Racconti Erotici > trans > PRIGIONE TRANSEX II - CAPITOLO 4 ANCORA ABUSI NELLA CELLA
trans

PRIGIONE TRANSEX II - CAPITOLO 4 ANCORA ABUSI NELLA CELLA


di Strapps
12.06.2022    |    8.206    |    5 9.5
"“Ok, troia, la boccuccia l'abbiamo assaggiata e sverginata, certo devi abituarti a non perdere neppure un rivolo della mia sborra padronale quando ti vengo..."
“Ok, troia, la boccuccia l'abbiamo assaggiata e sverginata, certo devi abituarti a non perdere neppure un rivolo della mia sborra padronale quando ti vengo in gola, troia! - e mi dette uno schiaffo in faccia – ma ne abbiamo fatta di strada...il prossimo passo è il tuo culo! Va preparato per quando me lo farò...adesso vado a dormire, tu ti infilerai un plug nel culo e potrai dormire dentro la cella con me e vieni qua...” mi strattonò il braccio, mi tolse la fascia bianca e ci mise quella rossa.
“Grazie Signora”
“Bene adesso il plug!” mi dette uno schiaffo e mi mandò a prendere la sacca coi falli finti, ne scelse uno con attenzione e poi mi ordinò di mettermi col culo a favore di lei. Sputò più volte nel mio ano, mentre io leccavo il plug in punta, quindi si mise a giocare con le dita, ne spinse prima una poi due poi tre. Sentivo dolore e umiliazione per quella situazione ma anche una punta di piacere. Infine spinse il plug dentro il mio culo e mi legò al suo letto.
Svegliarsi per la prima volta al riparo in una cella piuttosto che fuori in balia dei transex fu un sollievo. Prima di preparare la colazione dovetti bermi una tazza di piscio caldo e saporito di Trix, quindi lei mi tolse il plug e la servii a letto. Mi lasciò un sacco di avanzi e anche caffè e latte.
“Bene, oggi passiamo ad una fase successiva: sverginarti! Vieni qua, baldracca, sei pronta?”
Mi tirò uno schiaffo e poi mi costrinse a sedermi sulle sue ginocchia col ventre. Mi riempì di sculaccioni e poi prese a ficcarmi dita nel culo. “Ummm...è aperto bene...una nottata di plug fa sempre bene, vero?”
“Sì signora”
“Però il mio uccello è altra cosa….primo: dobbiamo pulire bene questo buco...non vorrai che il mio uccello padronale sia sporcato dal culobianco?” e mi spinse un dito nel culo con forza facendomi male.
“...nooo...no..signora...”
“E poi devi iniziare subito: il tuo culo deve essere sempre in ordine e pulitissimo...ogni mattina fari una purga con acqua calda o meglio! Col mio piscio caldo o ti liberarai….d'accordo, cagnetta?”
Mi sembrava un supplizio terribile. “...sì signora..”
“Oh vedrai cagnetta ti ci abituerai...non te ne accorgerai neppure dopo un paio di settimane. Ok, iniziamo!”
Prese una peretta di plastica morbida e la riempì con acqua calda per tre quarti poi prese il suo cazzo e pisciò dentro la peretta, mi fece stendere sul letto con le gambe aperte in alto, ficcò la peretta nel mio culo e sparò il mix di piscio e acqua calda. Mi sentii inondare le viscere e urlai di dolore. Lei rideva divertita e premeva la peretta. Il mio stomaco brontolava ed io piangevo. Lei mi tirò un paio di schiaffi e terminò di spruzzare dentro di me il contenuto della peretta. Quindi prese le gambe e le legò con una corda e poi fece lo stesso con le mani, ero immobilizzato a letto con la pancia che mi bruciava. Piangevo e mi lamentavo ma lei era indifferente oppure mi mollava degli schiaffi. Passaro dieci minuti e già chiesi se potevo andare in bagno. “No, devi stare fermo decido io.”
passarono altri dieci minuti mi contorcevo dal dolore e piangevo.
“...signora la prego mi lasci….o combinerò un casino...la prego non ce la
Schiaffo e poi un colpo sulla pancia.
