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Angelica, l’ultima frontiera della perversione – Parte I


di Membro VIP di Annunci69.it Aquarius
28.12.2020    |    9.752    |    6 9.8
"Ci divertiremo noi tre insieme..."
AVVERTENZA: Questa storia di fantasia, divisa in tre parti, è a tema-scat. E’ rivolta a lettori consapevoli che non si sentano urtati nella propria sensibilità in merito a tale argomento. Essendo racconti “sperimentali”, in cui tale soggetto viene esplorato in modo fantasioso e giocoso, sono inseriti nella sezione-BDSM come “spin-off” della serie regolare di Angelica e i suoi figli (finora 21 capitoli pubblicati nella sezione-incesto).

Personaggi della serie:

Angelica, protagonista della serie, bionda milf di 50 anni, ed i suoi figli Leonardo (30 anni) e Michele (27), con i quali ha una relazione incestuosa e vi fa sesso liberamente, senza tabù.

Elena (26 anni), ragazza di Leonardo e Lorena (28 anni), fidanzata-trans di Michele, che sono apparse in alcuni capitoli precedenti (8-10-11-12) e co-protagoniste durante la vacanza a Parigi (cap. 13-21).

Buona lettura.

* * *

Dopo la vacanza a Parigi (narrata nei capitoli 13-21 della serie regolare pubblicata nella sezione-incesto), Angelica aveva ripreso le abitudini di vita quotidiane, tra cui non si faceva certo mancare il sesso con i figli Leonardo e Michele, coinvolgendo spesso anche le loro rispettive fidanzate Elena e la trans Lorena, come era avvenuto durante quel viaggio molto di piacere.
Ma, dopo aver oramai sperimentato pressoché tutte le fantasie sessuali e giochi erotici che finora le erano venuti in mente, sotto sotto aveva ancora una perversione latente che ora stava riaffiorando nel pensiero.

Durante il soggiorno a Parigi, una mattina dopo essersi fatta sodomizzare dal figlio Leonardo si ritrovò a succhiare il suo cazzo imbrattato dalle tracce dell’ambiente in cui era stato, gustandone il sapore particolare che le piacque assai (come raccontato nel cap. 17 della serie di Angelica “Una vacanza a Parigi: un risveglio con gusto particolare”, N.d.A.). Elena, fidanzata del figlio e partecipante a quel gioco a tre, dopo averla istigata a tale assaggio, le propose en passant di fare giochi-scat veri e propri, che lei aveva sperimentato con una sua amica dell’università.
Da quel momento ad Angelica quel tarlo le era rimasto in testa e ci pensava spesso, di giorno e soprattutto di notte, quando la sua mente era un turbinio di fantasie e sogni erotici.

Se fino a prima che la sua sessualità esuberante e senza tabù, precedentemente repressa, non esplodesse con l’avvio del rapporto incestuoso con i figli, di fronte a giochi così estremi ne sarebbe stata inorridita; invece ora sentendosi completamente porca e troia ed aperta a tutto, ne era invece inconsciamente sempre più attratta e desiderosa di fare anche quel tipo di esperienza.
Inoltre, con l’arrivo della stagione estiva, Angelica era sempre in calore e presa da una crescente voglia di trasgredire e sperimentare nuove bizzarie erotiche, oltre che – ça va sans dire – restare sempre nuda in casa e vestirsi il meno possibile quando usciva e sul lavoro, suscitando l’ammirazione dei maschietti e l’invidia delle colleghe.

Così, cominciò a documentarsi sull’argomento, leggendo articoli e racconti che trovò in rete e guardando video in materia.
Se inizialmente voleva essere solo una visione a titolo informativo, poco dopo Angelica ne fu sempre più coinvolta. In particolare era particolarmente attratta da una serie di video di una famiglia, probabilmente tedesca o svizzera, in cui due sorelle praticavano le perversioni più estreme tra loro e anche con padre e madre, con penetrazioni e defecazioni reciproche, spalmandosele addosso e ingoiandone buona parte.
Pur essendo situazioni “very hard”, parevano vissute dai membri di quella famiglia quasi con naturalezza e da cui comunque traspariva un intenso legame affettivo, come – pensò Angelica – tra me e i miei figli.
Nel vedere quelle immagini, Angelica sentiva la passerina inumidirsi sempre più ed iniziò a masturbarsi, sditalinandosi dapprima lentamente poi sempre più intensamente, stringendosi il clitoride, cinto dal suo piercing, fino ad arrivare all’orgasmo con una discreta squirtata.

