Racconti Erotici > incesto > Angelica e i suoi figli – Capitolo 14: Una vacanza a Parigi – Parte II: In viaggio
incesto

Angelica e i suoi figli – Capitolo 14: Una vacanza a Parigi – Parte II: In viaggio


di Membro VIP di Annunci69.it Aquarius
19.10.2020    |    3.185    |    1 9.7
"Anche lei brasiliana, non mi riferivo al fatto se fosse trans o meno..."
Il viaggio a Parigi era previsto qualche settimana dopo, ad inizio giugno, ed Angelica era molto eccitata all’idea di andare a visitare la Ville Lumière. Si documentò su siti e guide turistiche, facendosi un’idea su quanti luoghi, musei e monumenti ci fossero da visitare nonché imperdibili mete per lo shopping. Rispolverò anche un po’ del suo francese che aveva studiato a scuola, ritornandole alla mente parole e frasi che potevano esserle utili.
Nei giorni precedenti la partenza, cominciò a preparare i bagagli e non poté fare a meno di mettere in valigia anche alcuni dei suoi sex-toys preferiti, tra cui plug, dildo e strap-on, perché già pensava a come si sarebbe potuta divertire come piaceva a lei.
Anche Elena e Lorena, fidanzate dei figli, erano molto contente di fare quel viaggio insieme.
Si erano visti tutti insieme nei giorni precedenti la partenza per definire il programma ed i dettagli del soggiorno parigino, e le due ragazze ringraziarono Angelica per averle volute con loro.
“Ma ci mancherebbe, care mie. Fate parte della famiglia e vi voglio bene.” disse loro baciandole teneramente. Entrambe ammiravano Angelica come donna e madre dei loro fidanzati, ma soprattutto Lorena aveva per lei sentimenti più profondi, per averla subito accettata in famiglia e benvoluta come fidanzata-trans di Michele.

E venne il giorno della partenza. Il gruppo si recò all’aeroporto di Bologna da dove era previsto il volo per Parigi. Dopo gli adempimenti dell’imbarco, si sistemarono a bordo dell’aereo.
Angelica era vicino a Lorena in una fila da due, mentre gli altri tre erano alcune file più avanti.
Mentre il velivolo cominciava il rullaggio, Lorena era piuttosto inquieta e disse ad Angelica:
“Sai Angelica, ho sempre un po’ di timore e di ansia nel prendere l’aereo, specie al decollo. Posso tenerti la mano?”
Angelica cercò di rassicurarla e disse: “Ma certo mia cara, stiamo vicine e ci teniamo la mano. Sta tranquilla andrà tutto bene, sono qui con te.”
Dopo il decollo, l’aereo si stabilizzò sulla velocità di crociera, venne servito il pasto da una gentile hostess, ma Lorena non mangiò nulla ed era sempre un po’ agitata. Angelica se ne accorse e le disse:
“Lorena cara, vedo che sei ancora a disagio. So io cosa ci vuole per farti passare tutto. Adesso, mentre tutti sono impegnati a mangiare, andrai nella toilette di destra in coda all’aereo. Dopo un minuto verrò anch’io.”
Lorena obbedì senza capire bene che intenzioni avesse Angelica. Andò alla toilette, poco dopo bussò Angelica che entrò con lei. Subito la baciò e iniziò a strusciarsi su di lei nel ristretto spazio di quella cabina, andando a cercare quello che si nascondeva sotto la gonna.
“Adesso mia cara, ti faccio vedere come farti stare meglio” disse Angelica mentre inginocchiata davanti a lei estraeva dal perizoma il pene della trans, iniziando a leccarlo e succhiarlo.
Lorena era rimasta sorpresa, e riuscì solo a dire:
“Oh Angie, ma che fai? Qui non si può, poi non sto tanto bene per certe cose...” ma stimolato dal di lei lavoro di bocca, il suo cazzo iniziò a prendere vigore.
Angelica accelerò il ritmo del risucchio e quando l’uccello era oramai pronto, si sfilò le micro-mutandine, che aveva indossato giusto perché erano in viaggio, si appoggiò al lavandino e disse:
“Dai Lorena, adesso scopami, che abbiamo pochi minuti!”
Lei, quasi come un riflesso condizionato, si posizionò dietro ad Angelica e in un colpo affondò il suo bel cazzo nella vulva calda e già umida di Angelica.
Appena iniziò a scoparla, le endorfine prodotte dall’attività sessuale ebbero un effetto analgesico ed eccitante, che di colpo fecero passare a Lorena tutte le sue inquietudini.
“Oh sì Angie, grazie a te comincio a stare meglio, anche se non sono ancora in piena forma. Non credo di poter resistere molto...”
“Vedi cara? Fare sesso aiuta a stare bene... Dai, continua finché puoi, prima che ci scoprano!”
Lorena aumentò il ritmo, Angelica sentiva che la vagina si stava bagnando e cominciava a colare; disse:
“Dai, Lory, leccami e insalivami il culo e mettimelo dietro!”
La trans non se lo fece ripetere; si chinò per leccare dolcemente quell’ano che tanto le piaceva.
Ci passò con le dita un po’ dei succhi vaginali che sgorgavano dal davanti e quindi la penetrò con decisione. Angelica non fece una piega, solo dei sospiri di piacere. mentre Lorena la inculava dolcemente, lei si masturbava il clitoride, strizzando il piercing che lo ornava.
Dopo pochi minuti, Lorena, di solito molto resistente, data la situazione particolare era prossima al godimento. Aumentò il ritmo, finché sborrò nel culo di Angelica, la quale dopo qualche attimo godé anche lei con un sussulto. Poi, dopo essersi sfilata l’uccello di Lorena dal culo, lo succhiò per ripulirlo ben benino, e disse:
“Ora stai meglio, cara?”
“Certo Angelica, grazie a te” e la baciò infilandole la lingua in bocca.

Poi le due si ricomposero, si lavarono velocemente il viso e uscirono una alla volta, prima Lorena e poi Angelica. In coda all’Airbus A321 le ultime file erano vuote, non c’erano passeggeri che le avessero notate, ma Angelica incrociò lo sguardo della hostess che poco prima le aveva servito il pranzo e che ora stava sistemando il carrello dei vassoi. La ragazza, una bella mora con capelli corti, sui trent’anni, le sorrise in modo ammiccante, si avvicinò a lei e le sussurrò:
“Madame, bienvenue au club des 10.000 mètres...”.
Angelica ricambiò il sorriso, e le rispose: “Merci bien!”
Tornò al suo posto, dove si era già sistemata Lorena e le disse: “Mi sa che ci hanno sgamate...”
Poco dopo, tornò da loro la stessa hostess sorridente; guardò un attimo Angelica e le porse due bottigliette di champagne da 25 ml. e una piccola confezione di cioccolatini, dicendo con tono molto amichevole:
“Avec les compliments du commandant!”” e dandole una carezza sulla mano.
Angelica rimase un po’ sorpresa, poi rispose prontamente: “Oh, merci beaucoup”, ricambiando il sorriso e la carezza.
Solo in quel momento Angelica si accorse che nel sedersi di fretta la gonna piuttosto corta le era rimasta alzata e, avendo dimenticato nella fretta le mutandine nella toilette, la sua bella passerina ornata di piercing sul clitoride e ancora umida era esposta all’aria ed agli sguardi ammiccanti della hostess.
Quasi arrossì per l’imbarazzo, ma nessun altro pareva avesse visto.
Al suo fianco, Lorena aveva visto la scena e le disse: “Angelica, hai fatto colpo?”
“Mah, chissà, forse. Certo è una bella ragazza... Piuttosto, tu ora ti senti meglio?”
“Oh sì certo, mi sento proprio bene. Fare l’amore con te, anche se in questa situazione particolare, mi distende e mi rende felice. Grazie!” E le diede un bacio sulla bocca, stringendole la mano.
“Ora brindiamo!” disse Angelica aprendo le bottiglie di champagne e riempiendo i bicchieri.
In quel momento arrivò Michele, che era passato a vedere come procedeva il volo per madre e fidanzata. Vedendole così allegre a sorseggiare champagne, disse:
“Ehi, a vedervi direi che tutto procede bene, ma cosa avete fatto per avere lo champagne?”
“Siamo appena entrate nel club dei 10.000 metri...” gli rispose sibillina Angelica.
“Cioè?” Il figlio lì per lì non capì, poi realizzò, e aggiunse: “Non vorrai dire che voi avete fatto...”
“Esatto!” disse decisa Angelica, senza fargli finire la frase.
“Anche in aereo... che porcelline!” borbottò Michele salutandole e tornando, quasi incredulo al suo posto, per raccontare a Leonardo ed Elena cosa avevano combinato le due.

L’ultima mezz’ora di volo trascorse tranquilla, mentre l’aereo cominciava la planata verso Parigi.
Tra una chiacchiera e l’altra, Lorena disse ad Angelica:
“Sai Angie, a Parigi abita una mia vecchia amica che vive lì con la sorella. Le avevo scritto che sarei venuta qualche giorno in vacanza e lei mi vorrebbe rivedere, e anche a me farebbe piacere.
Ma non so se avrò modo, tra le tante cose che abbiamo previsto di fare e non vorrei fare perdere tempo a voi tutti.”
“Ma ci mancherebbe Lorena, va pure a trovare la tua amica, vedrai che troverai il momento giusto.
Piuttosto, come si chiama? E anche lei è...”
“Sì anche lei è una trans, si chiama Miriana!”
“Veramente stavo per dire... anche lei brasiliana, non mi riferivo al fatto se fosse trans o meno. Sai che ti considero una donna, solo con qualcosa in più, più completa.
Ma questo nome Miriana, me lo avevi già detto la prima volta che io e Michele eravamo venuti da te. E’ lei che diceva che il sesso non ha sesso e che siamo liberi di fare sesso con chi piace a noi?” (Frase contenuta nel Cap. 8 di questa serie “Madre e figlio dalla trans”, N.d.A.)
“Sì brava, proprio lei. Come fai a ricordarti?”
“Sono parole che mi sono rimaste impresse e che condivido pienamente. Piacerebbe anche a me conoscere questa Miriana. Hai detto che ha anche una sorella? Hai una loro foto?”
Allora Lorena cercò nello smartphone le foto della sua amica e le mostrò ad Angelica.
“Ecco questa è Miriana e qui è con la sorella Jessica”
Angelica rimase subito colpita da quelle immagini. “Uaooo.... che belle! Sono veramente delle gran gnocche! Mmm... chissà come sono sotto i vestiti...Non è che hai foto, più intime?”
“Sì in effetti me le ha mandate. Ecco, guardale in tutto il loro splendore!” disse mostrandole dei selfie delle due amiche nude che giocavano tra loro, con i loro membri in piena erezione.
Angelica rimase un attimo senza parole ad ammirare quelle immagini, e poi disse:
“Sono veramente delle splendide creature, con dei corpi favolosi! Mi vengono in mente già alcune fantasie... Me le devi fare conoscere. Anche ai miei figli piacerebbero sicuramente. Fai così:
le contatti, vai da loro per una rimpatriata tra amiche, poi combiniamo le cose e le invitiamo un giorno da noi. Che ne dici?”
“Sì certo Angie, ne sarei felice, se anche a loro va bene sarà un piacere reciproco conoscervi.”

