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Angelica, il ritorno: vocazione Escort – Capitolo 13: La gang-bang - Parte II


di Membro VIP di Annunci69.it Aquarius
09.05.2022    |    5.055    |    0 7.6
"Vi adoro!” e li abbracciò uno ad uno, baciandoli a fondo..."
Continua il racconto della gang-bang estrema, in cui Angelica fa di tutto di più con cinque uomini.
Sottogeneri: gang-bang, bisex, orge.
* * * * *

A quel provocante invito di Angelica di passare alle doppie penetrazioni, i cinque uomini con l’uccello in mano si scambiarono uno sguardo, come per cercare un’intesa.
Mauro, che era il decano del gruppo e anche il più esperto di quelle situazioni particolari, con l’intento di coordinare i partecipanti, disse:
“Proporrei di dare ai ragazzi la possibilità di essere i primi... vogliamo vederli soddisfare Angelica con il loro entusiasmo giovanile...”
Gli altri annuirono di buon grado, così i due compagni di merende si avvicinarono ad Angelica con gli uccelli ben eretti, e Flavio le sussurrò:
“Oh Angelica, per noi prenderti insieme, come abbiamo fatto la prima volta con te, è un grande piacere... “
“Anche per me ragazzi... siete tanto cari..” rispose Angelica con un sorriso materno, baciandoli dolcemente, ma puntando ai loro bei cazzi pronti all’azione e aggiunse:
“Forza Franco, stenditi che ora vengo sopra di te!”
Il ragazzo si distese sul letto con il cazzo a martello sul quale Angelica si calò lentamente, guardandolo negli occhi, fino ad averlo tutto nella vagina e facendo un: “Uhhh... “ di piacere.
Si molleggiò per un po’ sulle gambe appoggiate al letto cavalcando quel giovane cazzo, quindi sì chinò a baciare Franco, il quale contemporaneamente le stringeva i capezzoli, e a quel punto disse all’altro: “Ora Flavio tocca a te: infilamelo su per il culo!”
L’altro compagno di merende si mise dietro di lei, puntando con il suo arnese a quel tunnel del piacere; una volta all’ ingresso vi entrò senza difficoltà, e lo percorse in un sol colpo.
In un attimo, Angelica si ritrovò così con quei due giovani cazzi dentro di sé che cominciarono subito a muoversi con veemenza tipica di quell’età. Franco e Flavio erano piuttosto affiatati e si sincronizzarono subito nei movimenti, muovendosi in modo alternato dentro e fuori in modo che Angelica avesse sempre almeno un cazzo nei suoi anfratti.

Angelica stava effettivamente provando piacere in quella doppia penetrazione, ma sapeva che i due ragazzi si esaltavano quando entrambi si ritrovavano insieme nello stesso posto. Glielo disse:
“Ragazziii... ora che ne dite di mettermeli tutte e due insieme nello stesso buco?.... Magari prima davanti e poi dietro?”
“Oh, magari Angelica!... Sarebbe il massimo... anche se così poi veniamo di sicuro...” disse Franco.
“E’ proprio quello che vorrei che facciate...” rispose imperturbabile lei.
Allora, lasciando Franco fermo dov’era, Flavio estrasse l’uccello dal culo e, lo spinse a forza nella figa già occupata. Essendo la parte già ben dilatata e i membri altrettanto lubrificati, senza troppo sforzo si ritrovò appaiato all’interno. I due spingevano con decisione, sentire il proprio cazzo a contatto con quello del compagno di merende li eccitava ancora di più. E il loro entusiasmo giovanile provocava copiose colate di piacere ad Angelica.
I ragazzi ansimavamo ed Angelica gemeva:
“Sììì... ragazzi... che bravi... continuate... fatemi godere...”

Intorno a loro gli altri tre guardavano eccitati la scena, mentre Alain si menava l’uccello con la mano, Mauro e Alberto porsero i propri ad Angelica che li prese subito tra le fauci, sfogando su quei due falli in bocca gli impulsi che le arrivavano dagli altri due cazzi che la martellavano in figa, fino a che dopo qualche minuto lei raggiunse l’ennesimo orgasmo con un rantolo soffocato:
“Gghhh... oh sì...vengooo....aahhh!”
Dopo qualche secondo, si rivolse ansimante ai suoi due scopatori che si erano fermati, dicendo:
“Grazie ragazzi!... Mi avete fatto godere!... E’ bellissimo sentire i vostri cazzi insieme dentro di me... Adesso voglio essere io a fare godere a voi... con il culo!”
Angelica si sollevò, sfilandosi quei due cazzi imperlati dai succhi dei suo piacere; li prese in bocca per pulirli e quindi disse ai due ragazzi come posizionarsi:
“Ora mettevi l’un contro l’altro a forbice, il più vicini possibile... con i cazzi a contatto... ecco... così... adesso ci penso io!”
Così, accovacciata su quella doppia asta tenuta ferma con le mani, Angelica andò giù lentamente;
premendo con lo sfintere ben allenato e oramai dilatato, le due cappelle entrarono insieme nell’antro anale, e sentire salire quei cazzi, centimetro dopo centimetro, su per il culo, fece sospirare di piacere Angelica:
“Oh... sììì.... è bellissimo... due cazzi in culo insieme... non potete immaginare che sensazione stupenda...mmm... ora vi cavalco io!”
Così dicendo, la prode amazzone iniziò a muoversi su e giù facendo leva su quel doppio grosso perno anale. Flavio e Franco erano in estasi, sentivano i loro cazzi stretti tra loro nella morsa di quelle avvolgenti pareti anali, e mentre Angelica li cavalcava dall’alto, loro cercavano di rispondere con dei colpi di bacino dal basso. La stimolazione era ai massimi, acuita dal peso per quanto contenuto di Angelica che premeva sui loro attrezzi. Così dopo qualche minuto, prima l’uno e poi l’altro arrivarono al punto di non ritorno:
“Angelica... così nel tuo culo è stupendo...sto per venire... sììì... sborrooo!” esclamò Flavio, arrivato al limite della resistenza.
“Sì caro... la sento...oh..quanta... mmm... tra poco godo ancora anch’io... Franco...resisti ancora un attimo che veniamo insieme!”
Così Angelica aumentò il ritmo della cavalcata, sfregandosi freneticamente il clitoride e dopo qualche attimo, proruppe in un ennesimo godimento con una copiosa squirtata che raggiunse Franco fino al viso, dandogli l’ultimo stimolo per godere a sua volta.
“Mmm... vengooo.... sì, godo ancora... di culooo!...” sospirò lei
“Oh sì Angelica... sto venendo anch’io... ecco... sììì... ti sborro nel culooo!” le fece eco lui.
Angelica era in preda alle convulsioni dopo quegli orgasmi ravvicinati e si sentiva le profondità anali piene di sperma, che non voleva andasse disperso.
Così, in un barlume di lucidità perversa, prima di sfilarsi da loro si fece passare un bicchiere a calice che era sul comodino. Quindi, si sollevò lentamente da quei giovani cazzi, che tanto l’avevano soddisfatta con tipico impulso giovanile, e posizionò il bicchiere sotto l’ano rimasto assai dilatato. Ne fuoriuscì una impressionante colata di sperma che continuò a defluire per diversi secondi. Dopo l’ultima goccia, Angelica ammirò soddisfatta il bicchiere con un dito di liquido caldo e profumato e non resistette assaggiandone qualche sorso.
“Mmm... che buona la vostra sborra, ragazzi!... E’ così dolce e delicata... Il resto lo lascio per dopo...”
Mauro con lo smartphone in mano disse ad Angelica:
“Ho scattato a ripetizione durante tutta la scena... Eccezionale!”
Quindi, baciò affettuosamente Flavio e Franco, rimasti esausti e quasi in trance dopo quell’esaltante doppia penetrazione.

Invece ad Angelica quel sorso di sperma era come una dose di vitamine e pareva ancor più carica che mai, pronta per continuare e rivolgendosi agli altri disse con tono allegro:
“E ora chi vuole scoparmi?”
Si fece avanti Alain, che dopo essersi eccitato nel vedere la scena precedente e dopo essersi segato lentamente, disse:
“Angelica... io vorrei scoparti ancora... non credo di poter resistere ancora a lungo...”
“Ma certo, Alain... con te vorrei fare una cosa...vieni qui!” disse Angelica mettendosi alla pecorina
e aggiunse: “Ecco... vorrei prendere il tuo cazzone in questa posizione... scopami con forza, alternando i due buchi.. e alla fine veniamo insieme!”
A quelle parole decise, Alain ebbe una scossa. Voleva accontentare il più possibile quella donna così disponibile con lui e finora l’unica che avesse vinto la sfida con le sue misure da superdotato.
Dato che i suoi orifizi erano già stati abbondantemente violati da tutti e rotti ad ogni esperienza, Alain gli inserì di forza il cazzone nero nella figa, facendo trasalire Angelica ed inarcare la schiena per il contraccolpo ma sentendo che subito cominciava a sbrodolare dal piacere.
Da dietro Alain era un martello pneumatico in piena azione, con bordate a piena potenza.
Angelica godeva e gemeva: “Aahh...aahh... sììì... sììì...scopami... sfondami...dai!” e quindi, rivolta a Mauro ed Alberto che la guardavano eccitati con il cazzo in mano, aggiunse:
“E voi cosa aspettate a darmi i vostri cazzi in bocca?!”
Fu subito accontentata; succhiava quei cazzi con foga quasi mordendoli, come per rispondere ai colpi che riceveva.

Dopo qualche minuto di quel trattamento, Alain, sapendo oramai cosa piacesse a quella ninfomane sotto di lui, estrasse il cannone dalla vagina colante e senza remore glielo spinse a forza nel culo, rimasto dilatato e lubrificato dallo sperma della doppia penetrazione precedente.
“Aahhh!.... Sì... dai... ora rompimi il culo!” Angelica si sentiva oramai una troia senza limiti, come in effetti era la sua natura, e voleva veramente essere sfondata.
Alain si era messo in groppa a lei ed azionò a tutta forza la sua trivella per ampliare quel tunnel anale, mentre Angelica gemeva e colava senza limiti, aggrappandosi ai cazzi di Mauro e Alberto come fossero un’ancora di salvezza che continuava a sbocchinare, anche se oramai in modo convulso e disordinato.
Dopo aver aumentato considerevolmente il diametro del tunnel anale, Alain sentiva che si avvicinava il momento-clou della sua scopata e, dato che la volta precedente aveva già usufruito di quel lato per il suo godimento, ora voleva venirle nella sua natura.
Sfilò il membro pulsante dal culo che emise un “ploff” del vuoto d’aria creatosi, ne ammirò l’impressionante apertura e quindi lo ricacciò con forza in figa.
Oramai Alain era quasi al limite, ma voleva fotterla ancora il più possibile, conscio che non avrebbe potuto trovare un’altra donna così disponibile e aperta a tutto.
Diede ancora una serie di poderosi colpi che fecero tremare ed urlare Angelica, che così forte non era mai stata posseduta e continuava a colare come una fontana:
“Aahh... gghh... daiii!.... sììì, ancora... sto godendo in continuazione...mi stai sfondando Alain!... Ora voglio la tua sborraaa!...”
L’uomo di colore capì che era giunto il momento per l’apoteosi finale del piacere di entrambi e non si trattenne più: dopo un ultimo colpo proruppe in una eruzione lavica con quattro o cinque copiose
colate di sborra calda che inondarono la vagina di Angelica che sospirò:
“Oh sììì... quanta!...Sento che mi hai riempita tutta... mmm... Ne avevi tanta, eh...” e subito dopo le gambe le cedettero e si distese con sopra Alain ancora unito a lei, rimanendo ansimante e quasi inanimata per qualche secondo.
Gli altri partecipanti avevano guardato ammirati quell’amplesso, non avevamo mai visto una scopata e un membro con una tale forza devastante. Mauro, il più esperto viveur e frequentatore dell’ambiente che aveva continuato a scattare alcune foto di quell’impressionate penetrazione, disse con spontaneità:
“Angelica... Alain... molti complimenti a voi... siete stati eccezionali... una scena spettacolare...”
A quelle parole, Angelica si riprese e disse con tono flebile:
“Grazie Mauro per le tue parole... e soprattutto grazie a te Alain... mi hai davvero devastata... Adesso voglio raccogliere il tuo sperma che ho in me...” cosi dicendo, riprese il bicchiere a calice, se lo mise sotto la vagina da cui cominciò a defluire un abbondante fluido denso e biancastro che si depositò nel bicchiere, dove ancora vi era un residuo del precedente, per oltre un dito di spessore. Angelica senza indugio si portò alle labbra quel nettare e se lo fece colare lentamente in bocca, dicendo:
“Mmm... che buono... così caldo e nutriente...ma aspetto di aggiungerne ancora...”

