicina a me, guardandomi dall’alto in basso, vedendo questa bella figa in ginocchio, davanti a lui, col viso che guarda in alto alla ricerca del suo giocattolo, le labbra sono belle , invitanti, timidamente estraggo la punta della lingua, allungo le mie manine sottili, con le unghie moderatamente lunghe e risaltate dal colore rosso scarlatto, in tono con le labbra.
Patrizio spinge il suo cazzo verso il basso, dato che essendo in tiro , va nella direzione opposta a quella del piacere che sicuramente solo e soltanto ora e mai più in tutta la sua vita gli capiterà di vivere.
Io timidamente lo cerco, lui con la sua mano grossa, indirizza, spinge contro il volere di quel muscolo involontario, il suo cazzo verso la felicità.
Lui ha allargato bene le gambe, le palle sono belle libere, libere dagli slip, libere di allungarsi , dato il peso della sborra che in quelle ore si è creata e che deve rimanere chiusa dentro quella sacca.
La cappella arriva a toccare le labbra, lui la fa sfregare su di esse e si degusta la morbidezza dei quei cuscinetti di carne giovane, che sono il benvenuto e pronte per spompinare.

  Io timidamente non reagisco, lui mi sfrega la cappella ed io pian piano estraggo la mia linguetta umida andando direttamente a stuzzicare i punti esogeni di quel cazzo duro.
Tutti guardano, tutti vogliono vedere lo spettacolo, Marco compreso, anzi lui soprattutto, vuole  vedermi in difficoltà, come costretta, ma anche brava , esperta divoratrice come io  so fare col suo.
Lui inizia a spingere ed io apro la mia bocca,  la cappella è ormai dentro e la lingua timida inizia a diventare curiosa e sempre più sicura e padrona della situazione. Inizio a giocarci, a muovermi avanti ed indietro, lui sta fermo, si lascia fare, coccolare, vuole vedere io cosa gli voglio fare.
Ogni secondo che passa, io miglioro, lui inizia a guardare in alto, a guardare gli altri e soprattutto i più porci per far capire che sono brava e che quando toccherà a loro, il piacere sarà garantito.
Gli altri da una parte si tranquillizzano che prima o poi verrà il proprio turno di vero piacere, dall’altro si eccitano pensando a cosa riceveranno e a cosa magari potrebbero offrire loro a me.

  Muovo la testa, inghiottendo tutta l'asta fin quasi le palle, la mia testa va avanti ed indietro, su e giù,  il cazzo di Patrizio sparisce nella mia bocca, lo faccio  uscire e si vede che si è completamente scappellato,  allungo la mano e lo impugno. Dopo 5 minuti passati così, gli altri desiderano che si avanzi, allora io rimango ferma e loro si spostano, arriva il secondo. Massimo lui è un po’ intimorito, un po’ timido e quindi anche il suo cazzo ne risente ed è un po’ floscio.

  " Come mai è così? Adesso ci penso io, non preoccuparti."

Con la mano sinistra mi  metto a palpargli e massaggiargli le palle, con la mano destra lo masturbo e con i denti gli mordicchio la cappella e mi metto a slinguarlo a leccarlo , sorridendo come una troia e lui infatti si eccita e il suo cazzo risponde prontamente diventando bello duro. Dopo 5 minuti di piacere, tocca a Giorgio.

Giorgio non so perché non ha il pene ultrapulito e quindi sa un po’ di urina,  ma dopo averlo preso per un paio di minuti in bocca , sono riuscita a pulirglielo ben bene ed anche con lui ci dò dentro e per punizione mi  diverto a mordicchiarglielo tirandogli la pelle, la cordicella, coi suoi incisivi.

Adesso si va avanti Giuseppe, sono eccitatissima, ma inizia a venirmi il torcicollo allora dalla posizione inginocchiata mi metto su, col peso tutto sulle ginocchia e quindi mostrando meglio le mie gambe stupende.

Con Giuseppe ci prendo gusto, mi piace quel cazzo, con una grande cappella, mi piace pomparlo dall’alto e mi impegno, lo
lavoro  con la lingua e Giuseppe si vede che sta impazzendo a tal punto che non riesce a resistere e gli sfuggono un paio di fiocchi, di getti di sborra, che  inaspettatamente mi trovo un po’ in gola e un po’ in bocca. Una parte della sborra mi esce dalla bocca, colando e dopo aver passato sul mento si allunga fino ad andare a toccare le tette e la gamba abbronzata.
L' altra sborra non riesco a toglierla e rimanendomi in bocca, sono costretta a mandarla giù, ad ingoiarla, per la felicità di molti.

