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L' infermiera specializzata nel cazzo


di CPAMANTI
03.04.2022    |    2.559    |    2 9.7
"Sotto il cappotto lungo, indossavo un vestitino da infermiera, bianco rosso da crocerossina, attillatissimo, con una lunga cerniera davanti, reggicalze..."
Ci siamo finalmente si scopa ancora  in tre!  Sì alla fine ho accettato, dopo tanto penare, dopo tanto insistere, dopo tanti discorsi e incitamenti da parte di Marco.

Dopo aver usato tutte le tecniche possibili e immaginabili di persuasione accettai:
“Sì, ci sto, facciamolo in tre, mi voglio sentire riempita in tutti i buchi, forse hai ragione tu ci vuole un terzo cazzo più spesso con noi, ora lo voglio, facciamolo, portami un altro uomo e scopiamo come pazzi, sei riuscito a convincermi, ora lo desidero davvero”


Ero inebriata, eccitatissima e allo stesso tempo restia nel credere di esserne capace. Ho sempre detto a Marco che il mio fantastico culo è solo suo, che quel buchetto è solo suo .
" Voglio che tu ti faccia scopare in culo da Giulio e poi da me! A tutti i costi. Voglio che la mia sborra si mischi con la sua!"

"No, tu nel culo e lui in figa, non mi piace così"

"Ti ho detto che voglio che Giulio ti scopi in culo e mentre lo fa ti guardo negli occhi con il mio cazzo nella tua stupenda bocca"

"Poi pensa come sarebbe bello avere un cazzo in figa ed uno in bocca. Sentirti riempita da due cazzi. Mmmmmmmmmmmm,  pensaci, non sarebbe bellissimo?"

A Marco scappa un mezzo sorriso, capisco subito e noto il rigonfiamento sotto i pantaloni, si tocca velocemente.

Non resisto e  allungo le mani . Lo accarezzo in tutta la sua lunghezza per due tre passaggi e noto una macchia che si allarga in prossimità della punta.

" Sarà meglio liberarlo, altrimenti dovrai cambiare i boxer,  così piccoli per contenerlo."

Risatina di entrambi e finalmente lo libero, accovacciandomi tra le sue cosce per lustrarlo come si deve.

Con una mano lo sego  piano e inizio a leccare e succhiare la cappella che si fa sempre più tesa e lucida. Marco mugula di piacere per ogni mio movimento, molto lento, ogni mia leccata  ed ogni ciucciata. Continuo così finché decido di infilarmelo in bocca sempre più a fondo ad ogni ingoio.

Quando Marco sente che la cappella supera le tonsille ed il  pompaggio si fa profondo e insistente, vorrebbe urlare per il piacere, ed io continuo imperterrita.Senza che lui si accorga tolgo e appoggio le mie mutandine di pizzo sulla panchina in cantina... sì in cantina! È perfetta per una sveltina, è proprio situata nel negozio dove lavoro, tutto quasi in silenzio, eccitantissimo! Subito dopo istintivamente le prende e le annusa,  non so cosa gli sia preso, e se le tiene sotto il naso.

Il suo  cazzo sembra scoppiare, insalivato succhiato e segato in modo superlativo. Le palle colano saliva e non vorrei  smettere mai.

"Puoi trattenerti ancora un po’?" Gli chiesi

" Mi alzo e mi accorgo che a terra, oltre le gocce colate dal pompino,  c’è una piccola pozzanghera dov’ero accovacciata"

Marco allunga una mano ad accarezzarmi la figa e scopre una "tana" calda e bagnata, mi infila subito due tre dita ed io divarico le gambe lasciandomi fare.

Mi sditalina godendo di quel calore della mia figa e si ritrova la mano piena di umori; sborro continuamente mentre lui aumenta il ritmo.

Mi slaccio la camicia, non indossavo il reggiseno, tiro fuori le mie tettine, piccole, ma rotonde e sode, le stringo nelle mie mani e le strizzo, le sballotto e mi lecco i capezzoli, turgidi e pronunciati. Non distolgo gli occhi da quelli di Marco... si è seduto sulla panchina e non ha mai mollato il suo bel cazzone, lo sega lentamente. Mi siedo su di lui divaricando le gambe e gli sbatto i seni in faccia. In quel minuto ha ciucciato, leccato, strusciato, poppato….. Non sapeva più cosa fare.  Adoro  quando mi succhia i capezzoli, mi eccita da morire, vederlo ciucciare le mie tette.

Scendo ad imprigionargli il cazzo fra i seni, avviando una danza spagnola da mandarlo fuori di testa. Anche un seno piccolo ci sa fare!!!!!

Sento la cappella entrare, uscire da quella morbida morsa e lo struscio che ne deriva mi eccita fuori misura, anche lui sta per esplodere . Io  aspetto con la lingua l’uscita del glande per una rapida slinguata. Continuo così per qualche minuto. Adesso ho lasciato andare il seno che rimane straordinariamente sollevato, con i capezzoli che sembrano le tettarelle di un biberon tanto sono ritti e duri.

Mi alzo e mi giro mostrandogli l’enorme culo, sodo, liscio e completamente abbronzato. Agguanto il cazzo e me lo faccio scivolare in figa. Entra veloce come una slinguata e sento colare del sugo che scende copioso. Mugolo  e comincio una danza di su e giù, avanti e indietro; manovre di pressione e rotazione per far entrare tutto quello che è possibile.

"Che gran bel cazzo hai, mamma mia "

Lo dico due, tre volte.
" Per riempire questa tana, ce ne vuole uno più grosso e lungo, oppure uno in figa e uno in culo!!!!!!! Vedrai che bello!!!!"

  Prova ad infilare  qualche dito attorno, ma ne passano solo due, sono piena. Intervengo per togliergli la mano e continuo la mia danza. Lo sento pulsare talmente forte, non voglio che sborri adesso. Mi alzo di scatto e schiaffeggio quel cazzo, un’erezione da record.

" Ti voglio riempire subito"
"Ah si!!!!!"

Lo baciai intensamente, non volevo staccarmi.

Mi inginocchiai di nuovo e iniziai a succhiargli le palle, salendo con la lingua lungo tutto il sui cazzo fino ad arrivare alla punta per infilarlo quindi tutto in bocca,  di colpo fino a farlo arrivare alla gola. Non lo avevo mai fatto così, ero proprio eccitata
" voglio spompinarti, succhiarti per ore qui"

-"Ok, come vuoi"

Continuai a succhiarlo in modo così intenso da fargli anche male alcune volte, quando aumentavo il risucchio della bocca e quando scendevo freneticamente con la testa per poterlo infilare tutto in bocca fino alle palle. Feci anche una cosa che non avevo mai fatto,  introducevo il cazzo tutto in bocca e con la lingua gli leccavo le palle mentre lo spompinavo. Ad un certo punto lo tiro fuori dalla bocca e gli dico:
-"Scopami la bocca."

Marco non ci ha visto più. Si è messo in ginocchio in modo da poter muovere il cazzo per potermi scopare in bocca con foga, inizalmente dava dei colpi lunghi e veloci in modo da uscire completamente il cazzo per poi rientrarlo fino alle palle, sentivo la parete della mia gola sbattere sulla punta del suo cazzo, tanta era la foga con cui entrava dentro . Ad un certo punto gli presi i glutei con tutte e due le mani costringendolo  a restarmi dentro la bocca. Lo volevo sentire tutto dentro, volevo sentire la mia bocca piena del suo cazzo, quasi come se non sentirlo dentro mi facesse soffrire.

"Se ci fosse un altro ora, potrebbe leccarti lui".
-"Mmmmmmmmmmmmmm, sì, sarebbe bello."

A quel punto Marco sborra e mi riempie la bocca. Io la bevo tutta, copiosa visto la straordinaria eccitazione raggiunta. Mi sfila il cazzo dalla  bocca ed inizio a strofinarmelo in faccia e sui seni fino ad essere tutta imbrattata dal suo sperma,  lecco con la mia linguetta ogni goccia, fuori dalla bocca. Abbiamo scopato come mai prima, è stata una scopata stupenda, aveva le palle proprio piene di sborra tanto si era eccitato.

Il solo pensiero dei due cazzi in culo ci ha così eccitati, che scopata!


Finalmente arriva la domenica mattina, dovevo essere nella nostra "location" verso le 10. Decisi di vestirmi in modo diverso, super sexy, ma diverso. Sotto il cappotto lungo, indossavo un vestitino da infermiera, bianco rosso da crocerossina, attillatissimo, con una lunga cerniera davanti, reggicalze bianco, calze a rete bianche, stivali bianchi. I guanti lunghi fino ai gomiti, li indossai una volta entrata nella serra del vivaio dove lavorava Giulio.
Era piccolina e scaldata con una stufetta a legna, per fortuna in quella mattinata di gennaio così gelida. Un odore di muschio, terra, per niente sgradevole.


Avrei recitato la parte della crocerossina che aiuta i lavoratori a guarire dai loro malanni, in cambio ovvio di tanta vitamina.

Un rumore del furgone mi fa capire che Marco è arrivato. Apre la porta della serra
"Cazzo che freddo!"
Mi guarda piacevolmente sorpreso seduta sul bordo di un pianale con le gambe larghe.

" Porca troia che figa"

"Si avvicini e mi dica il suo nome, grazie"

"Marco, e lei?"

"Sono l'infermiera specializzata nel risolvere i problemi del cazzo, Elenoire. Lei ha qualche sintomo?"

" Non saprei, ma mi capita spesso di non riuscire a tenerlo a bada quando guardo le ragazze. Soprattutto i loro culetti"

" Ah sì, è un bel problema "

" Eh purtroppo è così, guizza come un pesce nei boxer e devo farmi seghe tutti i giorni"

"Vediamo un pò, si avvicini Marco"

Mi si para davanti, allargo ancora di più le gambe e lui vede che non indosso gli slip.
" Ancora più vicino"
"Dammi un bacio sulla guancia" gli aggiungo.

Mentre mi dà questo bacetto gli sussurro all'orecchio.
" Adesso ti guarisco io" gli mordicchio il lobo dell'orecchio e lui di reazione mi bacia tanto forte da farmi male, la sua lingua mi esplode in bocca ed io ad un certo punto la mordicchio. Stendo una gamba in mezzo alle sue e la striscio sul suo pacco, avanti e indietro, con una mano mi attacco al pianale e con l'altra apro la cerniera del vestito liberando i seni nel reggiseno di pizzo bianco.

" Che troia che sei"

"Certo Marco, è il settore in cui mi sono specializzata per questo tipo di problemi"

Con le mani mi divarica le gambe, si spinge contro di me e mi morde le tette, scosta il reggiseno e ciuccia prima uno e poi l'altro capezzolo. Li sgrilletta con la lingua.

"Ahiiiiii" urlo, ma non per il mordermi, mi infila in figa una canna di bambù grossa, colpo deciso e la gira, ci gioca. Piano piano la infila ancora di più. È dura, fa male, ma mi provoca un' eccitazione pazzesca. La sfila dalla mia figa.

" Leccala tutta"
"Uhmmmmm buona"
Era tutta bagnata dei miei liquidi, Marco mi bacia di nuovo in bocca, attirato dal sapore della mia figa.

"Ma dov'è Giulio" dice Marco, guarda il cellulare e proprio in quell'istante si sente il cancello aprirsi e  la macchina entrare"
La porta si apre nuovamente.

" Buongiorno, lei chi è?"

"Mi chiamo Giulio"

"Ha problemi di cazzo anche lei?"

"Non può immaginare quanti"

"Si avvicini, ho la cura anche per lei"

Giulio si mette al fianco di Marco

"Giulio mi faccia sentire la sua lingua, la consistenza, molti problemi iniziano da lì"
Giulio si abbassa, mi divarica le gambe, e comincia a leccarmi dal buco del culo alla mia dolce farfallina"

" Siiiiii, bravo così, fammi vedere se la tua lingua funziona bene, bagnami tutta"

Non risponde, me la infila in figa fino in fondo, con le labbra mi risucchia, un gioco di lingua e bocca"

"Ahhhhhhh, come sei bravo, lì problemi non ne hai"

Marco visibilmente eccitato, si slaccia i pantaloni, tira fuori il suo adorabile cazzone e aiutandosi con uno sgabello riesce a infilarmelo in bocca, violentemente. Mi tira per i capelli e mi scopa in bocca.