Le bastò quel sorso di sostanza rivitalizzante per ritrovarsi pronta e vogliosa di continuare.
Si avvicinò a Mauro ed Alberto, dicendogli:
“Ora tocca a voi riempirmi ben benino...Intanto, mi leccate un po’?”
Mauro da vecchio maiale non aveva difficoltà a leccare fighe e culi sborrati e affondò subito la lingua nella vagina che Angelica le porse: Alberto pareva più titubante, ma Angelica lo incoraggiò:
“Su caro... non avere timore... sentirai che buono il culo così...”
Superata la sua ritrosia, si dedicò anche lui a leccare quell’ano prima sborrato dai ragazzi e poi devastato dalla trivella di Alain e scoprì che quella piccola perversione e il sapore che ne percepiva lo attraevano e lo eccitavano senza che se ne fosse reso conto.
“Oh sì... che bravi con le vostre lingue... sì... ancora qualche istante... poi voglio ben altro da voi!”
Entrambi avevano l’uccello ben duro, dopo gli assaggi precedenti del corpo di Angelica ed aver visto le esibizioni dei colleghi. Le offrirono i cazzi per un altro passaggio in bocca, che Angelica stimolò adeguatamente con abili succhi e risucchi, e quindi disse:
“Ora... vorrei che mi scopiate... prima l’uno, poi l’altro... quindi entrambi insieme!”
Così, mentre lei si appoggiava a Mauro, offrì la vulva ad Alberto, che sentendola fradicia e ancora pregna dei residui di sperma di Alain, anziché esserne frenato ne fu assai stimolato e prese a scoparla subito a buon ritmo, chinandosi per baciarla, mentre da dietro Mauro giocava con le sue tette, stringendole i capezzoli. Quindi i due si diedero il cambio, con Mauro che prese a scopare Angelica sul fianco, mentre lei si dedicava a spompinare Alberto, solleticandogli il culo con un dito.
Sentendo che i cazzi dei due erano con l’erezione ottimale, l’indomabile Angelica disse:
“E ora...la doppia penetrazione!... Alberto, stenditi che ti vengo sopra e tu Mauro mi prendi da dietro...”
Così, Angelica si impalò in un sol colpo sul cazzo di Alberto, mettendosì vis-à-vis con lui, mentre da dietro Mauro rese contemporaneamente visita al suo culo sfondato.
“Oh... sì... così... tutti e due i vostri cazzi dentro di me...ora forza...scopatemi come si deve!”
I due uomini si misero subito all’opera; Mauro aveva già sperimentato quelle situazioni, anche con la stessa Angelica in occasione del trio con la trans-Lorena, mentre per Alberto erano situazioni più rare a cui si aggiunse l’emozione del momento e quindi la sua azione era più cauta.
Lei se ne accorse e disse:
“Coraggio Alberto... non avere paura... io sono qua per voi... pronta ad accogliervi e darvi piacere...
Adesso se vuoi mi muovo io su di te mentre Mauro mi incula seguendo il movimento...Ecco, così”
Angelica muoveva con abilità il suo corpo allenato alla continua ricerca del piacere, stimolando sapientemente il cazzo che aveva in figa, mentre l’altro che aveva in culo la sodomizzava con ritmo crescente.
Alberto poco a poco si abituò alla situazione e pareva rinfrancato; prese a rispondere a quella cavalcata con colpi di bacino che Angelica incassò con piacere:
“Ecco... bravo... così... spingi anche tu da sotto!... Ah, così vi sento proprio bene... continuate!”
Anche Mauro da dietro ci dava che ci dava; nel culo di Angelica era nel suo habitat e gli piaceva sentire anche il movimento del cazzo di Alberto, separato solo da quella leggera membrana tra canale vaginale e anale.
I due avevano trovano una buona sincronia e quando entrambi davano la spinta all’interno, Angelica sobbalzava e sentiva che quella doppia dose di cazzo le procurava una corrispondente squirtatina.
Durante quella doppia penetrazione fu Franco, a cui Mauro aveva passato l’apparecchio, a continuare a scattare foto-ricordo.

Dopo aver continuato per diversi minuti, i due erano prossimi al punto di non ritorno. Prima fu Mauro, che diede una serie di forti colpi in sequenza che lo fecero arrivare al godimento con una copiosa sborrata in culo, che riscosse l’approvazione di Angelica:
“Oh sììì... Mauro... tu dai sempre tanta soddisfazione al mio culo...mmm...”
Dal quale culo si sfilò dopo qualche attimo di assestamento non prima di aver raccolto con il solito bicchiere lo sperma che colava in abbondanza.
Così, anche Angelica e Alberto si rilassarono un attimo, ritornando a un rapporto a due con lui che si voleva godere quel momento di intimità solo con lei, pur se sotto gli occhi di tutti gli altri. Angelica si raddrizzò sulla schiena e cavalcò ancora quel cazzo rimasto piantato in figa; mentre Alberto si ancorava prendendola per le tette; lei si muoveva con grazia, alternando movimenti più intensi a dondolamenti del corpo più dolci, e ogni tanto si inchinava verso di lui per baciarlo.
Lo stava scopando dettando il ritmo e sentiva che quel cazzo stava fremendo e pulsando dentro di lei, oramai pronto ad esplodere. Gli disse con dolcezza:
“Dai, Alberto... godiamo insieme...”
Lui la guardò con occhi sognanti, oramai perdutamente circuìto da quella donna così esuberante,
ma preso da un impeto da maschio dominante, l’afferrò, la fece girare senza staccarsi da lei fino a stenderla sotto di lui e quindi riprese a fotterla, questa volta controllando lui frequenza e ritmo dei colpi.
Angelica non si aspettava quella mossa, ma ne fu contenta e sentiva che così lui affondava meglio i suoi colpi ed allargò ancor di più le gambe, per accoglierlo meglio.
Alberto concentrò sul cazzo al massimo dell’erezione tutte le ultime stille di energia che aveva, pompando a più non posso. Angelica avvertì quel ritmo più intenso che la scombussolò portandola poco dopo all’ennesimo orgasmo, con ulteriore squirtata.
“Oh... sììì.... Alberto... mi hai fatto godere... ancora... ti ho sentito così forte in me... ora...dai, vieni anche tu... dammi la tua sborra calda...”
Alberto non aspettava altro, era arrivato al capolinea e felice di aver fatto godere colei che era stata sua moglie per una sera, aprì inconsciamente la valvola del circuito idraulico e la inondò con una serie di cospicui getti di sperma:
“Ecco... Angelica... finalmente... sto venendo... dentro di te... oh, è bellissimo... tu sei stupenda...”
e la baciò con impeto mentre ancora si muoveva per finire di scaricare, per poi fermarsi, svuotato di energie.

Angelica invece era ben in parte, felicissima di quella ulteriore dose di sperma in sé, che, come le precedenti, fece defluire nell’apposito calice, che aveva raggiunto una quantità consistente di liquido denso e biancastro. Angelica l’annusò apprezzandone l’aroma inconfondibile, ne mescolò il contenuto con un apposito bastoncino da cocktail, se lo portò alla bocca gustandone soddisfatta alcuni sorsi, sotto gli occhi compiaciuti dei cinque uomini, ai quali disse:
“Ragazzi... ecco il frutto del vostro piacere e della passione con cui mi avete riempita... Vorrei condividere questo nettare con tutti voi... Un piccolo sorso per ognuno.. Vedrete che è buonissimo...Forza...”
Dei cinque, alcuni non si stupirono della richiesta oscena di Angelica, sapendo quanto fosse perversa; altri rimasero attoniti.
Così Mauro e il duo Fla & Fra, abituati a gustare sperma maschile o di trans, non ebbero difficoltà ad esaudire il desiderio di Angelica e presero volentieri la loro dose di quel miscuglio di sperma; invece Alberto e soprattutto Alain parevano più restii. Poi Alberto, vezzeggiato da Angelica, si convinse, anche perché era il donatore dell’ultima dose, ed anzi il gusto non gli parve così disgustoso. Rimaneva Alain, che Angelica cercò di convincere:
“Coraggio Alain... mi renderesti felice se mi accontentassi in questo desiderio... Vorrei condividere questo momento con tutti voi e tu mi sei molto caro...tra l’altro il tuo sperma è così buono... Lo faresti per me?” E lo baciò, massaggiandogli l’uccello che pur a riposo era di dimensioni impressionanti. Alla fine, lui si convinse:
“Non l’ho mai fatto... ma per te Angelica, che hai fatto di tutto per me, farò anch’io quello che desideri...”
Si portò il bicchiere alla bocca e ne assaggiò un sorso, rimanendo anche lui piacevolmente sorpreso dal gusto.
“Oh, bravo Alain!... Mi hai fatto contenta!” e riprendendo il bicchiere, Angelica fini di scolarselo in bocca, gustando tutto il residuo di quel buonissimo cocktail di sperma, andando anche a ripulire il bicchiere con la lingua. Poi aggiunse:
“Grazie ragazzi, siete stati tutti fantastici!... Mi avete fatto godere tantissime volte, che ho perso il conto... e mi avete onorato a fondo regalandomi tanta buonissima crema... Vi adoro!... Tra poco continueremo i nostri giochi, ma prima direi che è il momento di fare una pausa e di ristorarci un po’!”
E aggiunse: “Vi prego... rimanete nudi, come me... Mi eccita vedere tanti uomini nudi girare per casa e vedere quando i vostri amichetti tornano pronti per l’uso...”

Così Angelica, con ancora i pertugi aperti e gocciolanti, guidò il gruppo degli ignudi in soggiorno, dove oltre a quanto aveva già preparato, prese la torta-gelato dal freezer e lo champagne di marca. Mentre alcuni si erano già serviti prendendo stuzzichini e dolci vari, Angelica da brava padrona di casa preparò e servì le porzioni della torta-gelato e distribuì i calici per lo champagne.
Tutti mangiarono con gusto quanto offerto, affamati com’erano dopo oltre un’ora e mezza di sesso intenso, Angelica per mangiare il gelato si era seduta sulle gambe ora dell’uno ora dell’altro, sentendo che in quel modo stava facendo riprendere vigore alla “terza” gamba su cui si poggiava, in mezzo alle altre due.
Quindi, stapparono lo champagne, riempiendo i calici e brindando allegramente in onore di Angelica, che ricevette i baci di tutti. Rimasta un po’ commossa per tale affetto, Angelica si accorse che rimaneva ancora parecchio gelato nel vassoio.
“Ehi ragazzi!... Non prendete ancora il gelato?... Guardate quanto ce n’è!.”
Pur se alcuni approfittarono per fare il bis, ne rimaneva ancora abbastanza ed era un peccato che andasse sprecato. Allora, alla vulcanica Angelica venne un’idea bizzarra:
“Allora... visto che ne rimane ancora... che ne dite di spalmarmelo addosso e poi leccarmi tutta?... Mi ecciterebbe moltissimo...”
Così, senza neanche attendere la risposta degli astanti, rimasti stupiti da quella fantasia da dessert, Angelica si stese sul divano del soggiorno, invitando Alberto, il più vicino al tavolo, a prendere il gelato e l’apposito cucchiaio a paletta ed iniziare a spalmarlo.
Lui cominciò l’operazione, e dopo una qualche incertezza iniziale ci prese gusto a stendere quel gelato sul magnifico corpo di Angelica, dalle tette al pancino fino all’inguine.
“Mmm... sììì... mi piace... questa sensazione di fresco su tutto il corpo... ti prego, anche sulle ascelle, sui piedi e sulla passerina, in abbondanza...”
Poco dopo, sentì le cinque calde lingue passare su e giù lungo tutto il corpo, soffermandosi in alcuni punti. La leccarono davvero per bene, raccogliendo quasi tutto il gelato sparso su di lei, specie quello sulle zone più erogene.
“Oh, come è eccitante sentire tutte le vostre lingue contemporaneamente su di me... mi sto già bagnando...continuate a leccarmi a fondo, specie la fighetta... mmm....” ripeté lei.
Così le cinque lingue maschili continuarono a leccarla, fino a ripulirla tutta, compresa la vagina che era stata riempita di gelato.

Ma ad Angelica, tutta eccitata da quel trattamento, appena vide la bottiglia di champagne ancora mezza piena, venne un’intuizione ancora più particolare :
“Ehi ragazzi!... Guardate quanto champagne c’è ancora!... Dai, ancora un sorso per uno per un altro brindisi e poi... vi dico il resto!”
Fecero un altro brindisi in allegria, poi Angelica prese uno ad uno gli uccelli dei cinque uomini, già semi-eretti, e li immerse per qualche attimo nel proprio bicchiere per poi succhiarli delicatamente per asciugarli, aggiungendo:
“Mmm... che buono il cazzo al sapore di champagne!”
“Oh Angelica, sei fenomenale con queste trovate!” disse Mauro a nome di tutti.
Ma non era ancora contenta; lo champagne, oltre che forse alla testa, le diede un’altra idea stravagante:
“Ed ora, con quello che rimane vorrei farmi fare un... clistere di champagne in culo!”
I cinque si guardarono allibiti, a nessuno di loro era mai venuta in mente una fantasia come quella;
invece per Angelica, nella sua troiaggine, non era una novità avendolo già fatto con i suoi figli e non solo.
Così, si mise a pecorina appoggiata al tavolo con il culo alzato, indicò la bottiglia e disse:
“Allora, chi mi dà una leccatina e mi versa lo champagne nel culetto?!”
Si fece ovviamente avanti Mauro, pronto a sperimentare ogni fantasia con una tale maestra di giochi. Leccò subitamente quel buchino così invitante, che intanto era tornato come d’incanto quasi come in origine, prese la bottiglia, appoggiò l’imboccatura sull’ano facendola entrare leggermente; quindi agitò leggermente la bottiglia tenendola inclinata in modo che fuoriuscisse il liquido in pressione
Angelica sentì che lo champagne cominciava a riempire l’ampolla rettale. Era una piacevole sensazione pur se di leggero bruciore essendo alcolico, ma contemporaneamente anche di fresco riempimento.
Dopo aver svuotato il contenuto della bottiglia, corrispondente a poco meno di due bicchieri, Angelica si sentì adeguatamente piena. Poteva resistere solo pochi secondi e disse concitata:
“Mmm... sì... che gusto che dà... Mauro, adesso andiamo in bagno a scaricare... venite tutti”!
E corse verso la toilette tenendosi due dita sul pertugio per non disperdere il prezioso liquido.

