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MAGIC TS MUVE capitolo 11 - Viaggio di Nozze Transex


di Strapps
28.11.2020    |    893    |    0 9.6
"Mia moglie si arrabbiò molto ed era nervosa, il tipo della reception poi ci guardava con diffidenza e sospetto..."
Il giorno dopo partimmo per il viaggio di nozze. Grik e mia moglie avevano prenotato un tour che comprendeva Parigi- Amsterdam- Venezia - Jamaica. Non era mai stata in Europa mentre aveva alcuni parenti in Jamaica. Il viaggio in aereo fu tranquillo, Muve si prese un sonnifero e arrivammo a Parigi di mattina presto. Arrivare in albergo non fu facile per via del traffico e di una manifestazione in città e quando raggiungemmo l'albergo la stanza non era ancora pronta. Mia moglie si arrabbiò molto ed era nervosa, il tipo della reception poi ci guardava con diffidenza e sospetto. Lei si mise a urlare e riuscii a stento a calmarla.
“Ehi baby, siamo in vacanza! Non lasciamo che questo contrattempo ci renda le cose difficili inutilmente…
“Baby, capisco quello che dici, ma questo tizio è scortese, ci guarda come se fossimo marziani e ha un fottuto sorriso del cazzo che non sopporto proprio!” l'uomo finse di non aver capito, ma fece uno sguardo disgustato. Lei fece per dargli addosso di nuovo, ma riuscii a trascinarla ad un tavolo e farla sedere: “Amoremio...stai tranquilla...è tutto a posto, non arrabbiarti..
“Vorrei prenderlo a schiaffi quello stronzo!”
“Lo so e se lo merita, ma guarda siamo qui a Parigi...lascialo perdere, molla la rabbia, fregatene...usciamo andiamo al caffè qui fuori...rilassiamoci..
“Uhh...ok, devo stare calma..
il caffè aveva tavolini fuori e ci sedemmo per un piccola colazione a croissant e caffè con latte. C'era un timido sole, la strada era quieta, pochi avventori in giro, calma e tranquillità totale e l'atmosfera parigina. Dopo aver mangiato Muve si calmò e le parlai un po' della città delle cose da vedere, da fare in quei 3 giorni di sosta. Lei mi stette a sentire, rilassata.
“Sei dolce, baby...mi piaci un casino...” mi disse e mi dette un bacio in bocca dei suoi, a tutta lingua. Il cameriere che fumava sulla porta ci fissò. Per fortuna lei non si accorse di nulla.
Tornai in albergo a sentire della camera. Finalmente era pronta, salimmo. Era proprio carina, piccola ma con tutto quanto occorreva, elegantemente arredata, calda, Muve ne fu felice e fece un sacco di foto. Dalla finistra si accedeva ad un piccolo balconcino che dava sui tetti di Parigi. “E' bellissimo baby, che spettacolo, che romanticismo...” “Vero, cara, ordiniamo da bere?” “Come no?” ci facemmo portare del vino bianco fresco per lei e rum e una bottiglia di Cocacola per me. Ci sedemmo sul letto e iniziammo a bere rilassati.
