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PRIGIONE TRANSEX II CAPITOLO 6 - VITA DI PRIGIONE TRANSEX. VIOLENZE E CAZZI.


di Strapps
27.06.2022    |    1.100    |    0 8.7
"La poliziotta continuò a giocare con mio culo mentre una transex mi sculacciava in continuazione e l'altra si scopava la mia gola..."
La padrona continuò a venire nel mio culo in mezzo al casino che facevano gli invitati. Mi sentii riempire di sborra calda mentre la padrona urlava di gioia e da ogni parte iniziarono ad arrivarmi sculaccioni, sputi, schiaffi, anche le guardie sembravano divertite e impazzite, mi sputarono in faccia più volte e mi arrivarono botte ovunque. Poi Trix tolse il suo uccello dal mio ano: “Ecco fatto troietta, adesso il tuo culo non è più vergine...lo tappo con questo – e prese un mini plug e me lo infilò dentro - ...perchè ti rimanga dentro un po' del mio nettare...ti è piaciuto troia bianca?” e mi tirò un ceffone. “...sì...signora” balbettai fra le lacrime. “Adesso resterai ancora un po' qui legato...ah aha aha...E AMICI, lo sapete come funziona qui..una volta che è stato sverginato dalla sua padrona, il culo dello schiavo è disponibile a chi ne ha voglia Ah aha ah ah...se vi fa di scoparvelo è tutto vostro...io voglio un drink!”
“Sei sempre la meglio Trix!” fece una transex mentre mi palpava il culo.
“Puoi dirlo troia! Lo sono!”
La padrona si mise a bere e parlare con gli ospiti, io ero bloccato ancora nella posizione che oramai avevo da più di un ora ed ero stanco e con il culo in fiamme, ma dopo qualche bicchiere, un paio di transex vennero a giocare col mio culo, tolsero il plug e fecero uscire lo sperma, quindi ordinarono a un uomo di raccoglierlo con la mano e ficcarmelo in bocca. L'uomo era un tipo dalla pelle olivastra, con l'anello al naso che svolse il compito con perfidia. Quindi presero un plug e iniziarono a scoparmi con quello, presto si aggiunse anche una guardia, una tipa tarchiata, bianca, con grosse cosce e un seno notevole sotto la camicia da poliziotta. Portava una lunga coda sotto il capello ed era truccata come una mistress, sadicamente spinse e affondò il plug nel mio culo facendomi molto male, urlavo dal dolore, piangevo ma lei continuò senza sosta. Il culo mi faceva male da impazzire ma quella bastarda continuò a spingere il fallo finto ben dentro, gridando divertita e ubriaca.
Mi stava massacrando e la posizione stava diventando insostenibile. Provai a chiamare in aiuto la padrona: “...signora...signora Trix..la prego...io...” ma lei urlò che queste erano le regole della prigione. Così la poliziotta continuò a scoparmi il culo con perfidia e rancore sebbene io non l'avessi mai vista. Mi stava spaccando tutto e il dolore mi faceva urlare.
“Ehi perché non chiudi la bocca stronzo?” urlò una transex
“Ci penso io, cara..” e venne alla mia testa, mi aprì la bocca stringendo con la mano e la riempì di sputi, quindi ci ficcò dentro il suo uccello per fortuna piuttosto piccolo e prese a scoparmi in gola. Io ero distrutto dietro e dovevo subire l'abuso della mia bocca, piangevo disperato, ma quelle tre non si curavano certo di me.
La poliziotta continuò a giocare con mio culo mentre una transex mi sculacciava in continuazione e l'altra si scopava la mia gola. Alla fine quella venne dentro di me e la poliziotta affondò ancora il colpo, ma a quel punto persi i sensi.

Mi ripresi che ero sdraiato per terra, slegato ma dolorante ovunque, specie sul culo.
“Oh, ti sei ripreso...vengono a prenderti fra poco e
Cosa? MI spostavano da lì? Dove? Provai ad alzarmi ma non ce la facevo.
“Rimani così, puttanella, non sforzarti...il tuo culo è rotto, ma niente di grave, qui alla prigione ci sono specialisti che trattano culi come il tuo ogni giorno, dopo una settimana sarai di nuovo pronto ad accogliere il mio cazzo e quello della mie amiche..”
La guardai senza capire. Lei mi tirò uno schiaffetto. “Ammetto che Ginnex ci è andata giù pesante con il tuo culo prima, ma è un'operazione di routine, vedrai..”
“..scusi signora che oper
“Zitto e non rompere!” dalla porta entrarono degli infermieri e Ginnex la tipa che mi aveva spaccato il culo prima.
“Come sta la merda di uomo?”
“Oh, se la caverà alla grande”
“Ben inteso che se dice una sola parola
“Non dirà niente, mica è così stupido!” e mi rifilò uno schiaffo. La guardia mi fissò negli occhi, era ancora truccatissima, ma meno sbronza anche se il suo alito sapeva di rum. Annuii. Fui caricato su una barella e condotto in una parte dell'ospedale. Mi sedarono e mi ritrovai in sala operatoria. Mi risveglia il mattino dopo in un letto, bello riposato, cioè il culo mi faceva ancora male, ma non come il giorno prima. Oltre a me c'erano solo 3 posti occupati e molti letti vuoti. Poi un muro divideva una parte dall'altra. Si udivano però strani lamenti. Rimasi a letto e mi portarono una colazione ricca di uova e latte. Poi passò una dottoressa assieme ad una guardia. Mi visitò tutto e poi volle vedere il culo. “Ok, tutto regolare. Riposati e tutto andrà per il verso giusto.”
“...scusi dottoressa..
“Chiudi il becco, IDIOTA!” urlò la guardia.
“No, lasci perdere, dica prigioniero?”
“..ehm volevo sapere cosa mi è capitato...io..
“Oh niente di nuovo. Facciamo interventi come quello al tuo posteriore ogni giorno qui e tutto fila sempre liscio. Non si deve preoccupare
“Ma ho rischiato grosso? Potrà risuccedere?”
“Non credo e no non ha rischiato grosso. Quelli che sono dall'altra parte del muro, i detenuti del braccio per soli uomini rischiano grosso adesso e quando torneranno nelle loro celle.” finì la frase e se ne andò.

La vita in ospedale era ottima, mangiavamo potevamo giocare a carte coi nuovi arrivati e persino salire sul tetto a respirare aria buona. Tutti i tizi che erano lì lo erano per via dell'incidente rettale come lo chiamavano e tutti se l'erano vista brutta, ma concordavano su un fatto meglio il padiglione T.che quello degli uomini, lì si rischiava la vita ogni giorno se non avevi protezione.
Trascorsi 6 giorni in ospedale e quando la dottoressa disse che il mio culo era guarito, Ginnex mi riportò in cella. “Ecco il tuo schiavo da cella Trix, nuovo di pacco è il suo culo, aha ah aha”
“Ah aha aha...Ginnex, lo hai ridotto tu male a quel modo...”
“Ciao Cara”
“Ciao bellezza” e Ginnex si fermò di fronte a me, oggi aveva truccati solo gli occhi, il lungo naso del volto era storto. “E tu fila dritto, coglione!” e mi tirò uno schiaffo.
Quindi andò via, Trix venne da me e mi dette un paio di schiaffi fortissimi. “Come si saluta la tua Padrona, brutto idiota?”
“Oh, mi perdoni signora…
e mi gettai ai suoi piedi e presi a baciarli. Lei mi rimise il collare, lasciò che adorassi le sue estremità a lungo quindi mi condusse al letto, mi legò ad una sedia e mi dette la tazza piena di piscia da bere. “Le altre sono in frigo...aha aha”
Non bevevo la piscia della padrona da vari giorni e all'inizio fu un poco difficile, ma lentamente buttai giù tutto.
“Ok, ora fammi vedere il culo!” mi misi sulle sue ginocchia e lei esaminò il mio sedere: “Sembra tutto ok..in effetti...più tardi lo testeremo...adesso sai cosa ti aspetta...vai a prendere la pompetta...”
Cazzo la pompetta era crudele, ma feci come ordinava, la riempì metà col suo piscio, metà con acqua bollente e poi me la sparò tutta dentro. Quindi mi tenne legato alla sedia mentre le baciavo i piedi. In ginocchio, la pancia gonfia e pronta ad esplodere, sudavo e baciavo quei piedi. Lei guardava la tv.
Dopo lunghissimi minuti chiesi se potevo alzarmi. Presi uno schiaffo.
Leccai e baciai mentre ero preso da strizzoni e mal di pancia.
Piagnucolai che con ce la facevo più. Altro schiaffo. Ripresi a baciare ma ero sconvolto dal dolore. Lei mi concesse di liberarmi, quando tornai era distesa sul letto che si masturbava. “Penso che mi sia mancata la tua boccuccia da troietta...vieni a prenderlo in gola, puttanella….!”
Così mi ritrovai subito quel pezzo di carne nera in gola pronto a soddisfare le voglie di quella padrona che almeno mi evitava di finire nel padiglione A dove non avrei avuto modo di sopravvivere. Leccai in punta quell'affare e poi succhiai a lungo mentre lei si godeva il servizietto. Mi mise una mano sulla testa e mi spinse verso le palle: “Brava puttanella lecca bene le mie palle, cosìììì...ummm...brava….bene….avanti...succhia troietta bianca….”
mentre le succhiavo le palle e poi risalivo lungo l'asta nera baciandola e leccandola mi sentivo un poco una puttana a fare quel pompino a quella transex, ma mi ripetevo che era per la sopravvivenza. Presi a succhiare quel cazzone ingoiandolo e spompinando. Lei mi spingeva con la mano ma sembrava piuttosto eccitata e infatti mi venne subito in bocca, mi tenne la testa premuta contro il suo uccello mentre si liberava di un sacco di sborra calda dentro di me.
“Ohhhhh sssììììììììììììììììììììììììììììì troiaaaaaaa prendiiiiiiiiiiiiiiiiiisssìììììììììììììììììììììììììììohhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh!!!” e si scaricò bene nella mia bocca, quindi tolse il cazzo e mi tirò uno schiaffo: “Apri la bocca puttana FAMMMI VEDEREEE!” e le mostrai quanto era rimasto del suo sperma nella mia bocca tolto quello che aveva sparato dentro all'inizio.
“Ummmm….gustatelo bene dolcezza….deve piacerti….ti piace già, vero puttanella?”
Annuii mentre lo tenevo in bocca e lo buttavo giù.
“Ok, succhiacazzi preparami da mangiare!”
Dopo avermi lasciato pochi avanzi la padrona mi concesse di bere del latte caldo. Quindi mi spedì in giro per la prigione a consegnare alcuni messaggi.
Trix mi spedì in varie celle di sue amiche o partner per traffichi della prigione nei giorni successivi. Alcune mi consegnavano messaggi su carta altre invece mi riferivano la risposta a voce, tutte era prepotenti e avevano schiavi come me in cella. In alcuni casi erano semplici slave di compagnia con l'anello al naso, altri erano considerati come oggetti: legati, abusati, costretti a fare da portaoggetti, portavassoi, portacandele(le quali erano sempre infilate nei loro culi)e usati a piacimento dalle transex. Io avevo la mia nuova fascia rossa al braccio, ma ciò non comportava un grosso avanzamento, potevo essere percosso, schiaffeggiato, umiliato da tutte le transex, le guardie e persino uomini con l'anello al naso. Le guardie non si curavano molto dei prigionieri, tanto a far filare la prigione ci pensavano le transex, gli uomini certe volte mi davano dei calci o mi urtavano apposta, le transex non si facevano problemi a colpirmi al culo, in faccia o sui capezzoli con frustini appositi, ma il fatto che fossi comunque di proprietà di Trix anche se ancora in prova, mi evitò molti problemi. Una volta però, mentre tornavo dallo spaccio, incrociai una transex nera molto affascinante: portava dei lunghi capelli gialli e aveva una volto molto femminile con gote rosse, ombretto giallo e labbra rosa, il mio sguardo su di lei che avanzava nella direzione opposta alla mia fu troppo lungo e lei lo notò. “Fermo!” mi intimò e poi mi mollò uno scapaccione fortissimo. “Cosa cazzo hai da guardare? Tieni lo sguardo basso, brutto stupido quando incroci una come me!” “Sì, signora...mi perdoni signora..io” lei mi mollò un paio di schiaffi. “Perchè mi guardavi idiota?”
“Io..non...mi perdoni…
altri schiaffi, forti, mi sputò in faccia.
“Da chi sei in prova?”
“..io..
altro schiaffo. “Parla, stupido!”
“La Signora Trix..signora...scusi signora...” tremavo. Lei mi colpì ancora un paio di volte. “Quella stronza di Trix...fanculo...ok...ti ho chiesto perché mi guardavi...dimmi!” e mi colpì ancora. Tremavo e piagnucolavo. “...ecco...signora….solo stavo notando che lei è molto bella...signora...”
Lei rise e mi colpì ancora. “Ma senti questa troia! Che puttanella...sei già diventata una troia...aha ah...ti capisco!” e mi colpì ancora. “Bene...e bella come?” io avevo la faccia in fiamme per gli schiaffi e avevo paura. “...eh..ecco...molto femminile...molto bella...non so...io...mi perdoni signora...mi lascia andare...per favore...” Lei rise forte e mi tirò uno schiaffetto. “Ummm….lo sai che mi hai fatto venire voglia troietta...vieni qua...” e mi tirò i capelli fino ad un angolo con meno luce. Mi mise in ginocchio di fronte a lei e calò la gonna viola. Sotto venne fuori un cazzo nero piuttosto grosso. “Succhia e guardami in faccia troia. Sono bella, Sono una Figa pazzesca! Apri la bocca e fissa i tuoi occhi da troia sulla mia faccia!!” mi tirò uno schiaffo e mi ordinò di aprire la bocca. Ci sputò tre o quattro volte e poi mi ficcò il suo uccello in bocca. Alzai gli occhi sul suo volto femminile, gli zigomi dolci, le labbra carnose e rosa. Lei mi fissava mentre la spompinavo, leccai e succhiai, le toccai le palle e ingoiai il suo bastone nero. Lei mi teneva la testa con una mano e affondava i colpi, io cercavo di fare del mio meglio. Quando chiudevo gli occhi lei mi sputava in faccia per ricordarmi di fissarla. Tornavo a spompinare guardandola in faccia e poi lei venne con un getto forte e denso nella mia gola. Mi sbattè il cazzo sui capelli per pulirli quindi mi tirò uno schiaffo e se ne andò.

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