Urlai di dolore e pensai di impazzire.
“Non devo neppure dirti che se fai qualcosa qui sul letto, prima di ficco una scopa in culo e ti appendo alla porta dopo averti gonfiato la faccia a schiaffi e poi riprenderai la tua fascia bianca e chissà quando riprenderò in considerazione l'ipotesi di farti avanzare di grado.”
L'idea di quello orrore mi fece consentrare sul non sentire il bisogno. Altri 10 minuti. Piangevo e sentivo il mio stomaco contorcersi, le budella impazzire, piangevo e guardavo la padrona con aria afflitta ma senta parlare.
Altri 5 interminabili minuti.
“Ok, puttana puoi andare”
“Grazie padrona!” ci mise molto tempo per slegarmi facendomi soffrire e sudare, quindi scappai nel bagno e mi libererai.
“Ok, puttana hai visto come si fa, ogni mattina ripeterai l'operazione. Ora pulisci bene e torna di qua subito troia!”
In realtà avevo espulso solo molta acqua sporca, ma se avessi dovuto fare quella cosa da me ogni giorno, certo non avrei aspettato così a lungo.
Tornai dalla padrona e lei mi indicò i piedi da massaggiare mentre guardava la tv.
Mi dedicai ai suoi piedi massaggiandoli a lungo nella sua completa indifferenza. Ad un tratto dovetti correre in bagno per un altro potente strizzone che comunque si rivelò poca cosa. Quando tornai da lei feci per massaggiare ancora i suoi piedi ma lei afferrò la catena che era legata al mio collare e mi tirò a sé. Mi dette due schiaffi e mi sputò in faccia: “Devi sempre chiedere il permesso per fare qualsiasi cosa qua dentro, stupido idiota!”
“Sì signora. Scusi signora..”
mi colpì ancora in faccia facendomi male e poi mi sputò ancora in faccia, quindi lasciò la catena e mi indicò i piedi. Tornai a massaggiarli e poi a baciarli. Lei mi fece segno di risalire con la lingua e la bocca e le baciai l'interno cosce, tutta quella carne nera tatuata, in fondo era molto profumata e sapeva di donna. Leccai e baciai e arrivai alle sue palle.
“Posso leccarle Signora?”
“Um mi piace la tua iniziativa da servetto...ma prima voglio che mi lecchi il culo, dolcezza...”
“Sì signora.”
Mi dedicai al suo culo, lei si era girata di pancia ed io affondavo nella sua montagna di chiappe nere. Le leccai bene il solco e poi mi dedicai al buchetto leccando e succhiando. Lei mi sparò un paio di gas in faccia, ma dopo quello che avevo sopportato i giorni prima non era quasi niente. Leccai e baciai a lungo, quindi la padrona si voltò di nuovo e mi sbattè il suo uccello sulla faccia: “Troietta bianca ci sai fare con la lingua, bene...adesso puoi succhiarmi le palle, troia!” presi in mano il suo grosso scroto nero tutto depilato, le palle erano belle grosse e le presi in bocca e le succhiai a lungo, slappando e baciando. Lei gradiva. Mi mise le sue gambe sulla schiena e mi teneva la testa con forza ma senza esagerare. Io mi mangiavo le sue palle.
“Adesso prendilo in bocca troia e stavolta voglio che lo prendi tutto in gola!”
“Certo signora” lei mi dette un paio di schiaffi ed io presi a spompinarla. Con gli insegnamenti di Wag avevo appreso in fretta e così succhiavo la cappella, baciavo, poi risucchiavo e leccavo l'asta. Trix approvava, la sua mano sulla mia testa era leggera a che se sentivo le sue unghie, i suoi anelli su di me. Succhiai il suo cazzo e lei apprezzava, ma ad un tratto un voce profonda irruppe:
“Cazzo Trix! Vecchia stronza, vedo che te la stai spassando qui, ho interrotto qualcosa vedo?”
“Vedi giusto Hurrana - e mi fermò, interruppe la fellazio, ma non mi concesse di lasciare che il suo cazzo duro uscisse dalla mia bocca, me lo tenne piantato in gola mentre riprese a parlare - ...dunque cosa ti ha portato fin qui?”
