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BRASILE: terra di trans! - capitolo terzo - LO STRANO CAZZO DI JUBY


di Strapps
29.12.2021    |    1.234    |    0 8.7
"Mi riempì tutto, non sembrava finire mai, poi il gettò diminuì fino a fermarsi..."
Capitolo 3

Rimango legato al letto in uno stato di spossatezza e goduria, sento il seme caldo di Ramona che mi scorre nel culo e mi godo il momento. Le due transex fumano e bevono dimenticandosi di me. Ad un certo punto vanno persino via e resto sul letto a rilassarmi e riprendere fiato. Mi addormento.
Vengo risvegliato dalle botte sul culo e sulla testa di Ramona:
“Ehi troietta pappamolla, non crederai che abbiamo finito con te, vero?” mi prende per le corde e mi trascina dal letto alla cucina, Ramona mi ordina di dare una pulita alla stanza. “Ma come così legato?” dico e mi prendo uno schiaffo in faccia, le transex attorno ridono. “Sì, mi voglio divertire così, vero ragazze, che dite?”
“Oh sì!”
“Perfetto Ramona!”
“Sì pulisci tutto troetta...”
Per fortuna la panterona mi slega almeno le gambe e con fatica inizio il mio compito. Con le mani legate è faticoso e complicato. Per di più Ramona mi sta addosso, è ubriaca e mi riempie di sculaccioni sul culo nudo, presto imitata anche dalla amiche, la panterona mi stuzzica l'uccello, io faccio cadere la scopa e fra le risate Ramona mi riempie di schiaffi. Riprendo a pulire, la pantarona non molla e adesso mi infila una melanzana nel culo: “Ehi gaurdate come è facile, è ben aperta la signorina...un culetto sfondato ben bene prima da me, poi dalla mia amicona...Ramona lo ha fatto largo il buco di questa puttana….guarda come entra...bello pieno di sborra mia e di Ramona...ummm….guardate come entra ed esce...ummm….che...dici...ci facciamo un altro giro?”
“Forse sì… - e Ramona mi afferra la testa me la spinge in basso – forse no...tu ne vorresti ancora...troia?” mi urla sulla testa. “Sì...sì...” mormoro… “Sentito amiche^ ne vuole ancora la troia! La supertroia italiana! C'è qualcuna che lo vuole accontentare?”
Vengo trascinato fra le transex che fumano e ballano, bevono e giocano. L'amico di prima è impegnato a succhiare il cazzo di una transex. Ramona mi sballotta da una parte all'altra della stanza, mi pizzicano il culo, mi schiaffeggiano piano ridendo, una mi sputa in faccia e poi mi ordina di aprire la bocca e mi sputa dentro. “Allora nessuna offerta per questa troietta italiana vogliosa? Chi se la vuole fare?” Ramon mi porta di qua e di la, è forte, sono suo, mi tirenta da una parte e poi mi spinge dalla parte opposta. Tutte ridono. “Ehi amiche, niente? Non volete farvelo?”
“Ehi Ramona, dallo a me!” dice una seduta da una parte.
“Oh, Juby, vuoi sbattertelo?”
è seduta in una poltroncina ma pare ugualmente bassa, un un buon seno, pelle nerissima, capelli rosso fuoco, truccatissima, ha larghi occhi chiari e ciglia finte lunghissime, la bocca larga e rossa come i capelli. Sorride, Ramona mi sbatte ai suoi piedi e mi tira un paio di scpaccioni: “Lo vuoi, Juby? Prendilo, divertiti...”
“Sì, ma posso portarmelo a casa?”
“Come?”
“Sì, Carlos è fuori per lavoro e sono sola, vorrei compagnia, per stare più rilassata..mi capisci?”
“Ehi Juby cara! Cazzo se ti capisco: prendilo pure quanto vuoi, è tuo! Lui finché resta in Brasile è di mia proprietà! - e mi tira uno schiaffo – vero, troia?”
“...Sì
“Bene, quindi se è mio posso prestartelo...tienilo pure...”
“Grazie cara...sei così gentile..
“Oh, Juby…
Si baciano, poi Ramona mi lascia ai piedi di Juby
“Ok, adesso andiamo a casa.”
“Sì Signora.”
Si alza ed in effetti è piuttosto bassina, anche su dei tacchi alti, il culo però è bello grosso alla brasiliana. La seguo dopo essermi vestito. Chiama un taxi e andiamo un paio di kilometri a nord. Ci fermiamo in un quartiere non propriamente elegante, auto a marcire, cani, immondizia. Seguo Juby in una casa piuttosto mal messa. Saliamo le scale e apre un appartamento invece pulito e ben arredato. Certo non lusso ma un buon posto.
“Cosa devo fare?”
“Sai preparare dei cocktail?”
“Sì”
“Sai farlo nudo?”
“...em sì..
“Allora fallo”
Mi spoglio e preparo da bere in cucina, torno da lei e le porgo il bicchiere.
“Ok, per prima cosa inizi a baciarmi i piedi.”
Mi inginocchiai allora e presi i suoi piedi in mano, tolsi le scarpe e li coccolai un poco nudi fra le mie mani, Juby se ne stava a bere rilassata. Iniziai a baciare quei piedi neri curati, piccoli. Baciai ogni dito e leccai la parte sotto di ognuno dei due prima di dedicarmi a quella sopra. Lei mi ordinò di preparare un altro cocktail e mi concesse di bere anche a me. Il rum mi dette subito alla testa, ero stato strapazzato da due transex poco prima e forse ero stanco. Juby però mi ordinò di tornare in ginocchio da lei e baciarle le gambe. Era sexy e provocante, aveva qualcosa di misterioso e curioso. Mentre le baciavo le corte gambe dalla pelle nera e segnata da tatuaggi lei mi parlò di quando abitava in Italia a Milano, piazza Famagosta e ci era stata per dodici anni. Mi nominò amiche transex che probabilmente avevo incrociato a casa della mia padroncina Sally, ma adesso non ricordavo. Dopo che ebbi baciato a lungo le sue gambe, mentre risalivo verso le mutandine sotto le quali si nascondeva male un grosso cazzo nero a riposo, Juby mi ordinò di fermarmi e di preparale da mangiare e un altro cocktail. Così mi misi a prepararle una cena con qualcosa presente nella cucina mentre lei si riempiva di cocktail sul divano.
Dopo la cena e altri cocktail mi disse di seguirla in bagno. Mi fece entrare nella doccia e inginocchiare. Lei rimase appena fuori e mi disse che mi avrebbe pisciato addosso. Naturalmente eccitato dall'idea accettai subito con piacere. Lei allora abbassò le mutandine e prese in mano un grosso cazzone dalla forma strana: grosse palle, grosso manico, cappella nascosta dal prepuzio e sotto una piccola sacca di carne che penzolava. “Ti piace?” “...ecco non avevo mai visto…
“Oh, ti piacerà vedrai, adesso apri la bocca troietta sono carica di piscia!” e da quel cazzone strano con una sorta di doppio mento sputò un fiotto fortissimo di piscia, mi riempì subito la bocca affogandomi, mi colava fuori lungo il mento, il collo, il petto, Juby continuò spingendo verso di me ancora più piscia. Mi riempì tutto, non sembrava finire mai, poi il gettò diminuì fino a fermarsi. Si toccò davanti a me per spremersi e poi mi fissò: “Ti piace? Che aspetti? Leccalo e pulisci troia!” presi in mano il cazzone, la cappella rosa scompariva fra la carne nera. Avvicinai la bocca e lei mi mollò uno scapaccione: “Avanti pulisci!” così presi in bocca quello strano cazzo e iniziai a succhiare e pulirlo. Leccavo con la punta della lingua la cappella nascosta dalla carne e poi ciucciai bene tutto attorno. Juby mi afferrò per i capelli e mi trascinò carponi verso la camera da letto. Mi sbattè sopra le lenzuola sfatte e calde e poi salì sopra anche lei. Mi prese le braccia e le incrociò dietro la schiena tenendole con una mano. Con l'altra iniziò a perlustrare il mio culo. Ci infilò un dito facendomi gridare “Ferma troietta..lo so che sei ben aperta, conosco il cazzo di Ramona e se ti ha scopato poco fa sarai spianata come una bagascia!” infilò più a fondo il dito: “In effetti, come pensavo...ok...dolcezza...stasera ci divertiamo...” prese a muovere il dito nel mio culo alternando degli sputi dentro di esso. Andò avanti in quel modo a lungo poi mi liberò le mani e mi ordinò di succhiargli il cazzone strano. Si appoggiò al letto e aprì le gambe corte. Quell'affare più eccitato di prima mi fissava. La punta rosa della cappella spuntava fra la carne nera mentre la sacca sotto si era indurita con l'eccitazione della transex. Attesi fissando il cazzo strano. Juby mi mollò uno schiaffo. “Ehi cosa aspetti? Succhialo troia!” così presi in mano il cazzo e lo baciai, quindi lo presi in bocca e mi ritrovai a spompinare quello strano cazzo. Succhiavo sopra e sotto, con la sacca che andava sempre più indurendosi e trasformandosi in una sorta di seconda cappella. “Avanti avanti con quella boccuccia da troiuccia...succhia….avanti...bene...visto che ti piace?...ancora...così….succhia...” mi ritrovai a succhiare quella doppia cappella, era faticoso ma eccitante. Juby si rilassò sul letto e mi lasciò lavorare il suo strano uccello. Spompinare quela doppia cappella era difficile ma mi piaceva, mi adoperai per succhiare il meglio possibile e la transex apprezzò perché il suo uccello divenne bello duro e allora mi prese le gambe mi mise con la schiena contro il materasso, si fece strada nel mio ano con sputi e con le dita e poi prese a sbattere la sua cappella sul mio culo. Sapevo che la parte più difficile sarebbe stata accogliere quella doppia cappella. “Ok, puttanella...fai un bel respiro e apri il culo!” spinse e mi fece gridare di dolore, sentivo che una parte della cappella stava entrando, ma il resto no. “Ehiii rilassati troia! Apri bene! Apri puttana!” mi mollò un paio di schiaffi in pieno volto mentre gridavo di dolore, lei spingeva, spingeva. Sentivo il mio ano aprirsi per quella doppia cappella, ma era duro. “Apri troia! Apri il culo puttanella avanti!” e mi mollò ancora un paio di schiaffi. Mi concentrai per accontentarla e quella sputò ancora nel mio culo e poi spinse con rabbia. “Ahhhhhhhhhhhhhhhhhhh!!!” gridai di dolore, ma Juby mi prese l'uccello in mano e iniziò a segarmi mentre accomodava il suo cazzone strano dentro di me. Il piacere della sua mano alleviò le mie sofferenze e mi rilassai un poco, così lei ne approfittò per piantarmelo dentro. “Ahhh ci ssono puttanelaaaaaaa!” sbang ancora più dentro! Oramai era tutto ben ficcato nel mio culo e lei da vera esperta mi rifilò una scopata da paura! Mi tenne in mano il cazzo e lentamente lo segava con un tocco dolce e preciso e intanto mi scopava nel culo con quel suo affare così strano. Prese ritmo con lentezza ma aprendomi in due, la sentii montare sempre più forte il mio culo oramai spanato da tutti quei cazzi presi in quella favolosa gita in terra brasiliana e in particolare quello grosso e cazzuto di Ramona, quello di Juby non era grosso come quello della mia padrona brasiliana, ma era bello strano e la transex lo sapeva usare alla grande: mi scopò a lungo continuando a segarmi senza farmi venire, io ero sopraffatto dal piacere, quel cazzo che mi penetrava e la manao di Juby, ero in piena estasi anale e non potevo più resistere
“...ohhhhhh Jubbyyyyyy….oh….ohhhhhhh non ce la faccio più...sto per venireeeee….ohhhh”
Lei allora spinse più forte, mi mollò delle belle vergate sul culo con la mano aperta e con l'altra mi strizzava le palle per farmi venire. Eruttai un sacco di sborra che mi andò sul petto, ero frastornato dall'orgasmo e da quel cazzo strano di Juby che mi trapanava. Anche lei venne prima dentro di me poi tirò fuori l'uccello e me lo sbattè in faccia, iniziai a baciarlo e leccarlo, mi buttai su quella carne con la doppia cappella, quella sopra dalla quale usciva ancora sborra e la pelle nera sotto, ciicciavo e cicciavo, leccavo, baciavo, succhiavo tutto, lei mi ordinò di leccarle le palle e le presi in bocca e le succhiai avido. Lei venne di nuovo questa volta sulla mia faccia e sul petto.
Poi ci facemmo una doccia e andammo a letto. Juby volle che l'abbracciassi per tutta la notte.
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