Si mise nella doccia, leggermente piegata in avanti e cominciò ad espellere il fluido che aveva in sé, spruzzandone il getto sul viso di Mauro, il quale intuite le intenzioni, si era già messo dietro di lei e cercò di raccoglierne il più possibile con la bocca per continuare a sorseggiare champagne direttamente da quella fonte che gli dava in più quel delizioso aroma di... culo!
Gli altri che avevano assistito alla scena erano rimasti esterrefatti, con Alberto che aveva cercato di immortalare lo zampillo anale di champagne in qualche foto, e ciò fece tornare i loro uccelli in piena erezione. Ma non era tutto.
Mauro, da porcellino completo, disse:
“Angelica, già che siamo qui, mi faresti gustare anche il tuo champagne... di produzione propria?”
indicando la fighetta gocciolante.
Lei capì al volo, dato che avevano già fatto quel gioco, e rispose:
“Ma certo, caro!... Eccoti servito... è tutta per te!” e tenendosi la vagina aperta con le mani fece sgorgare un cospicuo getto di pissing che l’uomo ai suoi piedi ricevette sul viso e sul corpo.
“Che buono il tuo pissing... E’ davvero fresco e dissetante come champagne!”
Ma quella situazione stimolò ulteriormente Angelica, che aggiunse, porgendogli il culo:
“Mauro, ora vuoi essere tu a farmi un clistere con il tuo pissing?”
Lui rimase meravigliato, questo ancora non l’avevano mai fatto insieme e neppure lui era arrivato a una tale fantasia. Ma avendo l’uccello con la giusta erezione, pur se non ai massimi, e dovendo anche lui cambiare l’acqua al pesce, non si tirò certo indietro.
“Oh Angelica, con molto piacere!”
Così le diede una profonda leccata al buchino, rimasto bagnato e scorrevole dalle penetrazioni e dal gelato precedenti e vi infilò il cazzo senza difficoltà. Una volta entrato, non essendo una scopata, si fermò e si concentrò un attimo, fino a che iniziò la minzione con un flusso costante di urina calda.
“Oohhh... la sento... dal fresco dello champagne al caldo del tuo pissing... che goduria!”
Finita l’operazione, Mauro ritrasse delicatamente l’uccello e qualche attimo dopo Angelica ricambiò il favore restituendogli il suo pissing, scaricandoglielo addosso con un getto, come un cospicuo clistere. Mauro, eccitatissimo, le leccò ancora un po’ il culo e quindi si rialzò per lasciarle spazio.
Quindi, rivolta agli altri, Angelica disse:
“Ragazzi!... Se vi è piaciuto lo spettacolo, ora voglio anche il vostro pissing!... Tutto in bocca e sulle tette!... Forza!”
Rompendo gli induci anche gli altri quattro avventori si avvicinarono a lei nella doccia e due alla volta, prima Fla & Fra e poi Alain e Alberto, la irrorarono con il loro flusso urinario. Angelica lo ricevette senza scomporsi, ritrovandosi completamente fradicia in viso, sul seno e giù fino all’inguine e sorseggiò tutto quello che era riuscita a prendere in bocca.
Quindi, ripulì uno ad uno quei cazzi, asciugandoli per bene con la bocca e la lingua, ed infine, si concesse una doccia detergente e rinfrescante a cui fece partecipare anche i suoi compari.

Cosi, tutti belli freschi e ritemprati tornarono nella camera dei giochi, pensando di riprendere a scopare Angelica, la quale invece a sorpresa disse loro:
“Ora ragazzi... voglio i vostri culi!”
“Come i nostri culi?” domandò sorpreso Alberto.
“Sì... adoro giocare con i culi dei maschietti... spero che mi accontenterete... vedrete che vi piacerà... Forza, mettevi in cerchio sul letto alla pecorina...”
Pur se alcuni erano poco convinti, si misero tutti come chiesto dalla padrona di giochi.

Angelica si avvicinò a loro; li guardò sorridendo al pensiero di avere cinque culi maschili con cui giocare. Si mise dietro e, muovendosi in senso orario, iniziò a leccare ad ognuno il buchino con devozione, osservandone l’aspetto e carpendone il sapore; quindi li insalivò per bene e vi infilò il ditino per esplorarli notando subito come alcuni, come quello di Mauro o dei due ragazzi, fossero ben elastici e abituati a certe visite, mentre al contrario Alain pareva avere una rosellina nera in cui nessuno aveva avuto accesso e per questo intrigava ancora di più Angelica.
Così, prese dalla “cazziera” cinque dildo di dimensioni diverse e il lubrificante che versò anche sui culetti da sacrificare. E uno alla volta penetrò quei culi maschili con i dildo, dal più grosso per Mauro a scalare fino al più piccolo per Alain, vincendo la sua ritrosia.
Si fece un selfie sorridente con quegli uomini così penetrati alla pecorina, e quindi passò alla fase successiva.

Ripassò ad uno ad uno le sue prede, muovendo ad ognuno delicatamente il dildo avanti e indietro; quindi lo estrasse e lo leccò a fondo. Adorava sentire il sapore di culo, in tutte le sue sfumature.
Alcuni, come i soliti Flavio & Franco e Mauro, abituati a fare sesso anale tra loro o con trans, prima di ogni incontro si depuravano regolarmente e quindi erano adeguatamente puliti; anche Alberto dopo la precedente esperienza sullo yacht ricorreva a una qualche forma di pulizia interna, mentre Alain proprio non pensava a questo aspetto non rientrando nei giochi erotici che finora aveva praticato. Così, quando Angelica arrivò a lui, dopo avergli fatto provare il piccolo dildo, che in fin dei conti non gli dava troppo fastidio, anzi gli cominciava a piacere, lo estrasse e in effetti non ne uscì del tutto pulito. Lui si scusò, ma Angelica lo guardò un attimo e senza pensarci troppo lo prese tranquillamente in bocca, succhiandolo e ripulendolo a fondo. In quei casi, non si formalizzava affatto, anzi aveva fatto ben altro con i figli e le loro fidanzate [come narrato nei racconti “Angelica, l’ultima frontiera della perversione” rivolti a lettori consapevoli, N.d.A.].
Quindi, completò l’opera di lucidatura, leccandogli ben benino la rosellina nera, che tanto l’attirava.
“Ti è piaciuto Alain?... E’ solo un assaggio, la prossima volta faremo giochi più completi con il tuo culo... Adesso ho bisogno della tua mazza...per altri culi!” disse d’un fiato Angelica, lasciando sorpreso Alain, che in effetti aveva apprezzato quelle attenzioni anali.

“Adesso miei cari... io mi prenderò cura di uno di voi e voglio vedere gli altri incularvi a vicenda!... Su coraggio, vedrete come è piacevole... Non occorre essere necessariamente gay o bisex per apprezzare un bel cazzo in culo!”
A quelle parole perentorie, Franco e Flavio furono lieti di obbedire; Flavio sbocchinò brevemente il cugino e quindi si mise in posizione per ricevere il suo cazzo, come era abituato a fare, dicendo:
“Franco, facciamo vedere come facciamo sesso anale tra noi?” disse il ragazzo al cugino.
“Certo, Fla... preparati!” rispose l’altro.
Così poco si ritrovò con Franco che lo inculava prepotentemente alla pecorina.
Intanto, Angelica preparava un’altra scena. Disse al suo primo cliente:
“Mauro, tu che sei aperto a tutte le esperienze, vorresti provare a prendere il cazzone di Alain?”
Lui forse se l’aspettava o temeva che la perfida Angelica gli proponesse quel gioco indecente, e rispose con tono incerto:
“Come?... Il cazzone di Alain?... Oh, certo è un gran bell’uccello... Ma non credo di riuscire a prenderlo... non sono al tuo livello...”
“Suvvia... Hai già preso il cazzo di Lorena che non è certo da poco e insieme anche la mia mano... quindi sei già ben allenato... Prova... Vedrai che ci riesci!” aggiunse con tono suadente Angelica.

Alla fine, Mauro si convinse e si stese, con un cuscino sotto il bacino, alzando le gambe.
Angelica lo lubrificò e incitò l’uomo di colore:
“Alain... tocca a te... Vedrai ti piacerà... Mauro è sempre ben pulito ed ha un culo aperto ed elastico quasi quanto il mio... Non troverai differenze con una donna... un culo è un culo, maschile o femminile che sia!”
“Beh, se proprio volete... posso provare... anche se come sai non sono abituato a farlo con gli uomini...”
Angelica guidò le operazioni, afferrò il glande e lo posizionò sullo sfintere di Mauro, pressando leggermente e aggiungendo:
“Ora spingi!... Vedrai che entra!!”
Alain eseguì e millimetro dopo millimetro il suo attrezzo fuori misura superò la strettoia iniziale e conquistò spazio all’interno del retto di Mauro, che pareva non soffrire troppo per quella penetrazione. Quando era in buona parte in posizione, Alain cominciò a spingere avanti e indietro, provocando un’intensa stimolazione a Mauro che iniziò a mugolare:
“Mmm... oh, che cazzo... come lo sento...è enorme... ma mi sto abituando... riesco a reggere... dai continua!”
Angelica osservava soddisfatta la scena, scattando lei stessa delle foto con lo smarphone, e prendendogli il cazzo duro per sollazzarlo un po’, disse:
“Lo diceva Lorena che tu sei un tipo da cazzo in culo...”

Così, mentre quattro maschietti erano già occupati tra loro, rimaneva Alberto che si guardava intorno un po’ smarrito, in attesa di sapere che trattamento dovesse subire. Glielo annunciò Angelica:
“Alberto, a te ci penso io...” gli disse prendendo dalla “cazziera” uno strap-on di medie dimensioni.
“Cosa intendi fare con quello?” chiese lui un po’ spaventato.
“Indovina!... Voglio il tuo culo e te lo farò assaggiare...”
“Oh no... non sono abituato...” cercò di obiettare lui.
“Poche storie!... Ho visto come alla fine lo hai preso in culo da Queller sullo yacht [nei cap. 10-11 della presente serie, N.d.A.]... e ora sarà la tua mogliettina di quella sera a possederti!... Su, mettiti a pecora!” il tono di Angelica non ammetteva opposizioni.
Alla fine si convinse, vedendo anche cosa stavano facendo gli altri e poco dopo sentì il fallo di Angelica farsi largo nel suo culo, fino ad averlo tutto dentro.
“Ecco Alberto!... E’ tutto dentro!... Lo hai preso in un colpo solo, che bravo!... Adesso ti fotto come si deve!”
Angelica cominciò a muoversi da par suo, con parecchia forza e mettendosi anche in groppa a lui.
Sentiva che le pareti anali si aprivano al suo passaggio e piano piano diventavano meno strette e più elastiche. Lui sospirava, ma non pareva avvertire fastidio.
“Ti piace, eh?” chiese lei.
“Ehm... devo dire che mi sto abituando... e farsi cavalcare da te è molto più eccitante che da Queller... Sì, dai continua Angelica... Oramai voglio sentirti fino in fondo...”
Quelle parole diedero ancora più carica ad Angelica, che prese ad affondare i colpi ancora più forte, mentre lui si segava il cazzo duro.

Così, la gang-bang era diventata un’orgia bisex, in cui i maschietti stavano piacevolmente inculandosi a vicenda sotto la direzione di Angelica.
Dopo qualche decina di minuti e di cambi di posizione, per qualcuno era giunto il momento di arrivare al godimento.
Cominciò Franco che sborrò in culo al cugino, il quale chiese cortesemente ad Angelica, che si era sfilata da Alberto:
“Angelica, mi leccheresti il culo sborrato...mi ecciterebbe molto!” chiese Flavio.
“Ma certo Flavio!... Adoro leccare i culi sborrati... poi se vuoi ti scopo anch’io con lo strap-on fino a farti venire!”
Eseguì prontamente e con la bocca piena di sperma ne passò un po’ a lui, quindi prese a sodomizzarlo con il fallo artificiale, mentre lui si menava il cazzo in modo forsennato. Sentiva che il culetto del ragazzo era ormai ben aperto e quindi non risparmiò i colpi. A quel ritmo, Flavio raggiunse preso l’apice e disse concitato: “Sto per venire!”
Angelica estrasse velocemente lo strap-on dal culo e si chinò per prendere il cazzo in bocca, dandogli l’ultimo tocco, fino a farlo venire in una intesa sborrata che raccolse tutta in bocca.
Era così buono quello sperma giovanile che stavolta lo ingoiò tutto con soddisfazione, poi con la lingua ancora così impregnata la infilò in bocca prima allo stesso Flavio poi a Franco.

