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MAGIC TS MUVE capitolo 14 - TRANSEX A VENEZIA - Francesca passa la notte con noi e il giorno dopo ci invita ad una festa particolare in una villa ac


di Strapps
11.04.2021    |    779    |    1 9.4
"“Niente scuse! Devi allenarti!” “Vero Signora, mi alleni Lei, mi faccia bere la sua piscia!” “Ok, così ti voglio Bitch! Prese il bicchiere per gli..."
Ohhh….SSssììììììììììì…..E' STATA L'ESPERIENZA DI SCOPATA MIGLIORE DELLA MIA VITA!!!!” disse Francesca: “Ho la figa in fiamme, letteralmente, SEI UN PORTENTO Cara mia e sai usare quel coso alla grande!”
“Grazie cara!” disse mia moglie e poi la baciò sulla bacco, sfregandole il bastone che aveva appena sborrato sul sesso fradicio della donna. Quindi le toccò le tettine e poi mi ordinò di pulire la figa di Francesca e poi il suo cazzo. Mi buttai sulle figa della donna che era tutta arrossata e bagnata di sperma e di umori femminili. Leccai attento ogni goccia di sperma e leccai l'interno delle figa di Francesca: “Oh merda! Potrei pure venire di nuovo se penso a come mi hai scopata, Bellezza...”
“Oh, puttanella…Muve mi schiacciò la testa dentro la figa di Francesca mentre la baciava, il suo uccello adesso era sopra la mia testa, lo sentivo sui capelli mentre soffocavo con la faccia dentro la figa della donna.
Dopo che ebbi pulito la passera di Francesca mi dedicai al cazzone di mia moglie che si era distesa accanto alla donna, l'abbracciava di fianco, le sue grosse gambe nere tatuate contro quelle color perlaceo della donna, il cazzo lo aveva girato all'interno, così che usciva da sotto il culo per dare modo a me di leccarlo. Il corpo massiccio di mia moglie copriva quello delicato di Francesca, il seno gonfio e grosso di Muve si muoveva piano contro la schiena di lei, le mani di mia moglie sulle tettine della donna che si rilassava piano e di nuovo eccitata. Giocammo a quel modo, mia moglie che faceva l'affettuosa con Francesca, le faceva sentire il suo corpo massiccio, la sua pelle nera, le tette grosse e intanto le toccava il seno, strizzando piano i capezzoli, la donna mandava brividi di piacere dalla bocca aperta. Io dopo aver leccato il cazzo di mia moglie da sotto il culo mi ero messo a massaggiarle i piedi in fondo al letto, alternavo il mio massaggio piccoli baci su di essi. Mia mogie mi ordinò di baciare anche quelli di Francesca.
“Umm vedo che oltre che un maritino premuroso è anche un bravo servetto...”
“Sì, lui è mio marito ma anche la mia bitch, la mia troia personale..”
“Che bello, un marito schiavo. Idea geniale. Io ho sempre conosciuto uomini stronzi e violenti...sarò sbagiata”
“Forse sbagli ricerca o forse sei di indole sottomessa, come lui...”
“Credo di essere una che si lascia fare, soprattutto a letto. In realtà anche se ora sono qui con voi per soldi, non sono una puttana, cioè qualche volta mi faccio pagare, ma non è una cosa seria...sono una ballerina..”
“Oh, baby non ti stiamo giudicando qui. Io, prima di incontrare mio marito, facevo la prostituta, quindi, take it easy, baby!”
“Ah proposito...” dissi e presi i soldi che mancavano per Francesca. Lei si alzò e li prese mettendoli via, ma poi fece: “Che poi vi dovrei pagare io...non ho mai goduto come stanotte..ah ah…!”Poi, ancora nuda si rimise a letto e fu abbracciata di nuovo da mia moglie. Io mi godetti lo spettacolo di quel connubio di carne bianca e nera, delle tette grosse di Muve e di quelle piccole di Francesca, le loro gambe e tutto quanto. Mi rimisi a baciare i loro piedi.
“E tu Francesca frequentavi quel posto? Sono scambisti? Sadomaso, quella troia di mia sorella ci ha rifilato il pacco a dirla tutta..”
“No, era la prima volta. Sì, scambismo, voyerismo ci fanno mi diceva un'altra ballerina, ma non saprei, ecco.”