A questo punto riprendo in mano il cazzo , lo scappello, lo lecco togliendogli l’ultima goccia di sborra e con la mano sinistra gli spremo i coglioni da sotto, li impugno bene bene come per far capire che io ho in pugno il controllo di quell’uccello ribelle e con le dita ben distanziate riesco a prendere tutto, anche quei testicoli meravigliosi.

  Così facendo stringo le dita, e alterno massaggi a impugnature decise, con le unghie rosse e lunghe che un po’ solleticano e pizzicano la sacca.
Lui impazzisce ma ormai il suo turno è finito e tocca ad un altro fortunato.
Adesso tocca a Marco.
Da una parte si sente fortunato, perché è il mio ragazzo, dall’altro vuole sentirsi come uno di loro, io non vedendolo procedo come per gli altri. Marco sente  come se questo pompino, rispetto a tutti gli altri che gli avevo fatto  fino ad oggi, era diverso,  inizio in modo delicato, non sapendo chi sia, lui è eccitatissimo, sente che non lo tocco con famigliarità, ma con un pizzico di freddezza, dovevo capire che cazzo ho tra le mani.
  Si eccita nel  vedermi e nel  sentirmi.
Lui cerca di non farsi riconoscere, io mi metto di impegno e lo spompino, mi guarda mentre faccio avanti ed indietro con la testa , con i miei capelli lunghi e lisci color castano, lui mi sbatte  la cappella sul viso e cerca  di non venire.
Non  mi trattiene  troppo perché lo eccita molto vedermi con gli altri cazzi e quindi lascia che venga un altro.

  Adesso tocca a Luca il più temerario e infatti non si fa attendere, subito mi prende la testa da dietro con una mano e la tira verso il suo cazzo, la sua cappella.
Io dopo un iniziale freno, dato dall’inaspettata mano che mi tirava verso qualcosa che non vedevo, mi lascio guidare, mi piace sentire una mano forte che mi forza , che mi spinge lo stesso e subito prendo in bocca quel bel cazzo, un cazzo, con una cappella fatta bene, uniforme e che io con la bocca socchiusa , lo scappello.

  A questo punto il cazzo di Luca è dentro la mia boccuccia, e subito va in profondità, lui con entrambe le mani si mette a muovermi la testa come a lui fa comodo, e la tira, mi tira cercando di mettermi dentro tutto il cazzo,  con forza decisa ma non troppo violenta.
Improvvisamente pm Luca mi ferma la testa e si mette a spingere col ventre, mi vuole mettere tutto dentro il suo lungo cazzo, dopo un primo tentativo mi lascia ed io ero in affanno,  ma poi lui riprova e con forza cerca di arrivare fino alle palle. Gli altri lo vedono che sta impazzendo , non mi lascia, ma dopo poco vedendo che io sto prendendo un colore viola mi molla ed io tossisco.

  " L’ho sentito in gola, mi veniva da vomitare, ma mi è piaciuto"

   A questo punto tocca all’ultimo: Filippo
Sono stanca, oramai ho i crampi alle mandibole.
Filippo avendo visto la spavalderia di Luca, anche se inizialmente si pose in modo normale , pian piano si fece strada. Inizio a succhiarlo e poi mi metto a morderlo di lato e poi le palle, gli mordo lo scroto e lo tiro tenendolo per gli incisivi, procurandogli quel dolore piacere.
Ad un certo punto lui inizia a muovere il suo cazzo, inizia a contribuire al mio lavoro. Sono stanca, mi fermo, mi fa male il collo, allora lui muove il suo cazzo, la sua cerchia come se davanti a se non avesse una bocca, bensì una figa da scopare, un buco.
  Infatti mi tiene ferma la testa e si mette a scoparla con foga, tutti vedono che sono in difficoltà come una ragazzina nelle mani di un porco e si eccitano.

  Lui  lo tira fuori e con qualche goccia di sborra mi sbatte la cappella sporca sulle guance, sulle labbra, sugli occhi, sul viso, come fosse un bastone e poi riprende e ci da dentro , mi tiene ferma la testa con entrambe le mani, le mie le mette sulle sue chiappe pelose e sulle palle e mi scopa la bocca facendomi  anche soffocare, senza rispetto, come fossi una bambola inanimata, da usarsi solo per svuotarsi.
Alla fine  Marco lo ferma.