Intanto, anche Alain stava giungendo a compimento con Mauro, dopo averci preso gusto a incularlo in tutte le posizioni.
“Mauro, sto per venire... vuoi che vengo dentro?”
“Oh Alain... Ho fatto 30, facciamo 31... Così sarà contenta anche Angelica...”
Dopo pochi attimi Alain riversò ancora una abbondante quantità di sperma nel culo, ormai sfondato, di Mauro, e disse compiaciuto:
“Uaooo... che goduta... quasi come con Angelica... Complimenti Mauro, non credevo riuscissi a reggere... Così, quando Angelica non c’è, posso avere delle alternative adatte alla mia misura...”
Subito accorse Angelica che prima disse sorridendo ad Alain, quasi come provocazione:
“Alain, con il tuo fisico prestante e il tuo membro impressionante potresti benissimo fare il gigolò...
e soddisfare tante donne frigide o culetti maschili vogliosi... Pensaci, se vuoi posso darti qualche indicazione utile!”
Lui la guardò un attimo stupito, in effetti così a caldo era un’ipotesi stuzzicante e le disse:
“Mah... Chissà... Se tu mi aiuti, potrei anche farci un pensierino...”
Angelica sorniona gli sussurrò: “Fai pure un pensierino...Io per te sono sempre disponibile... Vedrai che avresti successo...”
Contemporaneamente gli ripulì con la bocca l’enorme membro nero appena estratto e quindi non perse occasione di leccare tutta la sborra che stava uscendo dallo sfintere oscenamente dilatato
di Mauro, il quale le disse riconoscente:
“Dopo essere stato tanto posseduto, sentire la tua lingua lì è un sollievo e un piacevole balsamo...
Me ne passi un po’ di sborra?... Vorrei assaggiarla anch’io!”
Angelica fu ben lieta di quella richiesta e gli colò in bocca quanto aveva nella sua, dicendo:
“Eccoti accontentato!... Già che ci sono, vuoi sborrare anche tu?... Dato che sei così aperto... facciamo vedere agli altri come ti infilo la manina?”
Gli occhi di Mauro si accesero di libidine e rispose:
“Oh sì... sarebbe un degno completamento!”
“Bene, procediamo... ma voglio anch’io la mia dose di cazzo in culo!” disse compiaciuta Angelica, guardandosi in torno per vedere chi non era ancora venuto, perché aveva perso il conto.
Vide che era rimasto Alberto a cui disse:
“Forza Alberto... ora tocca a te incularmi mentre io fisto a Mauro!” e aggiunse: “Franco, fai tu delle foto?... Sarà una bella scena!”
Alberto fu ben contento di occuparsi del culo di Angelica, che lo attraeva così tanto, così come Franco si preparò volentieri per le foto.

Così, mentre Angelica eseguiva il fisting completo su Mauro, si ritrovò a sua volta sodomizzata dal cazzo duro di Alberto, che voleva farle ripagare quanto aveva subito con lo strap-on.
In pochi attimi, Angelica inserì completamente la mano nel culo martoriato di Mauro, il quale pareva tranquillo e rilassato dopo quella dose massiccia di penetrazioni anali.
Gli altri guardarono la scena a bocca aperta, stupiti della facilità con cui Angelica era entrata in lui
fino a metà avambraccio e capendo come i due fossero affiatati anche in quei giochi estremi.
Mentre Alberto era in piena azione nell’inculare a più non posso Angelica, prendendola per i fianchi, lei continuava a possedere Mauro, muovendo con forza la mano a pugno dentro di lui, e con l’altra gli aveva preso il cazzo per spompinarlo con decisione.
Dopo qualche minuto di quel trattamento, Mauro arrivò all’orgasmo con un’intensa sborrata in bocca ad Angelica, che era pronta per riceverla tutta ed ingoiarla.
Poco dopo fu la volta di Alberto venire con un rantolo in culo ad Angelica, con una eiaculazione piuttosto abbondante per essere il secondo shot della serata.
Al che, Angelica con ancora la bocca colma della sperma di Mauro, sentendosi il culo ripieno di liquido, disse:
“Mmm... ho il culo pieno di sborra... a chi posso scaricarla?!”
A sorpresa, si fece sotto Franco, che non voleva perdere quell’ultima occasione di leccare il meraviglioso culo di Angelica, e poco male se con sborra altrui, che poi in parte passò al suo compagno di merende Flavio.

Alla fine di quel lungo giro di giostra con anal-games bisex, tutti avevano goduto intensamente e piacevolmente, scoprendo, per chi non era abituato, nuove frontiere del piacere.
Una volta fermatisi, cominciò a calare l’adrenalina e, chi può chi meno, si scoprirono tutti senza forze, anche perché erano oramai tre ore che stavano facendo sesso selvaggio.
Qualcuno rimase accasciato sul letto, qualcun altro raggiunse il soggiorno per recuperare qualche residuo da mangiare, per poi recarsi in bagno per i lavaggi finali.
Angelica riprese da Franco lo smartphone dopo che aveva scattato le ultime foto; riguardò velocemente la galleria delle immagini scattate, sorridendo soddisfatta. Così, inviò un messaggio ai figli, che erano in trepidante attesa di notizie:
“Ciao ragazzi!... E’ stata una bellissima serata!... Ho goduto tantissime volte!... Vi invio qualche fotina... La prossima volta la farò con voi!... Vi amo, un bacio per la buonanotte!”
Poco dopo, i figli le risposero: “Mamma!...Ma quanti ne hai presi!?... Dalle foto vediamo che sei stata riempita a dovere!... Siamo contenti per te e non vediamo l’ora di essere lì con te!... Baci!”

Mentre i partecipanti si stavano così rivestendo, Angelica fece un ultimo intervento, a mo’ di commiato:
“Ragazzi!... Stasera con voi è stata una serata eccezionale... forse difficilmente ripetibile così... Vi ringrazio tanto per averla resa possibile e aver condiviso questi momenti con me... Mi avete fatto godere tantissimo!... Io sarò sempre disponibile per voi, singolarmente o in gruppo e anche per nuovi giochi e fantasie che vi venissero in mente... Vi invierò alcune delle tante immagini che avete scattato oggi, come ricordo della serata... Grazie ancora a tutti... Vi adoro!”
e li abbracciò uno ad uno, baciandoli a fondo. Poi aggiunse:
“Ah, vista l’ora... se qualcuno volesse rimanere a dormire qui con me... Prego, non fate complimenti... Già rimarrà Alberto che viene da lontano...Se altri si vogliono aggiungere... ci faremo compagnia.... E anche se siamo tutti un po’ provati, chissà che prima di domani mattina non succeda qualche altra cosa....”
I due ragazzi, vivendo in famiglia, si scusarono ma dovevano rientrare a casa, così come Alain che l’indomani doveva andare al lavoro presto. Rimaneva Mauro, che da single non aveva problemi, e disse:
“Davvero posso rimanere qui con te e Alberto?” chiese quasi incredulo.
“Ma certo Mauro... accomodati pure... mi farebbe piacere... poi tu che sei il mio primo ammiratore hai sempre un posto prenotato...” rispose spontaneamente Angelica.

Mentre gli altri tre, dopo i saluti finali, stavano per uscire, Alain chiese:
“Angelica, quanto lasciamo per stasera?... Non c’è la solita busta sul tavolo...”
Lei parve quasi cadere dalle nuvole, al “quantum” non aveva proprio più pensato, a conferma che, nonostante quella fosse oramai la sua attività professionale, quella serata l’aveva fatta principalmente per il proprio piacere e non certo per guadagnare, anzi era quasi tentata di offrirla gratuitamente tanto aveva goduto; ma poi in un attimo rifletté che sarebbe stato controproducente per il prosieguo della sua professione se altri avventori pensassero che tutto fosse dovuto senza corrispettivo.
Così disse:
“Oh... sì... la quota... Me n’ero quasi scordata... Avevo detto 150 a forfait... Mettete pure sul tavolo...”
Ma intervenne Mauro, ergendosi quasi a suo pigmalione:
“Ragazzi, stasera è stata una serata incomparabile, fuori dall’ordinario... Nella mia esperienza non mi era mai capitata... Abbiamo goduto tanto e anche fatto nuove esperienze... Tutto questo grazie a questa magnifica donna, altrettanto eccezionale che ci ha dato tutta sé stessa: Angelica!... Che noi tutti adoriamo... Allora, io che sono il più grande di età tra voi, vorrei dire che la quota che ci ha chiesto è assolutamente minimale per quello che abbiamo fatto e per quello che lei ci ha offerto... Non dimentichiamo che questo è il suo lavoro...Quindi, io propongo di integrare quella quota con un’offerta libera, adeguata a quanto lei ci ha dato, cioè tutta sé stessa, oltre alla perfetta ospitalità...”
“Si, Mauro... hai ragione...anch’io mi sento di fare un regalino maggiore...” disse Alberto, a cui si aggiunse Alain: “Certo, concordo...” e mise sul tavolo una quota aggiuntiva di due terzi.
I due ragazzi si trovarono quasi in imbarazzo, dissero sottovoce ad Angelica: “Ecco... siamo d’accordo anche noi... ma avevamo previsto quella quota e in tasca abbiamo in più solo 50 € per uno... possiamo integrarla la prossima volta?”
Angelica che si trovava quasi a disagio per le parole di Mauro, quasi si fossero messi d’accordo:
“Cari ragazzi...non vi preoccupate... va più che bene così... quanto avete dato viene comunque dal vostro buon cuore... grazie!” poi rivolgendosi a tutti aggiunse:
“A voi tutti un grandissimo ringraziamento di cuore... Vi voglio bene!”
Quindi, i due ragazzi e Alain la salutarono calorosamente e uscirono, dandosi appuntamento a un prossimo incontro.

In quel momento, rimasta con Alberto e Mauro, Angelica si ricordò di una cosa e disse loro:
“Ah, scusate... mi sono ricordata solo ora che da adesso è possibile pagare anche con bancomat e carta di credito... Ho avuto un Pos dalla mia nuova banca... rimane tutto in forma anonima e riservata... nella transazione apparirà solo il nome della banca...”
Alberto e Mauro la guardarono sorpresi, e il primo disse:
“Caspita Angelica, sei all’avanguardia anche per questo!... Provo volentieri a usare la carta!”
Si aggiunse Mauro: “Sì certo, anch’io... è più comodo...”
Così fecero l’operazione con il Pos e al momento di inserire l’importo Angelica lasciò digitare la cifra ai due uomini, che parlottavano tra loro, ma vedendo quello che avevano inserito disse:
“Mi sa che avete sbagliato la prima cifra...Avete messo 4 anziché 1...” disse lei correttamente.
“No, va bene così... tranquilla...” precisò Alberto.
“Ma è il triplo!... No, non lo posso permettere... E’ troppo oltre quanto vi avevo detto...” aggiunse.
“Suvvia Angelica... Ti prego di accettarli... Sono più che meritati... Una serata così con te non ha prezzo...Per tutto il resto c’è la carta di credito...” disse Alberto.
“Sì Angelica... Vale lo stesso per me... Io ci tengo a te come persona più di qualunque cifra...Tra l’altro ci ospiti anche per la notte e ti siamo riconoscenti...”
“Ohh... Sono confusa... Mi fate arrossire... Ma non per quello che abbiamo fatto... Ma per la vostra sensibilità e generosità... Vi ringrazio tantissimo... Siete splendidi!... Vorrà dire che, dopo aver dormito insieme stanotte, al risveglio sarò tutta per voi e mi soddisferete ancora con una doppia dose di cazzo!”
“Oh. Angelica!... Sei davvero incontenibile!”


13 - CONTINUA

PROSSIMI EPISODI (a conclusione della serie):
UNA VISITA A SORPRESA
IL CERCHIO SI CHIUDE, ORGIA IN FAMIGLIA


Nota: pur se i vari episodi della presente serie riguardano contenuti rientranti in generi diversi, sono inseriti tutti nella sezione “Lui & Lei” avendo una continuity seriale e per una più agevole sequenza di lettura.

Il racconto è di fantasia; ogni riferimento a persone o fatti reali è puramente casuale.

P.S. Sono graditi commenti, osservazioni e suggerimenti, anche tramite messaggio privato sul profilo. Grazie per l’attenzione.


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Commenti per Angelica, il ritorno: vocazione Escort – Capitolo 13: La gang-bang - Parte II:

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