Poi dovettero interrompere la conversazione, perché l’aereo stava atterrando all’aeroporto Charles De Gaulle di Parigi.
Una volta sbarcati il gruppo si riunì e recuperati i bagagli si diresse verso l’uscita dove li aspettava un van con autista, prenotato per il trasferimento.
Durante il viaggio, Angelica guardava dai finestrini il paesaggio dei sobborghi urbani che scorreva sotto i suoi occhi, finché avvicinandosi alla città, vide in lontananza la punta della Tour Eiffel che svettava.
“Eccola, la Tour Eiffel!” per lei fu una piccola emozione, avendola vista solo in foto.
Mentre si avvicinavano alla meta, la Torre si stagliava sempre più grande e sembrava una stella cometa che pareva indicare la direzione. Infatti, avevano affittato un appartamento in Rue de la Gâité, nel piacevole quartiere di Montparnasse sulla Rive Gauche, una via animata con teatri di commedie classiche e d’avanguardia, ristoranti e sexy-shop, che appena Angelica li vide disse compiaciuta: “Bene, ci andrò a fare una visita, così compro qualche bell’ oggettino...”.
Si sistemarono nell’ampio appartamento, dotato di tre camere, due bagni, soggiorno con angolo cucina. Le due coppie di ragazzi si misero ognuna in una camera, lasciando ad Angelica la camera più grande, ben sapendo che non sarebbe certo rimasta a lungo da sola nel suo letto.
Dalle finestre avevano la bella vista sul grattacielo di Tour Montparnasse.
Dopo aver disfatto i bagagli e sistemate le cose, Angelica disse:
“Ragazzi, adesso facciamo la doccia e poi usciamo subito per cominciare a visitare la città”.
Mentre Angelica si spogliava le si avvicinò Lorena, già mezza nuda, dicendo:
“Angelica, posso fare la doccia con te?”
“Ma certo cara, vieni.” le rispose, prendendola per mano. Finirono di spogliarsi ed entrarono nell’ampio box doccia, che disponeva di vari tipi di getto, anche a mo’ di idromassaggio che misero subito in funzione.
“Prima dovrei fare la pipì.” fece Lorena.
“Falla pure qui, cara, su di me!” disse senza ritegno Angelica, mettendosi sotto di lei.
La trans non si trattenne ed il suo pene cominciò a zampillare prima sul seno di Angelica, poi direttamente in bocca.
“Mmm... buono il tuo pissing Lorena, ha un sapore leggero, per nulla salato. Adesso completo l’opera.” Così dicendo, Angelica le prese l’uccello in bocca gustandone le ultime gocce di urina, per poi proseguire con un pompino completo.
“Se vuoi, adesso ti ricambio il favore... Vuoi assaggiare anche tu il mio pissing?”
“Ma certo, Angie, con piacere!” rispose la trans, accovacciandosi sotto di lei.
Dopo qualche istante, dalla vulva di Angelica sgorgò un flusso di urina calda che Lorena fece scorrere sulle tette e poi anche lei in bocca.
“Mmm... non mi capita spesso di fare questo gioco, ma devo dire che mi piace! Buona, leggermente saporita...”
“Ora vuoi un po’ di acqua fresca dalla mia fonte?”
“Cioè? Cosa vuoi dire?”
Prima di risponderle, Angelica smontò il manico della doccia, diresse il tubo sul suo buchino posteriore e fece scorrere l’acqua tiepida. Quando si sentì piena, disse:
“Ecco cara, la mia ‘eau de cul’ tutta per te!”
E scaricò su di lei il getto di acqua che fuoriusciva dalla sua sorgente anale.
Lorena, inizialmente un po’ sorpresa, si eccitò immediatamente a vedere quella spettacolare fontana posizionandosi sotto di lei per riceverne il più possibile sul viso e direttamente in bocca.
“Oh Angie, questo è proprio fenomenale. Non l’avevo mai fatto. E’ proprio acqua fresca e pulita...”
“Già, proprio chiare, fresche e dolci acque, come disse Petrarca...”
“Chi?”
“Un poeta italiano del medioevo”
“Ah, non lo sapevo.”
Già che c’era, da sotto Lorena iniziò a leccare ed asciugare la rosellina anale e la passerina di Angelica, infilandole anche le dita.