“Non rispondi ai miei messaggi troia! Io e te dobbiamo parlare…
“Oh cazzo Hurrana quanto la fai lunga, lo sai che non abbiamo altro da aggiungere ai nostri accordi.
Intanto il cazzo della padrona si stava ammosciando nella mia bocca.
“Non fare la stronza, brutta e vecchia troia!”
“Non darmi della vecchia, brutta stronza! Ho solo qualche anno più di te, puttana. Ma non è questo il punto, cazzo vuoi?”
“Lo sai, troia, voglio il 5% in più, ormai controllo io il settore Est, è un fatto.”
Trix si accese una sigaretta mentre io ero ancora chino su di lei, il suo cazzo in bocca oramai ammosciato colmo della mia saliva.
“Ok, ci penserò su Hurrana”
“Lo sapevo che non sei una stupida Trix, lo sapevo. Bene così allora ragazza, ti lascio al tuo culobianco, la tua scenetta mi ha fatto venire voglia...dov'è quella boccuccia calda di Wag?” urlò mentre sentivo dei tacchi allontanarsi.
La padrona rimase a fumare infuriata senza guardarmi. Io avevo ancora il suo cazzo in bocca. Restammo così fino a quando lei non spense la sigaretta.
“Fammi un doppio whisky puttana e poi torna qui. Voglio la tua boccuccia stasera!”
Le preparai la bevuta e lei se la scolò di un fiato, mi ordinò di farne un'altra dopo avermi schiaffeggiato. “Quella troia di Hurrana, si crede la cazzo di Regina di questo cesso di prigione!” e altro ceffone in faccia. “Lo allevata io quella pantera rottainculo e adesso mi tocca cedere altro territorio.. - mi dette due schiaffi - ...ti sei rammollita Trix...questa è la verità..” e mi colpì ancora forte in faccia. Si scolò il bicchiere e mi mandò a rifarlo, ci misi più acqua stavolta perché l'alcool la rendeva manesca e gli schiaffi facevano male anche se ormai mi stavo abituando anche a quelli, quella stronza mi riempiva di ceffoni ogni minuto...ma pensavo che a quest'ora se fossi finito nella prigione degli uomini sarei sicuramente morto!
Dopo il terzo bicchiere si accomodò sul letto, ubriaca, ma più tranquilla, presi a massaggiare i suoi piedi per addolcirla. Lei però mi fece un segno e le porsi la catena, mi tirò a sé e prese la mia faccia per spingerla contro il suo cazzo. Era di nuovo eccitata e io ripresi a spompinarla pensando a Wag che forse stava facendo lo stesso con Hurrana questa misteriosa Padrona che stava mettendo i bastoni fra le ruote alla mia padrona. Un giorno lo avrei scoperto. Intanto mi gustavo il cazzone nero della mia padrona in bocca e succhiavo e baciavo e leccavo come una vera troia, troia nella quale quella settimana in prigione mi aveva trasformato.
Lei mi prese la nuca e la forzò verso il basso piantandomi il suo cazzo in gola, prese a fottermi e solo l'esperienza con i falli di Wag mi salvò da non strozzare. Poi rallentò il passo, mi prese il naso, lo strizzò, spinse il suo uccello nella mia bocca e poi sborrò due fiotti forti e caldi e raccolsi tutti in gola. Quando mi lasciò tornai a leccarle la cappella dalla quale usciva ancora del seme. Lei mi disse di aprire la bocca. Io avevo ingoiato un po' del seme della padrona ma ne era rimasto altro in bocca.
“Brava cagnolina, brava puttanella bianca, così si fa non si disperde il nettare del mio cazzo...”
Annuii mentre lei mi teneva il mento. Quindi sputò nella mia bocca e mi ordinò di ingoiare.
Dopo mi legò al suo letto e ci addormentammo.
Io in gola e in corpo avevo il suo sperma e mi sentivo una troia.


Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 9.5
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per PRIGIONE TRANSEX II - CAPITOLO 4 ANCORA ABUSI NELLA CELLA:

Altri Racconti Erotici in trans:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni