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Storia di Natalia, madre-trans – Capitolo 17: L’ultima notte di sesso anale – Il finale


di Membro VIP di Annunci69.it Aquarius
12.06.2023    |    10.953    |    3 9.5
"Così si mise alla ricerca di una nuova casa, adatta alle nuove esigenze dove sarebbero andati a vivere tutti insieme..."
Con questo episodio si conclude l’attuale serie di “Natalia, madre-trans” in cui tutte le varie sottotrame che coinvolgono i diversi personaggi arrivano a compimento.
Al termine, vi è il riepilogo di tutti gli episodi della serie pubblicati.
* * * * *

L’ULTIMA NOTTE DI SESSO ANALE

Rientrati così all’Hotel Bristol a Varsavia, al termine dell’ultima cena in terra polacca fu come sempre Giulia a dare il via al libero divertimento, annunciando agli altri:
“.... Quello che dovevamo fare in questi giorni per il concepimento l’abbiamo fatto, aspettiamo che la natura faccia il suo corso... Questa è l’ultima sera di questa bellissima vacanza... da festeggiare adeguatamente facendo sesso tutti insieme, come abbiamo fatto altre volte... in modo che ognuno possa godere liberamente come e con chi preferisce, senza inibizioni né limiti....Ci state?”
Gli altri si guardarono annuendo, disse Natalia:
“Certamente Giulia, sarà un piacere per tutti!”
Elisa aggiunse: “Certo che quando ti metti in testa una cosa sai sempre convincere tutti... Ma questa volta hai ragione, qui in vacanza c’è un’atmosfera particolare che stimola e fa venire sempre più voglia...”

Così, subito dopo cena, i quattro andarono nella suite, direttamente nel lettone, spogliandosi velocemente. Ora non c’era più il vincolo di doversi limitare al solo rapporto vaginale tra coppie regolari al fine del concepimento, e si poteva dare libero sfogo alla fantasia. Sempre Giulia disse:
“Per questa ultima sera qui, vorrei che facessimo prevalentemente sesso anale... che in questi giorni abbiamo trascurato...Che ne dite?”
Rispose Florian: “Oh sì... una bella idea... anche il mio culetto ha voglia di farsi possedere... Lo puoi soddisfare, mamma?”
“Certo caro!” disse prontamente Natalia.
“Anch’io potrò dartene una dose con questo!” esclamò Giulia tirando fuori dal bagaglio il suo fedele strap-on. La madre rimase stupita, ma interessata:
“Ma ti sei portata quel coso in valigia?...Allora vorrà dire che lo userai anche con me!”
Così, un attimo dopo Giulia ed Elisa avevano già in bocca i cazzi di Florian e Natalia. Ma i preliminari furono veloci, in quanto Giulia disse, mettendosi alla pecorina:
“Ora preparateci il culo e sbattetelo dentro!”
Così Natalia e Florian leccarono a fondo i buchini delle due donne, che pur se da giorni trascurati erano pronti a ricevere visite. Quindi passarono un po’ di gel sulla parte e vi posero la cappella turgida.
“Siete pronte?” chiese sorniona Natalia.
“Sì, certo!... Non aspettiamo altro!... Inculateci forte!” rispose impaziente Giulia, tenendo la mano della madre accanto a lei.
Le due mazze si fecero quindi strada in quei culetti che ben conoscevano, e senza troppo sforzo furono dentro con tutta l’asta. Le due donne mugolarono di piacere, sentendo quei bastoni di carne nelle loro interiora, mentre i loro montatori presero subito un ritmo piuttosto intenso.
Continuarono così per oltre un quarto d’ora, poi estrassero gli uccelli per cambiare posizione: Ma prima Giulia volle succhiare il cazzo di Natalia impregnato del sapore del culo materno, come da sua abitudine, dicendo:
“Che buono il cazzo al sapore del tuo culo, mamma!”
Quella sfrontatezza eccitò Elisa che replicò:
“Se così è tanto buono voglio assaggiare quello di Florian con il tuo sapore!”
Giulia annuì compiaciuta mentre aveva la bocca piena e indicò al suo ragazzo di offrire il membro alla madre, la quale lo ingoiò fino in gola. Effettivamente, così il cazzo aveva un aroma particolare,
dal quale non riusciva a staccarsi. Visto come le piaceva l’uccello di Florian, Giulia disse alla madre:
“Dato che ti piace così tanto, lo vuoi prendere anche in culo?... Ormai siamo un’unica famiglia molto unita... Florian sarà contento di fartelo provare!”
“Eh?... Oh, ecco... certo non mi dispiacerebbe...Posso Natalia?” fece Elisa, chiedendo il via libera alla sua compagna.
“Ma certo!... Vedrai che ti piacerà... Florian è molto bravo a usarlo.... Allora mentre voi due siete impegnati, vorrà dire che mi dedicherò a Giulia, se lei vuole...”
Alla ragazza brillarono gli occhi; non vedeva l’ora di prendere il cazzone di Natalia.
“Oh sì, Natalia... il mio culo è tutto per te!”

Così si invertirono le coppie e Giulia era doppiamente contenta sia perché finalmente poteva godere del cazzo di Natalia in culo, sia perché vedeva con piacere che la madre gradiva l’uccello di Florian, che non era tanto da meno.
Madre e figlia erano a gambe larghe, alzando il bacino per favorire la penetrazione anale. Da una parte, Natalia affondava i suoi colpi senza pietà in quel giovane culetto ma già ben allenato ai grossi calibri; dall’altra Florian era eccitato dal penetrare la compagna della madre, che le aveva già aperto adeguatamente il culo, mentre le due donne sotto di loro si sgrillettavano intensamente.
“Sìì... sììì.... inculateci forte!... Apriteci il culo come ci avete sfondato la figa!... vogliamo i vostri cazzi di madre e figlio, in tutti i modi!” gridò Giulia, in preda all’eccitazione.
Anche Natalia e Florian che ora scopavano per il solo piacere sessuale del dare e del ricevere, senza il vincolo di eiaculare per la fecondazione, erano liberi di dare sfogo alle proprie voglie.
Ma la più vogliosa di tutte era come sempre Giulia, che nel mentre il suo giovane culetto aveva ceduto alla poderosa spinta di Natalia, esclamò:
“Adesso voglio provare la doppia anale!... Voglio due cazzi in culo!”
La madre, pur sapendo che la ragazza aveva già fatto quel tipo di esperienze, cercò di dissuaderla:
“Ma sei sicura?... Non ti farà male?”
“Oh no, mamma... Nella doppia penetrazione il dolore diventa subito piacere... più fa male, più fa bene!” Poi aggiunse: “Florian, stenditi che mi metto sopra di te, mentre Natalia mi viene dietro...”
Il ragazzo eseguì, sfilandosi da Elisa, e Giulia si impalò sul suo cazzo duro che cercò di prendere il più possibile su per il culo, mentre era vis-à-vis con lui, baciandolo dolcemente.
Quindi, Natalia si mise dietro di lei, aggiunse un po’ di lubrificante e provò ad appoggiare la sua grossa cappella sul bordo dell’orifizio anale, già occupato dall’uccello del figlio.
Ma, avendolo già fatto, sapeva che Giulia era in grado di prendere anche il suo. Così cominciò a spingere gradualmente per inserire almeno la punta del glande; quindi diede una spinta decisa che fece entrare buona parte dell’asta, dura e lubrificata. Giulia lanciò un grido soffocato:
“Ahhh.... sììì... è entrato... ho due cazzi in culo... mmm... che goduria!... Forza, spingete... ormai sono sfondata!”
Elisa guardava incredula la figlia alle prese con quei due grossi arnesi che la sodomizzavano, e sussurrò:
“Che troia che sei, figlia mia!... Ma ti ammiro per essere riuscita nell’impresa... E’ molto eccitante vederti così...”
Florian da sotto muoveva il bacino spingendo verso l’alto, ancor più eccitato dal sentire il proprio membro strusciare su quello della madre che pompava da dietro con decisione.
Giulia era in estasi, sditalinandosi intensamente: una doppia penetrazione anale così era l’apice del piacere e delle perversioni sessuali fini a se stesse, che aveva un sapore diverso rispetto al godimento e alla soddisfazione che le aveva procurato il sesso per farsi ingravidare dei giorni precedenti, ugualmente eccelso.

Continuarono così per parecchi minuti, finché i due cazzi dentro di lei riuscirono a mantenere il ritmo e l’equilibrio. Infatti, a un certo punto, Florian che da sotto accusava il peso e la pressione delle due sopra di lui oltre che le stimolazioni sul suo membro, sentiva che stava per arrivare a compimento, e disse in modo concitato:
“Ecco... sto per venire....” al che la madre si fermò per far godere al meglio il figlio, il quale gridò infine il suo piacere: “... Sììì.... sborrooo.!... Ghhh...”
Giulia sentì il flusso di sborra riempirle il culo, sussurrando: “Mmm...Sìì... che bello farsi sborrare in culo...” e poi aggiunse: “Mamma... dovresti provare anche tu la doppia... vedrai come ti farà godere...”
Fino a poco tempo fa, prima di essere “sbloccata” da Natalia, Elisa sarebbe inorridita al solo pensiero di una tale forma di sesso, fuori da ogni sua immaginazione, ma ora superato ogni tabù, vedendo come la figlia ne aveva presi due senza troppe difficoltà, lei non voleva sentirsi da meno, anzi era eccitata all’idea e desiderosa di provarci, e quindi rispose:
“Mmm... Giulia, tu mi provochi... e io ci sto!... Certo che ci provo, ma come facciamo?... Florian ha appena goduto...”
“Oh, non ti preoccupare... per il secondo cazzo ci penso io con lo strap-on!...£’ di materiale morbido e fa l’effetto di un cazzo vero... Anzi, se vuoi, prima di prenderne due ti scopo io con quello!”
“Mmm... che bella prospettiva!...Prima mi scopa mia figlia, poi due insieme!”
Così, Elisa eccitata all’idea si mise a gambe larghe per accogliere il fallo artificiale che la figlia aveva appena indossato. Giulia era molto brava ad usarlo, come aveva già fatto altre volte sia con loro tre sia con le sue amiche lesbiche, e godeva proprio ad avere un ruolo attivo.
“Prima ti scopo in figa!” Disse perentoria la ragazza.
In un attimo, fu dentro la calda vagina materna, già lubrificata dall’intensa attività sessuale di quei giorni. Giulia prese a scopare la madre con molta intensità, e dato che la cintura aveva anche un fallo interno più piccolo, a ogni colpo che dava ne riceveva uno corrispondente che la stimolava assai. Presa dalla foga erotica, disse una frase perversa:
“Mamma, pensa se io avessi un cazzo vero... ti metterei incinta!... Ma dopo il trattamento di Natalia di questi giorni sarai sicuramente già fecondata!”
Elisa annuì eccitata, mentre aveva afferrato proprio il cazzo di Natalia, rimasto ben duro in attesa di tornare in azione, succhiandolo avidamente.
Dopo averla scopata alla missionaria per vari minuti, con un principio di godimento per entrambe, Giulia disse con tono deciso:
“Mamma, ora mettiti alla pecorina che ti inculo!”
Elisa non aspettava altro, aveva voglia di farsi sodomizzare dalla figlia.
“Eccomi in posizione, cara... fammi pure il culo!”
Giulia entrò decisa, sentiva che il culo materno dopo le cure di Natalia era adeguatamente aperto ed elastico. Quindi, cominciò a fotterla con forza, prendendola per i fianchi per poi mettersi in groppa a lei afferrandole le tette, mentre Elisa, sospirando di piacere, continuava a ciucciare a fondo il cazzone di Natalia, che la trans le aveva spinto fino in gola.
Intanto, Florian si godeva la scena, menandosi l’uccello che stava tornando duro.