Poi Angelica trovò altri video in cui protagonista era una giovane donna italiana del nord-est, sui 35 anni, con un corpo snello ed un viso carino contornato da capelli corti rosso-tiziano, che chiameremo Kora. Lei ne combinava davvero di tutti i colori (soprattutto marrone...) con uomini e donne, facendosi ricoprire di cacca, sborra e pissing ed ingerendone in quantità, come una vera “cessa” come si autodefiniva.
Angelica la studiò con una certa attenzione e fu molto presa dalle sue imprese. Dato che in alcuni di questi video, c’era l’indirizzo e-mail di Kora, Angelica, dopo averci pensato un po’, decise di scriverle. Si presentò come una donna porca e madre incestuosa, aperta a tutte le esperienze che voleva avvicinarsi al mondo-scat e provare anche questo tipo di esperienze, facendole i complimenti per le sue imprese e inviandole anche alcune foto e il proprio numero di telefono.
Il giorno dopo, le arrivò subito la risposta di Kora con il numero di cellulare, invitandola a chiamata a metà pomeriggio, per parlare meglio a voce.
Così verso le 17.00 Angelica si mise comodamente nuda sul divano e la chiamò:
“Ciao Kora, sono Angelica. Piacere di sentirti e grazie per avermi risposto subito”
“Ciao Angelica, piacere mio. Sono contenta che mi hai scritto e che vuoi parlare con me per iniziare ad entrare nell’affascinante mondo-scat...”
“Sì, in effetti è così, vorrei dei consigli e il parere di un’esperta come te per approcciarmi a queste pratiche, da realizzare poi con i miei figli e le loro fidanzate...”
“Angelica, complimenti a te per essere una donna molto disinibita e di mentalità aperta che vive il sesso così liberamente. Allora, per entrare in argomento iniziamo col dire che......”
Kora cominciò così a spiegare alcuni aspetti generali e poi consigli pratici su come procedere; Angelica ascoltò con attenzione rimanendo sempre più attratta da lei e da quelle fantasie che voleva realizzare.
La telefonata si prolungò per oltre un’ora, durante la quale Angelica e Kora trovarono subito una sintonia ed entrando sempre più in confidenza reciproca.
Angelica, mentre parlava con lei, aveva il suo abituale plug anale in posizione e si stava sditalinando lentamente; glielo disse:
“Sai Kora, mentre parlo con te sono nuda e mi sto masturbando con il mio fedele plug in culo... Questi discorsi e i racconti delle tue esperienze mi hanno eccitata... Sto anche guardando un tuo video...”
“Oh Angelica, mi fa molto piacere che ti ecciti nel vedermi e nel sentirmi... Spero che ci sarà occasione di conoscerci di persona e di fare dei bei giochi insieme e gustare i tuoi sapori... Intanto, quando ti toglierai il plug, dagli una leccata da parte mia...”
“Certo, anch’io vorrei tanto conoscerti... Intanto, comincio a mettere in pratica i tuoi consigli ed a vivere queste nuove esperienze... Ti terrò aggiornata...”
“Sì, fammi sapere come vanno le cose... e se hai bisogno di altro, chiamami pure!... Intanto ti saluto e ti invio un caloroso bacio!”
“Ti ringrazio molto per la tua disponibilità e ti saluto anch’io, ricambiando il bacio. A presto, ciao Kora!”
“Ciao Angelica, a presto!”.

Dopo quella lunga telefonata, Angelica aveva le idee più chiare ed aveva oramai deciso di varcare quell’ultima frontiera della perversione.
Come consigliato da Kora, iniziò con esperimenti su sé stessa, dato anche che i suoi figli erano fuori per lavoro per due settimane.

