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BRASILE TERRA DI TRANS? ITALIA TERRA DI TRANS!!!- CAP 9 - SERATA TRASEX STRONG CON LA PADRONA E POI ANDIAMO DA SOLAR!!!


di Strapps
17.12.2022    |    372    |    0 6.0
"” La trans sputò dalle sue enormi labbrone della saliva nella mia bocca, abbondante, che si mischiò alla sborra, poi mi ordinò di ingoiare..."
La padrona si mette un vestito di pelle rossa con gonna microscopica, sotto le sue possenti gambe nere sono tese e meravigliose. Indossa grossi stivali militari con carrarmato sotto e infine due guanti lunghi fino ai gomiti neri. In testa ha un cappello militare con due stelle e la scritta RAMONA in oro. Si è truccata gli occhi e le labbra, è maestosa, imponente e bellissima. “Cosa ne dici troia?” fa afferrandomi la testa e sbattendola contro il suo stivale nero.
“Siete Magnifica Padrona, eccezionale. Bellissima….mormoro da sotto.
Lei mi rifila una botta sulla testa: “Brava troietta….brava….bene...iniziamo dagli stivali….baciali e leccali troia...li ho pagati con la tua carta la bellezza di 500 euro...li valgono tutti vero?”
“Sì padrona” dico mentre mi metto a leccarli e baciarli. Ramona mi costringe a baciare i suoi stivali militari a lungo, quindi tira la catena e mi ordina di accomodarmi sulle sue ginocchia, inizia a toccare il mio culo e strizzarlo, poi si mette a sculacciarlo con forza facendomi piangere di dolore. Poi ficca un dito nel mio culo e spinge forte. Poi me lo ficca in bocca e me lo fa leccare a lungo. Intanto sputa nel mio culo. Ci rimette il dito e spinge avanti e indietro. Le dita diventano presto due e poi tre. Continua anche a sculacciarmi facendomi piangere dal dolore. Poi si ferma e si alza di scatto sollevandomi e gettandomi poi contro il letto con forza. Il rimbalzo è notevole e mentre sono in aria lei mi molla uno schiaffo in faccia ridendo. Trova la cosa divertente e la rifà: mi solleva con forza e mi spinge sul letto, mentre rimbalzo lei mi colpisce in faccia. Ripete la cosa più volte, poi si ferma. Mi solleva ancora ma stavolta mi tiene su una spalla. Mi posizione come meglio vuole e poi mi colpisce sul culo con forza facendomi gridare di dolore. Poi mi sbatte contro la parete e mi tiene bloccato con una mano sola sul colle soffocandomi. Non stringe per fortuna ma la sua presa è di ghiaccio e divento rosso in faccia e le lacrime mi calano fuori. Lei ride e mi tiene così per un tempo che mi pare infinito. Se volesse potrebbe uccidermi, ma non lo fa, ride, sbuffa, si diverte, non stringe troppo e alla fine mi lascia. Cado a terra senza fiato, rosso in faccia. Riprendo fiato fra le lacrime, lei mi fa bere dell'acqua e poi mi accarezza la faccia: “Oh poverino….potevo soffocarti...hai visto? Era un gioco da ragazzi per me...ricordalo sempre...” annuisco. “..ma non temere non voglio farlo..sei la mia sissy...la mia troietta italiana...mi piaci lo sai….e sei fedele...brava...puttanella...viene qua...vieni da Ramona tua..” e mi stringe a sé fra le sue tette, cullandomi con le sue braccia enormi e muscolose. Io assaporo il suo profumo, la sua forza, bacio leggero il suo petto. Lei mi lascia fare per un po' cullandomi. Poi si alza e mi prende la testa spingendola sul suo sesso. Il cazzone padronale bello nero e grosso davanti a me.
“Grazie Padrona Ramona!”
“Prendilo puttanella….prendilo in bocca e poi te lo sbatterò nel culo...non vedi l'ora? Eh? Troietta bianca?”
“Sì Signora!”
“ECCOLO allora!!!” e mi sbatte in faccia il suo affare nero mentre mi fissa con quegli occhi profondi. Mi sputa in faccia più volte e spinge la sua saliva sul suo cazzo che intanto io sto già adorando e leccando. Poi mi afferra con entrambe le mani sulle orecchie e mi spinge il suo cazzone in gola soffocandomi. Non respiro, lacrime dagli occhi. Lei lo toglie. Tossisco. Lei mi molla due schiaffi. Piango. Lei mi colpisce ancora più forte allora. Mi sputa in faccia. “Vieni qua, puttana! Non volevi il mio cazzone?!”
