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BRASILE TERRA DI TRANS? ITALIA TERRA DI TRANS!!!- CAP.15 - ROMA TRANSEX. FARTING IN ALBERGO.


di Strapps
10.05.2023    |    403    |    0 6.0
"Mi mandò a comprare due enormi pizze salamino piccante e gorgonzola, due casse di birre e una bottiglia di rum..."
Nei giorni seguenti le cose ripresero a girare come aveva stabilito la padrona. Tornai a lavoro e alla mia famiglia, ma al venerdì, salutato premurosamente tutti, mi precipitai in Liguria e attesi la padrona come mi aveva chiesto lei. Nudo, con la cintura di castità, in ginocchio davanti alla porta con il collarino e la corda in mano. Lei era a Geneva da un'amica. Attesi quasi due ore in ginocchio. Lei arrivò con Luis e Lj. Mi salutò con uno schiaffetto mentre Luis mi baciò sulla bocca. La padrona mi prese al guinzaglio e mi condusse di sopra a rassettare la sua stanza. Era il solito disordine di una settimana di assenza della sua cameriera personale, la sua sissy da toletta, cioè io. In pochi minuti rimisi tutto a posto e mi inginocchiai davanti a lei. “Brava. Adesso vai di sotto e prepara la cena.”
Feci quanto ordinato nudo mentre Luis e Lj guardavano la tv abbracciati. Servii la cena al trio e rimasi seduto per terra a terminare gli avanzi di Ramona che mi gettava per terra. Quando ebbero cenato, Ramona annunciò che era venuto il momento dei tautaggi! Alla sobbalzai. “Sì, ho deciso di numerarvi, schiavetti cari..Lj prendi gli attrezzi!” ci spiegò che avrebbe dato a ciascuno di noi dei numeri in base al ruolo nella casa di Padrona Ramona. Luis avrebbe avuto 1, Lj il 2 ed io il 3. Lj si mise al lavoro sui bozzetti e poi Ramona decise: il numero e sopra la scritta SCHIAVO NUMERO…
un tatoo piccolo, a Luis su una spalla, a Lj che avrebbe dovuto operare su se stesso su un braccio, a me, naturalmente sul culo. In alcune ore di lavoro fu completato. Adesso eravamo numerati.
“Oh, il mio piccolo harem...venite qua….bravi...così….in ginocchio….”
Il giorno dopo, tatuati e numerati riprese la routine familiare. Adesso Ramona era concentrata su di noi, dopo le pessime esperienze come con Serenona. Restava spesso a casa con Luis e Lj e il weekend restava con me. Io mi prendevo cura della casa, della padrona e degli altri presenti, i due fidanzatini. Luis era sempre molto gentile con me, Lj non mi parlava molto.
Restammo in salotto e Ramona mi mise in ginocchio davanti a loro tre che si accoppiavano. La padrona si sedette sul divano e prese Luis su di sé, lo penetrò e poi attese che Lj si sedesse sopra Luis e lo prendesse in culo. Poi iniziarono a scopare con la padrona che si faceva Luis con le sue possenti gambe tese, i muscoli che brillavano, il suo bastone infilato nel buco di Luis che a sua volta si fotteva l'amico. Io in ginocchio osservavo tutto, con il cazzo che mi faceva male. Poi Ramona si fermò e mi ordinò di andare a prendere un plug fissarlo al pavimento e incularmi. Lo feci e loro ripresero a scopare come prima. La padrona mi ordinò di muovermi su e giù sul plug come faceva lei nel culo del numero 1 che si scopava numero 2. il treninto si agitava davanti a me che mi scopavo muovendomi sul plug. Ramona venne nel culo di Luis e lui in quello di Lj e poi i tre si sedettero sul divano tutti nudi e sudati. Ramona mi tirò a sé con la corda e mi intimò di fare un pompino a Lj che non era venuto. Chiesi alla padrona di poter togliere almeno la cintura di castità e lei acconsentì. Quindi mi inginocchiai davanti a Lj e presi in bocca il suo piccolo cazzo depilato. Lo succhiai bene e lo feci venire. La padrona mi fece ingoiare tutto e poi ordinò che ripulissi i cazzi di Luis e di lei. Mi gettai sul seme dei due cazzi e a turno li ripulii bene, quindi la Padrona mi fece distendere sul divano con le gambe alla parete, la testa appena appoggiata e poi fece sedere a turno sulla mia faccia i culi di Luis e Lj affinché potessi leccare lo sperma che era nel loro culo. Quel gioco divertì la padrona. Ero pieno di sperma in gola da quanto ne avevo preso da Lj, direttamente dai culi dei due, ma Ramona era contenta, tanto che mi permise di segarmi mentre Luis mi faceva un massaggio prostatico. La padrona era ubriaca e si dicertiva come una pazza. “Schiavo 1, ecco il 2...e infine il 3….vieni qua...fammi vedere la tua boccuccia di troietta….bianca….bella carica di sborra...ne vuoi ancora sissy?”