Dopo vari minuti di penetrazione con lo strap-on, Giulia estrasse il fallo ed ammirò il risultato, vedendo con soddisfazione che l’ano materno appariva aperto e bagnato.
“Ecco, mamma... il tuo culo è pronto per la doppia penetrazione... Stenditi su Natalia che poi io ti vengo dietro!”
Elisa, che oramai non ragionava più lucidamente ma era in preda all’euforia sessuale, si mise in posizione sulla trans, già stesa sul letto, infilandosi a smorzacandela il suo cazzone tutto su per il culo.
“Ohhh... che gusto sentirlo tutto fino in fondo in un colpo solo!... Che cazzo che hai, Natalia... sono fortunata ad averti come compagna di vita... ti adoro!... Ed ora fottimi nel culo!”
Si chinò per baciarla e in quell’attimo la trans iniziò a dare dei forti colpi di bacino che fecero sussultare Elisa. “Ti piace così, cara?” chiese la trans.
“Oh sì, è stupendo... Dopo che in questi giorni mi hai riempito la figa, adesso squassami il culo!”
Giulia era eccitata a vedere la madre posseduta così da Natalia, ma notava che nei movimenti sussultori il buchino si apriva e si chiudeva sotto la spinta dei colpi. Saggiò la parte con un dito e vide che ci passava bene tra le pareti anali e il cazzo che le occupava. Aggiunse ancora un po’ di lubrificante e inserì un altro dito premendo sullo sfintere per infilare la punta dello strap-on.
Natalia si fermò per favorire l’operazione e Elisa si chinò in avanti il più possibile; poi Giulia diede un colpo secco e il fallo entrò con la cappella e parte dell’asta, facendo gridare la madre, tra dolore e piacere.
“Ecco mamma, è dentro... Adesso rilassati che ti scopiamo in due... Pensa solo a godere... Prendi anche il cazzo di Florian in bocca se vuoi!”
“Sì...sìì...scopatemi...riempitemi il culo... voglio essere troia come mia figlia...e tu Florian, hai sentito Giulia... cosa aspetti, dammi il tuo cazzo!” Il ragazzo obbedì prontamente, l’uccello era tornato pronto all’uso e gli piaceva farselo succhiare dalla “suocera”, nel mentre la vedeva così impegnata.

Giulia ci aveva preso gusto a sodomizzare la madre in quel modo, a contatto con l’uccello di Natalia, e le espresse la sua ammirazione:
“Mamma, hai un culo stupendo!... Aperto ed elastico che prendi due cazzi come se niente fosse!... Vero Natalia?”
“”Oh sì!... Dopo averti scopato tanto in figa mi mancava il tuo culo, Elisa... che, insieme al fallo di Giulia mi sta facendo effetto... Mi sa che tra poco ci siamo...”
“Bene Natalia... quando è il momento lascio il culo di mamma tutto per te!”
Mentre era così posseduta, Elisa si sfregava con forza il clitoride turgido e anche lei era prossima all’orgasmo.

Dopo altri due-tre minuti, Natalia fece cenno che era il momento-clou. Giulia estrasse il fallo con un “blop!”, lasciando lo sfintere dilatato e arrossato, ma ancor più voglioso. Allora, la trans con una mossa di forza, fece girare Elisa sul letto mettendosi sopra di lei alla missionaria, e continuando a pompare con forza finché arrivò al godimento:
“Ecco Elisa... vengooo... tutta nel culo per te!” Abbondanti fiotti di sperma caldo inondarono il retto di Elisa, la quale arrivò contemporaneamente all’orgasmo con un ultima strizzata di clitoride e vari getti di squirt.
La trans si chinò per baciare Elisa e quindi estrasse la sua mazza gocciolante per porgergliela in bocca, su cui si avventò anche Giulia. Dopo averla ripulita, la ragazza affondò la lingua nell’orifizio anale rimasto dilatato, da cui continuava a colare abbondantemente sperma. Una volta raccoltolo il più possibile con la lingua, lo passò alla madre facendolo colare lentamente bocca a bocca.
“Squisita, eh mamma, la sborra di Natalia... Buona e preziosa, che in questi giorni ti ha abbondantemente riempita per farti restare incinta.... Anzi, oltre a avergli offerto stasera i nostri culi, in quale altro modo erotico possiamo ringraziare Natalia e Florian per averci donato così tanto sperma per i nostri ovuli?”
Si fece avanti Florian, che durante l’ultima fase era rimasto silenzioso osservatore:
“Giulia...io vorrei... ecco... che tu mi fistassi!... Ho provato il fisting poche settimane fa con mamma ed è stata un’esperienza incredibile... Vorrei ripeterlo con te, adesso e ogni volta che vorrai...”
La ragazza pareva sorpresa, ma l’idea le piacque assai:
“Oh che bella idea Florian... Sono eccitata al solo pensiero... Lo farò con molto piacere... ma prima dato che ho ancora lo strap-on, se vuoi ti scopo un po’ con questo!”
“Oh sì, certo... mi piace come usi quel fallo... ecco sono già pronto!” Il ragazzo si era già messo steso sul letto con le gambe larghe e un cuscino sotto il bacino, offrendo il suo giovane culo alla sua fidanzata.
Giulia lo penetrò subito con lo strap-on, e si accorse che nelle ultime settimane il culo del ragazzo pareva più elastico e aperto, merito – pensò- degli allenamenti con Natalia e non solo.
Dopo averlo sodomizzato per qualche minuto, Florian la incitò a infilargli la mano.
“Ora Giulia!... Voglio la tua mano nel culo!”
A sentire quelle parole, Natalia era compiaciuta ed eccitata e disse rivolta alle due donne:
“Sì, Giulia....apri come si deve il culo al mio bambino con la mano... ma io non voglio essere da meno... quindi, Elisa vuoi farlo anche tu?... Vuoi fistarmi? “
La donna che si era appena ripresa dalla doppia penetrazione e orgasmo precedenti, parve incredula a quella proposta estrema, e bofonchiò:
“... Ecco... io... mah...non sono brava come Giulia...”
“Suvvia... non avere timori... me ho hai già fatto, ricordi?... Hai una manina delicata che non vedo l’ora di prendere in culo!” (Elisa aveva già fistato Natalia nel capitolo 8 della serie, N.d.A.)
“Sì, mamma... dai!... Fista anche tu Natalia mentre il lo faccio a Florian... Pensa, madre e figlia che fistano contemporaneamente madre e figlio da cui si sono fatte mettere incinta!.. “
Così la trans si mise stesa sul letto vicino al figlio, a cui prese la mano, gli sorrise e lo baciò, e disse:
“Florian, sono così contenta di farci fare insieme questo tipo di penetrazione anale dalle nostre donne... Vedrai che una volta che hai cominciato non potrai più farne a meno!”
“Oh sì, mamma... anch’io sono contento di farlo con te al mio fianco... Quando sarò trans me lo farò fare sempre, per avere il culo il più aperto possibile!”

Una volta pronti e in posizione Natalia e Florian, si avvicinarono le due donne con la mano già lubrificata, più sicura e spavalda Giulia, più incerta e quasi tremante Elisa.
“Forza, mamma... fai come me; prima le dita una dopo l’altra, poi cominci a muovere e roteare il polso... se serve aggiungi altro lubrificante... quando arrivi alle nocche spingi decisa sempre roteando... e vedrai che entrerà facilmente... Su, all’opera!”
Seguendo le indicazioni e guardando i movimenti della figlia, Elisa capì subito come fare. Infatti dopo pochi secondi entrambe le mani femminili erano nell’ano dei rispettivi partner.
“Ecco... brava mamma, hai già infilato tutta la mano in culo... Ora spingi delicatamente avanti e indietro e apri e stringi le dita a pugno... da cui il nome fisting...Ti piace Florian?”
“Mmm.... sììì, Giulia... è stupendo sentire la tua mano in culo!... Mi stimola tantissimo... guarda che cazzo duro!... Me lo prendi in bocca?!”
“Certo, amore!... Poi naturalmente mi farai una bella venuta in bocca!” disse decisa la ragazza, cominciando a succhiare la cappella violacea di Florian.
“E tu Natalia... tutto bene?” chiese timidamente Elisa.
“Benissimo Elisa... la tua mano mi accarezza e mi massaggia dall’interno... puoi spingere anche più forte... Guarda, mi è tornato quasi duro dopo la venuta di poco fa... Spero di avere ancora qualche goccia di sperma per te!”
Il gioco andò avanti diversi minuti, le due donne ci avevano preso gusto a possedere completamente quei culi ormai sfondati. Natalia avrebbe potuto continuare ancora a lungo, ma Florian era al limite: la mano che lo fistava e la bocca che lo succhiava lo avevo ormai stimolato ai massimi e avrebbe resistito solo pochi secondi, il tempo per dire concitatamente.
“Giulia... sento che... sìì... sto per venire... ecco!... Sborrooo!... Ahhh!...Godooo!”
La ragazza cercò di prendere tutto lo sperma in bocca, ma ne aveva eiaculato veramente tanto e quindi ne ingoiò un po’ per poi ripassare il residuo in bocca a Florian, a cui non dispiaceva gustare la sua stessa sborra. Dopo che i muscoli anali si erano contratti al momento dell’eiaculazione e stretti intorno alla mano di Giulia, ora lei sentiva che la parte si stava lentamente rilassando tornando morbida ed elastica; quindi sfilò delicatamente la mano, ammirando lo sfintere oscenamente aperto.
“Oh Florian... dovresti vederti... Hai il culo completamente aperto!... E’ stupendo!”
“Sì, Giulia!... Grazie a te e anche a mamma sono e sarò sempre più aperto e rotto in culo!”
Intanto, anche Elisa stava andando avanti con la mano, ma Natalia aveva una resistenza maggiore e tempi più lunghi, assaporando quei momenti. A un certo punto, avvertendo che Elisa forse era un po’ stanca (non sembra ma anche per chi ha un ruolo attivo il fisting è impegnativo), le venne in mente un’ultima perversione, e disse:
“Giulia, potresti venire a dare letteralmente una mano a tua mamma e infilarmi anche la tua?”

Le due donne si guardarono stupite, non avevano mai immaginato che una doppia penetrazione con mano fosse possibile, neanche Giulia che non aveva limite nelle perversioni.
“Due mani?...Natalia, ma è impossibile!... Non ci stanno!... Poi ti farà male!” fece Elisa incredula.
“Dai, mamma... proviamoci... per Natalia nulla è impossibile e noi la accontenteremo!”
Così Giulia si avvicinò, e mise la sua mano, ancora impregnata di lubrificante e di effluvi anali di Florian, sopra quella della madre. Aggiunse ancora un po’ di gel e cominciò a spingere. Sentiva che l’apertura era molto stretta, essendo già occupata, ma prima due, poi tre e quindi quattro dita riuscì a inserirli. Natalia diede le istruzioni:
“Ora Elisa estrai un pochino la tua mano, senza far uscire le nocche, Giulia appoggerà la sua sopra per fare leva, quindi spingete tutte e due, con movimenti rotatori e vedrete che entrerete entrambe!... Coraggio, non mi fate mica male... anzi, sono così eccitata che come vedete mi è tornato già duro... Florian caro, vuoi occupartene tu dell’uccello di mamma, mentre loro si dedicano al culo?”
Madre e figlia, prese dall’eccitazione di completare l’opera, eseguirono le istruzioni della trans e, con adeguati movimenti e spinte, poco dopo riuscirono a far entrare entrambe le mani fino al polso nel capiente ed elastico ano di Natalia, che le accolse con un flebile sospiro:
“Ohhh... sìììì... Due mani nel culo!... Grazie, ragazze!... E ora spingete ancora fino a farmi godere di culo e sborrare ancora!”
Mentre Giulia e Elisa si davano da fare avendo le fighette gocciolanti dall’eccitazione, Florian era dedito a un amorevole pompino fatto con sentimento; era come ipnotizzato da quel cazzo materno che non aspettava altro che lei godesse in bocca.
Dopo qualche minuto di quel trattamento, anche la resistenza di Natalia arrivò al limite e, a seguito di quella potente stimolazione anale, raggiunse con un grido: “Sììì.... Vengooo!” il terzo orgasmo della serata con una intensa sborrata, seppur non abbondante come le precedenti, che Florian raccolse tutta in bocca e ingoiò, felice di gustare il sapore materno.
Dopo qualche secondo di silenzio per riprendersi e per far rilassare il culo “manomesso”, la stessa trans guidò prima una e poi l’altra mano che aveva in sé verso l’uscita. Le due fister ammirarono l’ano aperto come un cratere, ma che gradualmente si stava riassestando, grazie alla sua naturale elasticità e allenamento delle fasce muscolari.
“Oh, grazie ragazze... mi avete fatto godere ancora!... E’ da tanto che non prendevo un fist a due mani!... E grazie anche a te Florian, per aver avermi fatto venire in bocca!”
Gli altri risposero in coro: “Il nostro sentito ringraziamento va a te, Natalia... Sei eccezionale come trans e come persona... Grazie per questo viaggio e per tutto quello che hai sempre fatto per noi, come mamma, come compagna e come amica!”

Così, dopo quella lunga serata di intenso sesso anale, i quattro si addormentarono tutti insieme, nudi e abbracciati, come avevano abitualmente durante la vacanza che volgeva al termine.

Infatti il giorno dopo, si recarono all’aeroporto per il viaggio di ritorno in Italia.
Il volo però fu perturbato; il maltempo creava turbolenze che costrinsero i passeggeri a restare sempre seduti con le cinture e quindi Giulia dovette rinunciare all’idea di entrare anche lei nel “Club dei 10.000 metri” come avevano fatto Elisa e Natalia all’andata.
All’arrivo all’aeroporto, Giulia incrociò la poliziotta della “perquisizione personale” dell’andata, la quale riconobbe la ragazza sorridendole, a cui Giulia rispose con un invitante: “Ciao Greta!... Aspetto una tua chiamata...”.

Una volta a casa, iniziò un nuovo importante periodo di eventi a catena e fatti salienti e determinanti il nuovo corso nella vita di Natalia e Florian ed Elisa e Giulia.


IL FINALE

Madre e figlia aspettarono trepidanti che comparisse il primo ritardo del ciclo mestruale e si compissero i giorni necessari per poter effettuare un test di gravidanza.
Così una ventina di giorni dopo il primo rapporto a fini fecondativi avvenuto a Varsavia, le due donne effettuarono il primo test di gravidanza che diede esito positivo per entrambe.
Giulia era entusiasta e non stava più nella pelle dalla gioia: “Hai visto mamma?!... Siamo incinte!... Oh, sono felicissima per noi e per Florian e Natalia!... Adesso li chiamo subito...”
Elisa era un po’ più cauta, venendo dall’esperienza di due gravidanze e di alcuni falsi allarmi:
“Sì, anch’io sono molto contenta... ma è solo un primo test fai da te... è meglio avere conferme da esami medici e attendere qualche altro segnale che se siamo davvero in attesa non tarderà a manifestarsi...”
“Va bene mamma... tu hai fatto due figli, quindi ne sai molto più di me di sintomi di gravidanze...”
Ma i tanto attesi segnali non tardarono a manifestarsi, specie a Giulia alla sua prima gestazione: piccole perdite biancastre, sonnolenza, qualche nausea e un gonfiore crescente del seno con capezzoli più sensibili.

Ne parlarono con la loro ginecologa Lucia che era quasi sicura dello stato interessante, ma fece fare loro l’analisi del sangue per rilevare, tra gli altri, il valore dell’ormone hCG ed invitandole ad andare a una visita da lei con i futuri genitori..
Giunti nel suo studio, le due donne presentarono alla dottoressa Natalia e Florian. Lucia fu subito colpita dalla trans per il suo fascino e la sua sicurezza e determinazione, ne avrebbe voluto approfondire la conoscenza ma rimase sul piano strettamente professionale. Così fece una veloce visita alle sue due pazienti e chiese loro:
“Sapete qual è la data o il periodo del possibile concepimento?”
“Il 10 luglio mentre eravamo tutti insieme in vacanza a Varsavia, c’era anche la luna piena... In quei giorni ci siamo... ehm... impegnate parecchio per favorire il buon fine!” rispose entusiasta Giulia.
“Però, che precisione!.... Ebbene, care mie, le analisi danno risultati inequivocabili, date le tempistiche e visti anche i segnali che mi avete detto: siete felicemente incinte!... Anche dalla visita che ho appena fatto è tutto a posto... Complimenti per esserci riuscite subito come avevate progettato, e complimenti anche ai vostri partner che vi saranno vicini in questa maternità... “
Intervenne Natalia: “Sì dottoressa, stia tranquilla... io e mio figlio staremo vicini a Elisa e Giulia e non le faremo mancare nulla, sia il nostro amore che ogni altro fabbisogno e regolarizzeremo al meglio il nostro rapporto... sa, io sono avvocato e so come procedere...”
“Bene Natalia, mi fa piacere sentire questo e, devo dire, una persona straordinaria come lei, di cui Elisa mi ha parlato tanto.... e se permettete seguirò con attenzione questo caso di doppia maternità, sia perché contemporanea di madre e figlia è rara, sia perché il fatto che lei come genitore sia una...ehm... transessuale è quasi un unicum... Oh, io non faccio assolutamente discriminazioni di genere, anzi se può interessare collaboro con associazioni Lgbtq+, in particolare per coppie lesbiche che vogliono procreare o donatori di seme gay... Se siete d’accordo, vorrei anche descrivere questa esperienza dal punto di vista medico e sociale in riviste scientifiche su cui scrivo...”
“Per noi non c’è problema... e penso neanche per loro...” intervenne prontamente Giulia.
“Certo, neanche per me... anzi, mi fa piacere se ne vorrà parlare al mondo scientifico a conferma che noi trans siamo persone come le altre... Anzi, a titolo informativo anche mio figlio Florian inizierà a breve un percorso di transizione completo...”
Florian che era rimasto in silenzio, annuì senza aggiungere altro.
Rispose stupita la ginecologa: “Ah, anche Florian... così entrambi i padri saranno trans... ancor più unico!... Scusate, se l’ho detto, ma vi faccio davvero i miei complimenti per essere due coppie felici come non capita di vedere, di donne e transessuali che hanno deciso di mettere al mondo figli...”
Poi, rivolta alle due donne: “Bene, con voi ci vedremo periodicamente per le normali visite di controllo durante la gravidanza... Finora avete cominciato nel migliore dei modi e sono sicura che continuerete così... Elisa sa bene come funziona e come prepararsi e sicuramente te lo spiegherà come si deve a Giulia...”
Così salutarono la dottoressa e uscirono tutti più tranquilli per affrontare i mesi successivi della gravidanza.