Lentamente ci spogliammo, Muve mi fece accendere al massimo l'aria calda e rimanemmo seminudi a guardare la tv e bere. Lei era distesa sul letto col bicchiere in mano, una semplice t-shirt a righe indosso sotto la quale il grosso seno nero abbondava languido, le lunghe gambe nude coi tatuaggi erano bellissime, portava ancora le scarpe coi tacchi, sosteneva che facevano tanto donna parigina “Me le immagino che stiano tutto il giorno coi tacchi, chissà perché?” “Hai delle gambe e dei piedi bellissimi Muve, sei 10000 volte meglio di qualsiasi donna di questa città. Anzi dell'intera Europa...” “Che dolce che sei baby...ti amo...vieni qua..” io indossavo una polo grigia e delle mutande rosse, mi strinse a sé, sentivo il suo corpo massiccio e dolce, il suo profumo femminile penetrante, il morbido seno contro la mia schiena. Mi abbracciò forte e mi baciò sotto l'orecchio. Le misi una mano sulla gamba e mi godetti quel momento. Guardavamo fuori la finestra i tetti di Parigi. Muve si era scolata quasi tutta la bottiglia mangiucchiando snack. Le bacia le gambe nere, adoravo la sua pelle, sapeva di femmina, sapeva di bellezza, di sesso. La tv era accesa ma muta, dal cellulare Muve ascoltava musica hip-hop. Continuai a baciarle le gambe perso nel piacere estremo di quel dolce momento. Passarono molti minuti fino a quando lei non si alzò. Andò alla finestra che dava sul piccolo balcone ad ammirare il tramonto su Parigi. La raggiunsi. “E' bellissimo, chery!” mi disse. La bacia sul collo e rimasi con la testa sul suo grosso seno. “Favoloso, ma non bello quanto Te, Muve, mia bellissima sposa...” “Che dolce che sei, baby” Lei mi prese la mano e rimanemmo a guardare il sole scomparire. Quindi lei mi baciò in bocca. Ancora una volta la sua lingua si prese la mia e la possedette come se mi stesse scopando. Ero suo. Continuammo a baciarci, io ero preda delle seu grosse labbra magnifiche, la sua lingua abusava di me con mio grande piacere. Mi spinse la mano sul suo pacco. Il grosso uccello nero era eccitato, premeva contro le mutandine. Mentre mi baciava lo liberai e lei abbassò le mutandine. Fece qualche passo avanti, fuori sul balcone. Mi fece segno di inginocchiarmi fuori e obbedii. Presi subito in bocca il cazzone di mia moglie e iniziai a leccare con ardore la cappella. Ero fuori, quasi contro la ringhiera, lei era alta sopra di me, mi teneva la nuca piano, dolcemente mentre io le leccavo la cappella. Iniziai poi a spompinarla come facevo di solito, toccandole le gambe, tenendo una mano a coppa sotto le sue palle. Non pensavo a niente se non a farle un bocchino come si deve, come un marito deve saper fare alla propria moglie. Lei apprezzava come sempre per fortuna. Io leccavo e spompinavo. Per caso alzai gli occhi, volevo vederla mentre si godeva la mia bocca sul suo uccello, ma alzando lo sguardo notai un ombra che si sporgeva sopra di noi, dritta al bancone di sopra. “Ehi...ma cazzo!!” urlai smettendo i mie compiti coniugali e afferrando il cazzone di Muve che si voltò e lo vide: sopra qualcuno ci guardava. “Ehi che cazzo stai facendo? Brutto porco!!” urlò infuriata. L'ombra divenne una figura di uomo che borbottò qualche parola in francese e poi scomparve dentro la sua stanza chiudendo la finestra. Muve era incazzata: “Fottuto porco, guardone del cazzo! Ora vado di sopra e gli
“Ehi, cara, chery, calma, ti prego...pensa che siamo in viaggio di nozze, non facciamoci trascinare in rogne e
“Ma io gli rompo il naso a quello!”
“Chery, pensaci...perchè? Perché incasinarci...lascia stare…
“Um baby...non so..ok...forse hai ragione tu, ma sono arrabbiata!”
La feci rientrare e lei si sedette sul letto. Si rimise le mutandine. Il suo cazzo era ancora piuttosto gonfio e sulla cappella ancora le tracce della mia saliva. “Muve cara...meglio così..lascia perdere...capisco che sei arrabbiata..è giusto..ma….senti… - le versai da bere - ..pensavo..ecco non rovinarti il viaggio...pensavo..quando sei arrabbiata così come ora..puoi sempre sfogarti su di me...sei mia moglie ne hai tutto il diritto!” disse sorridendo, ma la cosa mi eccitava. Lei sorrise. “Oh, bitch, anche questo è vero, Geelar mi ha consigliato di impostare un rapporto chiaro con te! Sei la mia bitch, il mio marito-schiavo, forse hai ragione e ha ragione lei..e poi so che a te piace..
“Certo Padrona...sfogati su di me...ecco ..
andai da lei e mi inginocchiai. Lei mi mollò uno schiaffo. “Ecco, così brava, va meglio?”
lei sorrise e mi colpì ancora. Non erano schiaffi forti, ma le sue mani erano grandi e il segno si sentiva.