“Per me era loffia. Tu pratichi giochi di ruolo? Femdom? Sei una slave?”
“Ok, qualche volta ho partecipato a qualche gioco, ma niente di serio, molta scena, insomma, feste private, roba in locali..”
“Ma tu come ti senti? Più padrona o più zoccoletta da punire?”
“Tu cosa dici?”
Muve le afferrò il collo con una mano, con l'altra le prese una tettina: “Penso che tu sei una troietta che vuole essere legata...”
“Ummmmssìììììì...sìììì”
“Dimmelo!”
“Ahh...ssììì...Voglio essere legata!”
Muve fece un movimento brusco e mi dette una pedata in faccia. “Bitch cerca delle corde, sbrigati ho in mente qualcosa per la nostra troietta italiana...come te...puttanella maritino...muoviti!”
Mi alzai e cercai qualcosa, le finestre avevano pesanti tendi verdi tenute da eleganti corde a doppio nodo verdi scure, le passai a mia moglie che legò le braccia di Francesca al letto, divaricandole molto. Le aprì anche le gambe. Muve mi fissò. Dette due forti colpi alle cosce della donna aperte, lei strinse i denti e gemette piano. “Aspetta!” le dette un bacio sulla figa, quindi attraversò la stanza e prese altre corde dalle tende verdi. “Tu! - e mi indicò – in ginocchio, voglio legare anche te, come la tua amica. Qui stasera sono io la Padrona!”
Mi inginocchiai davanti a lei e dissi:
“Lei è sempre la Padrona!”
“Oh, quanto adoro la mia bitch personale!” mi rispose baciandomi sulla bocca. Mi legò le mani e mi stascinò tirandomi per i capelli fino al letto. “Guardaci, botch!”
Poi si mise sotto Francesca, le sue grosse gambe nere che tenevano quelle pallide di Francesca, le ginocchia che la sollevavano senza sforzo, quindi le mise le mani sul seno e tornò a giocare con i capezzoli.
“Ohhhssssììììììì….mi piace...oh...sìììche mi piace così…..ummmmmm….sssìììì” diceva Francesca mentre Muve le strizzava i capezzoli “Ti piace perché sei una troietta birichina….!”
Mia moglie muoveva lenta il bacino facendo muovere la donna che stretta in alto danzava oscenamente sopra di lei presa dalla lussuria più sfrenata. Ancora a mezza bocca gemeva piano, le dita di Muve che giocavano coi capezzoli di lei, il cazzo sotto che sbatteva contro il sesso di Francesca. Muve mi fece un gesto e mi gettai di nuovo sulla figa della donna leccandole il clitoride. Francesca godeva sopra di noi, le braccia divaricate e legate al letto, il corpo caldo e nero di mia moglie, la mia lingua sulla sua fica e il cazzone di Muve che stava eccitandosi di nuovo. Mentre Francesca godeva: “Ahhhhhhssssìììììììcosììììììcosssssìììììììì ohhh come mi piace cosììììììì!!!” io presi ad alternare succhiate della sua figa a leccate della cappella del cazzo padronale per accelerarne il risveglio definitivo. Slappavo la cappella e poi succhiavo la figa di Francesca, leccavo e baciavo il manzo nero di mia moglie e poi leccavo la figa della donna. Feci così per un po' passando dalla cappella nera e dolce di mia moglie alla figa di Francesca che legata al letto subiva il maneggio di Muve sulle sue tettine che tanto l'arrapavano. E quando il suo cazzo fu di nuovo bello grosso e pronto, lo spinsi nella figa di Francesca, usando le mani legate, che gridò di piacere: “Ohhh mammmaaammmm quanto è grosso, ssììììì….ohhhh….grosssssoooo…..ummmm..sssìììì...cosssììììììììì” e mia moglie se la scopò di nuovo da sotto, spingendo con le gambe e sbattendo tutto il corpo della donna che legata era attraversata dal piacere: “Ahhhhhh…..sssììììììohhhhccome godooooooooossììììììììììììahhhhha ahhhh sssììììì” il pezzo di carne di mia moglie andava forte dentro la figa aperta della donna, le palle pestavano sul sesso di Francesca che veniva ripetutamente mentre io ero davanti a loro e li guardavo toccando piano le gambe di mia moglie impegnata a scoparsi la donna. Non potevo fare molto per via delle mani legate ma lo spettacolo era eccezionale: da sotto Muve la martellava forte e quella veniva ripetutamente nella sua figa gonfia e bagnatissima, gli orgasmi le squassavano le braccia tirate e legate al letto, inarcava la schiena colpita dalla goduria di quel cazzone nella figa.
Quando Muve sentì che stava per venire spinse più forte e riempì la figa di Francesca che urlava di gioia alle prese con un altro orgasmo vaginale. Poi mia moglie si tolse da sotto e lasciò la donna stesa sul letto che gemeva ancora di piacere. Mi dette uno scpaccione come segnale per far si che ripulissi la figa di Francesca che gocciolava umori. Mi misi a ripulire tutto attorno al sesso e leccando poi la figa. La donna aveva ancora le braccia tirate sopra di lei ma continuava a godere incurante. Dopo che ebbi ripulito mi inginocchiai davanti alla mia Padrona e con le mani ancora legate le afferrai l'asta del cazzo nero e presi a succhiarlo per pulire anche quello. Lo succhiai bene assaporando il sapore del cazzo padronale e gli umori di Francesca che avevo leccato prima.
“Cazzo! Avevi di nuovo così tanta roba nelle palle dopo essere venuta mezz'ora prima?”
“Puoi dirlo baby...sempre pronta...” e mentre io le ripulivo il cazzo conversarono un poco sulle prestazioni eccezionali di mia moglie.
Ordinammo champagne per festeggiare la serata, il servizio fu piuttosto lento e poco carino, mia moglie non lasciò neppure la mancia al vecchio che venne col secchiello e col ghiaccio. Francesca e mia moglie conversarono stese sul letto, io le servivo riempiendo i bicchieri, Muve infatti mi aveva sciolto le mani, ma mi aveva messo una maschera fetish sul volto, avevo solo due buchi per il naso e gli occhi a disposizione, la bocca era chiusa da una cerniera, potevo solo annuire agli ordini di mia moglie e annuii molto quella sera mentre lei raccontava a Francesca di quando faceva la prostituta, del nostro incontro, della chat, del matrimonio e tutto quanto. Io, oltre a riempire i calici, mi dedicava a turno ai piedi delle due, massaggiandoli e baciandoli. Quando finì lo champagne accettò di dormire con mia moglie nel letto. Se la mise sotto di sé e l'abbracciò tutta, le sue gambe grosse e nere sopra quelle bianche di Francesca e le mani a coppa sotto le tettine di questa.
Le guardai addormentarsi e poi mi stesi sul divano.
__
La mattina dopo Francesca andò via ma giurò che ci avrebbe cercato presto. Noi facemmo un giro per Venezia, fra canali e musei, ma il tempo era pessimo e tornammo in albergo presto. Ci avevano finalmente cambiato di camera: la nuova era più ampia, non puzzava di acqua morta e aveva la vasca. Muve mi ordinò di prepararle il bagno e lo feci con molta gioia, felice di potermi occupare del suo corpo. Quando venne in bagno tutto era pronto: vasca, spuma, bolle, olio profumato, candele accese. Lei era nuda, imponente e bellissima, con le sue grosse gambe, il seno enorme, le spalle larghe, il volto femminile e sexy, ancora truccata come una Diva. Fra le gambe penzolava il suo cazzone.
“Siete Bellissima Signora!” dissi ammirato
“Oh baby…
mi baciò in bocca e poi lo fece di nuovo. Rimasi estasiato dalle sue labbra e le tenni pronte per un nuovo bacio, con gli occhi chiusi. Ma mi arrivò uno schiaffo: “Ehi, ricordiamoci i ruoli qui!”
“Sempre Padrona, ecco il bagno pronto per lei…
“Um tu mi capisci baby, ma sai che Io sono la tua Padrona e comando io…
“Certo Signora!”
“Bene...è qualche tempo che non riproviamo, bitch...” ed indicò la tazza del cesso. Compresi al volo e l'accompagnai lì davanti in ginocchio. Preparai la tazza e presi in mano il cazzo di mia moglie e me lo misi davanti al volto e aprii la bocca.
“Sei pronto bitch?”
“Ya, Mistress!”
Lei si sforzò un poco e poi pisciò. Mi finì dentro la gola e la sputai di riflesso. Lei mi tirò uno schiaffo fermando la pisciata.
“Non ci siamo bitch! Apri e bevi!”
Prese il mio telefonino e lo accese puntò verso di me sopra la tazza del cesso, il suo cazzo in mano, la bocca piena del suo primo fiotto di piscio.
Mi riprese mentre mi schiaffeggiava perché non avevo trattenuto il suo nettare. “Sei pronto adesso?”
“Sì, Padrona!”
Lei pisciò ancora e stavolta la raccolsi in bocca più che potevo senza farla cadere anche se molto mi finiva sul collo e scivolava sul petto. Buttai già la prima sorsata era calda e frizzante, riaprii subito la bocca per raccoglierne ancora, Muve filmava e mi pisciava in bocca. Buttai ancora giù ma questa volta senza inghiottire tutto e mi ritrovai a tossire mentre il piscio mi finiva sui capelli. Muve mi afferrò la faccia, mi mollò un paio di schiaffi: “Non ci siamo! In questo devi migliorare! Il mio maritino deve anche saper bere la mia pipì!”
“Scusi Signora...ancora..io
mi colpì ancora.
“Niente scuse! Devi allenarti!”
“Vero Signora, mi alleni Lei, mi faccia bere la sua piscia!”
“Ok, così ti voglio Bitch! Prese il bicchiere per gli spazzolini e se lo mise sotto il cazzo, aveva ancora voglia di liberarsi. Lo fece. Per fortuna erano solo tre dita di piscio, ma me lo mise alla bocca e mi ordinò di berlo mentre lei mi filmava. Chiusi gli occhi e buttai giù tutto. Tossii, sentivo bruciare la gola, ma buttai giù tutto.
“Brava Bitch! Così si fa, la mia sgualdrinella bianca...la mia puttanella….”
Dopo che mi fui ripulito feci il bagno a mia moglie insaponandola ovunque, strusciando con la spugna oppure usando la mia mano. Lei si rilassò nell'acqua e al tocco delle mie cure e chiuse gli occhi mentre dal cellulare proveniva musica chillout.
Dopo che ebbi fatto rilassare mia moglie, mentre l'acqua si raffreddava ordinai due sandwich in camera e stavolta il cameriere fu più cortese e si beccò la mancia. Servii lo snack a mia moglie ancora in bagno e lo trovò un gesto molto carino. Dopo uscì dal bagno e ancora in accappatoio si mise sul letto. Mi avvicinai e chiesi se potevo stendermi accanto a lei. “OH chery, certo! Vieni qua!” e mi accolse a sé, mi abbracciò ricoprendomi, sentivo il profumo del suo corpo nero, il suo calore, sentivo contro il mio culo depilato il suo cazzo a riposo. La sua presenza, la sua dolcezza, il fatto che poco prima mi avesse fatto bere la sua urina, mi eccitarono e il cazzo mi venne duro. Lei se ne accorse e piano iniziò a masturbarmi. Sentivo le sue dita sul mio sesso, la sua forza e la sua dolcezza assieme. L'odore della mia Padrona su di me, il suo corpo mi mandavano in estasi. La sua mano accelerò e venni sul pavimento e un poco sulle sue dita. Le presi la mano e leccai via tutto con attenzione.
Poi ci addormentammo. Al risveglio erano più delle nove e il cellulare di Muve squillò. Era Francesca che ci invitava ad una festa in città, da amici suoi fidati.
Mia moglie accettò subito e lasciò a me i dettagli. Alle dieci eravamo già pronti per la serata. Io indossavo un abito nero con camicia bianca e portavo in faccia la maschera della notte prima. Muve invece era un portento sadomaso: lunghi stivali con suola carrarmato e ben alti, pantaloni di pelle nera, un top a righe che imprigionava le sue tette gonfie e portava una maschera nera di quelle da carnevale veneziano che ci avevano rimediato in albergo. Sopra portava un mantello nero di vinile molto pesante. Quando ci vide Francesca impazzì. “Siete fantastici!” lei portava solo un vestitino nero di lattex, scarpe coi tacchi e un piumino rosa molto stretto.
