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PRIGIONIERO NEL BORDELLO - Capitolo 7 (Schiavi sessuali per la Big Boss - ritorno al bordello di Mammie - speranze di uscire - Sulkat.


di Strapps
23.10.2021    |    4.592    |    0 9.5
"Lei mi invita a mangiare, le servo del cibo e le procuro un bicchiere, chiedo a Mammie del rum dopo che Sulkat ha accettato di pagarlo, una slave nuova..."
Trascorriamo i giorni alla corte della Boss servendola in ogni modo. Non esce mai di casa, solo delle poliziotte transex vengono a informarla di novità. Noi 4 slaves giriamo attorno a lei, ogni schiocco di dita è un ordine, servirla, adorarla, baciare i suoi piedi, massaggiare il suo corpo, preparare da mangiare o da bere. Corriamo attorno alla nostra Regina pieni di desiderio e di paura. Non possiamo parlare fra noi, volano spesso schiaffi pesanti e frustate sui culi sempre nudi, vietato parlare ripete la padrona. Ma ci obbliga invece a baciarci fra noi, a ballare tenendoci per mano, a segarci a vicenda, a spompinarci, a ripulire le nostre facce dopo che lei è venuta copiosamente alla fine di lunghe sessioni di blow-job collettivo. Lecchiamo anche il suo culone nero enorme, sniffiamo le sue fart, rimming profondi prima di dormire. Quando invece ci scopa è una vera Dominatrice, il suo enorme cazzone nero ficcato nel tuo culo è bellissimo. È bello grosso, gonfio, caldo. Te lo pianta in culo e poi si sistema dentro. Lo senti che ti riempie. Poi ti afferra ai fianchi e inizia a cavalcarti con forza. Vieni posseduto con violenza e maestria, il suo enorme cazzo ti sfonda il culo facendoti piangere e soffrire, ma allo stesso tempo ti fa impazzire di gioia e lussuria. Maestoso, caldo, grosso il cazzo ti apre in due il culo, il dolore si sente ma è sovrastato dal piacere di quel pezzo di carne che fa avanti ed indietro. Attorno a lei che ti prende da dietro con la forza delle sue mani che tengono i fianchi gli altri slaves. Si baciano fra loro oppure si toccano, qualche volta uno è costretto a stare dietro la Boss e toccarle le tette con un plug infilato nel culo. Quando ti scopa, tu preso fra il cuscino sotto il sesso e il cazzo che ti domina e ti fa sussultare di piacere, la Boss poi preferisce venire dentro il culo dello slave. Lo riempie di sborra calda mentre le sue mani si stringono sui fianchi e le dita laccate affondano nella carne. La venuta è sempre copiosa, si svuota godendo dell'orgasmo mentre il tuo culo riceve tutto e tu godi per lei e con lei.
In altri momenti prevale la noia o l'attesa, ma l'appartamento è molto bello, musica, tv, playstation, possiamo giocare quando lei riposa o è alle prese con altro. Tutto è incredibile e anche se dobbiamo sempre rimanere in silenzio la vita scorre meglio che nei bordelli dai quali proveniamo.
La Boss apprezza la mia cucina, è una grande fortuna penso. Magari è un altro tassello verso la mia libertà.
Le ore passano, immagino anche i giorni, ma è difficile rendersene conto, ma una mattina la Boss ci fa infilare a tutti il piccolo plug con i brillantino sopra e ci dice che dobbiamo ritornare da dove siamo venuti. Ci invade il panico e il timore, ma una delle poliziotte che ci riporta indietro si lascia scappare che un paio di quelli che ci hanno preceduti nei mesi precedenti a servire la Boss erano stati liberati. Tutti noi slaves ci lanciamo occhiate piene di speranza.
Mammie parla con la poliziotta che mi ha ricondotto nella mia stanzetta. Come è piccola: il letto, l'aria caldissima, il ballatoio con la grata fuori dalla finestra. Mammie annuisce e quando la poliziotta se ne va borbotta frasi ossequiose. Poi torna da me: “Allora abbiamo una nuova reginetta qui...” non so cosa rispondere, la guardo. Lei mi rifila uno schiaffo: “Togliti quel sorrisetto dalla faccia troia! Sei ancora di mia proprietà, non ti montare la testa..
