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BRASILE TERRA DI TRANS? ITALIA TERRA DI TRANS!!!- CAP8- la festa continua di sotto. Ramona mi cede a Serenona per qualche settimana.


di Strapps
04.12.2022    |    260    |    0 6.0
"Ramona mi spingeva la testa sul cazzo dell'amica ed io succhiavo e ingoiavo..."
“Ehi Ragazzaccia! Porta qui il tuo culetto bianco, abbiamo fame e SETE!!” urlò Ramona da sotto. Io ero abbracciato a Serenona che continuava a riempirmi il culo di sborra calda brasiliana e le bacia il volto pieno di bozzi e ruvido.
“Ohhh...ssìììììì….TE LO PORTO BELLEZZA UN ATTIMO!” urlò quella mentre finiva di venirmi dentro ed io la tenevo stretta, con il seno enorme e caldo che sentivo sul mio petto.
“Anche noi abbiamo fame!” fece Margò.
Serenona allora mi prese stretto ai fianchi, quindi senza togliere il suo cazzo dal mio culo si alzò, mi aggrappai a lei per non cadere, ma lei mi teneva forte. Quando fu in piedi prese a camminare verso le scale.
“Ehhhhhiiiiiiiiiiii guarda che roba, Margò! Che robaaaaa FOTTUTA TROIA!!”
Serenona col cazzo nel mio culo e tenendomi praticamente in braccio scese le scale fra gli applausi di quelli di sotto. In pochi passi mentre mi tenevo a lei e il suo uccello era ancora impalato nel mio culo, fummo di sotto e Serenona mi sbattè sul divano e finalmente tolse il suo cazzo dal mio culo.
Sciopppp! E caldo seme scese dal mio culo. La padrona Ramona mi fu addosso:
“EHI TROIA, riprenditi, pulisciti e mettiti al lavoro, abbiamo fame e volgiamo BERE, vero ragazze?”
gli altri urlarono festanti. La padrona mi dette un paio di schiaffi: MUOVITI TROIA!!
Andai a pulirmi in bagno e poi tornai da loro. Mi misi subito a preparare cocktail e servirli, quando l'alcool riprese a circolare veloce fra gli invitati, mi rimisi ai fornelli e preparai una pasta per placare la loro fame. Cercai di fare in fretta perché Ramona mi urlava che aveva fame e un paio di volte venne a sculacciarmi per farsi intendere. Io riempivo bicchieri e cucinavo.
Quando scolai la pasta Lj si offrì di darmi una mano e così servimmo in tavola.
“Grazie Lj...”
“Oh, niente...ti piace il mio tatuaggio sul tuo culo?”
“Oh, sì molto…
Servii la pasta e tutti mangiarono allegri, bevendo vino e champagne. Ramona e Serenona presto furono ubriache e si sedettero sul divano mentre gli altri ballavano al ritmo di musica house. Ramona mi fece sedere in mezzo a loro due, sulle loro possenti gambe nere, specie quelle della padrona erano enormi, muscolose.. Presi a carezzarla mentre loro ridevano, bevevano e si divertivano.
Toccai la gamba della padrona come se fosse la cosa più bella del mondo, la più preziosa ero eccitato e per fortuna senza gabbietta sul pene. La padrona pareva gradire quel tocco del suo schiavo devoto. Certe volte la guardavo mentre lei rideva o urlava qualcosa. Ero innamorato di lei. Lei si curava poco di me, ma mi lasciava toccarle la sua grossa gamba muscolosa. Serenona mi prese la testa e la girò verso di sé. Era a un centimetro da me, le sue labbra carnose e rosse, i suoi occhi truccati da Cecil di sopra, la pelle ruvida, piena di bozzi. “Dicevi il vero prima di sopra?” era ubriaca fradicia.
“Cosa Serenona?”
“Che sono bella…
“Oh sì, signora...molto bella” lei mi abbracciò e piangendo si mise a baciarmi in bocca mentre io ero ancora a fianco della mia padrona.
“Posso cara?” chiese Serenona
“Oh….caruccia...non piangere...certo cara...certo...il mio schiavetto è il tuo schiavetto….”
“...è tanto carino, dolce con me….
“Oh, Serenona...lo so….prendilo...è tuo….
Serenona piangendo riprese a baciarmi furiosamente in bocca, aveva un sapore salato di lacrime e di alcool, di sigarette e di troia. Ci abbracciammo a lungo e poi lei mi disse: “Perchè non me lo succhi, dolcezza?” Non me lo feci ripetere due volte e mi inginocchiai davanti a lei e le presi il cazzone nero in bocca e presi a leccarlo, a succhiare la cappella, a baciarlo, a ingoiarlo. La padrona mi prese alla nuca e mi fece spompinare Serenona che aveva allargato le gambe e si godeva la fellazio. Ramona mi spingeva la testa sul cazzo dell'amica ed io succhiavo e ingoiavo. La festa proseguiva ma io ero in mezzo a quei corpi neri grossi, la mano della padrona che mi spingeva a spompinare, le gambe di Serenona che mi tenevano giù, lei che piangeva e gemeva di piacere. Il pompino andò avanti ancora per un po' con la mano della padrona che mi dettava il ritmo, quindi il cazzo di Serenona eruttò di nuovo come poco prima nel mio culo di sopra. Il suo seme caldo mi arrivò in gola e la padrona mi tenne fermo fino a quando Serenona non smise di sborrare, quando la padrona mi concesse di togliere l'affare di bocca, sputai sborra e saliva e chissà altro, prima di tossire e riprendere fiato. Tutti risero e Margò mi gettò dell'acqua in faccia. Ramona mi prese la faccia e mi assestò due schiaffi: “Sai che adesso dovrai pulire...”
“Sì padrona, mi perdoni padrona..ma
A quel punto si alzò Serenona di scatto e urlò: “Dai non trattarlo così!è tanto carino con me...il tuo.servetto...non lo maltrattare sempre…
“Oh carissima...vedo che ci tieni così tanto a lui...ma questa troia è una serva nata. È fatta per adorare i cazzi delle transex come noi...vero puttanella?”
“Sì...uff..ohhffff….sììì...”
“Ok, ma non trattarlo così male poverino…
“oh….poverino...perchè non te lo prendi un po' tu questa troietta...portelo a casa proprio…
“Ok, non volevo...ma poverino...” fece Serenona abbracciandomi. Sentivo la sua pelle nera, ruvida, massiccia, il suo odore di femmina, l'odore di sborra del suo cazzone che prima avevo succhiato.
“Dai prendilo per qualche mese….portalo con te a Torino,,,”
“Dici, Ramona cara?”
“Lo ordino a lui e faccio un piacere a te, dolcezza….prendilo….
Serenona mi afferrò, mi sollevò e mi mise su una sua spalla, quindi toccandomi il culo, senza fatica mi condusse di sopra.
Andammo in una stanza da letto e Serenona si mise distesa a letto con le luci abbassate. “Vieni qua culobianco...dormiamo assieme stanotte e domani ti porto con me a Torino, sei contento?”
mi distesi al suo fianco e lei mi abbracciò da dietro. Era grossa, il suo profumo forte, la sua pelle dura, mi abbracciò con dolcezza. “Sì Serenona, sono contento...”
poi lei appoggiò il suo grosso cazzone nero a riposo sulle mie natiche e mi strinse a sé con forza e ci addormentammo così.
Il mattino dopo, Serenona mi svegliò. Era già vestita e truccata. “Andiamo. Hai la tua auto vero? Prendi delle cose e in fretta. Facciamo colazione dopo.”
Feci una rapida valigia e uscimmo che ancora albeggiava. Ramona, Luisi Lj e le donne dormivano sparsi per la casa. Alle 7 del mattino nuvoloso eravamo in auto per Torino. Ci fermammo in un bar lungo la strada, appena aperto, nessun cliente. La luce era fortissima dentro e gialla, il proprietario ci vide entrare e strabuzzò gli occhi: un trans nero in tacchi, alto quasi due metri, grosso seno, un volto segnato dai bozzi, ma truccato da troia ed io, bianco, molto più basso, a suo fianco come un cagnolino. Arrivammo a Torino al suo appartamentuccio. Mi misi subito a rassettare e pulire. Lei dormì sul divano. Preparai qualcosa per pranzo e lo servii a Serenona nudo come facevo a casa di Ramona.
“Ti piace così, Signora?”
“Sì...ma...ecco...io non voglio uno schiavo come sei per Ramona...io voglio...più un fidanzatino...certo lo so che sei passivo e mi piace tanto il tuo culetto bianco e la tua boccuccia da troietta...ma voglio...ecco...voglio che tu sia il mio fidanzatino...ecco stasera per esempio usciamo...come una coppia…
“Capito Serenona…
“Bravo...mangia con me allora….
Ci sedemmo a tavolo e lei mi prese la mano e la tenne stretta.
La sera andammo al cinema fra gli sguardi stupiti della gente per la strana coppia. Serenona aveva messo dei tacchi vertiginosi. Dopo il cinema andammo in un locale a bere qualcosa. Alcuni giovani vennero a parlare con Serenona, scherzarono un poco, facendo gli spacconi.
“Siete dei birichini in cerca di guai voi...ma io sono col mio uomo...lui...è il mio fidanzato…
Loro se ne andarono e allora io presi la faccia butterata, gonfia e truccatissima di Serenona e la baciai sulla bocca con passione. Lei rispose al mio bacio rapita e la sua lingua ben presto prese il sopravvento e mi scopava in bocca con la sua lingua.
“Ohhhhh carinooo….così...mi piaci così...che dolce...dimmi che sono bella!”
“Sei bellissima Serenona, bellissima…
bevemmo ancora e tornammo poi all'appartamento di lei. Andammo a letto e lei mi strinse a sé come la sera prima, nudi, col suo cazzone a riposo sul mio culo.
Il mattino dopo la svegliai baciando le sue palle gonfie.
“Ummmm che delisiaaaa, che delisiaaaa….cosììì...oh la tua boccuccia sul mio cazzone….che delisiaaaa….chee delisiaaaa...” ripeteva mentre le succhiavo il cazzo sul letto. Lei era enorme e il suo volto struccato, gonfio, pieno di bozzi, con quelle grosse labbra da cavallona brasiliana mi eccitavano, la fissavo mentre la spompinavo. Prima di venire mi baciò in bocca con passione, la sua grossa lingua mi ravanava la bocca, poi mi afferrò la testa e mi sbattè il suo uccello nero in bocca e dopo un paio di pompate mi venne in bocca.
Avevo preso ferie da lavoro per stare con Serenona, ma dopo un paio di settimane dovetti tornare a Milano. Le lasciai dei soldi, lei piangeva e mi abbracciava forte, avevo la testa ficcata nelle sue grosse tette.
Dall'ufficio contattai la padrona Romona per avere indicazioni.
“Venerdì sera ti voglio qui da me! La casa è un porcile e devi pulirla, Luis ha chiesto di te, quella troia palestrata ha un debole per te...Lj è oramai ospite fisso da noi. Capito tutto puttana?”
“Sì Signora,,,sì...e.
“C'è qualcosa che devi dirmi puttanella?”
“Mi è mancata Padrona...”
“LO so troietta...lo so….ma venerdì arriva presto e mi rivedrai...”
Attesi eccitato la fine della settimana lavorativa, erano quasi venti giorni che non vedevo la mia padrona. Arrivai in Liguria di corsa, alle 16,00 ero già arrivato a tempo di record, mi precipitai in casa, lei era in bagno. Mi inginocchiai ai suoi piedi. “Oh, la mia sissy….che carina...brava...adora la tua padrona...baciami i piedi...” e mi misi a baciare i suoi grossi piedi neri, leccando e adorandoli. Lei mi fissò un collarino e mi trascinò per la casa fino alla cucina: “Inizia da qui...poi fai ogni stanza...ma prima voglio premiare la tua fedeltà...sei una brava sissy e una puttanella obbidiente, Serenona è molto felice per i giorni che ha trascorso con te...bravo...bravo..ecco...e per questo...tieni...divertiti...da quanto non lo vedi?” disse sbattendomi il suo cazzone a riposo sulla faccia. Lo presi in mano e lo baciai con devozione. “Grazie Signora...grazie….è bellissimo il cazzo padronale….lei è Bellissima Padrona!!” dissi
Lei mi ficcò il cazzo in bocca e mi concesse il privilegio di farle un pompino nel mezzo della cucina, lei mi teneva per il collarino, io succhiavo il suo cazzone e la guardavo in faccia dal basso. La sua pelle tirata del viso, le labbra grosse, gli occhi profondi, le rughe, la testa rasata e poi il suo corpaccione da bodybuilder, i pettorali, le tette gonfie, da sopra mi scopava in bocca e mi riempì presto la gola.
“Ohhhh….brava…..brava sissyyyyy…..ummmmm….. prediiiiiii…..ingoiaaaaa….ocsssììììì….brava….tutto…..bene….tutto…...ho dettto…...tutttoooo….”
Mi riempì la gola del suo seme brasiliano e poi mi rifilò un paio di ceffoni: “Sei stata brava troietta, ma devo ricordarti chi sei: il mio schiavo ed io la Tua Padrona!!! adesso mettiti a lavoro.”
nelle successive ore fui costretto a rimettere a posto la casa che era ridotta alla confusione più totale, avevo il collarino e la corda dorata mi sbatteva sul culo nudo, Romana girava per casa oppure stava seduta a guardare la tv, quando passavo vicino a lei mi dava uno sculaccione o un pizzicotto sul culo.
Quando finii di pulire e rimettere in ordine ero sfinito. Per fortuna Luis e Lj annuciarono che avrebbero fatto ritardo così la padrona mi concesse di riposarmi nel suo lettone.
Quando i due arrivarono fui spedito a cucinare. Luis mi abbracciò con piacere coprendomi di baci. “Ma cosa hai fatto alla faccia?” chiesi fissandolo sbalordito.
“Solo un paio di punturine...mi andava...”aveva le labbra gonfie e lucide e anche il collo era più muscoloso, Lj invece era sempre magro e femmineo nei movimenti e le pose. Ci mettemmo a cucinare io e Luis mentre Ramona si faceva leccare le palle da Lj.
Servii la cena per tutti quanti e dopo Ramona mi strattonò per il collare e fece:
“Stasera mi devo occupare di questa troietta, è tanto che non passo del tempo con lei e se lo merita… - mi carezzò la testa e mi sculacciò forte – vado di sopra a sbattermela bene bene….voi divertitevi qua sotto, ma Luis caro…non esagerare con quei dildi nel culo….mi piacciono le tue chiappe...”
Quindi mi strattonò con forza il collare e mi fece salire di sopra rifilandomi un paio di sculaccioni pesanti e manate sul collo. Mi scaraventò sul letto e mi legò le mani dietro, quindi si vestì da mistress. Ero eccitato da morire da quello spettacolo e sapevo che fra poco sarei stato di nuovo suo.
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