“Sì padrona, ne voglio ancora...lo sa che sono la sua cagna in calore...”
“Lo so, dolcezza...per questo voglio premiarti...avanti prendilo in bocca...” e il suo cazzone che solo qualche decina di minuto prima si era inculato Luis era di nuovo bello duro nella mia bocca che mi fotteva davanti ai fidanzatini che si tenevano abbracciati. Ramona mi fottè in bocca con forza e poi esplose di nuovo di calda sborra brasiliana nella mia gola.
La routine della casa di padrona Ramona, con noi tre suoi schiavi-amanti-fidanzati e numerati proseguì alla grande per u n paio di mesi. Ramona stava spesso a casa ed eravamo tutti quanti appagati di sesso e poliamore.
*
Una mattina Ramona mi portò con sé a Roma a salutare un'amica brasiliana di passaggio. Ci accolse nella souite di un albergo di lusso ed era incredibile: alta, biondissima, pelle chiarissima con solo piccoli tatuaggi nei punti giusti, due gambe lunghe e sexy, un culo perfetto, due belle tette finte, un volto molto bello incredibilmente femminile, certo molto ritoccato dal bisturi, ma bellissima, si chiamava Tissy e veniva da Rio. Ramona non la conosceva poi molto, ma lei ci parlò chiaro e di affari. Eravamo in camera, Tissy seduta sul letto vestita elegante, tacco 10, la padrona invece in tuta con i muscoli in evidenza, scarpe da ginnastica, appena truccata ed infine io in ginocchio accanto a lei, un collare e una corda che finiva nelle sue mani.
“Ascolta Ramona, ho visto i tuoi video e i tuoi post sulla tua vita, il poliamore, il tuo fidanzato, il suo amante
“Sei informata Tissy...”
“Sì ho fatto delle ricerche e poi lui – e mi indicò come se non fossi presente – il tuo..schiavo…
“Sì, lui è il mio schiavo personale, la mia sissy, la mia cameriera...è mio insomma…
“Bene. Ho un party esclusivo domani sera. Invitati discreti, qualche mia amica trans ed io. Giochi particolari. Situazioni anche spinte, ma niente di pericoloso. Mi servirebbe il tuo schiavo. Uno ha dovuto rinunciare proprio ieri e non abbiamo trovato…
“Il mio schiavo? Certo? Domani ci divertiremo, verrò con lui e potrai farci quello che vuoi…
“No, scusa Ramona, ma è un party esclusivo, non posso invitarti”
“Come? - e si alzò di scatto tirandomi per il collare con forza -...cazzo dici Tissy? Non posso venire?”
“No, mi spiace Ramona. Gli invitati vogliono solo certi tipi di ragazze...affari cara, niente di più...soldi...affari.”
“No, se non posso venire io neppure lui te lo concedo…
“Ma posso pagarlo.” fece Tissy alzandosi, era bellissima, uno schianto di trans brasiliana di alta classe.
“Non ho bisogno di soldi. Non abbiamo…
“Ma pensa alla storia: tu che cedi il tuo schiavo per una notte, per soldi...vedila così, non ti eccita?”
Ramona fece una smorfia, sbuffò scuotendo la testa.
“Pensaci Ramona. Un affare. Soldi per te. Una storia per il tuo profilo social. E che storia!” fece Tissy, splendida, con un sorriso smagliante.
Ramona ci pensò su. “Vista così...cioè...in effetti….quanto?”
“Posso darti 500 euro per tutta la notte. Un affare, Ramona”
“550! è un gran pompinaro e il suo culo è bello aperto da plug e dal mio cazzone!”
“Ok, Ramona. 55O, ci sto. Ti faccio subito un bonifico. Domani sera, 3 ore prima del party ti manderò l'indirizzo.”
“Perfetto Tissy. Sei una donna cazzuta che sa trattare di affari!”
“Cazzuta puoi dirlo forte!” e si toccò il pacco.
Ramona mi portò in albergo e rimanemmo in camera per la sera. Il giorno dopo facemmo un breve giro turistico della città e mangiammo in un bel ristorante in centro. Poi tornammo in albergo in attesa di notizie da Tissy. Ero eccitato e intimorito per il party esclusivo della notte. Cosa mi attendeva? La padrona invece era alluzzata dall' idea di Tissy: la storia per i suoi social: lei, la padrona, che affittava il suo schiavo personale per una festa trans con ospiti illustri! E ci ricavava anche dei soldi. Ramona era eccitata e chattava e parlava con le amiche e faceva video e foto, io sempre dietro di lei. Ramona mi fece fare un bella doccia, mi coprì di balsami e olii profumati e poi controllò la peluria sul mio corpo, rasando all'occorrenza. Quando ebbe finito mi fece fare una purga lassativa per farmi evacuare. Quindi pulizia accurata del mio culo, gel per dilatare e poi mi fece vestire elegante, lasciandomi il collare al collo. Si mise alla tv a bere in attesa. Dopo due ore mi ordinò di farle un pompino mentre chattava con le amiche di Rio. Le succhiai il cazzo, leccai a lungo la cappella, succhiandola e ingoiandola mentre lei distesa parlva con le amiche o faceva altri video con me le succhiavo il cazzone; lo feci diventare duro, lo spompinai con arte come piaceva alla mia padrona, la quale quando era per venire, con una grossa mano mi tenne ferma la testa mentre eruttava nella mia gola caldo sperma brasiliano, mentre con l'altra mano chattava con le amiche.
Tissy mandò la posizione e partimmo per un lungo viaggio fuori Roma. Giungemmo a destinazione e un uomo ci fece accostare, dette una busta coi soldi a Ramona e mi disse di lasciare lì lo schiavo e andarsene, sarebbe stata richiamata alla fine del party. Il tipo era un bassetto con accento napoletano, due baffi lisci e impomatati, un grosso cappotto di cammello. Ramona sorrise, prese la busta e mi dette un bacio in bocca davanti al tipo bassino. “Allora zoccola mia...fai la brava...fai quello che ti dicono di fare. Andrà tutto bene. Alla fine tornerò a prenderti, torneremo in albergo tu ed io...soli...coccole e un giusto premio per te...” e mi mise una mano sul suo pacco. “Certo, padrona...”
mi fece scendere e seguii il tipo bassino, zoppicava per giunta. Mi condusse in uno stanzone caldo con altri uomini, tipo me, dai 20 ai 50 anni, bianchi, depilati, carini. Tissy giunse tutta elegante, tacco vertiginoso, truccatissima, una figa pazzesca. “ BENE SCHIAVI sentite bene: adesso indossate collari e una maschera, sono per terra. Vi condurremo di là e poi inizieranno le danze….ci divertiremo alla grande ma voi dovete solo ubbidire. Succhiare cazzi e farvi inculare da chiunque vorrà farlo. Intesi?”
Urlammo di sì.
Ci spogliammo, indossammo collare e maschera e fummo condotti in un salone più piccolo.



Ramona mi venne a prendere e mi accolse fra le sue braccia muscolose, ero sfinito e mi misi a piangere sulle sue grosse tette. “Ohh...cucciolottino mio….mia dolce puttanella...cosa ti hanno fatto? Su su su...”
piangevo distrutto. Lei mi cullò e poi mi prese in braccio e davanti al tipo di prima che ci guardava strano sotto i suoi baffetti e la faccia da pesce lesso, Ramona mi sollevò e poi mi portò alla macchina, mi adagiò dietro con una coperta e mi portò in albergo. Lì Ramona fu molto dolce, mi passò creme e unguenti lenitivi sulla pelle martoriata dalle trans del party e curò il mio culetto sfondato dai cazzi quando ero legato a quella giostra. “mi sa che per qualche giorno non potrò fotterti troietta, il tuo culo è proprio arrossato...mi spiace….spiace anche a te lo so...” “Sì padrona, grazie, è così gentile stasera...” “Dai troietta...stasera...hai già dato...e la tua padroncina è felice...ha guadagnato noleggiand o il suo schiavetto..tutto è andato bene...a parte il tuo culetto arrossato...ma ora riposa dolcezza...riposa...domani torniamo a casa...”
Mi addormentai fra le sue braccia muscolose.
Dormimmp fino al pomeriggio del giorno seguente, quando un tipo dell'albergo venne a dirci che dovevamo lasciare la stanza da almeno 4 ore. Ramona incazzata gli mise in mano un paio di centoni e disse che saremmo restati un'altra notte.” il tipo prese i soldi e uscì.
