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LA PUTTANA DELLE MONTAGNE 4 - I PRIMI CLIENTI


di Strapps
05.06.2023    |    234    |    0 6.0
"“Ti piace troia? È opera mia!” fece una delle due, entrambe bionde, fisico simile, si assomigliavano molto..."
Non passò nessuno per un ora, poi un duo in moto, sconvolto dalla stanchezza e dalla fame mi buttai su quei due transex appena ventenni voglioso di rimediare qualche soldo per donarlo a Sugar. Mi calai le mutande e mostrai il culo quindi sparai: “Ehi bellezze volete divertirvi, per 30 crediti potete scopare il mio culetto bianco, due transex giovani e neri...che ne dite?”
“Hai sentito Joy? Per 30 crediti possiamo farcela...che dici? Troppo?”
“E' una morta di fame, il suo Pappa sarà un coglione. 5 crediti e ti scopiamo”
5 era troppo poco per il mio culo, Sugar era stato categorico: mai il culo per meno di 10!”
“Ehi cinque? Siete pazzi, per il culo almeno 25...ok...sentite siete carine...ok 20 per il culo...tutti e due...”
“Ah ahhh...ho detto 5 troietta...non ti reggi in piedi...se ti sparo il mio cazzo in culo mi cadi per terra...aha..ah..”
“e...dai...ragazze….ok….ok… - sudavo, ero sfinito - va bene, 5 e ve lo succhio ad entrambi, no culo però...”
“Ah ah...che vera troia...farai strada qui…
Sentivo che Sugar mi guardava da dentro la roulotte, volevo portarle dei soldi, subito.
“...per favore bellezze...5 per due pompini...andiamo…
“Fanculo TROIA!” e mi tirò una lattina addosso, mi fece male, caddi e feci per premere il pulsante, ma quelli sgommarono via.
FANCULOOOOOOOOOO FANNNNNNCCCCUOLLLLLLLL BASTARDEEEEE!” urlai da terra.
Sugar mi fece un fischio. Andai da lui, ero stanco morto.
“Allora troia? Come mai non hai combinato con quei tipi? Devi lavorare se vuoi mangiare!!”
“...scusami Sugar – piagnucolai baciandogli i piedi neri e gonfi - ...il prezzo….volevano scoparmi con solo 5 crediti...hai detto tu che non posso vendere il mio culo per meno di 10… ho fatto come hai detto tu..”
“Questo è vero...” e mi tira su, mi abbraccia e mi tiene al seno mentre io piango sopra quel caldo gonfiore delle sue grosse tette.
“...ma non hai offerto almeno la bocca?”
“Sì...sììì..lo giuro, Signora...lo giuro...ero arrivato ad offrire 5 per 2 pompini...”
“Che stupida, 5 crediti per tutto quel lavoro?”
“..sì, ma volevo portarLe dei soldi, Signora...volevo che lei almeno apprezzasse che avessi lavorato...”
“Oh, che dolce la mia puttanella...ok...stavolta ti perdono...mangiati un pezzetto di torta, dal mio piatto, ecco...qui ...nel letto...non fare casino...” mi gettai sul piatto in mezzo alle coperte dove c'erano due fette di torta al limone, la mangiai in fretta e poi bevvi acqua. Mi ricomposi. “Ok, Sugar baby vado, torno...grazie per la torta ero senza forze...grazie..” e le bacio una mano.
“Vai a lavorare troia!”
Torno in attesa e si fa sera, sale una camionetta di reclute e mi vado a nascondere nel bosco. Si ferma una donna ma vuole il mio culo per 7 crediti. Ci penso su, magari posso dire a Sugar che le ho fatto solo una leccata, ma lei è strana, porta una pistola e ha molti tic facciali, incute paura. Chiedo 10 per il culo. Lei se ne va. Sugar mi chiama, lo raggiungo, mi tira uno schiaffo. Poi si fa raccontare il mancato ingaggio.