Piagnucolo qualcosa a fil di voce e lei mi molla altri schiaffi in faccia. Piango. Lei tira il collare e mi sbatte la sua verga nera in faccia, sulla testa, sulle labbra, sul collo. I sbatte il suo cazzo e intanto mi tira a sé. Quindi mi riafferra le orecchie e mi mette il suo affare in bocca. Prendo a succhiarlo, ma lei stasera è cattiva, mi spinge il suo cazzone dentro e mi tiene fermo a prenderlo tutto: piango e respiro col naso quanto posso, poi muovo la testa, e lei lo toglie per farmi prendere fiato. Scivolo in avanti ma lei mi afferra con le gambe possenti e mi tiene la testa a tenaglia fra di esse.. prende a colpirmi il culo e a tenermi saldamente imprigionato con la testa nella sua morsa. Quindi mi lascia e mi fa riprendere fiato. Mi trascina per la stanza a quattro zampe e va a bere del rum dalla bottiglia. Luis passa a trovarci e chiede a Ramona se vuole che resti. “No baby, stasera è la serata della mia servetta personale...torna pure di sotto col tuo bocconcino...lo so che lo ami….” Luis mi saluta con un bacio sulle natiche e torna di sotto. Ramona mi tira a sé e mi spinge sul suo cazzo ancora in tiro. Posso farle un lavoro di bocca senza problemi stavolta e lei gradisce il mio blowjob e mi tiene una mano sulla nuca senza spingere. Succhio e bacio, lecco ed ingoio il suo cazzone nero e sente che le piace, ma dopo un po' che vado avanti godendomi quell'affare in bocca, lei mi tira su, mi prende in braccio e mi sbatte di nuovo al muro, ma stavolta non mi tiene per il collo, ma mi solleva le gambe, mi cingo al suo possente collo con le mie braccia e lei mi incolla al muro freddo. Quindi mi sbatte il suo uccello in culo ed inizia a fottermi.
Mi scopa alla grande appeso a quel muro, nelle sue mani, col suo affare che mi scoppiava in culo. Godevo come un pazzo e lei si divertiva a scoparmi in quel modo violento e sexy. Sentivo la spinta delle sue gambe da bodybuilder e il suo cazzo dentro di me. Sussultavo e piangevo di gioia e piacere inculato in quel modo dalla mia padrona. La sua forza era incredibile, tutto il suo corpo massiccio e pieno di muscoli era meraviglioso da guardare mentre mi sfondava il culo appeso a quel muro. Lei andò avanti ancora facendomi impazzire di goduria, quando annunciò che stava per venire mi aggrappai più forte a lei che mi piazzò un bacio in bocca mentre sborrava nel mio culo fiotti di seme brasiliano.
Finì di riempirmi abbondantemente mentre mi baciava e la cosa mi faceva impazzire: la lingua della mia padrona che mi scopava in bocca e il suo cazzone piantato nel mio culo che sborrava caldo seme brasiliano dentro di me. Quando ebbe finito, mi depose a terra. Stavo ancora godendo come un pazzo per quella cavalcata violenta e arrapante...lei mi tirò un paio di ceffoni. “Ehi baldracca! Mica pensi di aver finito? “ io ero ancora preso dal piacere e mormorai qualcosa, lei allora si abbassò fino a me e mi piantò i suoi occhi in faccia: “Intanto c'è da pulire il mio cazzo e poi ho voglia di bere, preparami qualcosa stupidotta, avanti!” e mi colpì in testa con le sue manone nere. Appena mi ripresi un attimo, con il culo che faceva scivolare fuori il seme brasiliano, mi inginocchiai ai suoi piedi e presi in mano il cazzo padronale grondante di umori. Presi prima a leccare via la sborra sulla cappella e poi leccai via le tracce sull'asta che andava riducendosi dopo lo sforzo e la sborrata. Quindi mi dedicai a succhiarlo piano fissandola in faccia: lei, Padrona Ramona sopra di me, col suo cazzo nella mia bocca che lo adoro.
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Dopo che si mise a letto, la Padrona si scolò alcuni bicchieri di rum mentre le massaggiavo i piedi. Quando fu piuttosto ubriaca chiamò Luis. “Dov'è Lj, il tuo fidanzatino?”
“E' andato via, domani mattina aveva un lavoro”
“Bene. Adesso tu porti il tuo culetto qua sul lettuccio e dormiremo tutti assieme...contenta troietta?” fece tirandomi col collare e facendomi sbattere contro le sue possenti gambe a riposo.
“Molto, Padrona!”
Luis si spogliò e si mise nel mezzo fra me e Ramona, i due si baciarono a lungo fra loro. Poi la padrona mi ordinò di prendere altro rum per lei. Bevve e decise di mettersi in mezzo lei. Io a destra, Luis a sinistra, ci abbraccò. “Adesso iniziate a leccarmi le tette, una a testa...”