Finora, prima di fare sesso anale, da sola o con i figli, Angelica si preparava accuratamente per essere sempre pulita e depurata internamente ed anzi aveva insegnato ai suoi figli come farsi un clistere per essere altrettanto depurati per quando volessero farsi sodomizzare, anche tra loro, o possedere da lei.
Ma ora, voleva provare l’ebbrezza di rimanere ripiena dei frutti del processo naturale dell’organismo ed iniziare a gustarli.
Così, quella sera stessa iniziò gli esperimenti: prese i suoi dildo giganti e si penetrò in entrambi gli orifizi, dedicandosi in particolare a cavalcare quello ficcato in culo fino per tutta la lunghezza, fino in fondo. Quindi, accese la vibrazione al massimo del dildo in figa ed prese a sfregarsi freneticamente il clitoride. Fino a che, dopo qualche minuto, giunse a godere intensamente con una abbondante squirtata che inondò il letto.
Rimase in uno stato di torpore per qualche minuto, poi estrasse prima il dildo anteriore e poi quello posteriore. Il quale, come era prevedibile e come forse lei nel subconscio sperava, era inevitabilmente un po’ sporco di liquidi anali con grumi di cacca rimasti attaccati.
Angelica sorrise tra sé e sé, ammirò quel grosso fallo che l’aveva posseduta, ne annusò l’odore anzi l’aroma delle sue intimità, e quindi iniziò a leccarlo delicatamente come fosse un cazzo vero. Quel gusto particolare oramai l’attraeva irresistibilmente, e adesso doveva completare l’opera.
Si avvicinò con la lingua nei punti dove era depositato più materiale e cominciò a raccoglierne dei pezzetti sempre più consistenti. Ora finalmente aveva la sua cacca in bocca, e cominciò a passarsela da una parte all’altra, succhiandola senza schiacciarla. Il sapore amaro ed un po’ acre si sparse nel palato e sulla lingua. Come le aveva detto Kora, doveva resistere all’impulso di sputare il tutto. Così piano piano cominciò a ingoiare quel bocconcino, fino a che deglutì tutto.
Quindi si ripassò la lingua sul palato, a cercare ancora quel sapore che le era proprio piaciuto.
Riprese il dildo e lo ripassò tutto con la lingua, cercando ancora quel che rimaneva, fino a ripulirlo per bene.
Prima di andare a dormire, si lavò i denti e fece uno sciacquo con il colluttorio, ma non si lavò il culetto perché voleva conservarlo il più pieno possibile per la mattina dopo, ed anzi vi infilò, come sua abitudine, il suo plug, con il quale si addormentò soddisfatta.

Il mattino seguente, dopo una bella dormita, Angelica si risvegliò fresca e riposata, già pensando a come portare avanti le sue sperimentazioni.
Cominciò con il togliersi il plug, che aveva tracce di quella sostanza da cui ora era così attratta.
Lo osservò un attimo e poi, pensando a Kora, iniziò a leccarlo come le aveva lei.
Quindi, fece colazione che di solito le favoriva le funzioni fisiologiche. Andò in bagno, ma, prima di procedere, si mise un dito in culo per verificare la situazione. Con sua soddisfazione, sentì che il suo retto era piuttosto pieno; ritrasse il dito che aveva raccolto un po’ di cacca. Lo annusò, iniziò a leccarlo e poi se lo mise in bocca, come fosse un bon-bon al cioccolato. Oramai si stava abituando a quel sapore amaro e intenso e, presa dall’eccitazione, voleva andare oltre.
Poi si sedette sul water, ma anziché espletare normalmente i bisogni mattutini, si mise una mano sotto l’ano già dilatato, spinse leggermente e, con uno “splat” inequivocabile, si ritrovò la mano piena di una abbondante quantità di cacca.
Angelica era così a tu per tu con quel prodotto del suo corpo, finora disprezzato e disgustoso, ma che ora vedeva anche come attrattiva erotica che le procurava eccitazione ed un piacere feticista mai provato.
Allora, dopo averla leccata in superficie, iniziò a cospargersi il corpo di quella specie particolare di cioccolata calda di produzione propria, spalmandosela sulle tette, sulle ascelle ed in parte anche in viso. Sentiva un fremito crescente salirle dalla vulva già colante di piacere, a cui non poté resistere. E così allungò la stessa mano, ancora pregna di cacca ed iniziò a passarsela sulle labbra vaginali e sul clitoride, che cominciò a sfregarsi freneticamente. Era talmente eccitata che poco dopo ebbe un orgasmo, con abbondante fuoriuscita di effluvi vaginali.
Poi, dopo un attimo per riprendersi, per completare l’opera non resistette alla tentazione di leccarsi le dita una ad una per ripulirle il più possibile e gustare ancora quel sapore che ora bramava.
Si alzò, ancora un po’ tremante dal piacere osceno che aveva provato, e si mise davanti allo specchio: era completamente smerdata! Ma vedersi così, dopo essersi chiesta per un attimo se era davvero lei allo specchio e se stesse realmente facendo quelle cose, la eccitò ancor di più e decise di non lavarsi subito; voleva abituarsi il più possibile a sentirsi così cosparsa e meravigliosamente sporca.
Pensò anche di farsi dei selfie che inviò subito a Kora, scrivendole: “Sono una brava allieva?”
Poco dopo le arrivò la risposta: “Complimenti Angelica! Sei già al mio livello! Vorrei leccarti tutta!”
Finì di espletare le sue funzioni, ma al termine, anziché usare la carta igienica, si ripulì con le dita che poi leccò come se fosse un budino cremoso.

Dopo aver continuato nei giorni successivi con qualche altro esperimento analogo, Angelica aveva oramai bruciato le tappe e si sentiva già pronta per fare giochi simili con i figli e le loro fidanzate.
Doveva trovare il modo di come proporre la cosa a loro; inoltre aveva solo un dubbio dal punto di vista sanitario, ma sapeva già come verificarlo.
Le cose poi si svilupparono da sole, senza bisogno di forzature.

Qualche giorno dopo, Angelica e la fidanzata del figlio maggiore, Elena, si ritrovarono al mare per gustarsi l’inizio della stagione balneare in quel periodo di giugno, ancora non affollato e con cielo terso e temperature gradevoli.
Le due stavano prendendo il sole, naturalmente in topless, rimembrando i bei momenti della recente vacanza a Parigi, guardando le foto che avevano fatto con i loro smartphone, non solo a musei e monumenti ma anche durante i loro momenti intimi e amplessi singoli e collettivi.
“Certo che a Parigi ci siamo proprio divertite, sia per le belle cose che abbiamo visto sia per aver fatto tanto sesso tutti insieme!” disse Angelica.
“Oh sì Angie, è stato magnifico. Anche per situazioni nuove e particolari, come con le amiche-trans di Lorena, Miriana e Jessica, e non solo...” (come narrato nella serie di Angelica: “Una vacanza a Parigi” cap. 13-21, pubblicati nella sezione-incesto).
Poi Angelica si girò e disse sorniona:
“Elena cara, mi spalmeresti la crema sulla schiena?”
“Ma certo Angie, con piacere!”
La ragazza così si mise all’opera, facendole un vero e proprio massaggio, sempre più profondo e sempre più sensuale, allungandole le mani fino a palparle i seni.
“Mmm...è stupendo... Sei bravissima, dai continua... Se vuoi, arriva pure anche più sotto...”
Elena non se lo fece dire due volte. Era molto attratta da Angelica e le due avevano più volte fatto sesso tra loro. Proseguì il massaggio anche sulle chiappe marmoree ed allungò le dita fin sotto il micro-perizoma per arrivare a sfiorare la vagina già umida e il buchino posteriore, a malapena coperto dalla sottile striscia di tessuto del costume. Dato che, a giudicare dai sospiri, Angelica gradiva e che in giro non c’erano altre persone vicine, Elena prolungò l’azione fino ad infilare il ditino nel culetto di Angelica. La quale, con un mugolio, disse:
“Oh cara, cosa vuoi fare con quel ditino?... E’ delizioso, mi sto già eccitando...”
“Angie, io adoro il tuo culetto, è uno scrigno che racchiude sapori deliziosi..., e come sai, io farei qualunque gioco con te...” Poi si chinò, verso di lei, e le sussurrò all’orecchio:
“Anche giochi-scat, come ti avevo proposto a Parigi dopo quel risveglio particolare tra me, te e Leo...” (vedi Cap. 17, citato).
Era proprio quello che Angelica voleva sentirsi dire e l’occasione che aspettava. Così, disse:
“Elena, dopo quell’episodio ho pensato molto a quella tua proposta. Ho approfondito l’argomento, ho parlato con un’esperta del settore ed ho fatto degli esperimenti. Ora ne sono sempre più attratta e sono pronta per fare questa esperienza con te!”
Elena rimase quasi sorpresa; non si aspettava che Angelica da titubante diventasse subito così ansiosa di mettere in pratica quelle fantasie.
“Oh, molto bene... sono contenta che sei d’accordo... sono già eccitata all’idea...” e la baciò, ricambiata.
“Ho solo un dubbio, e prima vorrei un parere dal punto di vista sanitario su questi giochi. E allora, prima di fare, direi di chiedere un parere a Lorena, lei è biologa e lavora in un laboratorio di analisi.
Quindi, chi meglio di lei? Stasera deve passare da me a prendere delle cose e glielo chiedo. Poi ci organizziamo... Già che ci siamo, mi racconti che esperienze di questo tipo hai già avuto?
“Certo, te lo racconto volentieri. Qualche anno fa, durante l’università e prima che conoscessi tuo figlio, la mia compagna di stanza era una ragazza lesbica con indole dominante, quasi una mistress. Abbiamo avuto una certa attrazione reciproca e lei mi ha iniziato a molti giochi tra donne, che poi ho ritrovato con te, Angie cara. Tra cui anche giochi-scat, prima soft poi sempre più hard. Quindi, sono pronta e ansiosa di rivivere quelle esperienze con te, Angelica.”
“Elena, allora sei già una maestra in materia. .. Mmm... mi sto già bagnando all’idea... Adesso andiamo a fare il bagno, altrimenti mi viene voglia di farmi scopare da te qui!”
Così le due, tette al vento, corsero verso il mare, per un bagno temprante e rilassante.

Nel pomeriggio, come previsto Lorena passò a casa di Angelica. Tra un discorso e l’altro, Angelica le disse:
“Lorena cara, dovrei chiederti una cosa... Ecco, Elena mi ha proposto di fare giochi erotici-scat... Penso che tu sappia di cosa si tratta... E allora vorrei chiederti un parere professionale in materia, diciamo dal punto di vista sanitario...”
Lorena non si scompose più di tanto. Conoscendo Angelica e le sue fantasie sessuali sempre più spinte, già si immaginava che prima o poi arrivasse anche a varcare quella soglia.
“Certo che so di cosa si tratta... Avendo sempre fatto sesso anale con donne, uomini e sorelline-trans alle volte è capitato che uscisse qualcosa... ma non mi dà alcun fastidio, anzi... Poi, lavorando in un laboratorio di analisi succede tutti i giorni di avere a che fare con quel materiale da analizzare.
Comunque, le feci sono il materiale di scarto che l’organismo espelle al termine del processo di digestione. Sono composte da acqua, residui alimentari non digeribili, fibre ed altre sostanze, in particolare batteri. Nella maggior parte innocui, ma potrebbe esserci dell’altro...”
Lorena continuò la spiegazione scientifica che Angelica ascoltò con attenzione, poi concluse:
“In ogni modo, per essere tranquille possiamo fare una normale analisi delle feci... così poi potete dare il via ai giochi in sicurezza. Quando esco ti do dei contenitori appositi che ho in macchina.”
“Oh grazie Lorena, sei molto cara e disponibile...”
“Per te Angelica farei qualunque cosa... ma poi vorrei partecipare anch’io a questa sessione di giochi così particolari...Tra l’altro io le analisi le faccio ogni mese, come personale sanitario...”
“Ma certo Lory!... Sono proprio contenta che anche tu sia così aperta a nuove fantasie... Ci divertiremo noi tre insieme... Ti chiedo di non dire nulla a Michele... poi ci penserò io a modo mio...”
Le due si baciarono in modo approfondito. Angelica stava andando a cercare con la mano il cazzo di Lorena, già duro, ma lei la fermò:
“Angie cara, io resterei molto volentieri qui con te, ma devo scappare, ho una riunione al laboratorio. Vieni con me, ti do i contenitori così domani mi fai avere i campioni tuoi e di Elena.”
Quindi Angelica ritirò i contenitori, anche qualcuno in più per future necessità, ed avvisò Elena di questo esame da fare per precauzione, nonché del coinvolgimento di Lorena ai giochi.
La ragazza ne fu assai contenta, con Lorena andava molto d’accordo e adorava il suo cazzo.

Così, la mattina dopo, verso le 8.00 Elena passò da Angelica ed insieme estrassero i campioni necessari, aiutandosi reciprocamente. Poi Angelica li portò in laboratorio da Lorena, che in veste professionale era veramente seria e assai competente.
Già a fine pomeriggio, le tre grazie si incontrarono in un bar del lungomare per l’aperitivo.
Lorena portò i risultati delle analisi, dicendo:
“Ecco qua ragazze, siete sane come un pesce. Analisi perfette, possiamo procedere!”
“Bene, allora potremo fare tra due giorni, sabato... Direi al mattino così siamo tutte belle cariche... Preparerò il campo da gioco come si deve... ” propose Angelica.
“Sì d’accordo, già non vedo l’ora di fare questa esperienza con voi...” fece Elena, scambiando una carezza con Angelica e Lorena, prima di salutarsi.

Il giorno dopo Angelica, comprò dei teli impermeabili, dei tappeti da ginnastica morbidi e detergenti e disinfettanti vari.
Nelle telefonate con i figli non disse nulla di quello che aveva in programma di fare con le loro fidanzate. Sarebbe stata una sorpresa.


I - CONTINUA


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