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Un' inculata tira l'altra


di CPAMANTI
13.03.2023    |    20.805    |    10 9.8
"Quando mi fui calmata, mi disse: "Non fa niente di male..."
La mia storia inizia circa un anno fa, ci hanno presentati in occasione di un evento sportivo....il cuore ha smesso di battere per alcuni secondi....l'ho desiderato quasi subito! Sono corsa in bagno per masturbarmi e cavolo ho goduto come una matta fantasticando su di lui.L'ho pensato giorno e notte....ho anche comprato Lello, il mio amico vibratore che ha parzialmente colmato la mia voglia di quel suo bel cazzo vero che ha sotto i boxer.

Mi ritrovo appoggiata allo schienale del divano, come una furia mi scateno sul mio Lello, ma la mia testa è liiiiii...in quei boxer, lo immagino grosso, pulsante, duro come il marmo, bisognoso di coccole che solo io posso dargli con la mia boccuccia. ....Uffffffff, non resisto  mi ficco il dito in bocca, troppo poco, tiro fuori dalla mia fighetta Lello e sogno ad occhi aperti di avere quel cazzo di Marco in bocca.


Non sminuirei l’arte di fare i pompini con un “quanto e come mi piaccia fare i pompini”. Avere un cazzo che mi fotte la boccuccia è una delle dieci cose per cui vale la pena vivere, è allo stesso tempo un gioco e un piacere , un mio essere in suo dominio per regalargli il piacere generato dalle mie labbra, è un desiderio che diventa del tutto personale. Mi eccita far godere il mio uomo ma, allo stesso tempo, mi eccito avendo un gioco da meneggiare di cui non sono mai sazia. Immagino di essere davanti a lui, di osservare il suo giocattolo eretto, per qualche secondo senza toccarlo, di guardarlo pregustandolo nella mia bocca, e nella figa, perché no.

Prima di toccarlo con le dita lo lecco con la punta della lingua, giusto per sentirne la morbidezza prima di prenderlo con la mano destra e avvicinarlo ai miei capezzoli per sfregarli con il cazzo duro e renderli turgidi. Questa fase non si prolunga nel tempo perché il desiderio di averlo in gola prevale in pochi minuti. Mentre guardo Marco con i miei occhi da gattina lo lecco in tutta la sua lunghezza accennando qualche piccolo morso facendo attenzione a non stringere con i denti. Mentre lo lecco con trasporto e desiderio con una mano solletico e accarezzo le palle. E’ un leccalecca gigante, e non si consuma mai!

Pazzesco. Lo potrei leccare per ore ed ore ma quando Marco inizia con le dita ad afferrare e stringere i miei capelli prendo il suo cazzo con la mano destra e lo sego dolcemente facendo in modo che sfiori appena le mie labbra e, mentre lo fisso, sento il suo desiderio crescere (anche il mio del resto). Poi quando la mano inizia a muoversi più decisa avvicino la bocca e lo sento dentro leccandolo con movimenti circolari.

Qui iniziano le danze e il gioco tra la mano che si muove, la mia bocca che viene fottuta dal suo cazzo mentre lo succhio e la sua mano che mi spinge verso di lui ficcandomi il cazzo fino in gola è il momento che più mi fa impazzire. A volte quasi mi sento soffocare e il fiato mi viene a mancare. A volte gemo, o esce qualche rumore generato da quel cazzo stupendo che si muove in fondo alla bocca deviando il normale ingurgito della saliva. Quando il divertimento sale adoro toglierlo un istante dalla bocca per vedere il filo della mia saliva che collega la punta del pene alle mie labbra. La lecco avidamente e riprendo il lavoro interrotto con più foga e desiderio. Lo sputo per bagnarlo ancora di più, sento la vena del pene gonfiarsi e quando sento che si avvicina per Marco l’orgasmo rallento i movimenti… non così in fretta… Lentamente lo faccio entrare ed uscire dalla mia bocca con movimenti intensi e forti ma lenti. Lo schiaccio fino in gola e lo lascio premere sentendolo nelle pareti della mia bocca.

Ricomincio a segarlo e leccarlo, la mia fighetta bagnata spera di essere sbattuta contro ogni muro della casa, vorrei tanto sentire il mio corpo coperto di sperma.....ma all'improvviso torno alla realtà....ed in bocca ho il mio Lello. Sono troppo eccitata, lo butto sul tappeto, infilo le dita nella mia fighetta fradicia e siiiiii, una sensazione paradisiaca mi risale dai piedi, e finalmente vengo tutta tremando come una foglia.... 

Passano diverse settimane da quel folle desiderio di essere scopata in bocca da Marco, di leccare quella stupenda asta che si ritrova, di sentirlo pulsare e diventare così grosso e duro da non farmi respirare.... qualche incontro x caso in giro ...sguardi accesi di erotismo, brevi scambi di opinioni, diventare amici, colleghi....amanti platonici. Ci siamo scambiati almeno 10.000 sms erotici, foto, video notturni carichi di passione....e poi l'appuntamento!

Un mercoledì sera, ad ottobre,  passa con la macchina insieme ad un suo amico...mi siedo sul sedile posteriore e subito ci baciamo, le lingue che scivolano sul viso grondanti di saliva....allunga il braccio e mi tocca la figa da sopra i pantaloni ed io vogliosa come una cagna in calore me li abbasso fino alle ginocchia offrendogli tutta la mia vagina gonfia e bagnata

Il suo amico ci guarda tramortito ma non dice niente....mi infila un dito, due, poi quattro....spinge, sfonda, allarga la mia fighetta che dopo un attimo sborra nella sua mano. Mi dice di leccargli le dita ed io lo faccio succube del suo potere di maschio padrone. Ci baciamo di nuovo questa volta sono io a toccargli quel tanto agoniato tesoro di cazzo, che spinge sotto i suoi pantaloni....cavolo è enorme! Proprio come lo avevo sognato ad occhi aperti  quella sera di diverse settimane fa.

Arriviamo in una zona solitaria circondati da alberi e dalla natura. L'odore che respiro mi rende selvaggiamente libera e mi abbandono alla mia passione....Lui! Scendiamo dalla macchina,il suo amico, credo si chiami  Andrea, inizialmente resta seduto al volante per godersi lo spettacolo, Marco con quel suo fare di maschio, si appoggia al cofano della macchina, il suo sguardo è un invito a dimostrargli le mie qualità di "bocchinara". Mi inginocchio davanti al suo gonfiore e glielo tiro fuori ( non credo di avere mai visto un cazzo così grosso e duro ), neanche nei video porno che Marco mi aveva detto di guardare giorni prima.

Lo afferro con le mani ed inizio a segarlo mentre con le labbra gli succhio la cappella che si inumidisce tanto da poterlo ingoiare quasi fin oltre la metà della sua lunghezza. Mi tiene la testa bloccata ed inizia a fottermi la bocca....poi mi tira per i capelli ( sono lunghi e mossi ) mi fa piegare in avanti sbattendomi il viso sul cofano della macchina e mi sfonda la figa.


Grido dal dolore e dal piacere:

" Ma, subito così?" Sbotto io!

Ogni colpo è una frustata tra le mie gambe e godo come una matta. Ordina al suo amico,  che nel frattempo si è visto tutta la scena toccandosi come un ragazzino al cinema, di infilarmelo in bocca così non posso più urlare.

"Sei la mia puttana"

Mi grida guardandomi negli occhi....

"Sono molto di più",  gli rispondo....

"La mia troia....."

"Ancora di più...."

"La mia cagna....."

"Si! Fottimi il culo......Come una cagna!"

....Non mi dà il tempo di rispondere, mi allarga le natiche e mi infila il suo bastone tutto fino in fondo nel culo....Immobile, impalata non riesco a respirare, mi aggrappo ai fianchi del suo amico che gentilmente ha tirato fuori il cazzo dalla mia bocca per evitarmi di soffocare....Inizia a muoversi lentamente per tutta la sua lunghezza....gemo, mi agito, grido, piango ma lui continua fino a quando mi sente più "morbida" ed inizia a tirarmi colpi netti e profondi. Mi tiene ferma per i fianchi con le sue mani grandi e possenti, mi tira i capelli tanto da farmi inarcare la schiena e mi sussurra all'orecchio:

" Ti sborro dentro?"

"Si oh mamma!!!"

Con la coda dell’occhio, Marco vede un ombra fra gli alberi, non capiva più niente, voleva a tutti costi riempirmi il culo, e non ci fece molto caso.

Non mi dice niente e continua a muoversi dentro di me anche se un po’ a disagio. L ’uomo si avvicina ancora qualche passo e Marco nota che stava muovendo il braccio in un inconfondibile movimento: si stava masturbando mentre ci guardava.

"Andrea guarda là", disse  Marco, facendo un piccolo cenno con la testa.

‘"Cosa?’", io aprii gli occhi e mi  voltai. Vidi il guardone e smisi di muovermi, Marco soffocò il mio grido con un bacio.
Quando mi fui calmata, mi disse:

"Non fa niente di male. Lasciamolo fare". Mi bacia con trasporto, gli salto al collo e mi infilo il suo cazzo in figa. Mi  lascio trasportare dal piacere che sentivo e torno a muovermi anche io aumentando il ritmo.