“..ma io non
Mi molla ancora uno schiaffo. “Zitta, baldracca! La tua Boss vuole che il tuo culo sia lasciato in pace...fino a quando non ti richiamerà da lei…
Questa volta sorrido veramente pieno di speranze.
“...ma non è detto che ciò accadrà, troietta...tieni quel plug nel culo e vedremo...intanto la tua boccuccia andrà bene per farmi fare qualche soldo...cazzo...ci rimetterò comunque...una puttana a mezzo servizio…?” Mammie mi sovrasta, sento bene il suo odore di rum e di vecchia, ha i capelli sporchi e in disordine. Il grosso seno sobbalza, la bocca sputa parole e ingiurie verso di me.
Alla fine mi tira uno scapaccione fortissimo e se ne va borbottando.
Sul letto fantastico di tornare dalla Boss, ti essere liberato alla fine di qualche mese presso di lei, come servitore, forse è una che ama cambiare mercanzia, avere sempre nuovi slaves con sé, forse dopo un mese mi lascerà libero. Lo spero. Sogno. Per tutta la mattina non viene nessuno. Nel pomeriggio passa una transex che lavora vicino al bordello, è già venuta un paio di volte, ha modi spicci e pare sempre di fretta. Ha un cazzetto piccolo e curvo, vuole che lo succhi mentre le ficco un dito in culo. Sono in ginocchio sotto di lei. Le faccio un servizio di bocca mentre le ficco il dito in culo, sto pensando alla mia libertà, alla Boss, ai giorni trascorsi nel ricco appartamento del centro. Più che altro la cliente mi scopa la bocca, io cerco di stare fermo sperando che finisca presto, continuo a ravanarle il culo e alla fine lei mi sborra in bocca.
Non lascia la mancia e va via.
Mammie mi convoca nel suo ufficio. È con una ragazza nuova che affonda la faccia nel suo seno, visibilmente ubriaca. Ha una faccia dolce e carina, pelle bianchissima(come piacciono a Mammie), occhi verdi e treccine color biondo cenere. Mammie e un suo amico si passano la bottiglia di rum.
“Ehi troietta, vieni qua. Inginocchiati davanti a me...”
“Ma Mammie...” provo a dire, ma l'amico mi rifila un calcio sulle gambe e mi ordina di mettermi davanti alla matrona nera e puzzolente. Lo faccio. Mammie mi rifila uno schiaffo che rianima la tipa nuova ubriaca: “Chi cazzo è questo qui?” chiede dopo un rutto. “E' il favorito della Boss….” dice lei e mi schiaffeggia ancora. “Crede che la Boss se lo porti con sé..ah ah...vedremo...vedremo troietta...”
“Chi è la Boss?”
“Zitta tu, hai rotto con le domande. Mettiti a succhiarmi le tette sudate subito!” e tira una delle sue treccine e la fa urlare. Mammie si tira giù la parte superiore del vestito e le sue tettone nere, gonfie, sfatte, sporche e sudate compaiono davanti. “...oh...Mammie...no...ancora?” fa la troietta.
“Ancora baby, caccia fuori la lingua e lecca, troia!E tu – e mi tira uno scapaccione – leccami la figa, ora.!Credi che perché la Boss ti protegge il culo non possa giocare con te? Avanti voi due, all'opera!”
così la donna prende a leccare i capezzoli di Mammie ed io affondo la faccia nella sua figa puzzolente. Il tipo si mette a toccarsi il cazzo mentre beve assieme a Mammie. La figa di Mammie fa schifo. Lecco forte cercando di farla venire presto, ma quella troia vecchia e sadica se la gode senza fretta, bevendo, ridendo, facendosi leccare le tette dalla sua nuova slave.
Alla fine riesco a fare venire quella stronza di Mommie da quella figa nera e puzzolente. Anche la ragazza nuova completa il suo compito e ci lasciano tornare nelle stanze.
I giorni passano lunghi e noiosi. Io che sogno tutto il tempo che qualche poliziotta transex venga a prendermi per portarmi dalla boss. Ma non accade. Per fortuna lavoro solo di bocca. I clienti sono meno e spesso sono i soliti. Una panterona rossa alta quasi due metri viene tre volte in due giorni. Si chiama Sukat e ha una faccia tutta rifatta, grosse labbra, zigomi gonfi e sempre truccati, occhi pitturati di rosso, ha lunghi capelli rossi che cadono dietro, è molto alta sui tacchi, è grossa, ma non ha un gran cazzo, è piuttosto piccolino rispetto al corpo da panterona. Mi domina dall'alto mentre gli faccio il pompino. Mi mette una mano sulla testa e me lo fa ingoiare tutto, un gioco da ragazzi per me, specie dopo il trattamento ricevuto dal cazzone nero della Boss.
Mi ritma il servizio di bocca, viene poco e fa un lungo sospiro. Dopo parliamo un attimo e mi regala 10 crediti di mancia. Torna ancora, questa volta le faccio un servizio di bocca mentre lei è distesa sul letto. Mentre gielo succhio mi racconta di lei.
La terza volta vuole che le baci le tette rifatte. Dico che ha pagato per un pompino e basta. “Io dico che me le vuoi leccare, troietta...”
“In effetti lo voglio. Servizio Gratis Sukat!”
prendo a baciare quelle tettone rifatte e a leccare i capezzoli piccoli. Sukat se la gode, lecco e succhio, quindi scendo piano verso il suo cazzetto. Bacio la vita ampia, la pelle bianchissima, bacio il ventre molle, bacio le cosce, lecco la cappella piano, Sukat apprezza, torno a baciarle le cosce.
“Oh, Babyyy...troietta, brava...umm….brava….così…
Prendo il cazzo in mano e lo lecco. Scendo fra le palle e succhio, ingoio, lecco, risalgo lungo l'asta, la transex rifatta gode, lo sento, lecco ancora il glande e poi torno a lavorarmi le palle, le bacio e le succhio, le ingoio e Sukat gode, prendo a spompinarla e la sento caricare quasi subito. Questa volta il getto di sborra calda è più intenso. Mostro il contenuto della raccolta nella mia bocca e poi butto giù. Sukat mi lascia 20 crediti di mancia.
Ma i giorni passano e non appare niente all'orizzonte, sto confinato nella mia stanza, Mammie mi fa uscire solo per la colazione, è arrabbiata con me, il fatto che lavori solo di bocca le fa perdere dei soldi, mi tratta male, mi toglie il budino, quando sono in bagno entra e mi guarda nudo: “Come va quel culo da troietta per Big Boss?” chiede sarcastica, è enorme, le grosse spalle, i capelli arruffati, gli occhi neri segnati dal rum. Sa che devo portare il plug nel culo per delle ore, lo faccio, ma spesso lo tolgo per il fastidio. Mi giro di spalle e mi chino mostrando il mio culo a Mammie. Lei lo palpa, lo tocca, controlla la rasatura, mi ficca una mano nel culo e spinge. Grido di fastidio. “Zitta troia! Fammi controllare la mercanzia, questa è ancora roba mia, ricorda! Ancora non sei a casa della Boss, mi pare...” spinge il suo dito tozzo e vecchio nel mio ano. “umm..largo abbastanza..troietta..continua così..se quella Big Boss non ti reclama tornerà a disposizione dei clienti, capito, baldracca bianca?” e mi sculaccia più volte tenendo il dito ficcato dentro.
