Racconti Erotici > trio > Quanta sborra per Pasqua
trio

Quanta sborra per Pasqua


di CPAMANTI
22.03.2022    |    1.538    |    3 8.8
"Naturalmente, lo aveva usato a sazietà quel buchino stretto, mentre mi masturbava a lungo e a volte, più volte al giorno! Che bell’età! Pensavo con una..."
Ecco a voi il racconto della trasformazione di una donna di 38 anni ingenua, limpida tradizionale, fedele.... in una puttana.

Fino a due anni fa, mio marito ero uno dei pochi uomini con cui avessi  fatto sesso...chiamiamolo così xchè adesso veramente posso dire di fare l'amore, di fare sesso come si deve. Da ragazza avevo avuto numerosi flirts ma non ero mai stata penetrata in tutti i buchi che una donna possiede. Solito missionario e sesso orale praticamente zero. A malapena guardavo il pene. Ero proprio indifferente.
Certo, mi ero lasciata masturbare, fatto qualche rara sega, dando piacere ai miei "morosini"e offrendo anche, a 18 anni, la bellezza del mio fondoschiena ad un  istruttore di 40 anni, per il quale mi ero presa una sbandata durante una stagione lavorativa d'estate in una colonia, x di più al mare.  Massimo, così si chiamava,faceva talmente tanta pressione che alla fine avevo accettato di farmi sodomizzare. Naturalmente, lo aveva usato a sazietà quel buchino stretto, mentre mi masturbava a lungo e a volte, più volte al giorno! Che bell’età! Pensavo con una certa nostalgia il piacere che avevo provato con Massimo, e mi rendevo conto pessimisticamente del tempo che passava e che avrebbe fatto scomparire la mia bellezza.
Presi allora la decisione di concedermi una certa libertà sessuale

Ero scatenata e  all’origine di questa eccitazione c'erano le prospettive che si andavano aprendo e che mi facevano fantasticare, durante la notte,  continuavo a masturbarmi senza cercare di nascondere i miei movimenti e i miei gemiti, mio marito dormiva profondamente e non si accorse di nulla.

La domenica dovevamo uscire per il pranzo di Pasqua. Il pranzo l'ho passato più a messaggiare con il cellulare che a parlare con gli altri. Sono andata diverse volte in bagno, non certo per fare la pipì, bensì  scattarmi delle foto "hot" e mandarle a Marco, il mio amante.

Eh sì, il mio cambiamento ha un nome. Eravamo sempre connessi di testa, un eccitazione indescrivibile l'attesa di un suo messaggio dopo le foto. Cresceva sempre più il desiderio di  vedersi

Io morivo dalla voglia di sentire il suo cazzo sbattere sulle mie labbra, nella mia bocca affamata, di sentirlo toccare le pareti della mia gola profonda, e lui invece di vedermi in ginocchio e sborrarmi sulla faccia il suo nettare. Lo fa morire questo.

" Dai sai fare di meglio, metti qualcosa nel culo e fammi vedere"

"Dai infilati 2 dita in figa e scopati"

"Fammi il video"

"Uffffffff, che culo che hai!"

Per poco una signora non tirò giù la porta per entrare in bagno. Chiesi scusa ed uscii a testa bassa. È stato un continuo tra me e Marco

Una volta alzati dal tavolo, abbiamo fatto una passeggiata sul lungo lago, essendo in 20 persone, si formarono dei gruppetti; mio marito camminava un po’ dietro di me con altri del gruppo. Il mio vestito aderente, molto avvitato, sottolineava le mie forme, diventate un pò generose e si vedeva chiaramente che non portavo gli slip. Un paio di stivali alti, intonati al vestito, accentuavano la sensualità del mio abbigliamento e permettevano, nonostante la loro altezza, di apprezzare la forma delle mie cosce affusolate, dato che la gonna era super corta. Continuavo a sbadigliare, mi era venuto un sonno e mi stacco dagli altri per isolarmi. Parecchi uomini, incrociandomi,  sorridevano e io li guardavo negli occhi, restituendo il sorriso.

Ben presto un uomo é tornato sui suoi passi e mi ha abbordata. Aveva una cinquantina d’anni ed era un bell’uomo. Io mi sono fermata ad ascoltarlo, ero sola, il resto del gruppo si era fermato ad una gelateria molto distante, proprio alla fine della pedonale sul lago, ho fatto finta di guardare una vetrina. Ci siamo seduti su una panchina e l'uomo parlava in continuazione. Dopo qualche colpo d’occhio furtivo intorno a noi, sicuro non lo vedessero, mi posa una mano su una coscia ed io lo fisso intensamente, sorridendogli, ma a mia volta  poso una mano sulla gamba di lui. Lo sconosciuto sembrava aver capito immediatamente che non chiedevo altro che di essere scopata, così mi ha proposto di andare da lui, per chiacchierare più tranquillamente.

" Dove siete?" Io chiesi a mio marito al cellulare
" Ci fermiamo a giocare a bocce vicino la gelateria"
" Benissimo, io mi godo il lago"
Guardai quell'uomo, Sandro, gli feci l'occhiolino e contemporaneamente dandogli una strizzata al suo cazzo gli dissi
"Andiamo veloce, ho 40 minuti"

Dopo circa un'oretta mi ritrovai di nuovo sulla panchina, totalmente appagata.

Stavo mandando a Marco il video  di quello che era successo in quel lasso di tempo..

Appena entrati in casa, Sandro mi aveva baciata a lungo, io non volevo, ma Marco mi ha "ordinato " di farlo, toccandomi i seni, e una delle sue mani mi aveva massaggiato la figa, sotto il vestito. Non ha aspettato a lungo prima di infilarmi parecchie dita, mentre io mi toglievo tutti i vestiti, per concedere tutto il mio corpo alle carezze dell’uomo, di cui avevo tirato fuori il grosso cazzo per accarezzarlo con le mie mani delicate. Sempre continuando a masturbarmi, mi ha portata in camera da letto, e qui mi  ha detto di non togliermi gli  stivali, cosa che mi ha eccitato moltissimo 

Mi sono stesa sul letto aprendo le cosce, mentre Sandro si spogliava guardandomi intensamente. Si é sdraiato sopra di me e ci siamo abbracciati appassionatamente. Eccitata dai baci e dalle carezze,  ho afferrato il suo cazzo è l'ho infilato nella mia vagina bagnata. Mi ha scopata a lungo mentre  gemevo senza ritegno, e quando lo sperma si é sparso nella mia figa ho conosciuto un estremo piacere. Mi ha sbattuta ancora  a tre riprese, scatenando in me ogni volta orgasmi devastanti. Tra un orgasmo e l’altro, Sandro mi ha chiesto di succhiargli il cazzo per farglielo rizzare. Io l'ho fatto con grande piacere e mi sono piazzata a quattro zampe sopra di lui, il culo girato verso il suo viso  dischiudendo leggermente le ginocchia, offrendogli così una bella vista ravvicinata dei miei "orifizi."
Mentre succhiavo golosamente il cazzo dell’uomo che diventava sempre più duro dentro le mie labbra, sentivo le sue dita  sfiorarmi la vagina e il culo, alternativamente.
Una volta che l’ano é stato ben dilatato, Sandro mi  ha messo  davanti ad uno specchio e mi ha infilato tutto il suo giocattolo nel  mio bel culo invitante, a lungo e intensamente.

Aveva grossi coglioni  che sbattevano con un rumore sordo contro le chiappe, io col viso sulla coperta, mugugnavo di piacere.

Mentre Marco godeva della mia avventura, mi mandò a sua volta un video del suo meraviglioso cazzo che spruzzava il suo dolcissimo sperma sul pavimento.

Che spreco, pensai, l'avrei bevuto tutto io

"Elenoire, che fai?"
"Mi stavo rilassando" risposi a mia cognata, seguita dal resto del gruppo.

"Mi sembri un pò sbattuta, sei stanca?"
"Si, hai ragione sono tanto sbattuta!!!! Ma sto benissimo!!!!"

"Torniamo a casa" dissi io....avevo un impegno. Ero ancora eccitatissima e Marco pure. Voleva a tutti i costi che ci incontrassimo...non da soli, con Ivan.

Questo gioco perverso lo faceva impazzire e io godevo nel saperlo fremente. Con una scusa lasciai mio marito ed il resto della famiglia e raggiunsi il posto dove dovevamo incontrarci.

Avevo scelto io, un posticino carino, in mezzo al bosco a Menarola, vicino ad una catasta di legna.

Mi ero cambiata velocemente, ma senza ripulirmi, Marco voleva sentire l'odore del sesso sul mio corpo, mi spogliai rimanendo con gli stivali e un completino intimo bianco.
Mi appoggiai alla catasta di legna aspettando Marco, ma ero talmente febbricitante  che mi misi a sgrillettarmi il clitoride
"Oh siiii"

Sento una macchina e una portiera che sbatte, anzi due.
Subito dopo dei passi, era Marco, probabilmente seguito da Ivan che si ferma, perché sento solo i passi di una persona.
Mi giro esponendo il mio fantastico culo e continuando a farmi un bel ditalino.
Marco non parla, si avvicina.

"Pac, pac pac" schiaffeggia con violenza le mie chiappe, mi spinge contro la catasta, strappa il perizoma, mi apre il culo e infila la sua lingua, sembrava posseduto

Con le mani mi stringeva il culo e la sua faccia affondata dentro, mi girava dentro voracemente con la lingua e risucchiava.
Che godimento.
"Ahhhhh,ahhhhhh, ansimavo sempre più forte, qualcuno avrebbe potuto sentirmi, ma non mi importava.

"Continua a toccarti puttana"

"Adesso te lo sfondo io questo culo che hai dato a quell'uomo, è già pronto!"

Mi sbatte il cazzo in tiro sul culo, era durissimo, fremeva, la cappella quasi gli bruciava per il desiderio.
Si afferra con la mano quel lunghissimo uccello e senza freni me lo fa sprofondare tutto dentro.

Molto eccitata da questa situazione perversa, ho cominciato a dire oscenità:
  "Il tuo cazzo mi piace! Ti prego, continua a fottermi, mi piace da morire! Ho voglia di sentirti sborrare dentro… "

Ivan ci stava guardando e questo amplificava il piacere. Si avvicina senza dire una parola
"Vieni Ivan avvicinati" gli dice Marco

Mi ritrovai a pochi centimetri dal suo cazzo, iniziai a carezzarlo da sopra i pantaloni leggeri, lo sentivo gonfiarsi, dopo averlo liberato assaggiai la pelle delicata e leggermente appiccicosa, mi riempii la bocca col suo cazzone profumato di urina, sentivo bagnarmi le cosce dal mio piacere mentre scorrevo con la lingua sul cazzo duro


Marco mi stava scopando il culo sempre più intensamente, trattandomi come una puttana

"Sì! Sì, sono una puttana, sono la tua puttana! Mi piace che mi scopi davanti a questo tipo che ce l’ha duro perché ci guarda."

All'improvviso smette, mi fa girare e mi costringe ad inginocchiarmi.

Ed io eseguo.
Ivan si mette davanti a me, lo guardo con i miei occhi da cerbiatto, il suo  cazzo era lungo e grosso, l'ho leccato dall’alto in basso prima di infilarmelo profondamente in bocca. Ivan mi  ha  afferrato i capelli e mi ha guidata nei movimenti .Quando ha sborrato, ho continuato a tenere in bocca il cazzo e inghiottire tutta la sua sborra. Ho leccato nuovamente il suo giocattolo che ormai si stava ammosciando e poi, sempre in ginocchio, sono passata a Marco.

"Ah eccoti finalmente"

Con la punta della lingua lo sbatto su e giù ed acchiappo la sua cappella, risucchio tutta l'asta fino ai coglioni, ingorda, e mai sazia, lo tengo stretto e pulsante sul palato...tutto in fondo, provo a risucchiare anche i coglioni.
"Ahhhh, quanto sei diventata brava!!!!"

"Ivan leccala"

Ivan mi mette un dito in culo e mi bacia tutta la figa bagnata.
Marco mi tiene la testa contro il suo pube per non tirare fuori il suo cazzo.

Non respiro e vengo indietro, mi lacrimavano gli occhi.
Apro la bocca e come una brava ragazza aspetto la mia ricompensa.

Dopo pochissimo tempo, un fiotto di sperma ha inondato il mio  viso e i capelli.

"Che bello, che bello" diceva Marco
Con la lingua prendevo tutta la sborra che potevo, tuttaaaaaa.

Questa giornata era la sorpresa del mio uovo di Pasqua.
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 8.8
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per Quanta sborra per Pasqua :

Altri Racconti Erotici in trio:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni