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BRASILE TERRA DI TRANS? ITALIA TERRA DI TRANS!!!- 6- UNA COPPIA LESBO SI UNISCE AI NOSTRI GIOCHI EROTICI


di Strapps
23.09.2022    |    364    |    0 6.0
"“Adesso noi ci facciamo una doccia e poi a nanna, vero Luis?” “Come vuoi cara..."
La nuova convivenza con Luis e la padrona procedeva anche perché Ramona non ammetteva titubanze ai suoi progetti: io ero il suo schiavo, Luis era il suo amante, ma al di là della montagna di muscoli, la giovane età e il suo atteggiamento da macho, anche lui era ormai prigioniero di Ramona, la padrona che con il suo fascino, la sua forza, il suo senso di dominatrice, il suo corpo da bodybuilder imponeva sempre le sue ragioni. Certo con Luis si lasciava andare anche ad effusioni da fidanzatina, ma era sempre lei a condurre i giochi, a decidere. Luis era oramai catturato da Ramona e si lasciava sempre di più irretire da lei ed esserne soggiogato. Luis amava prenderlo in culo e il fisting, Ramona lo stava aprendo sempre di più, infilando mani, braccia, plug sempre più grandi nel suo ano, Luis soffriva ma godeva, quando la padrona si era divertita con mani e toys passava al suo cazzo e si fotteva l'amante. Io ero costretto ad assistere ai loro giochi spesso legato, con una cintura di castità ai genitali, sentivo i loro orgasmi, la loro libidine. La padrona amava fermi desiderare il suo cazzo, volevo che toccasse anche a me, ma mi teneva sulle spine, solo la domenica, spesso, prima che tornassi a Milano, mi prendeva da parte e mi ficcava il suo uccello in bocca e mi riempiva tutto. Facevo loro da cameriera e pulivo, rassettavo, cucinavo. Luis alla fine era molto carino e mi trattava bene, la padrona invece rimarcava ogni mia mancanza e mi picchiava. La cintura di castità era dolorosa, giravo nudo per casa con quell'affare e basta, la padrona si divertiva a stuzzicarmi, mi toccava i capezzoli, mi ficcava la testa fra le sue braccia muscolose, mi ordinava di baciarle i piedi. E poi, come dicevo, mi teneva lontano dal suo cazzo per ore e ore, quando uscivano lo facevano da soli e spesso tornavano tardissimo e finivano a letto, la padrona mi dava un ceffone, un calcio, mi toglieva la cintura e mi legava al loro letto per la notte.
Certe volte però mi facevano partecipare ai loro giochi, da Selenona la padrona aveva preso l'idea dell'altalena del sesso, legata la soffitto, le piaceva sodomizzare Luis legato alle strisce di cuoio. Allora la padrona mi chiamava a sé, mi metteva in ginocchio, mi ficcava il suo uccello in bocca per farselo diventare duro mentre preparava il culo dell'amante con gel e dita. Quando iniziava a farselo io dovevo andare da Luis e toccarlo, baciargli i pettorali, i capezzoli, segarlo mentre la padrona gli sfondava il culo, una volta Luis mi baciò in bocca e la padrona apprezzò e volle che continuammo così fino a quando non venne dentro a Luis. Altre volte invece usciva dal culo dell'amante e mi ordinava di prenderlo in bocca prima che lei esplodesse. Altre volte veniva sul sesso di Luis, mi ordinava di segarlo fino a farlo venire e poi ripulire il corpo di Luis con la mia lingua.
Una sera che erano usciti a cena fuori mi misi sulle strisce di cuoio ad immaginare di essere fottuto dalla padrona, ma per la stanchezza della giornata a pulire, rassettare, cucinare, mi addormentai su quel cuoio molto confortevole. Fui svegliato dagli schiaffi della padrona e dalle risate di Luis: “Mi sa che il tuo fidanzatino vuole dirti qualcosa...cara...anche lui...vuole…
“Lo so cosa vuole questa troia, vuole che lo scopi come scopo te, vero, troietta in calore?”
“...emhh...è tanto che vi vedo giocare…
la padrona mi tirò uno schiaffo fortissimo: “DIMMI CHE VUOI CHE TI FOTTA TROIA!!”
“Sì, padrona
altro schiaffo.
“Sì, MI FOTTA QUI PADRONA…
“perchè chi sei tu? Troietta?”
“Sono la sua troietta in calore padrona Ramona…”
“Ah ahhh hai sentito Luis? Mi piace sempre quando lo ripete, avanti troia:”
“Sono la sua troietta in calore padrona Ramona…”
“Sono la sua troietta in calore padrona Ramona…”
“Sono la sua troietta in calore padrona Ramona…”
“Te lo devo scrivere sul culo questa frase...che ne pensi Luis?”
“Sarebbe carino…
“Ok, ma la troia qui ha ragione! È forse passato troppo tempo da quando non mi sono scopato il suo culetto bianco...”
Ramona si sbottonò i pantaloni e il suo cazzone apparve davanti a me.
“Ohhhh” feci
“Ahhh oohhhh sìììì...” fece Luis.
La padrona sbattè il suo cazzo sul mio culo, quindi chiese a Luis di portarle da bere mentre prese a giocare col mio cazzo imprigionato nella cintura di castità, me la tolse e mi toccò le palle arrossate.
“Mi piace quando la indossi, puttana, perché non devi godere se io non lo permetto...vero troia?”
“Sì padrona
Mi sculacciò più volte e mi ficcò un dito nel culo, quindi bevve dalla bottiglia passata Luis, la sua potenza, le sue braccia muscolose, la sua testa rasata, la sua faccia mi possedevano tutto quando la guardavo, era favolosa Ramona!
Sputò nel mio culo e invitò Luis a fare altrettanto. Continuò a giocare col mio culo infilando le sue dita dentro e sputandoci seguita dall'amante che poi baciava mentre mi sodomizzava con le dita. Luis li legò le mani alle cinghie, quindi prese a giocare col mio cazzo mentre Ramona iniziava a spingerlo dentro. Mi sculacciava perché urlassi la mia frase:
“Sono la sua troietta in calore padrona Ramona…”
“Sono la sua troietta in calore padrona Ramona…”
spinse dentro la sua asta nera “Ehhhhhiiiii senti qui come è caldo e pronto il buchetto di questa troia….adesso me la sbatto….”
e prese a spingermelo dentro con la sua forza e la sua potenza. Urlavo di dolore e piacere mentre Luis mi segava e la padrona mi scopava duro. Venni nelle mani di Luis e la padrona si fermò di fare avanti e indietro e mi tirò a sé senza togliere il suo cazzo dal mio culo. Mi tirò un paio di ceffoni e poi mi fece raccogliere il mio seme dalle mani di Luis, quindi riprese a sbattermi sulle corde tese. Sentivo il suo pezzo di carne nera dentro di me che mi scuoteva tutto e godevo.
“Luis ficca le tue palle nella bocca della mia troia mentre le sfondo il culo!”
Luis lo fece mi ritrovai a succhiare le palle dell'amante di Ramona mentre lei mi sbatteva con forza nel culo.
Venne rabbiosa riempiendomi tutta mentre io leccavo le palle di Luis.
“Adesso noi ci facciamo una doccia e poi a nanna, vero Luis?”
“Come vuoi cara...”
“E lui lo lasciamo appeso qui vicino al letto, nella posizione di una troia, quale è...”
E infatti mi lasciarono appeso alle corde, sulle comode strisce di cuoio dell'altalena, slegato, senza cintura, ma non potevo muovermi, li vidi baciarsi e toccarsi prima di addormentarsi e io rimasi lì sopra di loro con in culo la sborra calda di Ramona.
Un pomeriggio Ramona ci portò da un amico tatuatore di Luis, suo precedente amante, un ragazzo molto carino dai tratti asiatici, molto magro, ma simpatico e molto bravo per farci dei tatuaggi. Luis ne aveva già diversi: sulle possenti gambe depilate, sui polpacci, sul petto, sul collo, io non ne avevo neppure uno, così pregai la padrona di non farmi niente, perché a casa lo avrebbero scoperto.
“Non lo vedrà nessuno, stai tranquillo...so che con tua moglie neppure dormite assieme o che non scopate da più di 10 anni...così te lo farai sul culo!”
“No nooo...noo...la prego...sarà dolorosoooo nooo, la prego...”
in tutta risposta mi beccai due ceffoni che mi buttarono per terra, raccolto da Luis.
“Ho già deciso, saranno due tatoo identici in tutto, tranne per un particolare. Inoltre Luis, che è il mio amante e non il mio schiavo come te, potrà scegliere dove farselo, per te il culo! Ecco il disegno!” e dette un foglio sul quale era disegnato un cuore viola e un braccio muscoloso di colore nero assieme ad un lucchetto, sopra, in rosso la scritta R A M O N A e sotto due frasi
“La mia amante”
“La mia padrona”
Non era difficile immaginare quale fosse per me e quale fosse per Luis.
Luis scelse un punto sopra il braccio sinistro e il tatuatore si mise al lavoro. Io piagnucolavo e pregavo la padrona di non farlo, ma lei prima mi schiaffeggiò forte, quindi si tolse la gonna e le mutandine e mi infilò queste in bocca per farmi tacere. Quando venne il mio turno mi fecero distendere nudo su un comodo divano, mostrai umiliato la mia cintura di castità mentre mordevo le mutande della padrona, quindi, Lj, il tatuatore, si mise a lavoro sul mio culo facendomi molto male, piangevo e mi agitavo, ma la padrona mise una mano sulla mia schiena e mi bloccò e Luis mi prese la testa fra le mani e mi sostenne per tutto il tempo.
Dopo 2 ore col culo in fiamme fui rispedito a casa in taxi mentre loro tre andarono a festeggiare a cena fuori. Ramona mi spedì foto e video della serata mentre io soffrivo da solo in casa.
Per fortuna il giorno dopo la padrona volle vedere meglio la sua creazione sulla mia pelle e, dopo avermi tolto la cintura, mi fece distendere sulle ginocchia a contemplare e sculacciare il mio culetto col disegno in bella vista. “Che carino...e rispecchia quello che sei...la mia servetta...” poi prese a infilare un dito nel mio culo e poi due, quindi eccitata mi afferrò la testa e la spinse sul suo sesso e mi ritrovai davanti il suo cazzone nero. Mi buttai su quella ambita preda e presi a leccarlo, baciarlo, spompinarlo come piaceva a me e a lei, tanto che ben presto il suo affare divenne bello duro dentro la mia bocca e allora mi prese con i suoi muscoli possenti sollevandomi e facendomi atterrare sul suo cazzo che si piantò dentro di me. Mi rifilò un paio di sculaccioni sul tatoo: “Con questo regalino sei ancora più mio, vero puttanella bianca?”
“Sì padrona Romona, Lei è la mia padrona...perchè…
e lei prese a muoversi col suo affare dentro il mio culo e iniziò a scoparmi facendomi impazzire e levandomi il fiato con quel suo cazzone nero che andava piano su e giù nel mio sfintere.
“...perchè chi sei tu?”
“Sono la sua troietta in calore padrona Ramona…” risposi prontamente mentre lei mi teneva i fianchi e mi inculava. Sbattevo il mio petto sul suo, sulle tette gonfie, sui pettorali possenti.
“Sono la sua troietta in calore padrona Ramona…” ripetevo mentre lei mi fotteva.
Tenevo le mani ben salde su i suoi muscoli da bodybuilder e la fissavo negli occhi mentre lei continuava a scoparmi seduta sul divano. I suoi occhi magnetici, il suo volto segnato da rughe profonde, le sue labbra rosse, i suoi capelli rasati.
“Sono la sua troietta in calore padrona Ramona…” dicevo mentre il suo uccello nero mi fotteva e la pressione delle sue gambe era sempre più forte.
“Sono la sua troietta in calore padrona Ramona…” ripetevo mentre mi sentii abbracciare da dietro e riconobbi il corpo e il profumo di Luis. La padrona lo accolse con un bacio in bocca e nel farlo si fermò di colpo. Sentivo tutto il suo cazzo dentro di me e loro si baciavano come fidanzati.
“Vuoi unirti a noi caro?”
“Sì...ummmm
“Sono la sua troietta in calore padrona Ramona…” ripetevo mentre lei riprendeva a scoparmi. Luis si mise dietro di me e iniziò a baciarmi e toccarmi mentre la padrona mi fotteva. Lei venne nel mio culo e poi si dedicò all'amante, mi fece scendere da lei, mi legò al letto e fece una fellazio a Luis ed io li guardavo con il culo ancora la sborra calda della padrona.

Un sabato Ramona mi comunicò che avevamo ospiti e mi mandò a fare commissioni per la città. Tornai carico di cibo e bottiglie e la padrona si mise a cucinare con io che le facevo da servo di cambusa nudo.
Preparammo una montagna di cibo e in frigo c'erano bottiglie per un reggimento.
Gli ospiti erano Selenona, Lj il tatuatore e due sue amiche lesbiche, Cecil e Margò.
Le due erano due tipe sulla cinquantina molto ben vestite, coperte di tatuaggi, Cecil era più grassa, aveva due grosse tette cascanti, Margò era più piccola mo tonda anche lei, capelli corrtissimi mentre Cecil li aveva lunghi e verdi.
Selenona era vestita come una baldracca da strada: tacchi 12 che le facevano arrivar ai due metri, gonna corta, camicia bianca e trucco pesantissimo sugli occhi, sulle gote, sulle labbra rosse fuoco.
“Questo è lo schiavo di cui ci hai parlato?”
“Sì, è la mia sissy e servirà il pranzo oggi, conciata così...” e mi tirò per il collare, ero nudo a parte un grembiule rosa, la cintura di castità e il tatoo di Lj che la padrona fece toccare e ammirare dalla due lesbiche. Così servii loro il pranzo, rabbocando bicchieri di vino bianco e champagne fra le risate, il divertimento, la mia presa in giro, gli sculaccioni di Ramona e Cecil, le carezze di Luis, la curiosità di Lj per la cintura di castità: “Fa male? La porti sempre?”
Dopo più di un'ora di cibo e alcool la serata si fece più spinta, le varie coppie si misero a baciarsi e Selenona mi prese per il collare e mi ordinò di baciarle i piedi. Ramona si prese in braccio Lj e si baciavano a tre con Luis, anche le donne si misero a toccarsi fra di loro.
Poi ripresi a servire cibo e bevande al tavolo.
“Ehi – fece ad un tratto Margò- ...ma il tuo povero schiavetto qui non ha mangiato neppure un boccone….poveretto...”
“Non importa...grazie Signora...” dissi mentre porzionavo una fetta di torta per Cecil.
“Possiamo rimediare...io ho un'idea...” fece la padrona e si tolse di dosso i due amanti, chiamò a sé Serenona e poi prese il collare mi tirò con forza e mi buttò in ginocchio. “Vieni qua Serenona...adesso diamo da mangiare a questa sissy...a questa torietta in calore….perchè chi sei tu?”
“Sono la sua troietta in calore padrona Ramona…”
Cecil e Marò si misero a ridere e la padrona mi fece ripetere la frase più volte, quindi mi sputò abbondantemente in bocca e anche Selenona lo fece.
Si unì subito anche Cecil che mi riempiva la bocca della sua saliva densa.
Le due transex si calarono le mutandine e la padrona mi tirò su per il collo e mi mise in mezzo alle gambe delle due. A turno mi ficcarono il loro cazzo in bocca e mi fecero fare loro un pompino. Lj arrapato si mise a fare lo stesso con Luis mentre le due donne guardavano eccitate. Selenona mi spingeva il suo affare grosso e nero in bocca e così faceva la mia padrona. Cecil si alzò e venne da me, mi prese per le orecchie e mi fece ingoiare il cazzone di Selene fino a soffocarmi. Quando ripresi fiato e mi fu dato da bere ripresi a spompinare i due cazzi e li feci venire dentro la mia bocca uno per volta. Ramona mi aprì la bocca e la mostrò a tutti. Era piena di sborra calda brasiliana. La padrona sputò nella mia bocca e mi ordinò di ingoiare tutto. Lo feci.
“Ecco Margò cara, adesso non devi più preoccuparti...la sissy ha mangiato...”
Poi mi ordinò di servirle da bere mentre mangiava la sua fetta di torta.
Lo champagne viaggiò forte nella serata e fra baci, balli e risate continuammo.
“Adesso ho voglia di scoparmi il mio uomo, LUIS vieni qua dolcezza!” ordinò Ramona e l'amante si precipitò da lei. “E noi?” chiese Margò
“Perchè non vi prendete la mia sissy e non giocate di sopra con la mia collezione di plug?”
“Ci stiamo!” la padrona mi prese per il collarino e cedette l'estremità a Cecil:”Tutto vostro ragazze, divertitevi!”


Così vengo portato, camminando come un cane, di sopra dalla coppia lesbo.
“Oh, ma Ramona non scherzava quando diceva che aveva una collezione di plug...guarda qui!” fa Cecil che nella coppia appare quella dominante. “Non vedo l'ora di usarli su questa sissy...vien qua!” e mi butta a terra e sbatte un fallo finto sul mio culo. “E anche su di me?” fa Margò abbracciando l'amante e baciandola dolcemente sulla bocca. “Non vedo perché no...ma ora giochiamo con la nostra piccola sissy...” e mi trascina in tonda alla stanza con collare, colpendomi col fallo o sculacciandomi, anche Margò mi sculaccia ma senza la malizia di Cecil.
“Adesso in ginocchio, faccia a terra, sissy...guarda che bel tatoo Margò...ne vuoi uno simile anche tu?”
“Oh, quello che vuoi Cecil, amore mio...quello che vuoi per te...dolcezza...” e si mette a baciare la donna sopra di me, si scambiano effusioni e coccole, baci e carezze spinte, poi Margò si inginocchia accanto a me e si getta sul sesso dell'amica e inizia a leccarlo e succhiarlo. La tipa ci da dentro alla grande eccitando Cecil che si accomoda sul divano per accogliere meglio il servizio di bocca della sua amante, ma nel farlo mi trascina con sé con forza e finisco a terra. Cecil allora mi colpisce con forza sul culo: “Stupida! Stai attenta!” quindi ritorna ad aprirsi per la bocca di Margò. Le due donne si lanciano nel sesso lesbo con Margò che lecca, bacia, succhia ogni centimetro del corpo di Cecil la quale nel piacere da forti strattoni al collare e mi sbatte contro l'amante. Il gioco prosegue fino a quando Cecil ferma l'amica intenta a succhiarle i capezzoli lunghi in quelle tette sfatte e grosse.
“Ehi Sissy lecca il culo della mia amante e tu Margò fammi venire con la tua lingua!”
così mi misi a leccare il culo di Margò che in ginocchio leccava la passera di Cecil.
Quando Cecil venne nella bocca di Margò mi tirò a sé con forza e mi strinse i capezzoli con forza.
“Ahhhhh sssììììììììììììììì fantastico bellezza, vieni qua!” e si baciò con Margò.
“Adesso però è il tuo turno, leccava bene il tuo culo, la sissy?”
“Non lo sentivo...ero preso dalla tua fica, Cecil ti amo!”
“Ti amo anche io bambina...” e si baciarono.
Poi Margò prese la catena e mi fece camminare in tondo a Cecil a quattro zampe, quando ebbe finito mi fece distendere sul letto con le gambe aperte e sollevate.
“Ehi Cecil, guarda qua...così depilato...con questa gabbietta...non sembra proprio una fighetta?”
“Sì lo sembra!” e Cecil mi afferrò la cintura di castità, la strinse facendomi urlare di dolore.
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