“Così, sono il suo marito-schiavo...e
mi colpì ancora. Più forte.
“..va meglio?”
“Sì, mi sono sfogata ed è divertente. Aspetta..” prese il cellulare e lo mise sul comodino, si mise di fronte a me a gambe aperte. Io ero in ginocchio, la mia faccia all'altezza del suo grosso seno. Fece partire la registrazione e mi schiaffeggiò un paio di volte. “Cari amici, eccoci qui a Parigi. Viaggio di nozze. Oggi mi sono arrabbiata più volte per via di un paio di stronzi che mi hanno fatto salire una rabbia...ma sapete? Io ho un marito-schiavo e posso sfogarmi su di lui. Che ne dite, funzionerà?” mi schiaffeggò un paio di volte, facendomi girare la faccia. Il dolore mi fece lacrimare un poco.
“Sembra di sì, mi sto sfogando, è mio diritto di moglie di farlo. Non credete? E' mio marito, posso fare ciò che volgio.. - e altri due schiaffi leggeri stavolta - ..umm...vedete..va meglio, molto meglio, sono meno incazzata, ma se ci ripenso… - altro schiaffo forte, trattenni le lacrime a stento - ...ma fra le gioie del matrimonio c'è quella di possedere un marito che si prende due schiaffi per far sbollire la rabbia a sua moglie – un paio di colpi forti in pieno viso. La faccia mi scoppiava e prudeva, lacrimavo ma rimasi fermo in ginocchio - ..ecco mi sento meglio...ummm...che grande vantaggio il matrimonio…. - rise e mi colpì ancora piano però -...sono fortunata..ah ah...”
Quindi spense la registrazione. Mi accasciai tenendomi la faccia, piangendo un poco per il dolore. Lei mi guardò. “Padrona, va veramente meglio adesso..lo vedo...non si rovini il viaggio per degli stronzi..quando hai me...per..
Lei mi afferrò la faccia e mi baciò con forza in bocca. Proposi di fare una doccia e uscire, scovare un ristorantino romantico nei paraggi e mangiare qualcosa. “Ottima idea, chery, sei sempre il massimo...”
Mentre lei si faceva la doccia rimasi a pensare al salto di qualità che aveva fatto la nostra relazione. Non solo Muve era mia moglie adesso ma era anche la mia Padrona! La cosa mi eccitava moltissimo.
Uscimmo nella fresca sera parigina, girammo per varie strade e poi lei scelse un ristorante marocchino avvolto nella penobra, il locale era pieno, ma le luci quasi basse, il bisbigliare sottile degli ospiti, il garbo della cameriera, una bellissima donna, alta, con lunghi capelli rossi ci conquistò. Il cibo era squisito e Muve bevve una mezza bottiglia di rosso da sola. I nostri vicini di posto ci fissavano, erano due coppie piuttosto attempate e Muve si divertì a lanciare occhiate e risatine. Gli uomini ci guardarono inorriditi, ma non dissero niente o commentarono. Muve giocò anche con la cameriera facendo domande, parlando di noi, lei gentilissima affrontò la cosa con professionalità, Muve le dette 50 euro di mancia.
Uscimmo che piovigginava e prendemmo un taxi per tornare in albergo. Nella hall c'era una signorina che ci fece entrare, ci fissò stranita, mia moglie altissima, grossa, transex, con grossi tacchi, io molto più basso di lei.
“Ehi ragazza cosa hai da guardare?” sbottò mia moglie.
“Niente Signori, assolutamente niente. Ecco la chiave, buonanotte.”
“Scommetto che il tuo amico di prima ti ha parlato di noi
“No, assolutamente
“Assolutamente un cazzo! Avete una spocchia insopportabile. Io
“Buonanotte signori!” tagliò corto quella danno uno sguardo finale disgustato.
“Io ti mollo uno schiaffo..
“Cara, aspetta...non ricordi?”
lei mi fissò. Era infuriata, ma poi ricordò. “Ah vero!” e mi dette un ceffone in faccia davanti alla donna dell'albergo che rimase senza parole.
Salimmo le scale.
“Bravissima Signora, lei ha me, suo marito per sfogarsi...perchè lasciarsi trascinare da questi bifolchi…
“vero dolcezza, sei la mia bitch!”
In stanza l'aiutai a spogliarsi, si distese sul letto e parlò con Geelar al telefono per molti minuti raccontando del viaggio, degli schiaffi e tutto. Quando terminò mi fece un cenno: “Bitch, Geelar approva questa novità. Sono felice. Tu?” “Certo, Padrona, vuole dormire?”
“Sì, ma prima bisogna terminare una cosa..da prima...vuoi mandarmi a letto con le palle gonfie? Avanti voglio la tua boccuccia qua sotto, vieni!”
“Sì, Padrona con piacere!” mi gettai sul suo cazzone nero già gonfio e le feci un bel blow-job fino a quando non mi riempì la bocca di sperma caldo. La nostra prima notte a Parigi.
I giorni seguenti li passammo a fare i turisti: Louvre la Torre Eiffel, la cattedrale e ristoranti e gite sul fiume e baci e palpate nascosti dietro un albero o in faccia a tutti in metropolitana. In albergo, una sera trovammo ancora la donna strafottente e antipatica. Muve odiava il suo sorrisetto scandalizzato. “Ehi carina, la sai una cosa?” “Dica pure Signora..” “Non mi frega niente del tuo sorriso stupito..io ho lui, mio marito!” e mi sollevò afferrandomi per le spalle del cappotto, mi schiaffò la lingua in bocca e mi limonò duro davanti alla donna, quindi mi rimise coi piedi per terra. La donna ci guardava disgustata. Muve mi mollò uno schiaffo forte in faccia: “Questo era per te, stronzetta...ma hai capito adesso il privilegio di avere un marito come lui..” “Forse non ho capito. Signori, buonanotte!”
Muve alzò la mano, ma io la ferma: “Cara...no..sai..ne abbiamo già parlato…
“Ok, baby andiamo di sopra: stasera voglio sfondarti il culo pensando a questa stronzetta qua..”
“Buon divertimento, Signori..”
Imbucammo l'ascensore mentre Muve bolliva di rabbia. In camera la spogliai e mi misi a farle un massaggio ai piedi per rilassarla. Lei beveva del gin ancora infuriata. Ma lentamente la calmai, l'alcool fece effetto e Muve, stanca si distese sul letto. “Vuoi che ti faccia addormentare con un lavoretto?”
“E' un'idea, ma non il fratellino, voglio che mi lecchi il culo!”
“Con estremo piacere, Padrona!”
Si distese offrendomi il grosso culone nero, bello duro e morbido assieme. Iniziai un rimming favoloso leccando e baciando mele e buco del culo. La mia lingua andava sul quel buco grosso e meraviglioso. Leccavo e baciavo e lei apprezzava il mio lavoro. Si addormentò e dopo poco lo feci anche io con il naso infilato nel suo culo.
La tappa successiva fu Amsterdam. Arrivammo in aereo in una mattina fredda. L'albergo era appena fuori dal centro: nuovissimo, acciaio e vetri molto elegante e sofisticato. Alla reception ci accolse una ragazza molto carina e simpatica, che non fece domande, non gettò sguardi strani e sorrideva sempre, mia moglie ne rimase soddisfatta. Andammo prima a vedere il Van Gogh Museum e poi ci rilassammo in un coffeshop dove fumammo erba buonissima fra risate e gente rilassata e allegra. Dopo tornammo in albergo belli fatti, ordinammo una cena leggera e ci mettemmo sul letto a guardare la tv e fumare. Dopo la venti iniziò a nevicare e così ci mettemmo di fronte ad uno dei grossi vetri della nostra stanza al quinto piano ad osservare la neve che cadeva e ricopriva ogni, cosa.
“E' proprio romantico baby, è proprio bello!”
“Mia cara mogliettina hai ragione è stupendo e romantico. Ma non è bello come te!”
“Oh honey, sei un tesoro..vieni qua..” e mi abbracciò e baciò sulla bocca al suo solito modo: scopandomi con la sua lingua enorme e potente.
Finita l'erba ci stendemmo sul letto e le massaggiai i piedi. Eravamo rilassati, innamorati, felici. “E' un sogno essere qui con te – dissi baciandole i piedi curati, neri, belli, le unghie color giallo acceso - ..è tutto incredibile e tu sei Bellissima, Muve, ti AMO..
“Anche io baby...anche io..” e mi strinse a sé, mi baciò sulla bocca e sul collo, scese fino al pacco, lo toccò e poi mi ordinò di spogliarmi. Nudo davanti a lei. Mi toccò le gambe, mi toccò il cazzo e poi lo prese in bocca. Ero eccitato da morire e mi piaceva sentire la sua lingua sul mio cazzo e poi lo ingoiava e succhiava. Mi tremavano le gambe per l'emozione e i brividi che mi correvano lungo il corpo mentre Muve mi spompinava a quel modo. “Ummmm...è favoloso Cara, fantastico...grazie...ummm
Lei si fermò, mi afferrò le palle con una mano, si alzò in piedi e mi tirò uno schiaffo. “Bitch! Se tua moglie ti fa un pompino non devi ringraziarla…
“Scusi Signora..non volevo...era così bello…
Lei mi baciò sulla bocca, sapeva di dolce, di femminile e del mio cazzo. Poi tornò ad abbassarsi e a riprendermelo in bocca mentre mi massaggiava le palle. Il blow-job di mia moglie fu magistrale: mi ciucciava la cappella con quelle sue labbra dolci e grandi, lo ingoiava facilmente e spompinava. Il piacere e i brividi mi sconquassavano tutto. Lei era così grossa e calda, bellissima col suo corpo da grande pantera nera e si mangiava il mio cazzo. Mi godetti quella fellazio superba e alla fine venni dentro la sua bocca mentre lei mi stringeva le palle. Poi si alzò, sapevo cosa stava per fare e mi eccitava. L'abbracciai per sentire il calore del suo corpo e la sua pelle sudata su di me, lei mi sollevò la faccia e mi fissò: “La prego Signora, mi baci! Io TI AMO MUVE!!” lei fece gli occhi dolci e poi mi baciò in bocca passandomi parte della mia sperma, io ingoiai tutto velocemente per dedicarmi alle sue labbra che mi baciavano e poi la sua lingua che mi scopava in gola.
*
Il mattino dopo facemmo una robusta colazione in centro dove facemmo amicizia con una coppia di Rotterdam in vacanza. Lui era un etero simpatico, sulla quarantina che parlava a raffica, lei, la moglie, di qualche anno più vecchia, ci disse, dopo un paio d'ore di conversazione e un paio di joint di erba in un coffeshop vicino, che era appena uscita da una relazione con un ventenne danese che l'aveva sconvolta sul piano sessuale. Il marito, nel frattempo, ci spiegò, era innamorato di una coetanea ungherese. Muve raccontò di noi, della chat, del matrimonio, della nostra relazione, la donna, Myrian ci parlò della fidanzata, Ruk dell'ungherese che aveva fatto la pornostar per 15 anni. Ci divertimmo a parlare e fumare, poi, dopo un paio di caffè decidemmo di fare un giro nel quartiere a luci rosse. Per strada c'era la neve e i canali erano stupendi. Facemmo foto e video, ci scambiamo baci e risate. Ruk propose di entrare in un sexy shop e Myrian pensò di comprare un dildo di vetro, passammo lunghi minuti da stonati a scegliere quello ideale e alla fine Myrian optò per uno verde e rosso, freddo al tatto, ma sexy. Muve fece un giro e tornò con uno strap-on e due cazzi finti neri di gomma. “Ho in mente una cosa” mi disse strizzandomi l'occhio. Ruk comprò un anello per le palle. “Ehi dovresti vedere il mio!” gli disse Muve. “Certo! Non vedo l'ora, scommetto che hai un affare bello grosso la sotto!” “Puoi dirlo, Ruk, bello grosso e tosto. Mio marito può confermare..” “Bello grosso e potente” confermai.
“Ahahh”
Pagammo e andammo a mangiare qualcosa in un ristorante. Ruk ci raccontò barzellette e storielle, Myrian si scolò una bottiglia di vino da sola e sonnecchiava, Muve parlava a raffica ed io annuivo. Dopo il pranzo proponemmo loro di andare in albergo.
Ci fermammo a comprare dell'erba e della Montain Soda e salimmo in camera. Myrian si sdraiò sul letto e si addormentò, Ruk invece era eccitato e parlava senza sosta. Muve mi fece mettere della musica e iniziò a ballare. Ruk chiese di vedere il ring di mia moglie. Lei continuò a ballare e prese a spogliarsi. Quando rimase solo in reggiseno andò da Ruk e gli mise in mano il suo uccello nero. “Che ne dici, amico?”
“Incredibile! Bello grosso e l'anello ci sta divinamente.” Ruk soppesava il cazzone di mia moglie. “Fagli vedere il tuo, dolcezza!” Ruk disse che non importava, ma io gli mostrai l'anello e la scritta: “E' questo…
“Ahh ah ahh...siete forti!”
“Vuoi farti un giro, Ruk?”
“Oh grazie, Muve – e lasciò il cazzo dalal mano - ..ma ecco..io..non sono interessato..
“E Myrian?”
“Oh, lei potrebbe...ma..non so..
“Allora vediamo di risvegliarla!”
Andammo al letto e muve si stese accanto a lei, con un gesto mi fece segno di prenderle il cazzo in bocca e farle un blow-job. Mi distesi in mezzo alle sue grosse gambe nere ed iniziai a leccarle il cazzo mentre Myrian dormiva ignara e Ruk ci guardava arrapato. Spompinai con calma mia moglie mentre lei guardava la donna riposare, ma dopo un po', i mugolii di piacere di Muve e il movimento della mia testa che affondava nel suo sesso per spompinarla risvegliarono Myrian che ci osservò stupita e poi guardò Ruk che si era tirato fuori l'uccello e si masturbava. “Ehi che bella festa c'è qui...vi siete messi comodi mentre dormivo...ok, posso cara?” disse. “Certo cara...” rispose mia moglie e tolse il suo affare dalla mia bocca e lo passò a Myrian. Quella si mise a leccare il cazzo di mia moglie e sembrava piuttosto esperta, io ero sempre disteso sul letto e Ruk ci guardava. Myrian mi ripassò il cazzo e ci alternammo a spompinare mia moglie, leccava lei, succhiavo io, baciavo le palle di Muve e poi le facevo assaggiare alla donna. Dopo quel pompino a due bocche, Muve si rivolse a Ruk: “Ehi amico perché non schiaffi il tuo cazzo nella figa di tua moglie? Io farò lo stesso!”
“Ah ah, mi pare una buona idea.” così Ruk salì sul letto con noi, mise il suo uccello dentro di lei e Muve fece lo stesso con me. Mi afferrò ai fianchi, mi posizionò sopra il suo uccello duro e mi inculò. Ci ritrovammo così sopra il letto, Myrian che era scopata alla pecorina dal marito ed io davanti a lei, tenuto per i fianchi da mia moglie che mi impalava duro col suo grosso cazzo nel culo. “Ahhhhsssììììììoooooohhh….favoloso Muveeeeee….ahhhssììììì”
“Prendi Bitch!!!”
“Ahhh...sììì, mi piaceeeee….ahhh...sììì..ummmmavantiii Ruk scopami!” gridava la signora davanti a me. Era fantastico quel momento, quell'orgia nel lettone, mia moglie che mi scopava e Ruk che faceva altrettanto con la sua. Muve mi teneva con le mani ma il mio culo scivolava benissimo sul suo cazzone dritto, Myrian era sbattuta da Ruk. La donna mi allungò le mani, le afferrai e la tenni mentre Ruk le veniva dentro, poi mi mollò e Muve allora mi fece posizionare con la schiena sul letto, mi aprì le gambe e mi inculò da sopra mentre la guardavo in faccia: il volto stuendo concentrato nello sforzo, gli zigomi alti, la bocca carnosa e lucida, Myrian iniziò a baciarmi proprio mentre mia moglie esplodeva nel mio culo. “Ahhhhhsssìììììvengooooooooooooooooo” urlò mentre la donna mi baciava in bocca e la sperma calda mi riempiva il culo. Anche Muve mi baciò mentre si svuotava le palle dentro di me e poi baciò Myrian. Poi mia moglie mi afferrò le gambe e mi ordinò di stringere le chiappe: “Guarda qui Ruk, guarda quanto ce ne sta dentro…!” e poi mi dette uno schiaffo. Mi ordinò di aprire il culo e lasciare colare fuori la sborra. Lo feci e Ruk e Myrian rimasero sbalorditi da quanta ne colava. “Incredibile! Hai un affare amica mia..” “Sei fortunato, baby!” disse la donna. “Lo sono, Signora, moltissimo e amo mia moglie anche per questo!” “Che tesoro e che bitch!” commentò mia moglie. Mi baciò e mi ordinò di stringere le chiappe e mi portò in bagno. Mi fece inginocchiare e leccarle il cazzo ancora sporco di umori, gel, sborra, il mio culo. “Ma tieni le chiappe chiuse mentre lo fai..”
