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La scopata di mezzanotte


di CPAMANTI
18.03.2022    |    1.832    |    3 9.7
"Non potevano mancare autoreggenti neri con la balza di pizzo..."
Siii, siiii scopatemi tutta! Ancora, ancora...più forte".
I due cazzi mi sbattevano come un uovo, un piacere indescrivibile invadeva ogni centimetro del mio fantastico corpo...

"Oh scusate, sono ancora io, Elenoire, persa nel ricordo di quella sera, non ho cominciato il racconto dal principio...!!!!!

Un venerdì particolarmente impegnativo sul lavoro, tanto per cambiare, l'adrenalina saliva sempre più al pensiero della serata che mi aspettava. Avevo una cena organizzata da Marco, un  collega....e non solo mio collega....anche amante da due anni. Ci sarebbero state almeno 20 persone, tra altri colleghi e conoscenti di Marco, tra di loro Franco, un tipo che collaborava con lui. Lo conoscevo, ma solo di vista, e mi era giunto qualche pettegolezzo sul suo conto....."un piccolo farfallone che amava girare intorno a tanti fiorellini", uomo leggero e volubile!!!!!

Erano ormai le 19:30, e alla bocca dello stomaco avevo una stretta dovuta all'agitazione. Da settimane Marco si spingeva sempre oltre nelle sue "richieste"

" Dobbiamo provare il sesso a tre, con un altro uomo, io voglio anche questo, non sono tuo marito, ma il tuo amante ed insieme a te voglio provare di tutto"

Ero molto confusa, la mia risposta era sempre no, no, no. Fino a quando non cedetti dalla paura di perderlo e guarda caso quella serata era la giusta occasione. Mi disse di vestirmi sexy, e scelsi una lingerie di pizzo nero, un perizoma stringato con perline bianche, il reggiseno a balconcino che valorizzava le mie piccole, ma belle tettine con quei due bei capezzoli rosei, grossi e turgidi. Una sottoveste corta di tulle e pizzo semi trasparente. Non potevano mancare autoreggenti neri con la balza di pizzo. Infilai i miei pantaloni aderentissimi, una maglia lunga che aderiva perfettamente al mio bellissimo fondoschiena, tondo, ancora sodo. Ultimo tocco, stivali neri al ginocchio con tacco. Per movimentare la serata e fomentare la nostra voglia, Marco mi chiese di " indossare" uno dei miei primi giochetti, l'ovetto vibrante...il telecomando ce l'aveva lui, ovviamente!!!!!!

Io e la mia collega Antonella siamo arrivate per ultime, gli ultimi posti liberi erano proprio vicino a Marco e Franco. Ero molto agitata all'inizio, sorridevo, parlavo lo stretto necessario. L'atmosfera si distese quasi subito, Marco mi lanciava delle occhiate di sfida, e Franco mi fissava in continuazione, mi voleva scopare, lo avrebbe fatto anche lì, subito.

Ho sete, sorseggio un pò di vino rosso, una piccola quantità, trattenendola in bocca qualche secondo per cogliere tutte le sensazioni di gusto. All'improvviso l'ovulo inizia a vibrare, mando giù il vino di colpo. L'intensità della vibrazione cambiava, che bello sentirlo muovere nella mia fighetta così poco sfruttata ancora. Marco rideva, mi guardava mentre muovevo le gambe, mi stavo bagnando uffffff, e lo mise all massimo livello. Essendo seduta su una cassapanca di legno, senza cuscini, alcune persone sentirono una vibrazione, l'ovulo era uscito leggermente. Per fortuna il mio capo stemperò scherzando sul cellulare che vibrava, lo fece xchè al corrente di tutta la situazione. Questo rendeva  il tutto più intrigante.

Non resisto più, devo toccarmi e corro in bagno, gioco con il mio clitoride, prendo l'ovetto e me lo lecco tutto, avevo voglia del sapore della mia figa. Lo metto dentro e fuori, veloce, più volte, ma nn mi bastava. Volevo  il cazzo di Marco, ma dovevo aspettare

Per fortuna alle 23 la cena finisce, ci salutiamo tutti e veloce vado come d'accordo nell'ufficio di Marco, la porta era aperta, e mi svesto. Ero lì in piedi, con indosso solo l'intimo e gli stivali.

La porta si apre, è Marco. Tremavo dall'ansia. Si avvicina mi guarda e mi bacia, sa come farmi sciogliere
Cominciai a palpargli il cazzo e lo feci sedere sulla poltrona e cominciai a baciarlo a leccarlo, cominciai dal collo, sul petto e abbassandogli la lampo gli tirai fuori il cazzo. Mi tolsi la sottoveste esibendo due seni piccoli, i capezzoli durissimi.

Ho appoggiato le mie labbra sulla sua cappella, gli ho dato un tenero bacio, poi ho cominciato a leccarlo, prima lungo la punta scendendo verso l’asta, fino ad arrivare alle palle, per poi risalire e infilarne più della metà in bocca, cercando di farlo scendere lungo la mia gola. E poi fuori, un piccolo sputo di saliva, con la mia linguetta lo bagno bene, lo lecco, lo ciuccio come una brava puttanella, quanto è bello il suo cazzo. Di colpo ancora tutto in gola, e ancora, con una mano lo sego e con l'altra mi sditalinoooooo. Non penso più a niente.

Marco si alza di colpo  e mi mette  sulla scrivania ed io aprendo le cosce con le dita mi allargo le labbra della  figa, dove affonda la sua lingua. La leccava con foga, mentre gemevo di immenso piacere, e quando mi appoggiava la lingua su quel piccolo buco del culetto, mi irrigidivo come se fossi attraversata da una scarica contorcendomi e ansimando. Ero tutta bagnata il liquido che usciva da quella mia fighettina  scorreva fino al buchetto di dietro e lui  cominciò a ficcarmi dentro un dito, e poi due.

La porta si riapre, io non vedevo semi sdraiata sulla scrivania, era Franco, ma Marco non si ferma. Sapeva che volevo essere scopata in figa e molla il mio culo.

Appoggia il suo cazzo in quella fessurina e me  lo spinge dentro, era stretta la mia fighetta, ma più la sua asta mi penetrava , più godevo e gemevo come una forsennata

Mi sbatte per 2 minuti, sento Franco che si slaccia la cintura, si toglie i pantaloni, si avvicina alla scrivania e mentre guarda si tocca il suo cazzo lungo, non molto grosso. Sorride e mentre Marco torna a slinguarmi la figa Franco mi palpa il seno, lo schiaffeggia e lo strizza come una spugna. Ahhhhi che male!!!.

Quell'uomo sa di porco!
Marco smette di baciarmi mi guarda e dà due pacche sulle cosce:
" Occupati di lui adesso"
Io un pò intimorita scendo dalla scrivania, Franco si avvicina e comincia a risucchiarmi i capezzoli, mi tiene il culo con le mani e geme
Lo scosto e prendo il suo cazzo già in tiro con una mano e con l'altra I suoi  coglioni pelosi.

"Si, brava così, leccamelo tutto!"
Lo lecco a lungo scorrendolo più volte dalla base verso la punta.  Smetto di leccare e comincio a pomparlo forsennatamente.
Dopo un paio di minuti di questa pratica e diverse variazioni di ritmo, mi fermo e lentamente comincio a scendere con la testa prendendone sempre più centimetri in bocca.
"Si così, prendimelo tutto! Voglio sentire la tua gola con la cappella!"

Il movimento rallenta ma non sembra arrestarsi, devo averglielo preso quasi completamente e reprimo un conato.
"Si brava… resta così… siiii… adesso piano piano fallo uscire…"

Davide si mette sotto di me, e me lo infila in figa, l'allarga con quelle sue stupende mani. Sempre più inebriata, mi scopo la bocca con il cazzo di Franco, lui ansima, mi vuole far alzare per baciarmi in bocca, ma non voglio.

Adesso ce l'ha duro come il marmo, lo voglio dentro. Mi alzo e lentamente mi piego a novanta gradi e mi distendo con la pancia sulla scrivania porgendo il mio culo e la figa. Me lo infila con rabbia  e un colpo secco, inizia a fottermi come una puttana. Marco si avvicina con il suo giocattolo, me lo sbatte due tre volte sulla faccia, e mentre Franco mi dà di quei colpi da farmi andare avanti e indietro, con una mano lo sego e me lo
porto in bocca.
Franco si attacca ai miei fianchi e mi dà dei colpi profondi, il perizoma si rompe e cadono le perline, sta per sborrare, mi giro, Marco non mi lascia il tempo e si mette subito dietro, mi blocca e mi penetra. Ahhhhh quanto è duro. Franco mi riempie la bocca di sperma denso, acido, lo ingoio tutto.
"Bevilo tutto " Mi dice Marco.

Franco si pulisce mentre Marco mi rigira sulla scrivania e mi mette di nuovo a 90.
" prima o poi mi faccio anche il tuo culo", ma adesso voglio la tua figa

Franco saluta e se ne va. Marco è eccitatissimo, mi picchia sul culo.
"Brava Troia , vedi che ti piace in tre"

Sta per svuotare i suoi coglioni, mi giro mi inginicchio e apro la bocca. Mi viene in bocca e spruzza anche sulla faccia.

" Così si mischiano le sborre"
Non capisce più niente, quanta sborra, pura vitamina.

Mi sentivo strana, mi rivesto, lui raccoglie le perline, scendiamo insieme, usciamo e mi accompagna alla macchina. Avevo una cosa da dargli, un regalo. Era passata da più di mezz'ora la mezzanotte.

" Buon Compleanno", gli dò il pacchettino, lo bacio veloce e torno a casa.

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