“Ok….torna là!”
Si ferma una transex matura, le offro 5 per un pompino rapido. Lei ci pensa su. Proprio in quel momento passa la polizia e la transex sgomma via. Roxette si ferma da me.
“Ha avuto paura la tipa?”
“Penso di sì…
“Come va troia bianca?”
“...male signora...non si batte chiodo...niente...niente...” piagnucolo. Lei sorride, ma dalla tasca tira fuori 1 credito e me lo passa
“Grazie Signora...”
Se ne va.
Senza essere chiamato vado da Sugar e racconto tutto. Prima mi becco un paio di sberle. Mi getto ai suoi piedi e ripeto che prima o poi porterò dei soldi. Lei mi rispedisce in strada dopo che le ho preparato uno spuntino e servito del rum.
E' notte. Passano due in moto, ma non si fermano. Due in auto ma vogliono solo toccarmi il culo e mi sputano addosso. Vado da Sugar oramai senza speranze e deluso. Mi prende a sberle, quasi non le sento, sono abituato oramai, piango e basta. Lei mi dice che per quella notte può bastare.
“Scusa Sugar..è il primo giorno...domani andrà meglio..ce la metterò tutta...”
“Ok, ma non credere che mangerai qualcosa stasera, niente marchette
“NIENTE CENA...è giusto Sugar...lo so...”
“Bravo...ok….adesso spuntino e poi voglio rilassarmi in veranda. Preparai la cena, la servii a letto alla mia boss, le riempii il bicchiere di rum e la guardai mangiare mentre io morivo di fame. Dopo si sedette in veranda a fumare e bere rum. Io mi riposai sul letto. Dopo un paio di ore mi svegliai per le urla di Sugar.
“La bottigliaaaaa TROIAAAA la bottiglia!”
mi alzai di scatto, afferrai la prima bottiglia di rum e corsi fuori da lei. Era seduta a fumare con la sua tunica nera e gialla. Mi strappò la bottiglia e mi tirò uno schiaffo fortissimo che mi gettò a terra. “Stavi dormendo puttana?”
“...scusa Sugar caro..scusa..sì...stavo..
altro schiaffo.
Poi un altro. Piangevo devastato dal dolore.
“Oggi non hai rimediato un credito, che devo farmene di te?” era arrabbiata e faceva paura.
“Scusi scusi scusi signora...mi perdoni...me perdoni,,,padrona..io...io
“...io ..io...putanella..- e giù schiaffi – il tuo culo deve lavorare per me...ci siamo capiti?”
“Sì signora. Domani...domani andrà
“Zitta, domani non è ora...ora che ne faccio di te…?” e bevve una lunga sorsata di rum.
“Non lo so Signora, quello che vuole signora...io sono suo..” dissi fra le lacrime. Lei si alzò di scatto, mi afferrò per il collo e mi sollevò trascinandomi nella roulotte. Mi sbattè sul letto e mi aprì il culo con una mano. Prese a sputare nel mio ano, poi, per fortuna, prese del gel e la sentii spruzzarlo dentro. Quindi prese a sbattere il suo pesante arnese contro il mio culo, sulle chiappe: un suono duro, massiccio, sexy. Si fece strada con un paio di dita nel mio culo, quindi mi prese per la gola, mi tirò la testa all'indietro e mi schiaffò il suo affare enorme nel culo. Urlai di dolore, ma lei mi chiuse la bocca e prese a stantuffarmi duro, sbattendomi in culo con forza e maestria. Prese ritmo in un attimo e il dolore passò al piacere intenso, quel pezzo di carne nera nel culo mi faceva impazzire, mi scopava forte tenendomi a se, grossa, potente SugarChubby picchiava duro e mi faceva godere. Venni senza toccarmi e anche lei eruttò nel mio culo un sacco di sborra calda. Quando ebbe finito mi sbattè sul suo petto a riprendere fiato, poi mi ordinò di ripulirle la cappella dal seme. Lo feci con gioia, per ingoiare quel prezioso alimento ricco di vitamine e perché mi aveva fatto godere. Poi tornai da lei. Dormicchiava ubriaca, le baciai il collo gonfio, le gote, le braccia innamorato di quella transex pelata, dalla bocca sexy e carnosa, gli occhi grossi e profondi. Ci addormentammo nella notte.
La prima notte in montagna.

Il mattino dopo mi alzai presto, mi lavai e preparai la colozione per la boss. Dormiva alla grande russando e scorreggiando. Mi mangiai qualcosa stando ben attento che Lei non si accorgesse di niente. Quando si svegliò fui pronto con la colazione: “Oh, brava la mia servetta personale...bene...ho proprio una gran fame..” Consumò la colazione, andò in bagno e io mi feci trovare pronto, vestito con la pelliccetta, le mutandine di pizzo e la parrucca rossa: ero deciso a fare soldi quel giorno. “Oh bene vedo che la mia troia è pronta per una giornata di duro lavoro...bene...”
“Sì Sugar voglio portarti dei soldi, vedrai che oggi…
“Va bene...vai adesso dolcezza” e mi dette la mano da baciare, lo feci e uscii determinato a rimediare una marchetta. Fuori l'aria era pungente e mi misi sul ciglio. Niente per minuti, poi ben due camion di reclute, mi nascosi nel bosco. Passò più di due ore: nessuno a parte qualche auto di donne che non si fermavano. Iniziai a pensare che anche quella mattina sarebbe andata male. Ero demoralizzato. Volevo portare soldi al mio SugarChubby, ma non si fermava nessuno. Il caldo era tornato e mi tolsi la pelliccetta rimanendo in mutande di pizzo. Si fermò una transex ma voleva solo notizie di un tipo che non conoscevo. Sugar mi chiamò andai da lui, mi presi il solito ceffone in faccia. “...scusa Sugar ma quella voleva sapere solo di un certo Freddy che…
Altro manrovescio. Iniziai a frignare di dolore e frustrazione. Lei mi prese la testa e la mise sul suo seno cullandomi. Alternava violenza, schiaffi e coccole in modo perfetto, ero soggiogato da Lei, ero completamente suo.
“Va bene piccolina...hai ancora tutto il pomeriggio...adesso prima mi lavi un poco poi mi prepari del cibo, giochiamo un poco a carte e poi tu vai a rimediare una marchetta..intesi?”
“...sì...sì...Signora...grazie…
“Ma niente pasto per te...lo sai..”
“Sì, Signora, è giusto...lo so…
Lavai il corpo nudo di Sugar, era bello pesante e grosso, nero, vari tatuaggi, le tette erano belle grosse e mi dedicai con cura a bagnarle, pulirle, asciugarle. Fu un lavoro lungo e stancante, ma Lei apprezzò. Preparai il pranzo per Sugar, lo servii a letto e lo guardai mangiare. Mi dette solo delle vitamine e un sorso di succo di arancia. Mi insegnò un gioco di carte, ci capii pochino, ma Lei si divertì nel pomeriggio afoso. Verso le cinque, quando si stancò di giocare mi rimandò in strada. Indossavo una canotta bianca, mutandine di pizzo nero e la parrucca. Nessuno si fermò nonostante passassero più moto ed auto. Tornai ad aver paura di fallire anche quel giorno. Tremavo di rabbia e frustrazione. Sugar uscì a fumarsi un sigaro e mi urlò: FAI QUALCOSA TROIAAAA SE VUOI MANGIARE STASERA!!!!!
arrabbiato, dubbioso mi misi al centro della strada e mi calai le mutande mentre un pick-up risaliva la strada. Guidava una donna che inchiodò, “Cazzo fai pazza?sei in mezzo alla strada, togliti TROIA!”
andai al finestrino da lei. Era una donna bruna, riccioluta, poco carina, con rossetto nero alla bocca piccola. “Signora...signora...che ne dice di una bella leccata di figa, per 5 crediti...vedrà si divertirà...”