“Sono stanco...Ramona...non mi va...” fece Luis. Lei fece un lungo sospiro. Depose con calma il bicchiere a terra, quindi fissò Luis. Poi gli assestò due schiaffoni terrificanti facendolo urlare a lungo. “Quando io dico una cosa, tu la fai, capito Luis?”
“Fanculo!”
“Fanculo a me?” Ramona si alzò in piedi afferrò Luis e lo sbattè fuori dal letto. “Raccogli due stracci e vattene subito, Luis!”
“No,,,no scusa Ramona...scuasa...perdonoonn noooo no io nooooma ma
Lei lo afferrò per la testa e lo spinse verso le scale con forza, quindi lo sbattè di sotto con un calcio. Luis rotolò in fondo urlando. Piangeva di dolore subito dopo. “Vattene LUIS ORA!!” tornò infuriata in camera, mi fulminò con lo sguardo, prese i pantaloni e altra roba di Luis e scese di sotto. La sentii urlare e Luis poveretto venire percosso e piagnucolare dispiaciuto, ma la porta si aprì e venne buttato fuori nella notte.
Tornò di sopra infuriata urlando QUELLLO STUPIDO OSA NON FARE QUELLO CHE DICO IOOOOO IOOOO IOOOOO IOOOO!!!!!” passeggiava nervosa, i muscoli che guizzavano, la testa rasata che brillava, le braccia enormi, il suo cazzo che penzolava. Poi venne da me, mi rimise il collare e mi colpì in faccia tre volte. LO STRONZO CHE NON FA QUELLLOOOO CHE DICOOOOO IOOO IOO IOO IO IOOOOO IOO e poi altri ceffoni. Piango. Lei mi trascina per la stanza, fruga in una borsa e caccia fuori una busta di coca, ne sniffa un po' e sempre strattonandomi dietro di lei mi trascina in bagno. Lì mi schiaffa nella doccia e mi piscia addosso a lungo. Poi fa partire la doccia e mi lascia lì bagnato. Mentre mi asciugo la sento parlare al telefono. Appena ho finito lei mi spara un ceffone in faccia: VESTITI TROIA CHE ANDIAMO DALLA MIA AMICA SOLAR!
In un attimo sono vestito e siamo in auto. Lei si fa una striscia e parte a fiamma per la strada. Per fortuna non è lontano, pochi minuti e siamo in un appartamento con luci rosa sparate ovunque, in camera di una trans amica della padrona. Solar sarà alta sul metro e sessanta, sulla cinquantina o forse più, grassottella, ma dalle forme rotondamente carine, delle tette flosce ma grossotte e poi la faccia: sotto una parrucca nera c'era un mascherone con due occhi grossi e coperti di ombetto nero pesante tutto attorno, un naso rifatto alla francese fine, due labbra a canotto di colore rosso brillante. Ramona mi sbattè ai piedi dell'amica e mi ordinò di salutarla a dovere, così mi misi a baciare i piedi piccoli e curati di Solar.
“Tieni pure la catena, cara..” fece la padrona passandomi all'amica. “Oh, che carina che è questa puttanella...è la tua fidanzatina?” “La mia sissy, la mia cameriera, la mia puttana da letto, prima me la sono scopata alla grande sbattendola al muro..” “Ah sembra interessante...e tu? Sissycara? Cosa mi dici? Ti piace essere la cameriera della mia amicona Ramona?” “Sì Signora, molto. Amo. Amo la mia Padrona Ramona!”
“Oh che carino...fatti vedere...” mi prese il volto e mi fissò. In pratica si vedeva solo la bocca con le labbrone gonfie di botox rosse e gli occhi o meglio il makeup attorno ad essi. Mi arrapava. Mi dette un bacio con quelle grosse labbra rosse canottate. Erano dure, ma mi eccitai. “Allora Solar perché volevi vedermi?”
le due trans si misero a parlare sul letto mentre io baciavo i loro piedi laternandomi fra quelli di Solar e della padrona. Parlarono a lungo poi Solar chiese da bere e mi misi a servire loro rum con ghiaccio. Ramona era già piuttosto ubriaca ma mi lasciava in pace a servirla e baciare i piedi. Solar si mise a ridere come isterica e poi tirò il collarino. “Fammi un pompino, troia!” e mi presentò il suo piccolo cazzetto bianco che presi in bocca, sapeva di buono e iniziai a succhiarlo fissando il suo volto con quegli occhi neri di makeup e le labbra gonfie. Lei sussultava sotto i colpi della mia fellazio e mugulava piano scossa dai brividi. Io la fissavo in volto: quel viso dai tratti gentili e allo stesso tempo esagerati: gli occhi nerissimi e quelle labbrone gonfie, grosse, rosse lucido. La padrona beveva godendosi lo spettacolo del suo schiavo personale che succhiava il cazzetto di Solar. “Ummm...la troietta ci sa fare...che delisia...che delisia...ummm...cosìììì,,,troietta...ummmmche delisia la bocca della troietta italiana….” “Fatti servire Solar carissima...la mia servetta è tua stanotte...fattelo succhiare bene….” disse Ramona mentre io spompinavo Solar e la fissavo in volto. “Che delisia...ahhhsssììììììì….cosììììì….brava….che delisia….avanti….ummm, che boccuccia calda...l'hai ammaestrata bene la puttanella qui….è Ramona?”