Giulio oltre la lingua infila due dita in figa e me la allarga tutta. Sono pervasa dal piacere.
Lo sento mugolare, capisco che si sta eccitando, infatti lascia la mia figa, si alza e guarda Marco che mi sfonda la bocca.

"Adesso infermiera le faccio vedere io il problema del mio cazzo"

Marco lo tira fuori dalla mia bocca.

" Sì Giulio, facciamole vedere"
Mi fanno scendere dal pianale e mi dicono di girarmi, mi piego leggermente in avanti. Marco si appoggia col pube al mio culo, simula un paio di volte il movimento del coito e dice:
"Senti qua che chiappe sode Giulio, sai che ti dico? Me lo inculerei senza pietà”.

“Si,  avevi ragione, mettere il cazzo li in mezzo deve essere qualcosa di unico”.

Io di scatto mi volto e li guardo tutti e due, poi guardo Marco.
"Allora, proseguiamo con la terapia"

" Noi siamo in due col cazzo in tiro e tu sei da sola, puoi curarci entrambi?"

" Certamente " rispondo

Avevo i loro due cazzi nelle mie mani e mentre ci scambiavamo queste battute, li segavo per tenerli duri.

"Mettiamoci sul pianale, regge il peso" dice Marco

Mi fanno salire, sopra c'è un telo di cotone,
Mi mettono a pancia in giù, Marco mi sale sulla schiena,  mentre capisco che Giulio si prepara per infilarmelo

Lui mi tira una manata ancora più forte sul culo, di quelle che lasciano il segno rosso e mi fa:
"Allora ti accontentiamo, inizio io ma mentre ti inculo tu succhi il cazzo di Marco"

Marco cambia quindi posizione e si inginocchia davanti a me che sono a  pecorina, inizio a succhiare offrendo il culo a Giulio.

Mentre succhio il cazzo di Marco,  Giulio appoggia la cappella al mio culo e mi dice: “Te lo dò io adesso", afferra i miei fianchi e mi penetra con un colpo secco, io per un attimo rischio di stringere i denti per il dolore e di mordere il cazzo di Marco, apro la bocca per emettere un gemito e Marco mi prende la testa e al grido di “taci troia” mi spinge verso il suo pube facendomi finire il cazzo talmente in fondo alla gola che mi viene un conato di vomito.
Stiamo così un po’, con Giulio che mi incula e io che faccio un pompino a Marco poi proprio lui mi dice:
“Adesso voglio un po’ di culo anch’io”.

Scappo in avanti da Giulio, sfilandomi dal suo cazzo e mi infilo su quello di Marco. Giulio esclama:
“Hey! io non avevo ancora finito!” ,poi fa il giro per venire davanti e infilarmelo in bocca.

È al limite
" Giulio, credo che manchi poco a risolvere il suo problema"

Mi tappa la bocca con il cazzo, che mi finisce in gola spinta da un duro colpo di Marco, che mi stava pompando a sua volta il culo.

Mi scopano così per qualche minuto poi Marco mi scoppia dentro.
"Ecco la sua vitamina, vede qual'è il mio problema?" Mi sborra tutto in culo, mi dà due pacche
" Brava, lei è un ottima infermiera"

Ero stremata, ma Giulio voleva ancora il mio culo. Di nuovo me lo infila e pompa così forte, si lascia andare e anche lui scarica una grande sborrata dentro di me.

"Ahhh ecco, ha visto anche il mio cazzo infermiera, cosa ne pensa?"

" La terapia prevede tre sedute, dobbiamo ripetere"

Marco nel frattempo mi allarga le chiappe per guardarmi il buco ed esclama:

“Cazzo che culo infermiera, è una medicina proprio piacevole, grazie e ci vediamo la prossima settimana"


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