  "Allora Elenoire, vediamo se indovini tra tutti quale era il mio cazzo, se lo conosci bene oppure no".

  Tutti stanno in silenzio, i ragazzi sono tutti in piedi uno affianco all’altro con le cerchie di fuori, io sola, l’unica ragazza, senza reggiseno e senza mutandine, in ginocchio, e ho appena finito di succhiare l’ultimo di 7 cazzi. Io con le mani inizio a toccarli tutti ed uno alla volta per una sola volta mi rimettono il cazzo in bocca, solo 5 secondi a testa.
Dopo tutto quello che è successo, tutti ormai hanno qualche goccia di sborra ed io con le mie succhiatine veloci li ho ripuliti e questo sarà utile anche per me attraverso la degustazione delle diverse sborre, riconoscere la sua, quella che solo le sue  palle possono generare.

" Sono sicura sia il quarto".

  Tutti stanno zitti
  Ok, adesso spompini il quarto e lo fai venire e poi vedrai se sono io oppure no."

  Allora vado  dal quarto ed ad occhi chiusi mi metto a succhiarlo, tutti si  guardano negli occhi eccitati e guardando Giuseppe, io ci dò dentro, gli lecco le palle, gli mordo tutto il cazzo e poi lo spompino con forza e quando sta per venire io  tendo a togliermi, ma lui all’ultimo secondo cerca di tenermi ferma la testa riuscendo così a sborrarmi buona parte dentro la bocca e facendo sbrodolare il resto sul viso e sulle tette.
Finito il pompino, lui si pulisce sui miei capelli lisci e candidi.

  "E se non indovina?" Chiede Luca.

  "Quale sarà la penitenza?"


  È arrivato il momento, Marco mi toglie la benda ed io nel riaprire gli occhi mi
trovo di fronte  il cazzo di Giuseppe e rimango senza parole e sorrido dato l’alcol ancora dentro il mio corpo.

  "Non ho parole" sbotta Marco

  " È inammissibile che non riconosca il cazzo del proprio ragazzo" dice Patrizio.

  "Merita una penitenza esemplare", aggiunge Giuseppe.

  " Le voglio dare un’altra possibilità’. La bendiamo e vedrai".
Io rimango senza parole e urlo:

"Ma cosa sei matto?

" Non  hai riconosciuto il mio cazzo e rispondi?"

" Alzati e sdraiati sul letto"

Tutti i ragazzi incalzano:

" Dai, falloooooo!!!"

"No, anzi, stai in piedi".

  Ubbidisco. Marco mi scrutava, si avvicina e:

" Io ti adoro e mi fa impazzire quando fai la troia".

  Mi dà un bacio profondo, non si  stacca, sente un retrogusto strano, è il mix di 7 sborre diverse,che io ho in bocca.
Marco nn era ancora contento.

  " Adesso propongo un altro gioco, lei sempre bendata e adesso tocca a noi, uno alla volta le daremo i baci alla patatina, l’assaggeremo e la degusteremo e lei dovrà riconoscere chi è il suo ragazzo"

  Mi fa stare in piedi, mi  tira giù il più possibile la microgonna, la camera è scura, e quindi la luce dell' "abajour" ,mi illumina le belle gambe slanciate, abbronzate, vellutate e sotto le scarpe da schiava con quel bel tacco a spillo alto, ma sempre di classe.
Mi fa appoggiare all’armadio, sempre bendata, col petto verso il legno e quindi i glutei esterni.
A quel punto , io  nenanche oso chiedergli cosa mi voglia fare, mi metto le mani sul petto, come per coprirmi i seni nudi e aspettavo di vedere, anzi di sentire cosa mi succederà.

  Marco fa inginocchiare tutti e per primo si mette a leccare le belle gambe, le cosce e risale, arrivato alla microgonna cerca di entrare e mi  fa allargare un po’ le gambe e vede che dalle labbra ben depilate, mi scende un lungo filo di piacere, che vorrebbe leccare, ma che decide di lasciare agli altri.

  Ora tocca a Giuseppe, lui si mette sotto di me, in ginocchio e mi agguanta le gambe, le cosce, mi allarga i glutei coi pollici partendo dall’interno, sente che è tutta bagnata e le dita gli scivolano tranquillamente.

   Avendo un bel sedere con delle belle ciccette , è gustoso toccarle, leccarle e lui non se lo fa dire due volte, appoggio la testa all’armadio guardando idealmente di lato,  le braccia raccolte come per non sentire freddo, come per tenermi i seni altrimenti liberi
.
  Mi giro a guardare Marco, con la bocca semi aperta, ha il suo bellissimo cazzo in mano,  sguardo di piena soddisfazione nel vedere non la sua ragazza, ma la sua ‘Puttanella’, di proprietà, carina e porcellina, che si lascia fare, che le piace il sesso, le piace il CAZZO, il cazzo in generale, i cazzi, che li vorrebbe provare , assaggiare tutti ed in vari modi, ma che poi in realtà istintivamente non lo dà a vedere e vuole far sembrare di esser una suorina casta.

  Comunque Giuseppe delicatamente avvicina la testa alla microgonna, appoggia il mento sui glutei, li allarga un po’ per far entrare meglio la sua bocca e da lì apre la bocca e fa uscire quello che gli permetterà di degustare quella fortuna, quella ragazza, quel culetto che mai e poi mai in futuro potrà mai capitargli.
  La lingua, si la lingua viscida, la sua lingua, non quella di Marco, ma di Giuseppe, la quale non vede l’ora di sentire la pelle morbida, la carne fresca della schiavetta concessa a loro.
La sua lingua inizia dolcemente a degustarsi quei glutei, la passa ben bene sullo sfintere, su quel buchino ben stretto, lui cerca di farla entrare inutilmente ma intanto un po’ lo allarga, poi decide di procedere in avanti, verso il basso e la fermata è praticamente subito lì, perché a distanza di poco trova,LA FIGA.

    Giuseppe allunga la sua lingua  affondandola , facendola scivolare lungo tutta l’apertura fino ad arrivare al suo punto finale, dove si trova il clitoride.
Giuseppe, un po’ teso per l’eccitazione e per l’attenzione di tutti, fa ripassare lentamente ma non troppo un paio di volte la sua lingua sulla mia fighetta, fa fatica a raccogliere tutto il nettare  dall’inizio della serata e per timore e per non esser egoista decide di togliersi lasciando spazio al più porco Luca il quale invece non perde tempo.

  Ohhhhhh siiiiiiiu, che godimento,come una cagna, metto un dito, poi due, poi tre fino ad arrivare a tutti e cinque nella mia bocca, non capisco più niente e ansimo senza ritegno. A furia di provare piacere inizio a non avere più la forza di volontà di fermarli.
Mi sento posseduta, nelle loro mani, inizio a lasciarmi fare quello che vogliono ed ad ubbidire a qualsiasi cosa mi venga impartito, sentendomi in colpa di quello che sta succedendo.

  Sembra che Luca abbia la gola secca, non perde tempo e si mette in ginocchio, mi allarga meglio le gambe mettendomi in crisi, dato che porto le scarpe coi tacchi a spillo.
Luca mi allarga le natiche e mi fa inchinare la schiena e subito si mette a leccare la figa, come se avesse sete, ma non d’acqua  ma sete di di quel nettare, sete di figa.
Lui non ha rispetto, per Luca, io sono una puttana da scoparsi, da usare e si mette a leccarmela tirando fuori il più possibile la lingua.
Io ansimo, provo piacere, mi alza la  microgonna mostrando il mio culetto. Muovo un po’ il bacino , lui continua a leccarmela con insistenza, mi risucchia, mi mordicchia, respiro sempre più forte finchè tutti non sentono che mugolo, fino a raggiungere l’orgasmo.

  Mi  metto in punta di piedi, contraggo tutti i muscoli delle gambe, apro pienamente la bocca e dò libero sfogo al mio piacere, vengo tuttaaaa.
A  quel punto vorrei smettere, ma non posso, Luca si toglie e arriva Giorgio,  non voglio, sono appena venuta, ma Giorgio è infoiatissimo, cerco di allungare la microgonna e di chiudere le gambe ma Giorgio mi tiene ferma in piedi.

  "Vi prego, lasciatemi riprendere, datemi una tregua, non riesco"

  Ma Giorgio mi spinge verso l’armadio, mi tiene le ginocchia ferme, per farmi tenere le gambe distese, belle lisce e lunghe, inizia a leccarmi il sedere, cerca di entrare tra le cosce ma io provo di tenerle chiuse.
  Lui mi lecca le cosce, la parte dietro delle ginocchia, le caviglie,  degusta le cosce davanti cerca di salire, ma non voglio aprire, arriva alla fighetta, alla parte dove c’è la righetta di peli e inizia a leccarla, intanto da dietro arriva anche Filippo il quale cerca di aprirmi il culo, a quel punto i due mi palpano le gambe e decidono di aprirle. Io respiro forte e cerco di dissuaderli, imprecandoli di darmi tempo , ma loro sono eccitati e mi aprono le cosce,  infilano le teste, loro con le lingue mi leccano la patatina, entrambi sentono quanto io sia venuta in modo abbondante, riescono ad accedere a quella riga di apertura verso il paradiso e ci danno dentro la leccano come matti, come avvoltoi, senza tregua.
  Io inzialmente mi sento male, sono appena venuta, mi dà un fastidio enorme, ma loro mi leccano con gusto, come volessero mangiarsela, Filippo mi attacca anche lo sfintere e si sincronizzano , leccandomi prima come matti alla rinfusa, come se volessero entrare dentro con le lingue e poi sincronizzati e lei così riceve come una doppia passata, una doppia leccata, avanti ed indietro, ma da due lingue, una dietro l’altra.

  Non riesce più a tenere le gambe troppo strette, Filippo mi ha alzato interamente la microgonna,  le mie  belle chiappe sono in mostra per tutti e 7 i maschietti presenti.

  Mi riprendo, mi sento baciata, leccata dappertutto, delle mani strizzano i miri seni, giocano con i capezzoli  che chiedono di essere succhiati da un'altra bocca avida...
  Tutto questo, da un fastidio iniziale, si tramuta in un' eccitazione , il fatto di non essere io partecipe al gioco, ma solo ed unicamente vittima dei desideri maschili, preda di più uomini, mi fa sentire porcatamente colpevole, si colpevole di avere un corpo così bello da far perdere la testa a questi cazzi, quindi doverosa di non replicare e di lasciarmi fare qualsiasi cosa qualsiasi desiderio essi abbiano.

I due vanno avanti con assiduità finchè  non grido ancora, mi hanno fatto raggiungere un altro orgasmo.
  Grido, senza freni inibitori e stringo con forza le gambe e loro a quel punto mi lasciano stare, togliendosi da quella posizione con le bocche piene del mio liquido.

  Mi fanno coricare sul letto morbido, io sono distrutta, eppure mi hanno scopato solo con la lingua.
  Mi lasciano riposare, almeno per qualche minuto, mancano ancora Patrizio e Massimo.
  Loro si masturbano, si segano un po’ e dopo 5 minuti di pausa iniziano ad accarezzarmi, mi sento male al pensiero di andare avanti ma al tempo stesso sento l’interesse di tutti, sento che tutti mi guardano.
  Pian piano mi accarezzano, sento prima una, poi due, poi tre,fino a sentire tutte le loro mani. Patrizio si mette a leccarmi il collo, poi l’orecchie,  inizio ad ansimare, inizio a riprendermi, a questo punto Massimo si mette in mezzo alle gambe, le mette piegate e le apre, ecco, comincia a  leccarmela, li sento troppo eccitati e mi distendo.

  Le gambe mi vengono spalancate, Patrizio raggiunge Massimo e si mette a leccarmi una gamba.
Patrizio una coscia e Massimo l’altra, pian piano arrivano giù e a questo punto mi aprono la passerina, aprono le due labbra e tutti mi  guardano bene bene la figa bagnata e a questo punti i due si mettono a leccarmela sempre più assiduamente da un alternarsi dei due a un leccarla contemporaneamente.
  Godo, provo piacere, sentovlo lo sguardo di tutti, sento le mani ovunque, sulle tette, sulle gambe, sulle chiappe , sulle labbra che mi vengono tenute aperte, spalancate,  le due lingue ci danno dentro , si mettono a divorarmi il clitoride fino a che  non raggiungo nuovamente il piacere.

  Crollo e tutti vogliono sapere se  riconosco quale sia stato Marco, sanno che non risponderò mai giusto, ma aspettano di sentirmi sbagliare, pronti per il prossimo gioco con quel corpo, con quella bambola: mi vogliono proprio degustare fino in fondo, non solo con le lingue...continua...
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