“Come no? È una pompinara nata...una succhiacazzi di primo ordine….le piace leccare i cazzi delle trans!”
“Ummm…...che delisia...sì, le piace alla troietta italiana….le piace proprio...succhia, puttanella italiana….che delisia….sìììì...”
La padrona si alzò e venne da me, mi afferrò per il collo e mi fece affondare ingoiando tutto il cazzo di Solar che per fortuna era piccolo paragonato a quello della padrona. Mi tenne sotto con Solar che godeva mentre le tenevo l'affare in bocca. Poi la padrona mi tirò su
“Ahhhhh...ssììììì
“Ahhhhhh ooooffffffff” urlai io, la padrona mi tenne il collo piegato all'indietro e da sopra sputò più volte nella bocca aperta. La sua saliva densa, piena di tracce di rum. Quindi mi tirò un paio di schiaffi: “Per ricordarti che sei la mia serva!” “Sì padrona!” dissi mandando giù i suoi sputi. Mi ributtò sul cazzetto di Solar e ripresi a succhiarlo fino a farla venire. “Che delisiaaaaaa….vengooooooo….sììììììdelisia DELISIAAAAA….sììììììì ohhhhhhh….quanto tempo era che non mi facevano un bel pompino! Grazie cara Ramona!” Solar mi tirò per i capelli. “Apri la bocca, TROIA!” la venuta della trans non era stata abbondante e non avevo ancora ingoiato, le mostrai la sborra calda nella mia gola. “Proprio una vera troia, che carina...l'hai addestrata bene, Ramona!” “Puoi dirlo forte, cara Solar...” La trans sputò dalle sue enormi labbrone della saliva nella mia bocca, abbondante, che si mischiò alla sborra, poi mi ordinò di ingoiare. Ramona mi tirò per il collare e mi ordinò di prepararle da bere. “Che carino...che fortunata che sei...”
“No, sono una vera Padrona io. Lui è il mio schiavo. Ma è vero è carino...sai chi si è preso una cotta per lui? Serenona...di Matia Salvas?!”
“Oh, cazzo Serenona! Pensavo non lo vedessi più dopo l'incidente...sai…
“Oh, acqua passata. Amo quella vecchia baldracca…
“E dimmi come si è presa una cotta per lui...racconta…
“Facciamola raccontare a lui! Vieni qua troia!” e mi tirò il collare buttandomi sul letto da Solar che mi abbracciò. Fra schiaffi della padrona e coccole di Solar dovetti raccontare di me e Serenona, del fatto che si era innamorata di me, come fidanzato e tutto quanto….
“Ah ah che spasso...Serenona è sempre stata un po' pazza, una passionale...o bianco o nero”
“Adesso gradisce il culo bianco del mio servetto...ed io sono generosa...ma lo sai...le mie cose sono mie, lo sai!” e mi tirò una manata sul culo fortissima. “Vero!” urlai “Vero, sono suo! Della padrona Ramona e non di Serenona...”
“Vedi come l'ho cresciuto bene?”
“LO vedo cara….mi piace...che bello...”
“Lui è mio...come è scritto sul suo culo e me lo tengo stretto...e poi lavora per me...ti ho spiegato...insomma...è tutto mio!” e mi strizza il culo con forza, sento le sue possenti mani sulle natiche, la sua forza, mentre Soler mi abbraccia e mi culla.
“Ma se voglio prestarlo a qualche amica perché no? Tu lo vuoi qualche giorno? Ti pulisce casa, fa la spesa, cucina...”
“Me lo vuoi mollare? Ah ah quasi quasi...è carino e servizievole….vero?”
annuisco, Ramona mi stringe il culo in una morsa forte e virile, Solar mi stringe a sé.
“per quanto ti serve? Due giorni? Una settimana? Subito? Te lo lascio qui stasera!”
“Oh, ti ho detto, domani parto per Torino, devo restare qualche tempo, robe di famiglia...ma preso! Quando torno ti chiamo e combiniamo?”
“Andata troia!” e le schiocca un bacio in bocca schiacciandomi col suo peso.
Finiamo tutti e tre a letto assieme.
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