"Ti fa eccitare, quello lì che ci guarda"?
Disse Marco, notando che mi muovevo con più trasporto e gemevo più forte.
L’uomo si avvicina ancora. Adesso era a pochi passi da noi ed io guardavo verso di lui; nonostante il buio l’uomo doveva essersi accorto che lo avevamo visto.
Poi  feci quello che Marco non si sarebbe mai aspettato da me, di solito così timida:
" Sì avvicini", dissi allo sconosciuto.Volevo che vedesse per bene quello che stavamo facendo. Si era accesa la luce interna della macchina. L’uomo si avvicina ancora, arrivando vicino alla macchina.  Vidi nella fioca luce il suo cazzone duro, più lungo di quello di Marco e almeno molto più largo, e non riuscii a resistere alla tentazione di prenderlo in mano. Marco, con sua sorpresa, trovava eccitante quella situazione e non fece niente per fermarmi. 

Esclamai: " Hai visto quanto è grande e grosso? Mi fa eccitare tantissimo!"
Sentivo con la mia mano morbida le vene pulsanti dello sconosciuto. Mi girai e lo presi in bocca, succhiandolo avidamente. Marco capì subito con il suo cazzo che la fighetta della sua dolce troia  si stava bagnando ancora di più.
Presi una mano che Marco aveva sul mio culo e la spostai sul mio ano. Capì subito cosa volevo e si insalivò un dito,  penetrò il mio culo, leggermente allargato dalle sfondate di prima  ma interrotte dall'arrivo dello sconosciuto. Volevo lo bagnasse per bene.

Io  mugolavo sempre con il cazzo del guardone in bocca.

Marco aveva infilato due dita quando io sbottai: "Ho voglia di sentire com' è bello avere quel grosso cazzone nel culo".

Non era rivolto al mio uomo, ma allo sconosciuto. Marco non era contrariato, anzi godeva nel vedermi così assatanata, lo spinsi a coricarsi supino sul sedile posteriore, e gli rimasi seduta sopra a cavalcioni rivolta con il sedere verso l’uomo. Lo sentii appoggiare il cazzo sul mio buchetto e spingere piano, ma con fermezza. Entrava dentro di me lentamente e Marco lo sentiva attraverso la vagina che si restringeva. Avevo gli occhi chiusi e stringevo il petto di Marco, ma quando l’uomo fu tutto dentro di me, mi lasciai andare in un lungo urlo di piacere."

"Fantastico"
I due uomini si muovevano dentro di me ritmicamente, facendomi godere come non mai. Marco mi leccava voluttuosamente i capezzoli durissimi e lo sconosciuto mi stringeva il sedere con le mani ruvide.

"Non ho mai goduto così tanto!" Gridai,
  con la voce rotta dal piacere.
"Me lo sta proprio rompendo il culo! E tu nella figa! Vorrei non finisse mai!"
Poco dopo raggiunsi un orgasmo sconvolgente, ma il piacere non mi abbandonò, si protraeva, aumentando sempre di più. L’odore dei tre corpi eccitati e sudati inebriava  le nostre narici, facendoci godere ancora di più.
Sento esplodergli la cappella,un liquido caldo, abbondante e denso riempie le pareti del mio culo, ormai dilatato. Subito dopo quello di Marco nella mia fighetta, siiii, quanto mi piace questo.
Lo sconosciuto uscì subito da me, mentre Marco rimase ancora per qualche istante, mi accasciai sul suo corpo sudato, sfinita e soddisfatta.
Qualche minuto dopo ci  alzammo, ma dello sconosciuto non c’era traccia.
" Andrea, ma chi era quello?" Disse Marco

"Nn so proprio, ma è stato un momento stravolgente". Risponde Andrea con il cazzo in tiro tra le mani

"Infatti, adesso tocca a te!"

Mi fa inculare dal suo amico che dopo un paio di spinte se ne viene fuori tra le mie natiche. Rimango qualche minuto inerme appoggiata sul cofano della macchina.....la luna piena è alta tra i rami degli alberi e si sente il cinguettio degli uccelli, anche se sera....che spettacolo la natura!

"Che inculata! Sei proprio nata troia", mi dice
" Lo prendo come un complimento", gli rispondo."

Mi fa cenno di salire in macchina, Andrea si mette al volante, mi riportano al parcheggio dove si trova la mia macchina, Marco mi dà un bacio fugace, ed aggiunge:

" Organizzati, giovedì ore 20:30, altro giro, sarà una sorpresa". Una sgommata e la macchina sparisce nel buio della notte.


Il giorno dopo, ho incontrato Diana, la mia amica del cuore, chiacchierando davanti a due Spritz, iniziamo a parlare del suo ragazzo. Siamo migliori amiche e non abbiamo problemi a parlare delle nostre cose private.

"Giovanni ieri sera mi ha fatto quasi male, Non ero tanto bagnata e con quel coso gigante non è stato attento".
Dice Diana

"Dovresti fartela leccare, così saresti più lubrificata".Le rispondo

"Non lo fa spesso e in più non  è il massimo".

"Marco invece, mi fa impazzire con la lingua! Dovrebbe fargli un corso!"

"Quello si può imparare, ma il cazzo non cresce!" Ride Diana.

Io mi chiesi se fosse più grosso di quello che avevo preso dallo sconosciuto quella sera in macchina.

"Secondo me non è poi così grosso", disse.

"Scommetto che lo è invece", conclusi io, finendo lo Spritz.

La discussione non era finita lì, così a noi due  ragazze birichine ci venne in mente un piano. Giovedì Marco mi aveva dato appuntamento alle 20:30, lo anticipai, dicendogli ci sarebbe stata una sorpresa.

Arrivò finalmente quel giovedì sera, gli dissi di raggiungermi in un locale non molto lontano da casa, molto particolare, con tante salette diverse, dove ci si poteva appartare, dei piccoli angoli privé!
Puntualissimo alle 20:30, mi raggiunge, gli mando un sms.

" Prosegui lungo il corridoio, entra nella terza saletta a destra"

Entra. Lo sguardo stupito. Mi alzo, top rosa cortissimo, minigonna grigia, calze a rete stivali grigi tacco 15. Gli vado incontro, bacio veloce.
" Ti presento Diana ed il suo ragazzo, Giovanni."
" Come sempre, non si scompone.
"Piacere, Marco"
Subito lo sguardo cade sul seno di Diana, una 4, accenna un sorriso, si siede ed intavola una conversazione con Giovanni.

Siamo comodi sui divanetti, ordiniamo da bere, prosecco e stuzzichini. Il ghiaccio si è rotto.
Ad un certo punto intervengo:
"Vogliamo farvi una bella sorpresa visto che teniamo molto a voi!"
Diana si alza e prende due bende, ne porge una a me, e le leghiamo dietro alle nuche dei nostri uomini.
I due non avevano idea di dove volessimo arrivare, ma stettero docili al nostro gioco, mettendosi comodi sul divanetto, uno a fianco all’altro. Io e Diana, ci avviciniamo ai ragazzi, sfiliamo  loro le magliette ed iniziamo ad accarezzare i loro petti: quello di Marco più muscoloso e quello di Giovanni leggermente più in carne.

I due ragazzi sono già in erezione,  sbottoniamo i loro pantaloni e, dopo avergli tolto anche le scarpe, sfiliamo anche quelli.
Entrambi indossano i boxer, ma la sagoma del pene di Giovanni era  più grossa.
Ci alziamo  in piedi e ci spogliamo anche noi, rimanendo completamente nude: siamo l’una l’opposto dell’altra, io castana, capelli lunghi mossi,  con un bel sedere e una seconda di seno, Diana, bionda e riccia, più alta e formosa, aveva un sedere piccolo, ma una quarta piena, sode, come piacciono a Marco.
Ci riavviciniamo ai ragazzi, incuriositi dalla pausa, ma ancora più eccitati.

Togliamo loro i boxer, facendo guizzare fuori i cazzi duri: Marco era sui 18 centimetri, ma Giovanni ce lo aveva molto più lungo e largo.
Io vidi che il pene di Giovanni era ancora più lungo e largo di quello dello sconosciuto della macchina. Ad occhio calcolai che raggiungesse i 23 centimetri.

Ci credo che le ha fatto male! Pensai mentre sentivo la vagina bagnarsi ancora di più.
Marco allunga una mano a toccare il mio seno inginocchiata davanti a lui, ma lo trova  più grosso e morbido del solito. D’istinto si toglie la benda e si trova davanti Diana, nuda e con il suo cazzo in mano. A fianco a lei, anche io nuda, che stavo già succhiando il cazzo di Giovanni.
Fa per dire qualcosa, ma Diana lo anticipa spiegandogli brevemente:
"Elenoire non credeva che Giovanni  lo avesse più grosso di te ed io volevo provare la tua lingua a suo dire eccellente".

A quel punto anche Giovanni si toglie la benda e rimane stupito anche lui, nonostante abbia notato la differenza della mia bocca da quella di Diana.
"Io la mia prova ce l’ho già avuta, adesso falle vedere cosa sai fare con quella lingua", esortai Marco, tornando poi a succhiare a fatica il pene molto grosso di Giovanni.
Il ragazzo si alza e Diana si mette al suo posto con le gambe aperte e la vagina completamente depilata e bagnata ben in vista.
Marco ormai preso dall’eccitazione si getta senza esitazione fra le gambe di  Diana. Inizia a leccarle avidamente il clitoride gonfio di eccitazione: aveva un sapore diverso dal mio, più pungente, ma per niente sgradevole.
Non si sofferma sul clitoride, ma lecca ogni parte della vagina, penetrandola con prima un dito, poi due.
La faceva godere portandola a picchi di piacere, per poi rallentare, per non farle raggiungere l’orgasmo troppo in fretta. Accelerava di nuovo, interrompendosi improvvisamente e baciandole il pube liscio.

"Avevi ragione! È fantastico!", esclama Diana.

"Te l’avevo detto! Adesso provo questo cazzone!" Rispondo io salendo su Giovanni.
Lo guido verso la mia fighetta, poi inizio ad abbassarmi lentamente, facendolo entrare dentro di me pian piano.
Avverto la vagina tendersi, ma mi abituo subito iniziando a provare un intenso piacere. Giovanni inizia a muovere il bacino sotto di me, facendomi gridare di piacere.
Diana raggiunge finalmente un intensissimo orgasmo sotto i colpi della lingua esperta di Marco, che alza la testa e mi vede gridare di piacere, rossa in viso, mentre faceva sesso con un altro, gli fece tornare alla mente l’eccitante situazione che ci era capitata  in macchina con quello sconosciuto. Eccitatissimo, fa mettere a pecorina Diana  sul divanetto, rivolta con il viso verso me e Giovanni, poi le si mette dietro e la penetra , muovendosi con un ritmo elevato.
Io mi volto verso di loro e con la voce rotta dal piacere:
"Dacci dentro cattivo ragazzo! Falle sentire quanto sei bravo!"
Marco aumenta il ritmo e stringe forte il bel sedere di Diana  che geme molto forte. Io allungo una mano e le palpo un seno sobbalzante, lei mi prende il braccio e mi tira verso di sé. Le due sensuali bocche si uniscono in un bacio pieno di passione e i due ragazzi sentono i nostri corpi fremere. Era per entrambe il primo bacio saffico.
Raggiungiamo  contemporaneamente l’orgasmo e le nostre lingue si intrecciano ancora più a fondo.

"Mi fate venire voi due!"esclama Giovanni, ormai vicino all’orgasmo.

"Voglio succhiarlo ancora una volta questo cazzone!" Rispondo io staccandomi dal bacio.
Scendo da Giovanni e mi inginocchio davanti a lui, prendendo in bocca il glande gonfio e rosso. Leccavo il suo cazzo, dalla base alla punta, masturbandolo con la mano, fino a quando lo sperma schizza fuori abbondante, cadendomi sul bel viso arrossato e sulla mano.
Marco, che sta ancora penetrando Diana, vedendomi coperta della sborra di un altro, non resiste e si svuota dentro la mia amica, che raggiunge in quel momento un altro orgasmo.
Dopo aver ripreso fiato, io abbracciata a Marco dico: "Bellissimo! Dobbiamo rifarlo"

" Vero! Sarebbe bello!" RispondeGiovanni, accarezzando la testa riccia di Diana
Ci riassettiamo, finiamo di bere, parlando a stento. Una volta fuori, salutiamo Diana e Giovanni. Marco si ferma 5 minuti, capisco immediatamente cosa vuole fare. Mi prende di forza, mi bacia con violenza, e tappandomi la bocca, mi tiene contro il muro del locale, mi fa girare e  e inarcare la schiena.

Io provo a staccarmi, ma è troppo forte, alza la gonna e mi sbatte quel fantastico cazzo duro nel culo.

" Che culo che hai! Lo voglio riempire adesso troia"

" Siiiiii! Tutto"
Mi scopa il culetto con forza,  poi piano piano si calma il ritmo, sta per venire, mi tira i capelli di colpo e sento scendere la sua calda sborra tra le gambe. Si appoggia a me e mi bacia il collo.

" Brava, così si fa".
Parliamo un momento delle nostre cose e poi come sempre va a casa, io invece ancora più vogliosa!
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