I clienti sono pochi, per fortuna Sulkat si fa vedere un sabato e si prenota per un'ora piena. Ho da poco finito con una poliziotta transex di classe D che aveva furia di venire sulla mia faccia mentre le leccavo le palle. Sulkat invece si presenta con del cibo, roba asiatica che mi mostra su un tavolo. “Hai fame?” “Un poco” rispondo. Lei mi invita a mangiare, le servo del cibo e le procuro un bicchiere, chiedo a Mammie del rum dopo che Sulkat ha accettato di pagarlo, una slave nuova viene a portarmelo, le do i crediti della cliente. “Tu non bevi, dolcezza?” “Non posso” rispondo. Mangiamo mentre le servo da bere. Lei è vestita con lunghi stivali neri, una gonna di pelle corta, una camicia di lattex rosa e nera aperta sul davanti. I lunghi capelli rossi sono raccolti in alto, è truccatissima, labbra color rosa e gli occhi sono tutti neri, le sue pupille verdi brillano sotto l'ombretto. “Siete molto bella Signora stasera!” dico addentando un raviolo al maiale. Lei ride ma apprezza. Le servo più bicchieri del rum di Mummie e lei si ubriaca velocemente. Ride e parla a voce alta raccontando della sua vita passata. L'ascolto mangiando ai suoi piedi. Dopo qualche minuto faccio: “Signora, è passata più di mezz'ora, vuole che le faccia qualcosa?”
Lei ride ubriaca. “Dì pure a quella baldracca della tua padrona che voglio TE per ancora un'oretta!” Vado al microfono e parlo con Mammie. Lei mi fa cenno di tornare al mio posto. Le servo ancora un bicchiere e inizio a massaggiare i suoi piedi dopo che si è tolta i pesanti stivali neri. Mi ordina di raccontarle di me. Lo faccio. Parto dall'orfanotrofio, come sono finito nel bordello di Mammie, racconto dei clienti e del fatto che sono di proprietà di quella stronza. “E non sai l'ammontare del debito con Mammie?”
“No, non me lo ha mai detto..
“Che troia! Quante speranze hai di uscire da qui prima dei 30 anni?”
“...chi lo sa? Tante? Poche?”
le racconto della Big Boss di classe A e del mio sogno di finire a fare il suo schiavo personale.
“Ma finiresti a fare il servo da un'altra parte!”
“Sì, ma una parte molto migliore. Dovresti vedere l'appartamento della Boss: enorme, bellissimo, pulito, pieno di ogni cosa, tv, stereo, playstation, solo la cucina è 3 volte questa stanza! Se devo essere lo schiavo di qualcuno meglio la Boss! Vivrei fra comodità e sarei l'oggetto sessuale di una vera Boss, bellissima e con un cazzo enorme!”
“Ti piacciono i grossi cazzi è troietta?” chiede Sukat ubriaca.
“A chi non piacciono?”
lei ride forte. Le massaggio i piedi, lei riprende a parlare, mi fa domande.
Passa così quasi un'altra ora. “Vuole che la faccia venire, Signora?” chiedo.
“Oh, se ci riesci troietta ti lascio una mancia di 50 crediti!” annuncia ridendo forte. Il suo cazzetto è moscio e non pare reagire ai miei baci. 50 crediti sono tanti devo riuscirci. Inizio a toccarle le palle e leccare piano la punta del cazzo. Lei non sembra sentire niente. Allora prendo a leccarle le palle e poi alternare succhiate del cazzo a leccate di palle. Ma niente. Mi impegno di più. Le bacio le gambe, lecco attorno al cazzo per eccitarla, succhio piano. Niente. Lei ride e beve soddisfatta. Provo a spompinarlo normalmente, ma nulla.
“Sono troppo ubriaca per combinare qualcosa, dolcezza, ma ho apprezzato il tuo impegno. Tornerò domani. Adesso voglio solo che mi baci i piedi mentre mi rilasso...mi basterà ancora 30 minuti dillo alla tua padrona!”
Faccio quanto ordinato e torno a baciarle i piedi mentre lei si allunga sul letto e chiude gli occhi. Lecco e bacio i suoi piedi. Sulkat apprezza e riprende a parlare di sé. I suoi piedi sono molto curati, la pelle è liscia, ma piena di macchie. Mi chiedo quanti anni abbia, credo sui 60, ma non ne ho certezza, ha vissuto una vita intensa. È stata star della tv per un periodo. Più volte sposata, adesso, da quanto dice, si gode una pensione privata. Le unghie sono pitturate di rosa, le lecco tutte a lungo mentre lei parla.
Quando il tempo finisce, l'aiuto a rivestirsi e lei mi lascia 20 crediti di mancia.

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