Mangiammo in albergo e tornammo in camera. Ramona controllò il mio buco del culo: “E' ancora rosso e sfondato baby...mi sa che deve riposare, adesso esco e vado in farmacia a comprarti delle vere pomate...restiamo a Roma anche domani magari.” così uscì e tornò poco dopo con le pomate, me le passò sul corpo e a lungo sul culo e dentro. Le sue dita massicce e forti mi sodomizzavano piano riempiendomi di pomata calda. Quando ebbe finito si mise sul letto con me e mi abbracciò: “Adesso esco di nuovo, Roma di notte voglio godermela un po', tu stai qui, riposati, ok baby?”
“Come vuole signora…
“Brava troietta...e quando torno starai certo meglio.”
Uscì e rimasi solo. Guardai tutti i post di Ramona sui social e poi la tv. Poi feci una doccia e uscì fuori a fare due passi. Mangiai una pizza e tornai in albergo. Ramona mi mandò qualche video dai locali dove stava divertendosi con amiche trans e sconosciuti. In uno era avvinghiata ad un ragazzone biondo, molto carino. Mi addormentai.
Ramona mi svegliò verso le prime luci dell'alba. Era sudata e mezza nuda con la camicetta rosa strappata.
“Come stai dolcezza?”
Stava mangiando dei croissant. Ne offrì uno anche a me. Finita la colazione si mise nuda a letto al mio fianco. Mi rannicchiai attorno al suo corpo muscoloso, lei mi abbracciò e baciò sulla fronte. “Puttanella..va meglio vedo...sono stanca...ma mi sa che sono ancora un pochetto ubriaca...per cui voglio che mi fai un bel pompino prima che mi addormenti...avanti...la tua boccuccia deve lavorare….su...voglio sentire la tua lingua sul mio cazzone...”
Feci quanto ordinato e mi misi a spompinare la mia padrona Ramona. Leccando e succhiando la feci presto venire, raccolsi tutto il suo sperma brasiliano nella mia bocca, lo mostrai come un trofeo alla mia Signora e poi lo buttai giù.
“Brava la mia puttanella bianca, adesso voglio riposare.”
Si addormentò di colpo e la lasciai riposare.
Feci un giro fuori l'albergo, senza allontanarmi troppo nel caso la mia padrona avesse bisogno dei miei servigi. Tornai in albergo dopo qualche ora e mi misi a letto con la Padrona.
Si svegliò nel tardo pomeriggio e volle cenare in albergo. Mi mandò a comprare due enormi pizze salamino piccante e gorgonzola, due casse di birre e una bottiglia di rum. Si mangiò tutte e due le pizze in pochi minuti, a me concesse di ordinare un sandwich in camera con della frutta e acqua minerale e poi si mise a guardare la tv: indossava una tuta rosa che mostrava tutti i suoi muscoli scolpiti, le braccia massicce, i bicipiti, il ventre piatto e a forma di tartaruga, le gambe possenti, i polpacci definiti, i piedi curati e grossi. Mi misi ai suoi piedi in attesa di ordini. Lei prese a bere il rum e poi a digerire l'importante cena. Prima si liberò in bagno dove mi condusse al guinzaglio, cagò nel cesso e poi mi fece pulire con la carta il suo buchetto nero, poi le feci un bidet per terminare l'operazione. “Adesso che è bello pulito voglio sentire la tua lingua su di esso!” e mi prese la testa e la ficcò fra le sue chiappe. Iniziai a leccare, lei mi trascinò in camera e si coricò sul letto di pancia con il comando della tv in mano e nell'altra la catena fissata al mio collare. Io ero nudo, senza cintura di castità, mi misi dietro il suo culo, affondai la faccia e presi a leccare come mi era stato ordinato. Leccai a fondo, ma presto la padrona prese a scorreggiare come una pazza. Mi soffocò con i suoi gas fortissimi. Però erano i gas della mia Padrona, di Ramona e mi piacevano. La stanza si saturò di puzza mentre io le leccavo il culo fra una scorreggia e l'altra. La cosa andò avanti a lungo, lei guardava la tv, si liberava dritto nella mia faccia, tornavo a leccare stordito dalla potenza delle sue flatulenze. Ad un tratto bussarono alla porta. Ramona urlò di andare via, ma il tipo del giorno prima voleva parlare con noi. Ramona era incazzata, si mise un accappatoio e andò ad aprire. Io rimasi nudo sul letto con in bocca e addosso l'odore del culo della mia padrona. Sentii parlare un poco i due, poi Ramona tornò in camera prese dei soldi dalla borsa e tornò alla porta. L'odore fortissimo che impregnava la stanza di sicuro era giunto anche al tipo dell'albergo, ma una volta presi i soldi se ne andò.
Ramona tornò a letto ed io tornai a leccare il suo ano padronale.
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