Lei si mise a filmare da sopra. Io le pulivo il cazzo con la lingua e cercavo di tenere strette le chiappe per non far uscire il seme rimasto. Muve si godeva la scena e il mio sforzo. “Delizia! Il mio maritino mi sta pulendo il cazzo dopo che abbiamo scopato di là con due amici olandesi, Ruk e Myrian e ho riempito di sborra il culetto del mio maritino...vedete...” e mi passò un dito sul culo facendomi rabbrividire. Qualcosa colò fuori perché Muve mi mollò un paio di schiaffoni. “Fermo!” avevo il suo cazzo in mano e le chiappe strette ma era difficile eseguire quel compito. Mi fece alzare e mi mise contro la doccia, mi divaricò le gambe e mi ordinò di spingere. Lo feci e il suo sperma colò dal mio culo nella doccia.
Quando tornammo in camera, Ruk e Myrian si erano già rivestiti e se ne andarono fra baci e abbracci vari.
“Andiamo a letto Signora? Giornata movimentata e piacevole oggi…
“Sì, bitch mi sono divertita, ma non ho sonno, tu riposati pure un po', ti chiamo io se ho qualche voglia particolare…
“Certo, Padrona, mi chiami quando vuole, mi stendo un attimo qui...a sua disposizione…
“Oh bitch, come farei senza di te?” e mi baciò sulla bocca. Andai a riposarmi lasciandola a guardare la tv seminuda mentre si fumava un joint d'erba olandese.
Non so quanto dormii, forse un paio d'ore, mia moglie mi svegliò con una mano che giocava sul mio culo dentro le mutande.
“Ehi bitch...sveglia caro...ho una certa voglia…
Aprii gli occhi e subito mi misi in piedi. “Subito Signora, cosa desidera?”
“Oh bitch...voglio usare i toys che ho comprato oggi...sai quanto mi piace essere attiva…- e mi indicò il suo cazzo che penzolava fra le sue gambe, mi inginocchiai e lo baciai - ...ma anche a me gusta prenderlo dietro ogni tanto..
“Certo Padrona, cosa vuole che faccia? Io devo…
“Oh, caro, no, cioè niente contro il tuo bel cazzetto medio da bianco...ma io sono abituata a pezzi neri molto più grossi...eh..tu dovrai indossarne uno e scoparmi, puoi farlo?”
“Ogni suo desiderio è un ordine per me, Padrona, mi dica lei..cosa..
“Ok, bitch! Rilassati sarai all'altezza, vedrai...ecco..vieni qua…
E mi condusse al centro della stanza dove erano sistemati degli strap-on di varie dimensioni. Mi legò la base attorno alla bocca con dei laccetti che erano fissati dietro, sulla parte finale della nuca, ci fissò sopra uno dei cazzi neri, piuttosto largo alla base e medio-lungo: “Dovrai scoparmi con la bocca, baby...facile...vieni qua...” accese la telecamera, si sistemò sul divano a con le braccia in alto, le gambe divaricate, il grosso culone nero davanti a me, oscenamente bello. Si era già messa del gel nel culo. “Devi solo infilarlo dentro piano e poi spingere avanti e indietro. Facile..” Annuii e provai a dire qualcosa ma la mia bocca era diventata un fallo di gomma.
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