Ma mentre la gestazione procedeva regolarmente, Natalia doveva pensare all’avvio del percorso di transizione del figlio. Così, facendo seguito alla precedente visita preliminare (citata nel precedente Cap. 15, N.d.A.) dopo aver riparlato più volte con lui e accertata la sua effettiva intenzione di avviare quel processo di cambiamento che l’avrebbe trasformato in una creatura femminile, per prima cosa Natalia riprese appuntamento presso il centro specializzato per queste terapie e interventi, diretto dal dottor Tersilli che coordinava vari collaboratori esperti nei vari settori.
Il primo incontro fu con uno psicanalista esperto di transessualità che Natalia conosceva per averlo consultato in passato e di cui si fidava. Florian era tranquillo perché accompagnato dalla madre, a cui tenne la mano per tutti il tempo della visita; rispose alle domande e il quadro che ne uscì fu comunque confortante. L’analista confermò la libera volontà e intenzione del ragazzo di seguire le orme della madre, gli diede alcune indicazioni e consigli su come affrontare la prima fase, e programmarono alcuni incontri periodici.
All’uscita, Florian disse con disarmante spontaneità: “Mamma, non ho bisogno dei consigli dell’analista... Io ho te!... Tu mi dirai tutto quello che mi serve sapere, come hai sempre fatto... Sia nel diventare trans che nel diventare padre!” e l’abbracciò.
Natalia rimase colpita da quelle parole, abbracciò il figlio e disse commossa: “Oh, Florian... certo che ci sono!... Stai tranquillo, vedrai che sarà bellissimo sia diventare trans sia diventare padre... o poi madre, come me!”
Passato il momento di emozione reciproca, seguì la visita dall’endocrinologo esperto nel settore della transessualità. Dopo aver verificato le analisi del sangue, perfettamente regolari, il medico impostò una terapia ormonale a base di estrogeni femminilizzanti, ma con un dosaggio che gli avrebbe permesso di mantenere la funzionalità sessuale maschile, come avvenuto per Natalia. e come da sua espressa richiesta.
(Nota dell’Autore: il percorso di transizione è qui rappresentato in forma molto semplificata per esigenze narrative, mentre nella realtà è certamente più complesso e con varie implicazioni)

Comunque Natalia convinse il figlio a iscriversi alla facoltà di giurisprudenza di un’università che prevedeva anche corsi ed esami on-line, senza necessità di presenza fisica, rimandando la frequenza in aula a quando avrebbe completato il percorso di transizione. Florian accettò di buon grado, sia perché intendeva continuare volentieri gli studi in cui riusciva bene, sia perché voleva seguire le orme materne anche negli studi di legge, sognando un giorno di lavorare con lei.
In quelle prime settimane, Giulia sentendosi bene e non essendoci controindicazioni, continuò ad allenarsi e giocare a pallavolo, annunciando la sua maternità alle compagne di squadra che le fecero una grande festa. La sua allenatrice Simona, amica e compagna di letto, le preannunciò che dopo il periodo del congedo per maternità, l’avrebbe proposta a squadre di campionati superiori, a livello semi-professionistico, profetizzandole una carriera di livello sempre più alto.

Nella seconda metà di agosto, Natalia ed Elisa si presero una pausa per trascorrere una settimana di vacanza a Riccione, dove conobbero la famosa Angelica dando seguito all’invito che ella fece loro quando si erano sentite in occasione della visita della trans Lorena (come raccontato nel capitolo 14) la quale tanto le aveva parlato di lei (ma questa è un’altra storia che sarà eventualmente raccontata come spin-off in un prossimo episodio della serie di Angelica, N.d.A.).

Poi, dopo un paio di mesi, mentre il pancino di Elisa e Giulia cominciava piano piano a farsi più evidente, Florian iniziò a mostrare gli effetti della terapia ormonale : le sue forme presero ad arrotondarsi sui fianchi e si sviluppò un accenno sul seno in attesa del previsto intervento, la voce cambiò tonalità, la già ridotta peluria sul viso e sul corpo non fu più visibile, i capelli biondi invece crebbero maggiormente, che lasciò crescere per avere una pettinatura simile a quella della madre.
Lui fu contento di avvertire quei cambiamenti, accompagnati da una maggiore attenzione all’abbigliamento e al trucco femminili.
Ma era ancor più contento che la sua attrezzatura sessuale maschile funzionasse regolarmente, mantenendola in esercizio regolarmente sia con la madre sia con Giulia.
La ragazza infatti, pur essendo già in una fase avanzata della gravidanza, non rinunciava affatto alla sua dose, quasi quotidiana, di sesso con i suoi cari, sia con il suo ragazzo, ormai trans, sia con la madre Elisa, altrettanto vogliosa durante la gestazione, nonché con Natalia la quale faceva il possibile per accontentare tutti e tre con il suo potente membro.

Intanto, Natalia, dato che con la prossima nascita dei pargoli le due famiglie si sarebbero unite e allargate, decise che ci sarebbe stato bisogno di più spazio. Così si mise alla ricerca di una nuova casa, adatta alle nuove esigenze dove sarebbero andati a vivere tutti insieme. In breve tempo trovò la dimora ideale, un’abitazione indipendente su due piani in un elegante quartiere residenziale della città, con quattro camere, tre bagni, salotto, studio, posti auto, ecc. Il tutto richiese un certo investimento, che Natalia affrontò volentieri per dare il meglio possibile ai suoi cari, riuscendo a vendere in breve tempo il suo attuale appartamento, come fece anche Elisa che diede così il suo contributo economico all’operazione.
In quattro e quattr’otto organizzarono il trasloco, l’arredo in stile moderno e la sistemazione della nuova casa, della quale tutti erano più che soddisfatti. La più contenta era Giulia:
“Oh, questa casa è un sogno!... Sarà il nostro nido d’amore per tutti e quattro con i nostri figli!... Natalia, grazie di cuore per tutto quello che hai fatto per noi!.... Ti adoro!” baciando affettuosamente la trans.
Inoltre, Natalia fece presente ai suoi cari che, prima del lieto evento, era opportuno regolarizzare nei modi più opportuni la loro doppia relazione. Pur non pensando al matrimonio vero e proprio, Natalia prospettò per loro una doppia unione civile, tra lei ed Elisa e tra Florian e Giulia, in modo che ognuno di loro fosse tutelato anche formalmente con conseguenti diritti e doveri reciproci, anche in vista delle prossime nascite dei loro figli.
Tutti furono d’accordo e in breve tempo, date le conoscenze legali di Natalia, le loro unioni civili furono sancite (l’iter e le implicazioni di tali unioni civili sono qui indicate in modo semplificato per esigenze narrative, N.d.A.)

Poi, mentre le due donne erano arrivate al 7° mese di gravidanza, con controlli ed esami periodici regolari in cui però Giulia non volle che fosse rivelato loro il sesso dei nascituri, lasciandolo nella mani del destino, venne il momento previsto per l’intervento al seno di Florian.
La terapia ormonale si era oramai stabilizzata ed il suo aspetto era quasi interamente femminile. Il ragazzo non aspettava altro per sentirsi donna come la madre. Scelsero la misura e la forma del seno, affinché assomigliasse a quello di Natalia, decidendo per una 3a e mezzo a goccia con capezzoli molto sviluppati per poterci poi mettere i piercing come aveva promesso a Giulia.
L’intervento andò bene e dopo il normale decorso, appena tolte le bende la neo-trans, circondata dai suoi cari, poté finalmente ammirare il suo nuovo seno:
“Oh, che belle!... Ora mi sento davvero realizzata e simile a mamma!”
“Sì, Florian!... Adesso tu e Natalia sembrate veramente due sorelle, quasi gemelle!... E hai davvero delle bellissime tette!... Più grosse delle mie!... Appena possibile ci farai i piercing come promesso, sì?” esclamò Giulia.
“Sì Giulia, li farò... sono contenta che ti piaccia il mio seno... ma ora che ho un aspetto interamente femminile chiamatemi con il nome di donna che ho scelto: Cassandra!... Come l’altra mia mamma biologica!”
Già, Cassandra, la sua madre naturale. Tutti si ricordarono di quel desiderio che ancora come Florian aveva espresso in occasione dell’omaggio sulla sua tomba in Polonia, e ne rimasero commossi, specie Natalia che abbracciò strettamente sua “figlia”, accarezzandole il seno ancora fresco d’intervento, dicendo: “Oh, Cassandra, figlia mia... in te rivive anche il suo ricordo!” facendo così scendere qualche lacrimuccia ad entrambe.

Ma la neo-trans volle subito mettere alla prova il suo nuovo seno e chiese a Natalia:
“Mamma, mi metteresti il tuo uccello in mezzo alle tette?.... Vorrei provare l’effetto che fa!”
“Oh, certo cara!... Piacerebbe anche a me fartelo sentire così...”
Così dicendo, alzò la gonna ed estrasse il suo grosso arnese, già quasi interamente eretto e lo posizionò nel solco tra i seni, che Cassandra strinse delicatamente intorno.
“Oh, è una sensazione bellissima... sentire un cazzo tra le tette!”
Natalia prese a muoverlo lentamente, facendolo strusciare sulla pelle vellutata delle mammelle, sospirando: “Mmm... sì, Cassandra... è davvero stupendo sentirlo avvolto dal tuo morbido seno!”
Poi, Natalia cominciò a spingere con più decisione, fino a fare una vera e propria “spagnola”; poi data la lunghezza del pene della trans andò ancora avanti fino a raggiungere la bocca del figlio/a,
che allungò prima la lingua poi le labbra per accogliere quel bastone di carne materno, finendo per succhiare la cappella mentre stringeva l’asta fra le tette.
Intanto, Giulia ed Elisa guardavano la scena compiaciute e contente che colui che era stato un ragazzo fino a poco tempo prima, fosse oramai una trans completa, conscia della propria natura.
Quindi Giulia prese il suo strap-on e si fece largo tra le gambe di Cassandra, che appena capì le intenzioni della fidanzata, ne fu ben lieta esclamando:
“Oh sì, Giulia!.... Scopami con il tuo fallo!... Anzi, vorrei farmi possedere come si deve da tutte voi per inaugurare la mia nuova vita da trans!”
Fu accontentata: la sua figa anale accolse in sequenza lo strap-on di Giulia, il dildo di Elisa e, naturalmente, il cazzo materno di Natalia che sodomizzò a fondo il figlio neo-trans, pensando come tutto cominciò solo pochi mesi prima, quando lei rivelò a Florian la sua natura transessuale (come raccontato nel primo episodio della presente serie, N.d.A.), mentre ora in così poco tempo, la loro vita, intrecciata con quella delle loro compagne, era così profondamente cambiata.


Poi, dopo quel momento in cui Florian divenne Cassandra, segnando l’inizio della sua nuova vita da trans, i quattro cercarono di vivere serenamente le ultime settimane della gravidanza, nella dolce attesa del lieto evento.
Finché, la natura fece il suo corso e si compirono i fatidici nove mesi.
Elisa e Giulia entrarono insieme all’ospedale con le doglie, accompagnate ovviamente da Natalia e Florian, ora nelle vesti e nell’aspetto femminile di Cassandra.
Mentre le due trans erano in trepidante attesa, un’infermiera si avvicinò e chiese:
“Siete amiche delle gestanti?...Qui però possono aspettare solo il padre del nascituro o i familiari più stretti...”
Natalia le rispose con tranquillità: “Ma noi siamo proprio i padri dei bambini che stanno per nascere!”
L’infermiera rimase senza parole, ma non volle indagare oltre.
Dopo un breve travaglio, si sentirono in rapida sequenza i vagiti dei due neonati: prima partorì Elisa che diede alla luce una femminuccia e poco dopo fu Giulia a diventare mamma di un maschietto.
Il suo desiderio di un figlio maschio e di una sorellina femmina per il quale, durante il viaggio in Polonia dove furono concepiti, aveva fatto un voto alla Madonna Nera di Czestochowa, fu così esaudito, e Giulia per prima cosa ringraziò con una preghiera l’icona della Vergine che da allora aveva con sé.
Le prime parole di Giulia furono: “Hai visto mamma?... Ce l’abbiamo fatta!... Sono nati i nostri bellissimi figli!... Sono felicissima e contenta per noi tutti!”
“Sì Giulia, anch’io sono emozionata e felice... Sai, all’inizio mi pareva solo una tua folle idea, invece diventare nuovamente madre e contemporaneamente anche... nonna, e partorire insieme a te le nostre creature è un’esperienza bellissima!”
Una volta tornate nella loro camera con i pargoletti, furono festeggiare dalle altre gestanti del reparto e dal personale sanitario, a cui non era mai capitato, nella storia dell’ospedale, che madre e figlia partorissero insieme nello stesso giorno.
E finalmente anche Natalia e Cassandra poterono abbracciare commosse le loro compagne e prendere brevemente in braccio i neonati, carne della loro carne e frutto del loro amore, indifferenti agli sguardi dubitativi e sconcertati di chi le incrociava, che ovviamente si aspettavano due uomini come padri.
Natalia era particolarmente emozionata, diventare, come Elisa, madre seppur trans e nonna allo stesso tempo; accarezzò i pargoletti, dicendo: “Queste creature sono davvero un dono della Provvidenza... Fino a poco tempo fa non avrei creduto possibile arrivare a questo stupendo momento!”
Lo stesso giorno venne a trovare le puerpere anche Alex, l’altro figlio (gay) di Elisa e fratello di Giulia, che da qualche tempo si era trasferito in un’altra città (il personaggio di Alex è apparso in diversi episodi della serie, dal Cap. 2 al Cap. 10, N.d.A.), anche lui emozionato nel conoscere la nuova sorellina e il nipotino.
Poi, i quattro genitori decisero i nomi dei neonati, tra quelli maschili e femminili a cui avevano pensato dopo lunghi consulti nelle settimane precedenti: la bambina fu chiamata Laura e il bambino Andrea.

Dopo pochi giorni rientrarono a casa, dove avevano preparato tutto l’occorrente per i nuovi membri della famiglia: culle, vestitini, accessori, arredi delle loro camerette, ecc.
Nel mentre i genitori coccolavano a turno i neonati, fu Natalia ad esprimere il proprio pensiero e la visuale sul futuro, condivisa dagli altri:
“Mie care, faremo crescere i nostri figli con tutto il nostro amore, dandogli un’educazione aperta e libera da condizionamenti, pregiudizi e falsi moralismi. Quando saranno grandi, gli racconteremo la storia dei loro genitori, donne e trans, e gli insegneremo tutto sulla sessualità e di come il sesso in famiglia sia la forma più completa di amore, a cui se vorranno potranno dedicarsi liberamente come lo abbiamo fatto noi!”

E cosi genitori e figli, donne e trans, vissero felici, incestuosi e contenti.


17 – FINE


Il racconto è di fantasia; ogni riferimento a persone o fatti reali è puramente casuale.


P.S. Sono graditi commenti, osservazioni e suggerimenti, anche tramite messaggio privato sul profilo. Grazie per l’attenzione.


* * * * *

RIEPILOGO EPISODI SERIE “NATALIA, MADRE-TRANS”:

Capitolo 1 – Storia di Natalia, madre-trans

Capitolo 2 – Le inquietudini del giovane Florian

Capitolo 3 – Un triangolo inatteso per Florian

Capitolo 4 – Giochi incestuosi a quattro – Parte I

Capitolo 5 – Giochi incestuosi a quattro – Parte II

Capitolo 6 – Nasce l’amicizia tra Natalia ed Elisa

Capitolo 7 – Elisa scopre i figli a letto insieme

Capitolo 8 – Elisa consolata e sedotta da Natalia

Capitolo 9 – E finalmente Elisa si abbandona ai suoi figli

Capitolo 10 – Il giorno dopo di Elisa

Capitolo 11 – Interludio gay e lesbo per Florian e Giulia

Capitolo 12 – Primo fisting da trav per Florian e amorevoli intrecci
tra madri e figli

Capitolo 13 – La visita di Lorena, amica-trans – Parte i: trio con Natalia
e Florian

Capitolo 14 – la visita di lorena, amica-trans – Parte II: l’incontro con Elisa
e i test pre-concepimento

Capitolo 15 – L’esame di maturita’ – La decisione di Florian – La visita
ginecologica per la maternita’

Capitolo 16 – Il viaggio in Polonia e il sesso procreativo

Capitolo 17 – L’ultima notte di sesso anale – Il finale

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