La casa era raggiungibile solo via acqua, ci vennero a prendere con un piccolo motoscafo nero e accedemmo alla porta principale percorrendo un ponte di legno al quale attraccammo. Sulla porta due camerieri alti ed eleganti controllarono i nostri nomi e ci fecero accomodare in un salone illuminato e ampio dove coppie, trans, donne sole e altri camerieri affollavano i tavolini o il buffet. Francesca ci condusse dai padroni di casa: una coppia sulla cinquantina elegante e simpatica, lei era una donna alta e formosa con cotonati capelli color ciliegia, lui un signore distinto, basso e magro, con una curata barba bianca e occhiali dalla montatura spessa. Scambiammo qualche battuta con loro poi Francesca ci condusse in una stanza buia dove c'erano dei glory hole. Alcuni buchi erano piccoli e da essi spuntavano cazzi a riposo o già in tiro, altri erano invece ampli, inizialmente erano vuoti, ma velocemente vennero riempiti da culi femminili e maschili. Mia moglie rimase sorpresa da quello spettacolo: “Oh Cazzzzzzoooo! Questa poi! Mi piace come sta andando la serata!”
“Pensi che approfitterai di qualche offerta che esce da quei buchi mia Cara?” chiese la donna
“Puoi scommetterci bellezza!”
La stanza scura si riempì di uomini e donne, alcuni si accucciarono davanti ai cazzi che spuntavano dai buchi piccoli, una donna si mise a fare un pompino a un cazzo nero già ingrifato, un uomo fece altrettanto con un cazzetto depilato e bianco che spuntava alla mia sinistra, una donna munita di un grosso strap-on giallo si sistemò dietro un culo bianco che spuntava da una parte e dopo aver riempito quel culo offerto di gel lo penetrò brutalmente con il cazzo finto; un uomo stava sbattendo il suo cazzo stretto ma lungo contro le chiappe di un culo femminile, Muve si aggirava fra i corpi perlopiù nudi con i suoi pesanti stivali, il mantello nero, la maschera sugli occhi. Io indossavo la mia e Francesca giocava a intrattenere gli ospiti della stanza. Andò da un uomo che succhiava il cazzo assieme ad una donna. Gli prese la testa e lo spinse verso il cazzo che spuntava dal buco e lo aiutò a fare un servizietto allo sconosciuto dall'altra parte. Mia moglie mi ordinò di andare a prendere da bere. Tornai nel salone illuminato, la gente andava e veniva fra dentro e fuori, oppure spariva dietro tende spesse e nere. Ovunque candele e profumi femminili stordenti. Ero eccitato. Presi due bicchieri e tornai nella stanza. Francesca si faceva toccare le tette da un uomo alto e grosso con una lunga barba scura, mia moglie stava guardando lo spettacolo seduta su una poltrona in mezzo alla stanza. Bevve il primo bicchiere di un fiato. Si tolse il mantello e il suo debordante corpo da transex altra quasi due metri occupò la stanza del glory hole. Il suo seno mastodontico, la sua pelle divina e nera, le sue lunghe gambe, gli stivali. La gente gli ronzava attorno, la salutava sorrideva. Prese anche l'altro bicchiere e mi ordinò di farle un pompino: il gioco era chiaro, Lei al centro degli sguardi, gli altri che facevano sesso con sconosciuti, Lei invece che si affidava alla bocca di colui aveva portato con sé, quella gente non sapeva che ero suo marito, cioè il suo marito-schiavo, ma Lei dimostrava di giocare ad un altro gioco, più scoperto.
Mi tuffai sul suo cazzone nero già eccitato, presi a leccare la cappella e poi a baciarla, ero in ginocchio su di lei, corpi nudi andavano e venivano, si sentiva il rumore dei cazzi nei culi, delle urla di piacere e dolore, le bocche erano impegnate a succhiare o baciarsi. Francesca ci raggiunse: “Ti stai preparando a sbatterti qualche culo, Cara?”
“Hai indovinato dolcezza: qui il mio maritino mi sta scaldando, appena sarò pronta mi fotterò qualche bel culetto che ho notato prima...”
“Oh che culo fortunato! Io penso che a me lo sfonderesti….con quel cazzone che ti ritrovi!”
“Vuoi provare dopo, dolcezza?”
“No, mi faresti male…
Muve le afferrò le tettine e Francesca si mise meglio dietro di lei, dietro la poltrona, le lunghe braccia di Muve sul suo corpo di lattex, le mani sul suo seno e poi sotto io che spompinavo mia moglie per essere pronta a incularsi qualche sconosciuto più che fortunato in quella stanza scura.
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