“Ma togliti di mezzo puttana!”
“No...no….no...la prego signora...non mangio...cioè se non rimedio una marchetta il mio Pappa mi gonfierà di botte e non potrò mangiare...la prego...4..4 crediti...”
lei mi fissò con occhi strani. Sbuffò.
“Fai un lavoro di merda troia….mi spiace per te…
“Sì...ma la prego...signora….sono due giorni che sto qui e non si è fermato nessuno….sono disperato...mi aiuti...4...4 crediti..soli...”
lei mi fissò picchiettando sul volante. Aveva piccole tette a pera sotto la canotta rossa e grossi peli sotto le ascelle.
“Va bene...ti aiuterò troia...4 per una leccata...va ben...”
“oh grazie grazie grazie e la abbracciai...parcheggi qui...andiamo sotto la tenda...lì...è sicuro...”
“Ummm...no...sali in macchina andiamo sotto gli alberi, mi piace di più...” Valutai che mi volesse fregare, ma non sembrava cattiva. Accettai. Facemmo pochi metri sotto un albero gigante. Mi dette i crediti e si allungò sul seggiolino togliendosi dei jeans logori e sporchi di fango. Sotto aveva una grossa fica pelosissima, mai visto tanti peli in una donna, anche le cosce erano pelose, ma almeno profumava di donna. Mi feci largo con la bocca fra i peli, tirai fuori la lingua ed iniziai a leccarla con foga. Lei gradì molto la cosa, mi tenne la testa sul suo sesso con le mani, era forte, ma non esagerava, io slinguazzai bene e lei venne in pochi minuti almeno un paio di volte, coprendo la mia lingua di umori.
“Ahhhhhhssssìììììì……..bravaaaaa...sìììììtroiaaaaaaaa”
Mi dette una mancia di 2 crediti ed io scesi di corsa dal pick-up diretto alla fessura di Sugar, infilai i soldi e tornai di corsa sulla strada.
Subito dopo arrivò un transex in motocicletta.
“Quanto per il culo?”
“30 e te lo godrai tutto...bellezza...guarda qua...tocca...”
lui mi palpò il sedere: “Meglio 25...”
“Va bene. Andiamo. È qui nella tenda.”
Entrammo e lui mi dette i soldi. Mi misi a pecora sul materasso in attesa.
“Puoi metterci il gel per favore?” chiesi quando lui ebbe tirato fuori il suo cazzo.
Mi infilò il gel nel culo senza spingere troppo. Era un transex militare basso, ma muscoloso, un accenno di tette, capelli a spazzola e un volto carino. Mi sbattè il suo uccello sul culo un paio di volte e poi mi penetrò. Mi afferrò per i fianchi e mi sbattè ben bene per alcuni minuti poi venne rapido nel mio culo.
“Ummmm...che brava….ho goduto...” dissi con voce maliziosa, puntando alla mancia
“Sai che mi frega se hai goduto…
Lo abbracciai languida e lo baciai sulle labbra.
Lui mi spinse via.
“Non bacio le troie di strada...”
“Uffa...che scontrosetta che sei...”
“Vuoi la mancia troia?”
“Sì, per favore...sono qui da tanto e tu sei il mio secondo cliente...”
“Ah, che vita del cazzo che fai e che farai puttana...niente mancia….ma prometto che mi fermerò anche domani...”
Lo ringraziai, uscimmo dalla tenda e lui tornò alla sua motocicletta.
Misi orgogliosa i soldi nella fessura e feci per tornare sul ciglio della strada. Chubby erò aprì la porta della roulotte e mi fece un fischio. Entrai dentro tutta eccitata e orgogliosa delle due marchette, lei aveva in mano i 31 crediti, lo guardai piena di gioia.
“Bravissima la MIA TROIA BIANCA….così si fa...adesso ragioniamo...vieni qua...festeggiamo..” e mi fece bere del rum a stomaco vuoto che mi dette alla testa. Lei mi fece stendere sul letto e mi lasciò riprendere le forze. Con un calcio mi svegliò ordinandomi di preparare da mangiare per Lei. Feci della pasta con la carne, lei se la gustò davanti a me, ma mi concesse di mangiare un panino e ben 2 fette di torta, quindi volle giocare alle carte. Dopo un paio di ore avevo capito un poco il gioco e con un colpo di fortuna vinsi una partita. Risi festeggiando contenta. Sugar non la prese affatto bene, si alzò mi mollò un paio di schiaffi TOGLITI SUBITO QUEL SORRISO DALLA FACCIA TROIA!
“Scusi...scusi...padrona...mi perdoni...la prego...mi perdoni...non volevo ridere Sugar...no...io...”
Mi tirò ancora un paio di schiaffi e mi mandò a battere.
Si fermò una transex che si fece fare un pompino per 6 crediti e una donna che se la fece leccare per 5. portai i soldi a Chubby e chiesi il permesso di usare il bagno. Me lo concesse e poi venne da me mentre ero allo specchio che mi passavo del burro di cacao sulle labbra. “Ummm la mia troietta si fa bella per rimorchiare clienti….brava...”
“Sì Sugar...lo faccio per te...per noi...”
“Ah NOI...brava...ma adesso non c'è ancora NOI ma solo io che voglio i miei soldi, baby...soldi miei...”
“Sì li avrai Sugar..” e li strinsi al suo braccio e lo baciai con dolcezza, lei era sopra di me, alle mie spalle, gigantesca, la sua pelata luccicava nello specchio, le sue grosse gote, il naso piccolo, la bocca carnosa e rossa, mi prese per il collo stringendo. Urlai di dolore. “...ahhhhiiii.mi fai male….” lei mi mollò e mi abbracciò strusciandosi il cazzone sotto la tunica contro le mie mutandine di pizzo. Quel suo modo di fare violento e dolce alternati mi mandava fuori di testa. Le baciai le mani, gli anelli mentre lei mi spingeva contro lo specchio e sentivo il suo cazzone nero contro il mio culo.
“….scopami..Sugar...scopami….ti prego...” dissi con voce sexy
“Ohhh la MIA PUTTANA BIANCA...già è diventata schiava del mio cazzone!”
“….sì...Sugarrrr caro...sì...scopami….”
“Adesso devi tornare a lavoro….avanti vai!” feci la faccia delusa e mi rimisi sul ciglio della strada.
Un paio di soste ma niente, quindi una macchina con a bordo due donne.
“12 crediti e ve le lecco ad entrambe!” dissi allegro.
“Abbiamo altre voglie troia...a quanto il culo?”
Mi sembrava donne che se la passavano bene, il pick-up era grosso e piuttosto recente.
“30...e ho un bel culetto...giusto per voi...”
“30 crediti e possiamo usare il nostro dildo...”
“Certo!”
Andammo nella tenda loro tirarono fuori uno strano dildo colorato con la punta rivurva verso l'alto, una specie di lingua finale, dei pallini sotto, mi disgustò, ma non era poi grosso.
“Ti piace troia? È opera mia!” fece una delle due, entrambe bionde, fisico simile, si assomigliavano molto.
“...em...non saprei...molto originale...carina…
“Carina dice la troia...qui...ok vediamo se funziona bene, stenditi”
mi riempirono il culo di gel e poi lo cosparsero sul dildo alieno, la penetrazione fu complicata perché era strano all'inizio non si sentiva quasi niente, poi quelle palline. Poi spinsero dentro facendomi urlare di dolore, una mi sedette sulla schiena con un ginocchio: STAI FERMA UN ATTIMO TROIA...è QUASI DENTRO...ECCO...SPINGI BELLA….AVANTI….COSì….QUASI TUTTO….ECCCO…...TUTTOOOOO….DENTRO...TI PIACE TROIA?
Urlavo di dolore sentendo quel coso strano nel culo, lo facevano muovere e mi solleticava dentro, urlai che lo togliessero faceva troppo male.
“Ehi abbiamo pagato e ti scopiamo con nostro affare!!!” il dolore era fortissimo e premetti il pulsante. Sugar piombò nella tenda rapido.
CAZZZO STATE FACENDO ALLA MIA TROIA???? urlò alle due che si fermarono.
“Ehi Pappa abbiamo pagato 30 crediti e la tua troia ha detto che potevamo infilarci il nostro dildo nel suo culo...”
“Ma è una cosa strana Sugar...è orribile...fa male...”
“Fammi vedere!”
lo tolsero dal mio culo. “MA FA SCHIFO..che cazzo di roba è brutte pervertite del cazzo….fuori da qui!”
“Ehi Stronzo di un pappone abbiamo pagato, ridacci i soldi!”
“Col cazzo! Avete avuto quello che volete..infilarlo nel culo alla mia troia...questo affare schifoso, siete due stronze….andate via!”
Loro gridarono qualcosa, ma Chubby mostrò loro il bastone e quelle sparirono. Ero sul letto dolorante.
“Cazzo,….mi hanno fatto malissimo...ma che roba era?”
“Oh baby...cose che capitano sulla strada...ma io sono arrivata subito...visto?”
“Sì, grazie, signora...subito...la mia protettrice...la mia boss….grazie...” e le bacia le mani. Lei mi fece riposare, mi portò dentro a rinfrescarmi e poi tornai sulla strada.
Rimediai un paio di pompini a due guardie per 5 crediti, ma orgoglioso li portai a Sugar che mi regalò un pezzetto di torta e un bacio sulla bocca.
La padrona mi concesse di riposare quella seconda notte.
Il giorno dopo mi svegliai prima così che potevo raccogliere briciole di torta, sandwich della boss e bere succo di frutta e poi preparai la colazione e quando la padrona si svegliò la servii a letto, mentre si radeva la testa in bagno mi preparai per andare a battere: mutandine bianche di pizzo, canottiera bianca e pelliccetta rosa da troia di strada, mi feci le ciglia e passai il burro di cacao sulle labbra.
“Ehi la mia troietta bianca è pronta per una lunga giornata di lavoro...brava così si fa! Il suo Pappa vuole i soldi...” e mi mollò una pacca sul culo e poi lo afferrò bene, tirandomi su, io mi misi sulle punte dei piedi per fissare la sua faccia: la faccia struccata dimostrava i suoi anni, ma la bocca carnosa, gli occhi neri lucidi, gli orecchini d'oro grandi, la sua testa pelata lucida ed eccitante, ero preso da lei: sentivo che ero la sua puttana, ma nella mia testa era qualcosa di più, ero cotto di Lei. Sperai mi baciasse. Sugar mi guardò a lungo quindi allungò le labbra e mi baciò: la sua lingua si prese la mia e se la scopò: sapeva di cibo, di dentifricio e ancora di alcool della sera prima, ma profumava di femmina e la sua testa rasata mi eccitava. Quando ebbe finito di scoparmi in bocca con la sua lingua, mi mollò. Mi gettai ai suoi piedi e li bacia, quindi pieno di entusiasmo andai a battere: volevo portare soldi alla mia Pappona, SugarCHubby.

La mattina era fresca e per un'ora non si vide nessuno, poi di colpo rimediai due pompini da due militari che stavano tornando a casa dalla famiglia, mi lasciarono anche 2 crediti di mancia e portati i 14 crediti tutto contento a Sugar.
Prima della pausa pomeridiana tornò la donna con la figa pelosissima, era in compagnia di un'amica: una biondina carina ma incredibilmente strabica da un occhio, inoltre anche lei era pelosissima come l'altra la riccia con le labbra colorate di nero. “Ehi sei tornata: ve la lecco ad entrambe..10 crediti e poi sono sicuro che mi lascerete la mancia...” feci tutto arzillo.
“LA mia amica aveva in mente altro: vuole che le lecchi l'ascelle!” disse la riccia.
“Le ascelle? È la prima volta che mi capita una richiesta del genere….ok per 10 crediti va bene..”
“E' una vera puttana di strada..” disse la bionda.
“Infatti...facciamo 7 crediti…
“8...8 crediti e la tua amica tornerà anche domani...”
“Ok, andiamo..”
Li portai nella tenda, presi i crediti e la bionda si tolse la maglietta e si distese sul materasso allungando le braccia: le ascelle erano bianche ma al centro partiva un filo di peli bianchi lunghissimo che quasi lambiva il piccolo seno della tipa. Mai visto prima una cosa del genere, mi faceva un pochino schifo, ma il lavoro era lavoro mi misi a leccare le ascelle della bionda mentre la riccia ci guardava. Aveva una pelle morbida e liscia ma puzzava di sudore, i peli sotto le ascelle erano morbidi, ma veramente tanti. Alla biondina però la mia lingua e i miei baci piacevano e sembrava godere come se le leccassi la figa. Andai avanti a lungo e lei ebbe vari sussulti come orgasmi, ma rimase in jeans abbottonati. Alla fine mi dette anche 2 crediti di mancia, le salutai invitandole a tornare presto e corsi a infilare i soldi nella fessura di Chubby. Tornai alla strada, ma Lei mi fece un fischio: tornai alla roulotte e pranzammo assieme. “Brava la mia puttanella...stamani è andata alla grande...brava..mangia adesso...” dopo il pranzo giocammo a carte, al Pogo che a Lei piaceva molto, era un gioco piuttosto facile in fondo dove la fortuna contava molto. Vinsi un paio di partite e Sugar all'inizio fu contenta di aver trovato un avversario valido: “Lou la Troia stava sempre a dormire quando non batteva..una noia...non sapeva fare niente, quella troietta bianca principessina del cazzo...Marky invece è proprio stupido..,poveretto...non capisce mai un cazzo dovevo spiegarli il gioco ogni volta...tu invece sei più sveglio...”
“Dove sono cresciuto ho fatto lezione 4 volte a settimana per 12 anni e poi vedevamo tanti film...”
Sugar volle sapere un poco della mia vita e come ero finito nel bordello di Mammie. Le raccontai poi dell'incontro con la Poliziotta di Classe A, dell'appartamento, del lusso, dell'harem di servi bianchi che si era fatta e delle mie speranze poi naufragate.
“Ah pensavi di finire a servizio di una mega burocrate di Classe A e divertirti...ah ah...e sei finito a battere come una troia a 5 crediti sulle montagne. Ah aha ahhha “
Mi intristii ripensando ai momenti felici nell'appartamento della Poliziotta di classe A e mi venne da piangere. Sugar mi mollò uno schiaffo fortissimo: “STUPIDELLA!!!! sei stata fortunata invece...nella tua strada sono comparso IO SUGARCHUBBY!” e mi prese il volto e mi baciò con dolcezza sulla bocca. Avevo ancora il dolore per lo schiaffo sul volto e sentivo le sue labbra dolci e carnose baciarmi, ero conquistato da Lei, mi sentivo suo...ero SUO…
Mi rispedì a battere, ma per un'ora circa non si vide nessuno. Rimediai un pompino da un altro militare che tornava a casa, ma non mi lasciò neppure la mancia, la stronza transex.
Passarono delle ore e tornò lo sconforto del primo giorno, Sugar mi chiamò per un massaggio ai piedi e fu meglio che stare sul ciglio al caldo. Prima di cena però tornò il motociclista, Gregy si chiamava: “Sei tornato dolcezza, allora era vero che ti sono piaciuta...”
“Sì...ti avevo promesso..” si presento come Gregy mi pizzicò il culo e mi condusse alla tenda. Ci stendemmo sul materasso e mi dette i soldi, parlammo un po', cioè lui mi raccontò della sua vita: sposato con una donna, figli, stava per essere promosso Militare di classe D, salario sicuro e benefit: poteva rifarsi il seno e allungare il cazzo a spese dello Stato e la sua famiglia avrebbe abitato dentro la base e non fuori come adesso che doveva usare quella moto. “Secondo me sei molto carina anche così...” dissi toccandogli il cazzo con la punta delle dita. Aveva un corpo muscoloso molto maschile, le tette erano piccoline, ma la figura in qualche modo era dolce, per niente dura o aggressiva, i capelli militari non le donavano, il volto era molto gentile, molto femminile. Mentre parlava di sé presi a leccargli la cappella piano, con dolcezza, con voglia, da vera puttana, pensavo a Sugar mentre la leccavo, volevo essere la sua puttana migliore...lo sarei diventato...il cazzo di Gregy era già bello duro quando me lo sbatte dietro, mi montò con forza, tenendomi le mani intrecciate dietro, con una sola mano mi bloccava e con l'altra mi teneva la schiena contro il materasso mentre affondava. Venne però molto presto, ma la cosa non lo infastidiva. Mi dette 3 crediti di mancia che col culo erano un bel colpo. Mentre lo salutavo lo baciai sul collo, infilai i soldi nella fessura e feci per tornare sulla strada, ma Sugar mi fischiò da dentro la roulotte ed entrai. Era in piedi con una tunica azzurra, mi mollò uno schiaffo fortissimo. “….ma cosa ho fatto Signora? Ho lavorato...i soldi...”
“Ti ho visto baciare quel tipo...qui l'unico che puoi baciare sono io…- e altro schiaffo in faccia fortissimo -...o pensi che quello stronzo ti porterà via con sé, sarai la mogliettina di un soldatino, felice e contenta...ti ha riempito la testa di cazzate forse?”
Quando capii il fraintendimento mi gettai ai suoi piedi e li bacia fra le lacrime
“Nooo no noo...signora...si sbaglia...Gregy è sposato..ha figli...non mi ha promesso niente...lo giuro...presto diventerà militare e andrà a vivere in caserma con la famiglia...mi ha detto questo...niente altro...lo giuro...signora...mi creda...”
Mi mise il suo grosso piede nero sulla faccia schiacciandomi contro il pavimento della roulotte. “Ci hai parlato...ti ha detto tutte queste cose...e lo baci...come mai allora?”
Mi lasciò parlare sollevando il piede. “...era per marketing signora...tenere il cliente...anche al bordello avevo clienti fissi...si affezionano e tornano...mi ha dato pure la mancia...ho messo tutto...lo giuro...”
“Umm ok...se le cose stanno così...ok...” gli baciai i piedi fra le lacrime e lei mi concesse di alzarmi e andarmi a bagnare la faccia.
Appena tornai Lei stava preparando il sigaro per fumarlo fuori.
Lo abbracciai baciando le mani che mi avevano prima colpito forte in volto.
“...e poi...Sugarbaby….io voglio solo te...nessun altro..sei tu il mio Pappa...la mia protrettrice….io sono la tua puttanella bianca...”
“Ummmm lo sapevo che eri sveglio….sai anche tu come prendermi….brava..”
“No Sugar TU SAI COME PRENDERMI...” e mi strusciai sul suo cazzo, ma solo un attimo, quindi scappai via verso la strada.
Mogel si mise a fumare fuori mentre io battevo per lei.



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