In quel momento entrò nel bagno Michele che rimase un attimo interdetto dalla scena.
La madre gli chiese con nonchalance: “Ehi Michi, cosa succede di là?”
“La stessa cosa che succede di qua!” Rispose a tono il figlio.
Infatti, era uscito dall’altro bagno in quanto Leonardo e Elena sotto la doccia si stavano dedicando ad effusioni profonde che poi divennero una scopata vera e propria, con Leonardo che le teneva sollevata una gamba per penetrarla con vigore nella vagina, con lei che gemeva forte.
“Già, si sente che sono impegnati...” disse tra sé e sé Angelica.
Vedendo madre e fidanzata così impegnate tra loro, Michele si eccitò e cominciò a menarsi l’uccello già piuttosto duro e disse:
“Voi due porcelline, mi dite cosa avete combinato in aereo?”
“Mah, niente di particolare; Lorena non si sentiva tanto bene e l’ho aiutata a stare meglio...”
“Sì, immagino, ti sei fatta scopare da lei...”
“Beh sì, ma a fin di bene, anzi di pene...” rispose ridendo Angelica che aveva ripreso il cazzo di Lorena in bocca.
Intervenne Lorena: “Michi caro, non sarai geloso di tua madre? E’ una donna meravigliosa... su dai vieni qui, scopami un po’.”
Nel dire questo, Lorena si chinò in modo a offrire il culetto alle attenzioni di Michele, mentre Angelica continuava a dedicarsi al suo cazzo.
Michele si rabbonì subito, insaponò il buchino della fidanzata e la penetrò con dolcezza. Poi prese a fotterla con una certa foga, sotto gli occhi compiacenti della madre, mentre Lorena, così stimolata davanti e dietro, mugolava di piacere.
Dopo qualche minuto, Angelica disse:
“Ragazzi, capisco il vostro ardore, ma avevamo detto che dopo la doccia saremmo usciti subito.
Quindi, dobbiamo accelerare i tempi...”
Così dicendo, Angelica infilò tre dita nel buchino del figlio, muovendole con una certa decisione.
Allora Michele, così vellicato anche posteriormente, aumentò il ritmo e poco dopo venne nel culo di Lorena. Angelica, come sua abitudine, prese subito il cazzo del figlio appena estratto dall’ano della trans, lo succhiò ripulendolo ben benino, quindi si dedicò a leccare lo sperma che colava dal buchino di Lorena.
Si abbracciarono tutti e tre, con Angelica che baciò il figlio e la sua fidanzata passandogli un po’ di sborra che aveva ancora in bocca. Finirono rapidamente la doccia, anche per raffreddare i bollenti spiriti, si asciugarono e si prepararono ad uscire.
Intanto, anche nell’altro bagno, Leonardo ed Elena avevano appena finito l’amplesso sotto la doccia, ed anche loro si stavano preparando. Appena li vide, la madre disse al figlio maggiore:
“Leo, vi siete già dati da fare appena arrivati, eh?”
“Beh sì, avevamo voglia entrambi... e poi era un modo piacevole per inaugurare il soggiorno a Parigi. Ma, da quanto mi ha detto Michi, anche voi si siete dedicati a cose divertenti nella doccia, non è vero?”
“Sì, è così, ma era solo una cosa veloce; avremo tempo e modo di fare giochi più completi tutti insieme. Ora, dai, usciamo alla scoperta di Parigi!”

Il gruppo era così pronto per iniziare la visita di Parigi. Avendo di fronte al loro appartamento il grattacielo di Tour Montparnasse, decisero di cominciare da lì per ammirare la città dall’alto dei suoi 210 metri.
Salirono in cima in pochi secondi con l’ascensore pneumatico. Dalla terrazza esterna del 59° piano il panorama era mozzafiato.
“Ecco mamma, ti offriamo Parigi!” disse il figlio maggiore con una certa enfasi, peraltro giustificata
dalla grande bellezza che stavano vedendo.
Angelica e le due ragazze, che non erano mai state a Parigi, rimasero a bocca aperta e senza parole. Di fronte a loro, la città si estendeva a perdita d’occhio, con i principali luoghi e monumenti in bella vista valorizzati dalla calda luce pomeridiana, dalla Tour Eiffel, che appariva così vicina di fronte a loro, alla cupola dorata del Dôme des Invalides, dal Louvre alla Basilica del Sacré-Coeur che si stagliava sulla collina di Montmartre, dalla parte opposta della città.
“Leo, Michi, ragazze. E’ magnifico! Che panorama! Che città stupenda! Adesso mi spiegate tutto quello che vediamo. Alcuni edifici e monumenti li riconosco, altri no.” disse Angelica rimasta estasiata.
Dopo aver ammirato lungamente il panorama, al termine della visita, Angelica disse agli altri:
“Di fronte a questo panorama meraviglioso, vorrei baciarvi tutti uno ad uno, mentre mi fate una foto. Volete?”
“Certo Angelica”, risposero quasi in coro gli altri; che quindi scambiarono tutti un bacio profondo con Angelica e selfie con Parigi ai loro piedi., e poi le due coppie tra loro, e infine una foto di gruppo.

La sera fecero una prima passeggiata sugli Champs-Élysées, che i francesi definiscono pomposamente “la più bella avenue del mondo”, e che effettivamente dà l’idea della “grandeur” francese. Cenarono in un ristorante lungo tale viale e poi proseguirono fino all’Arco di Trionfo, entrando dal sottopassaggio fin sotto il monumento.
Qui si ritrovarono in un ambiente particolare, con la grande bandiera tricolore bianca, rossa e blu, le incisioni delle vittorie napoleoniche, la fiamma eterna della tomba del Milite Ignoto, quasi avvertendo i secoli di storia che l’Arco ha visto passare sotto la sua volta. Questi elementi crearono in Angelica, che pur sessualmente così disinibita ed estroversa è anche persona sensibile ed attenta, una suggestione particolare, tanto che lei disse:
“Miei cari, sotto questo monumento e con gli Champs-Élysées davanti a noi, vorrei che ci tenessimo tutti per mano in cerchio per poi abbracciarci, così ci ricorderemo per sempre questo momento!”
Così fecero, con una leggera emozione per il luogo in cui erano e per quel momento in cui si sentirono davvero tutti uniti.
Completarono la visita con l’ascesa alla piattaforma panoramica in cima all’Arco, per un altrettanto suggestivo panorama notturno.
Poi, essendo oramai piuttosto tardi, rientrarono nel loro appartamento. Essendo tutti piuttosto stanchi per il viaggio e per i primi giri turistici che avevano fatto, Angelica disse:
“Ragazzi, abbiamo tutti un po’ di stanchezza dopo questo primo giorno a Parigi. Anche se non mi dispiacerebbe dedicarmi a voi, per stasera direi di stare tranquilli e riposarci per recuperare le energie. Poi, da domani, oltre alle visite turistiche ci dedicheremo anche a fare altro...”
Gli altri concordarono, e si scambiarono il bacio della buonanotte.
Con le coppie dei fidanzati nelle loro camere, Angelica rimase inopinatamente sola nella suo letto,
addormentandosi nuda e con il suo plug anale in posizione, come sua abitudine, e masturbandosi con il suo dildo da viaggio, che l’aiutava a rilassarsi e dormire meglio.


14- CONTINUA


PROSSIMO EPISODIO:

CAPITOLO 15 – ANGELICA AL THÉÂTRE ÉROTIQUE


Il racconto è di fantasia; ogni riferimento a persone o fatti reali è puramente casuale.

P.S. Sono graditi commenti, osservazioni e suggerimenti, anche tramite messaggio privato sul profilo. Grazie per l’attenzione.




Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 9.7
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per Angelica e i suoi figli – Capitolo 14: Una vacanza a Parigi – Parte II: In viaggio:

Altri Racconti Erotici in incesto:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni