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Da casalinga a puttana


di CPAMANTI
26.04.2023    |    2.717    |    2 9.9
"Mi prese per i fianchi, mi tirò a sé, le nostre bocche si cercarono e quando incominciammo a baciarci fu come una liberazione..."
Io sono Elenoire e sono una donna di 47 anni, sposata da 20 anni. Lui un uomo tranquillo  nessuna pretesa, io calma, ma non troppo, soddisfatta, ma non troppo, rassegnata ma non troppo, vogliosa di CAZZO, ma mai sazia!!!! 

Abitiamo in una casa tra boschi e prati, i nostri vicini di casa sono Marco e Rosanna. Lui ha 43anni, lei 41 e hanno due figli di 14 e 12 anni. Tra noi c'è un'amicizia di buon vicinato dovuta anche al fatto che sia io che lei siamo casalinghe, per cui, non di rado, la mattina, quando siamo da sole, trascorriamo un'oretta assieme, da me o da lei, per prendere il caffè. Siamo in confidenza e parliamo molto.

Lei è una bella donna e fisicamente non ci assomigliamo per niente, lei alta, mora con un bel seno e belle cosce, io castana, seno piccolo, ma carino, un pò più alta e un fondoschiena ancora invidiabile. Fu in tre settimane, da dopo l'epifania alla fine di gennaio di quest'anno, che la mia vita cambiò radicalmente. Mi prostituisco e sapete qual'è la cosa strana? Che mi sento una donna realizzata.

Era da un po' di tempo che Marco ci provava con me. Prima con con i modi garbati di un seduttore e poi sempre più esplicito e con proposte volgari. Prima, sorridendo, gli facevo capire che lo prendevo come scherzo e, sempre sorridendo, gli chiedevo se Rosanna sapesse di avere un marito così donnaiolo e gli dicevo che prima o poi glielo avrei detto io. Poi il suo modo di essere esplicito e le sue volgarità incominciarono a farmi un certo effetto e ci fantasticavo su. Quando capitava che ci incontravamo da soli, specialmente passeggiando con i cani, mi diceva che quando mi guardava la bocca mentre sorridevo gli veniva voglia di un mio pompino. Oppure che il mio culo meritava un trattamento speciale.

Io dicevo che certe cose le facevo solo con mio marito e quando gli chiedevo cosa avrebbe pensato se mio marito parlasse in questo modo con sua moglie, lui sorrideva senza rispondere. Dopo l'epifania Rosanna andò a trascorrere tre giorni dai suoi. Marco fa il rappresentante e il lavoro se l'organizza da se, così, già la prima mattina, dopo che i suoi figli erano andati a scuola ed essersi accertato che anche mio marito fosse uscito mi telefonò per dirmi che un'occasione così non si sarebbe mai più presentata.

In un primo momento non ci credevo,  poi gli dissi che non ci doveva pensare nemmeno e che veramente l'avrei detto a Rosanna. Poi prese a dirmi certe cose ed io ascoltavo in silenzio facendogli pensare che mi eccitavo e che forse ci potevo anche stare. Gli dissi di no ma lui disse che mi aspettava da lui e chiuse la comunicazione. Avevo appena fatto la doccia ed ero in reggiseno e mutandine. Mi sentivo accaldata e vogliosa. Mi ammiravo allo specchio e mi piacevo. Mi toccavo e a pensare alle sue volgarità mi venne voglia di farmi guardare da lui. Marco è sicuramente un bell'uomo, ma non era questo il motivo per cui mi sentivo attratta da lui. Piuttosto il suo modo di essere porco e la sua sicurezza.

Non pensai nemmeno al torto che avrei fatto a Rosanna e soprattutto a mio marito. Il fatto sta che mi sganciai il reggiseno, mi tolsi le mutandine e indossai un coordinato di slip e reggiseno di pizzo nero. Mi ammirai ancora, mi trovai sexy, indossai la vestaglia, presi le chiavi di casa e uscii dalla porta secondaria. Non c' era tra l'altro l'eventualità che qualcuno mi potesse sentire e tantomeno vedere in quanto per raggiungere casa sua dovevo passare dietro casa mia percorrendo un piccolo sentiero, pochissimi  metri. Nonostante questo, bussai con un toc toc senza usare il campanello. Aprì. Era in tuta.
Lui sorrise, io ero rossa.

Mi fece entrare. Il mio abbigliamento, in vestaglia, gli fece capire che ero lì per quello. Infatti, già nell'ingresso, me la slacciò e me la sfilò. Ebbi come un attimo di tutibanza e di vergogna ma ricordai che pochi minuti prima avevo proprio voglia di farmi guardare da lui. Mi prese per i fianchi, mi tirò a sé, le nostre bocche si cercarono e quando incominciammo a baciarci fu come una liberazione.

Il suo cazzo duro lo sentii sul ventre e mentre continuavamo a slinguarci mi abbassò gli slip ed io me li sfilai con i piedi. Si abbassò la tuta e gli slip e sentii la potenza del suo cazzo bollente. Persi ogni ritegno e quando mi prese per le natiche e mi sollevò, allargai le cosce e mi avvinghiai ai suoi fianchi. Me lo puntò e me lo feci puntare nella giusta direzione e quando me lo sentii ficcare dentro non potei fare a meno di gemere forte dentro la sua bocca.

Anche lui aveva il fiatone e scopandomi così si incamminò in direzione della loro camera. Ci buttammo sul letto e mi pompò facendomi godere più volte. Si denudò e me lo mise in bocca mentre mi liberava del reggiseno. Questo era il mio mondo: il cazzo in bocca, quanto mi piaceva, indescrivibile, ufffffff, segarlo specialmente con la bocca, iniziando a leccare i testicoli, con la punta della lingua, accucciata davanti a lui che si godeva tutto, mi divertivo a passarla e ripassarla lungo i testicoli, vedendo il membro prendere vita, agitarsi e alzarsi pian piano.

Mi divertivo e con una mano cominciavo l'andirivieni, "spellavo"  il glande, mettendo a nudo la punta violacea, allora la mia lingua giocava con il buchino in punta, e poi con la parte sotto il glande, dove ho scoperto poi, ci sono dei terminali nervosi , che se solleticati dalla mia lingua, facevano letteralmente sobbalzare il maschietto.
E mentre la mano aperta, la facevo passare sopra il membro e dalla parte alta dell'asta, sempre con la punta della lingua, la passavo sotto quel meraviglioso cazzo, da dove sapevo presto sarebbe arrivato il caldo fiotto.
Dopo questa incredibile preparazione, avvolgevo il cazzo, cioè la mia preda, con tutta la bocca, infilandomela in bocca e ciucciando con energia per un poco, poi sfilatolo, continuavo con tutte due le mani a segarlo, mentre avvolgevo con le labbra la cappella e succhiavo o leccavo alternando questa dolce tortura.

Mi davo da fare, mi divertivo ed ero assorta nel mio lavoro tanto da non prestare quasi mai attenzione al resto del corpo, ero concentrata solo sull'oggetto del mio piacere.
E alla fine il piacere arriva in un caldissimo e abbondante fiotto di sperma. Ammetto di essere una grande porca, adoro succhiare il cazzo e non nascondo che spesso mi faccio colare dentro la maglietta la sborra, mi piace essere sporcata da quel nettare, lo nascondo tra i seni, sotto magliette a girocollo o camicette abbottonate, mi piace essere sporca, se fosse stato per me sarei andata in giro con quel trofeo sgocciolante ai lati delle mie labbra, ogni volta che ho fatto una bella pompa.

Mentre mi innodava il viso di sperma, Marco me ne diceva di tutti i colori ed io mi eccitavo di più.

Ci riposammo un' altra mezz'ora, avevo fame e ci mangiammo dei biscotti con latte e cacao.

Non so cosa mi prese, ma mi alzai di scatto e lo feci sdraiare sul letto, mi misi sopra di lui con la figa proprio sul suo viso e naturalmente il suo cazzone in bocca.Un 69 spettacolare, ancora orgasmi e poi me lo mise ancora in figa scopandomi con foga.
Ancora orgasmi. Impazzivo e poi, stavolta  decise di riempirmi la bocca con la sua sborra calda, buonissima . Mi propose il caffè e ci alzammo circolando nudi per casa.

Ci baciavamo mentre prendevamo il caffè e poi di nuovo a letto. Mi leccò il seno e mi mordicchiò i capezzoli, poi sostituì la lingua con il cazzo e strizzando le mie tettine lo sfregavo avanti, indietro, facendoglieo diventare più duro di prima, ero troppo eccitata.  E poi pretese il culo.
Niente in contrario naturalmente, e me lo feci sfondare nel migliore dei modi. Che goduria! E che orgasmo il suo quando mi scaricò la sborra nel culo! Quante vitamine oggi!

Il giorno dopo lo andai a trovarlo di nuovo e, questa volta, di mia iniziativa. Fu così anche il giorno dopo e quel pomeriggio stesso sarebbe rientrata Rosanna. La sentii rientrare e l'indomani mattina quando sentii il campanello Il cuore prese a battermi forte sentendomi mortificata. Non poteva essere che lei. Parlammo, prendemmo il caffè e poi, per niente arrabbiata, mi fece i complimenti dicendomi che durante la sua assenza l'avevo sostituita nel migliore dei modi. Mi cadde il mondo addosso.

Naturalmente, imbarazzata più che mai, feci finta di non capire. Facendomi sentire un verme e facendomi quasi piangere mi raccontò certi particolari. Evidentemente quello stronzo le aveva raccontato tutto. Ma che marito e moglie sono, pensai.

Credendo di tranquillizzarmi mi disse che non ce l'aveva con me, che non aveva intenzione di fare parola con mio marito e che non aveva intenzione di vendicarsi scopando mio marito. Poi, mentre andava via, mi disse che naturalmente dovevo essere brava. Non era tutto finito, anzi stava tutto per iniziare.

Qualche mattina dopo mi chiamò per prendere il caffè da lei. Ero già imbarazzata per conto mio e rimasi sorpresa e più imbarazzata ancora quando vidi che c'era pure Marco. Il succo di tutto era che voleva vedermi scopare con suo marito. Pure lei incominciò a spogliarsi e Marco tirò fuori invitandomi a metterlo in bocca. Poteva finire diversamente? Lo spompinammo assieme e lo trovai molto eccitante. Marco mi scopò come i giorni precedenti e loro sembravano molto affiatati. Lei si masturbava e a volte interveniva a leccare il cazzo di suo marito. Io godevo come una troia. La storia si ripetè qualche giorno dopo, la terza volta rimasi sorpresa per la presenza di un altro uomo. Ci presentarono, lui si chiamava Franco.  Mi squadrava dalla testa ai piedi e notavo che faceva cenni di consenso sia con Marco che con Rosanna. Fu tutto chiaro quando lei mi disse di spogliarmi e di farmi vedere da Franco. Mi rifiutai ma per invogliarmi Rosanna prese a spogliarsi pure lei ricordandomi che dovevo essere brava. Mi toccarono entrambi,  Marco si inginocchiò ed allargandomi le gambe cominciò a sgrillettarmi il clitoride con la sua abile linguetta, e poi  quando l'atmosfera si surriscaldò, io rimasi a scopare  con Marco e Rosanna con Franco il quale, però, non faceva altro che ammirare me annuendo positivamente. Poi mi scopò pure lui e, devo dire, con mio grande piacere. Fu una mattinata di fuoco.

Avevo notato che da tre a quattro mesi Rosanna usciva due, tre volte in una settimana stando fuori quasi tutta la mattinata. Tutto potevo immaginare e non che si prostituisse. Tutto mi fu chiaro quando una pomeriggio mi chiese se fossi libera per la mattina dopo. Risposi di sì e mi chiese se potessi uscire con lei. Risposi di sì mi diede un orario e mi disse di essere sexy.

In auto le chiesi dove fossimo diretti e serenamente mi rispose che avevamo un appuntamento e che voleva farmi guadagnare dei bei soldini. Naturalmente vi fu un confronto aspro. Alle 9,30 arrivammo davanti al cancello di un villino. Isolato, quasi del tutto nascosto da alti alberi e fuori dal nostro paese. Azionò il telecomando che custodiva in borsa, il cancello si aprì ed entrammo. Disse che a momenti sarebbe arrivato Franco con due ospiti, mi indicò quella che doveva essere la mia camera, mi fece vedere tutto quello di cui avrei potuto avere bisogno, compreso una scatola di preservativi e mi diede alcuni consigli. Cercai di ribellarmi.

Mi disse di fare la brava perchè sapevo benissimo come si faceva la puttana e che di certo non mi sarebbe dispiaciuto guadagnarmi 350 euro facendomi scopare.

Mi disse che l'ospite avrebbe dovuto darmi, per prima cosa, 500 euro e che io avrei dovuto darne 150 a Franco. Lei faceva la stessa cosa. Mi disse anche che, se fosse dipeso da me, avrei potuto fare a meno del preservativo in quanto si trattava di persone di un certo livello e, il più delle volte, di una certa età. Arrivò Franco con i due ospiti. Due signori distinti tra 55 e 60 anni. Furono loro a scegliere e poi mi ritrovai chiusa in una stanza col mio primo cliente. Così ebbe inizio la mia carriera di prostituta. Ci presi subito gusto e i soldi mi facevano comodo.

Li deposito fra le mie cose intime dove mio marito non mette mai mano. Una, due e raramente tre volte alla settimana. Signori tutti alto locati e puliti che a volte, a seconda delle loro esigenze o voglie, mi danno qualcosa in più. Mi dicono che sono brava e alcuni ritornano per me. Quanti cazzi! di ogni tipo e di ogni taglia. Sono stati 4 mesi pieni, da febbraio a maggio, poi.  Mi dicevano Rosanna e Franco che alcuni ospiti mi richiedevano espressamente, ma non riuscivo durante i mesi estivi. Ho ricominciato a metà settembre con la riapertura delle scuole. Che bello assaggiare nuovi cazzi e riassaggiare cazzi già provati in ogni buco! E quanti bei soldini ancora!

La settimana scorsa gli ospiti che ci presentò Franco erano due dignitari marocchini. Non erano nemmeno tanto avanti negli anni, sulla cinquantina, nemmeno tanto male, ma la tipica espressione di razza nord africana. Erano indecisi nello scegliere e alla fine Franco consigliò loro di andare insieme. Sia io che Rosanna restammo impressionati nel vedere i loro cazzi. Fuori dal comune, sia come dimensioni che come consistenza venosa e turgidità. All'inizio fu impressionante anche a leccarli e a spompinarli. Ce li scambiammo più volte. Anzi, erano loro che ci scambiavano. Entrambe li prendemmo a turno nella figa e nel culo, ci sborrarono ovunque ed erano felici quando li rimettevamo in uso. Trascorremmo una mattinata come non ci era mai successo e fummo noi, troie e puttane, a prenderci in doppia penetrazione. Poi ci sborrarono in bocca. Non solo ci divertimmo, ma alla fine ci diedero 1000 euro ciascuno.

Quanto è bello essere puttana!!!!
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