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Angelica, il ritorno: vocazione Escort – Capitolo 11: Avventura in yacht, moglie per una sera - Parte II


di Membro VIP di Annunci69.it Aquarius
27.04.2022    |    2.488    |    1 9.4
"Vedrà che lo troverà accogliente..."
Continua l’avventura di Angelica a bordo dello yacht, alle prese con il “marito” di una sera
e lo stravagante ricco proprietario.
Sottogeneri: trio, bisex.
* * * * *

Così il trio raggiunse la cabina principale, davvero ampia e lussuosa.
Subito le attenzioni di Queller si rivolsero ad Angelica alla quale disse:
“Forse penserà che io ho dei gusti particolari e ci può pure stare... ma una donna come lei, così bella, elegante e sensuale, mi fa perdere la testa e mi sento molto attratto da lei....posso baciarla?
“Sì certo... ne abbiamo parlato con mio marito e se per il bene della famiglia e dell’azienda la situazione lo richiede... io sono disposta a tutto...”
“Oh Angelica... erano anni che aspettavo una donna pronta ad di affrontare qualsiasi sacrificio... sento già di amarla....non mi dica subito no... “
“Veramente io sono pronta per dirle di sì...” e con queste parole, Angelica finalmente si sfilò il vestito, rimanendo completamente nuda.
“Che meraviglia!... Che corpo stupendo...Ho notato subito che lei non porta biancheria intima... e che bei piercing, non solo ai capezzoli ma vedo anche qui sotto...” e con le dita le sfiorò il piercing al clitoride. Quindi Queller abbracciò Angelica e la baciò ripetutamente, andando a cercare la sua lingua.
“Bacia proprio bene, ingegnere... Adesso, vorrei vedere anch’io i suoi piercing...” disse Angelica sbottonandogli la camicia, che rivelò un petto glabro con il famoso terzo capezzolo sul lato destro, tutti e tre ornati da grosse barrette orizzontali.
“Mmm... che belli questi piercing e questo terzo capezzolo è molto eccitante a vedere... adesso glieli lecco...” fece lei leccando e stringendo con le labbra e con i denti i tre capezzoli così ornati.
Mentre era intenta in tale opera, sentiva che qualcosa sotto stava prendendo consistenza e lui aggiunse.
“Ho un altro piercing particolare...lo vuole vedere?” fece l’ingegnere.
“Sì certo... all’ombelico?”
“Eh no... più sotto!”
Angelica intuì di cosa potesse trattarsi; gli slacciò la cintura e sfilò i pantaloni; aveva un perizoma ridotto, da cui spuntava già il pene in erezione. Ma era un pene particolare: di buone dimensioni, circonciso e con un grosso anello che trapassava la parte inferiore del glande del pene, per uscire poi dall'uretra.
Angelica rimase un attimo in ammirazione; non aveva mai visto dal vivo un piercing di quel tipo.
“Le piace?... Questo tipo di piercing si chiama Prince Albert....”
“Oh... sì!... Mi attrae molto...Non fa male?”
“No... una volta abituato... anzi, aumenta la stimolazione sia a me che alla partner...”

“Allora vorrei assaggiarlo subito quest’uccello così ornato...” disse Angelica prendendo subito quel cazzo in bocca, aggiungendo rivolta ad Alberto: “Hai visto che bello, caro?”.
Si doveva abituare alla presenza del gioiello che spuntava, ma sentiva che le stimolava la lingua e il palato. Eseguì un pompino magistrale, che Queller si gustò ad occhi socchiusi.
Alberto guardava la scena come imbambolato, distaccato su un altro piano della realtà. Pur se non era la sua vera moglie non gli pareva reale che la sua donna di una sera facesse un tale servizio a quell’uomo.
Ma l’ingegnere aveva gusti variegati e particolari, e disse:
“Dottor Nardi, vede sua moglie come è brava?... Venga anche lei ad aiutarla...”
Nardi a quella frase tornò in sé di soprassalto e disse con tono sorpreso:
“Come anch’io?... Cosa intende ingegnere?”
“Intendo che vorrei farvelo assaggiare ad entrambi... ve lo detto che mi piace giocare con le coppie... con entrambi i componenti della coppia...”
Sentendo quelle parole esplicite, Nardi rimase scombussolato: non aveva affatto previsto che dovesse anche lui come uomo accontentare le voglie dell’ingegnere.
“Ma... ma... come...” balbettò Alberto.
“Non vorrà che sia solo sua moglie a sacrificarsi per il bene della famiglia?” disse Queller.
“Su caro... vieni anche tu...vedrai che non ti dispiacerà...” aggiunse Angelica con tono sornione.

A quel punto, Alberto si fece coraggio, si alzò dal divano e si sedette sul letto a fianco della “moglie”, la quale gli passò quell’uccello che aveva tra le mani.
“Ecco caro... succhiamolo insieme!”
Lui ebbe un momento di ribrezzo nel prendere quel cazzo in bocca. Non aveva mai fatto sesso con uomini e aveva solo limitate esperienze con trans, per lo più da attivo.
Iniziò con circospezione, leccando in modo il più possibile distaccato ma si accorse che il sapore e la sensazione non era affatto male. Quindi vedendo come Angelica da professionista era abile nel succhiarlo, provò anche lui a prenderlo tutto in bocca. Ci riuscì senza troppe difficoltà e iniziò un pompino con uno stile ancora grezzo, da inesperto, ma mettendoci buona volontà.
“Ecco... così... bravo, Alberto... vedi come è facile... ci stai prendendo gusto!” lo incoraggiò Angelica.
“Bravi cari... il signore e la signora Nardi che mi succhiano l’uccello insieme... molto bene!”
fece Queller evidentemente soddisfatto di quel pompino a due bocche. In effetti marito e moglie si dedicarono per diversi minuti a quel servizietto orale, finché Angelica disse:
“Richard... non vorrebbe assaggiare la mia micina... freme dal desiderio di avere delle attenzioni...”
“Ma certo Madame!... Eccomi a lei!”
Angelica si distese sul letto a gambe larghe e Queller si avventò chinandosi sulla sua vagina che si stava già bagnando.
“Mmm... è stupenda questa passerina... così curata, glabra e con questo bel piercing al clitoride...”
La leccò a fondo, stimolando abilmente il clitoride con la lingua e con le dita, che poi ne infilò due dentro, esplorando la natura intima di Angelica e poi ritraendole umide e succhiandole per gustarne il sapore. Inoltre, i peli morbidi della barba di Queller avevano l’effetto di solleticare e vellicare le labbra vaginali e lo stesso clitoride, procurando un ulteriore stimolazione ad Angelica.
Poi, dal lato-A passò ad esplorare con lingua e dita il sottostante lato-B, vanto di Angelica, sul quale si soffermò lungamente, facendola mugolare di piacere.
“Angelica... il suo sapore intimo è inebriante... e da quanto vedo entrambe le parti sono piuttosto allenate a ricevere visite...”
“Ehm... sì... come le ho detto ho fatto le mie esperienze di cui Alberto è a conoscenza...e certi giochi non mi dispiacciono...”
“Molto bene, cara... “ rispose soddisfatto Queller; poi rivolto ad Alberto disse:
“Dottor Nardi, mentre mi dedico a sua moglie, lei potrebbe dedicarsi al mio culo?”
“Eh?... Come al suo culo?” esclamò sorpreso l’uomo.
“Ma sì... lo lecchi... ci infili qualche dito... insomma si arrangi... è pulito...vedrà che lo troverà accogliente...”

Così con titubanza, Alberto si mise dietro a Queller osservandone l’ano, che appariva gradevole e ben depilato. Lui era un abile linguista di culi femminili o al limite di qualche trans ma farlo a un uomo era troppo oltre. Provò a sfiorarlo con la lingua e si accorse che il sapore non era troppo dissimile da quello di un buchino femminile. Allora diede alcune passate di lingua e vide che quel foro si apriva facilmente al suo passaggio. Quindi, dopo averle insalivate vi inserì due dita che entrarono subito, di cui Queller si accorse con piacere.
“Oh bravo Nardi... così mi piace... continui con le dita nel culo!... Anzi ne metta pure un’altra...”
Lui eseguì e ci stava prendendo gusto a quella penetrazione con le dita.

Intanto Angelica sorrideva tra sé e sé al pensiero che suo “marito” dovesse fare quei giochi bisex, ma Queller la stava leccando e digitalizzando davvero bene, finché non seppe trattenere una godutina con squirtata in faccia all’ingegnere.
“Oh... Richard... mi scusi se l’ho... ehm... inondata... ma è così bravo con la lingua che ho già goduto...”
“E’ stato un piacere Madame... ed è eccitante vederla squirtare... ha un sapore così buono...”
“Adesso... cosa dice ingegnere... me lo fa provare come si deve il suo membro con il Prince Albert?”
“E’ quello che aspettavo, signora Nardi...”
E lei rivolta ad Alberto: “Caro... è il momento... dammi la mano...”
“Sì amore...ti sono vicino...” disse lui prendendole la mano e nel frattempo denudandosi e tenendo il cazzo duro in mano.
Angelica sollevò le gambe offrendo la sua vagina calda e bagnata all’arnese inanellato dell’ingegnere che appoggiò il glande sull’apertura e lo infilò in un sol colpo.
“Ohhh....” fece Angelica, non tanto per le dimensioni non enormi del pene quanto per il Prince Albert che sentì subito che sfregava sulle pareti interne. Ma quella sensazione inedita divenne ben presto una stimolazione viepiù piacevole, che aumentò il flusso di succhi vaginali.
“Mmm... aveva ragione... quel piercing lo sento davvero bene... mi pungola e mi solletica procurandomi un maggiore piacere... La prego... mi scopi forte... così godo di più!” disse in modo spontaneo Angelica che ora non impersonava più solo una parte, ma era sé stessa che voleva godere come donna di quel momento e di quell’esperienza.

Queller prese a scoparla con ritmo martellante e intenso per diversi minuti, cambiando varie posizioni: alla missionaria, alla pecorina, sul fianco, con lei sopra. Ogni tanto estraeva il cazzo. gocciolante di umori, e lo porgeva ad Alberto, che a quel punto non disdegnava di assaggiarlo ancora in bocca, così impregnato del sapore intimo di sua “moglie”.
Mentre Angelica cavalcava Queller con il suo cazzo piantato in figa, nel vedere Alberto che si masturbava lentamente lo spronò dicendo:
“Alberto, invece di menartelo che ne dici di sbattermelo nel culo?... Come sai adoro la doppia penetrazione...”
A quelle parole, sentì che l’uccello dello svizzero che aveva dentro di sé divenne ancora più duro.
Il marito, eccitato nel vedere la moglie scopata da quell’uomo, non si tirò indietro. Il culo di Angelica lo aveva ammirato sin dal primo momento e ora poteva finalmente possederlo. Si mise dietro di lei, lo lubrificò con del gel che Queller aveva messo a disposizione sul comodino, e senza troppo sforzo la penetrò analmente.
Angelica aveva finalmente due cazzi dentro di sé, i due uomini la stavano scopando a dovere e lei ne seguiva i movimenti con il corpo.
“Mmm... si...così... mi piace....bravi... dai continuate....”
Proseguirono così per un altro quarto d’ora, poi Queller sentendo che a breve sarebbe arrivato al culmine disse:
“Madame, sarebbe possibile concludere dove sono adesso?... Può stare tranquilla, mi controllo spesso...”
“Mmm... ma certo Richard... con molto piacere!”
“Sa, una volta facevo il “tre senza levare”... adesso mi fermo a due...”
“Intende due shot uno dietro l’altro continuando la scopata?” chiese Angelica sempre più stupita dalle esperienze sessuali dell’ingegnere, che rispose annuendo con la testa.
Dato che l’ingegnere voleva completare l’opera alla missionaria con comodità ed a fondo, a un cenno di Angelica Alberto si sfilò dal culo, lasciandolo ben aperto, e lei si rimise distesa.
Ma l’ingegnere, intendeva godere il più intensamente possibile e disse con tono perentorio:
“Alberto, dato che ha un bel cazzo le dispiacerebbe mettermelo nel culo mentre scopo sua moglie?”
Ancora una volta Alberto non se lo aspettava di dover possedere un uomo. Ma oramai era lanciato, il suo cazzo già lubrificato e quindi, con un certo disprezzo, glielo infilò di brutto facendolo sobbalzare.
“Mmm... sì... così... non c’è niente di meglio che un cazzo in culo per essere stimolati a dovere... vero signora Nardi?”
“Ehm... certo Richard... dopo lo vorrò provare anch’io... intanto è la mia fighetta a voler essere scopata a fondo...” fece Angelica, in procinto di godere ed alla quale la eccitava molto vedere il suo montatore essere a sua volta montato.

I tre andarono avanti ancora qualche minuto, finché Queller fece una serie di affondi in sequenza che fecero trasalire Angelica procurandole un orgasmo tra i sospiri, favorito dalle stimolazioni del Prince Albert.
“Mmm... sììì... godo... godo...oh...Richard che bravo... quel piercing è fenomenale per aumentare l’eccitazione vaginale!... Adesso voglio sentire il suo sperma fluire in me!” esclamò Angelica, stingendo i piercing ai tre capezzoli dell’ingegnere, procurandogli un ulteriore stimolo per la venuta
oramai imminente.
Queller, oramai prossimo all’apice del godimento, si lasciò andare e dopo qualche attimo, eiaculò con un grugnito, una serie di cospicui getti di sperma nella natura intima di Angelica, che sospirò:
“Oh... sì... la sento... quanta sborra... mmm....”
Alberto, nel momento in cui lo svizzero venne, ne sentì il culo stringersi ed era una sensazione particolare che in fondo in fondo non gli dispiaceva. Poco dopo, le pareti anali si rilassarono ed Alberto pensò bene di sfilarsi, mentre Queller continuava a fottere Angelica senza pause, nell’intento di realizzare almeno il “due senza levare”.
Angelica apprezzò molto quello sforzo, sentiva che la fighetta aveva continue contrazioni e colava di piacere e non trattenne un sincero apprezzamento:
“Complimenti ingegnere... proprio non si ferma mai!”
Intanto, Alberto si avvicinò a lei con l’intento di farsi completare quel pompino che lei gli aveva cominciato al Grand Hotel. Angelica ovviamente non si tirò indietro e prese volentieri il cazzo del “marito” appena uscito dal culo di Queller. Ne avvertì l’aroma anale di fondo che la eccitò ancor di più, e mentre Queller continuava a martellarla in figa, si concentrò sull’uccello di Alberto, con lappate e risucchi ora delicati ora più intensi che ben presto fecero capitolare Nardi.
“Oh Angelica... quando fai così non posso resistere... ecco... sììì... vengooo.... “
e sborrò in faccia ad Angelica riversandole una abbondante quantità di sperma che dal viso le colò fino al petto. Lei cercò di recuperarne con la lingua il più possibile e quindi si spalmò il resto sulle tette. Quindi, riprese il cazzo in bocca per ripulirglielo ben benino e guardando negli occhi il “marito” ne colse lo sguardo di approvazione e di ringraziamento per quel trattamento.
Anche Queller, nel vedere la scena, ne apprezzò l’esito e mentre continuava a fottere Angelica disse:
“Che bello vedere la mogliettina devota che rende così felice il marito...”

Angelica era sotto la sua azione martellante da oltre venti minuti; aveva già goduto ed era un lago di umori. Sentiva quel cazzo con l’accessorio metallico che scorreva in lei come un pistone nel cilindro di un motore da corsa, reso il tutto più fluido dallo sperma della venuta dell’uomo rimasto dentro di sé.
Ma a quel punto, sentiva che anche il culo aveva bisogno della sua dose di cazzo; lo fece gentilmente presente all’ingegnere:
“Richard... non vorrei sembrarle volgare... ma dopo aver goduto tanto nella passerina, anche il mio culetto vorrebbe la sua parte...Se volesse cortesemente passare all’altro buchino...”
Queller sorrise, era proprio quello che voleva sentire: “Angelica, il suo desiderio è un ordine... non vedevo l’ora di poter finalmente dedicarmi al suo magnifico lato-B!... Vuole che mi tolga il piercing?... A qualcuna dietro da fastidio...”
“Oh no... voglio sentirlo così... davanti mi è piaciuto tanto sentire quell’anello...”
Così rimanendo in posizione, Queller lubrificò l’orifizio anale e la punta del membro con il Prince Albert e con abili movimenti poco dopo l’aveva infilato già tutto in culo ad Angelica.
“Oh sì...come lo sento l’anello... è una sensazione nuova prenderlo così in culo... se davanti gradisco dietro impazzisco!” disse Angelica in preda a una crescente smania erotica anale.

Queller inculò furiosamente Angelica, prima alla missionaria poi alla pecorina, per oltre un quarto d’ora, facendola godere di nuovo. Lei stessa, abituata a prendere cazzi di ogni genere, si stupì della resistenza e della carica sessuale dell’uomo.
Nardi osservava in silenzio la scena, menandosi lentamente l’uccello che stava tornando in erezione e chiedendosi come sarebbe stato avere davvero per moglie una donna come Angelica, concludendo che forse non gli sarebbe affatto dispiaciuto.
Ma non era ancora finita. Angelica si aspettava che Queller volesse finalmente concludere con il secondo shot dentro di lei, e le sarebbe pure piaciuto, ma invece l’ingegnere disse:
“Angelica... mia cara... lei ha un culo stupendo...come peraltro tutto il resto... continuerei per ore con lei... ma c’è ancora una cosa che vorrei fare per par condicio tra coniugi...”
e quindi rivolto ad Alberto aggiunse:
“Dottor Nardi...prego... tocca a lei...”
“A me?...Per fare cosa?” chiese lui stupito, non immaginando quello che intendeva Queller.
“Dopo il culo di sua moglie, ora vorrei provare il suo!... E’ la regola della casa: prima la moglie poi il marito!” precisò Queller in modo serafico.
“Ma...ma...come...no, non è possibile... non l’ho mai preso da un uomo... come può pensare che io... proprio no...” cercò di controbattere Alberto.
“Suvvia... un po’ di coraggio... vedrà, il sesso anale è un piacere anche per l’uomo... E poi, vuole rinunciare a quel nostro affaruccio proprio ora che è a un passo dalla meta?” disse diretto Queller.
A quel punto, intervenne anche Angelica, sempre più divertita dalla situazione:
“Sì caro... dai prova anche tu... mi ecciterebbe molto... e poi li abbiamo già fatti dei giochetti con il tuo culetto...Dai, intanto te lo preparo io con la lingua....”
Alberto gli lanciò un’occhiataccia, quasi a significare “ma cosa stai dicendo?”, ma si ritrovò subitamente alla pecorina con Angelica che gli stava leccando delicatamente il culo, insalivandolo abbondantemente, per poi infilargli prima uno poi due dita. Vide che in effetti era un culo pressoché vergine ma bastarono le sue attente cure e un’abbondante lubrificazione con il gel per renderlo più morbido ed elastico.
Intanto Queller con un apposito attrezzo si sfilò il piercing, sbloccando le due sfere alle estremità e facendolo scorrere, dicendo:
“Ecco per lei, visto che non è abituato, mi sono tolto il piercing... così non avrà fastidi...”
Angelica aveva il viso a pochi centimetri e non resistette a riprendere in bocca quel membro martellatore, che senza piercing tornava ad essere un cazzo poco più che normale, l’ideale per un culo da principiante come Alberto.
“Ora caro, guido io il membro di Richard in posizione... ecco... l’ho appoggiato... ora lui spingerà e tra poco ti sentirai riempire... vedrai che se anche avvertirai un dolore iniziale, ben presto diventerà piacere...”

Alberto rimaneva in silenzio, oramai rassegnato a quel sacrificio ma consolato al pensiero che tra poco sarebbe tutto finito con il contratto in mano.
Io suo pensiero fu bruscamente interrotto; sentì che quel cazzo stava entrando in lui, gli stava tirando tutto e quasi gli mancava il respiro, ma intanto quel cilindro di carne aveva già oltrepassato le Colonne d’Ercole dello sfintere ed era oramai tutto dentro.
Queller cominciò a fotterlo con ritmo crescente, sentendo le pareti anali che avvolgevano il suo membro farsi gradualmente più elastiche. Dopo qualche minuto, Alberto effettivamente non sentiva più il fastidio iniziale; era il primo cazzo di un uomo che prendeva in culo, dopo limitate esperienze giovanili con trans, e quasi quasi gli cominciava a piacere.
Intanto Angelica si era messa davanti a lui, offrendogli la figa da leccare. Lui si chinò per dedicarsi un po’ a lei e non pensare a quello che succedeva dietro. Leccava con impeto, e la lingua estrasse da quello scrigno il sapore dei succhi dei molteplici orgasmi della “moglie” e dei residui di sperma di Queller, facendolo eccitare ancora di più e scoprendo una indole perversa che non credeva di avere. Angelica se ne accorse e disse:
“Caro, ti piace leccarmi e farti inculare, eh?!” Lui annuì sospirando, non capiva più niente e intanto l’ingegnere continuava a sodomizzarlo con forza, forse eccessiva per un principiante.
Alberto cercava di accompagnare i colpi con i movimenti del corpo ansimando e soffrendo:
“Ah... Ah... Ah...”

Mossa a pietà, Angelica pensò che stimolando Queller avrebbe accelerato i tempi. Si spostò mettendosi dietro di lui, mentre continuava a fottere il marito, e gli infilò due dita nel culo, accorgendosi che era effettivamente un culo “navigato” ed aperto a molte esperienze.
Lui gradì con un: “Oh sì, Madame... continui pure se vuole...”.
Allora lei si lubrificò le altre dita e una alla volta le infilò tutte nel culo; lui si fermò un attimo per facilitare l’operazione, e alla fine si ritrovò la mano di Angelica dentro di sé per un fisting completo. Ad Angelica quel gioco erotico piaceva tanto farlo e farselo fare, con i figli e con altri e quindi era un’esperta: Queller lo capì subito:
“Mmm... la sua manina è molto delicata ed esperta Angelica... lo ha già fatto altre volte, vero?”
“Ehm... sì.... fa parte del bagaglio delle mie esperienze precedenti e dei miei studi di... ehm... terapeuta...” disse sibillina lei, continuando a muovere la mano in quel culo assai accogliente.
“Ah ecco... capisco...” disse Queller, forse cominciando ad intuire qualcosa sulla vera natura di Angelica, e aggiunse: “Comunque sia...è davvero brava... me lo ha fatto diventare ancora più duro... Questo non l’avevo mai fatto: inculare il marito e farmi fistare dalla... ehm... moglie...”
Quel gioco continuò ancora per qualche minuto, ma i due uomini erano oramai al limite, Alberto di ricevere e Richard di dare, che disse con affanno:
“Mmm... ci siamo... non resisto oltre... Angelica, la sua manina è stupenda e Alberto, sono contento di aver battezzato il suo culo... ecco... adesso... sììì... vengooo...” ed esplose in una intensa sborrata nella cavità anale vergine di Alberto, mentre Angelica sentiva il culo di Queller stringersi intorno alla sua mano al momento dell’eiaculazione.
Poco dopo, ad Alberto, sfinito, cedettero le gambe e si accasciò con Queller sopra di lui. Angelica, tutta contenta del risultato, estrasse delicatamente la mano, rimasta pulita ed ammirò quel culo aperto dell’ingegnere, con cui le sarebbe piaciuto fare altri giochi.

L’ingegnere al momento di sfilare il cazzo dal culo di Alberto, disse:
“Signora Nardi... se volesse essere così gentile a fare un’ultima cortesia: ripulire con la sua bocca di rosa il mio uccello e il culetto sodomizzato di suo marito... lo apprezzerei molto... grazie!”
Per Angelica quelle piccole perversioni di fine scopata erano un invito a nozze e rispose:
“Ma certo ingegnere...è un piacere anche per me...”
Così prese in bocca il cazzo ancora abbastanza duro di Queller, ripulendolo dalle tracce di sperma e altro materiale, senza formalizzarsi per quello che era; quindi iniziò a leccare il culo di Alberto, raccogliendo tranquillamente con la lingua lo sperma e gli altri effluvi anali che stavano fuoriuscendo.
Mostrò all’ingegnere la bocca piena e un attimo dopo ingoiò tutto; quindi baciò a fondo prima Queller poi Alberto che si stava riprendendo dalla sodomia.
Poi si stesero tutti e tre sul letto, passando qualche minuto per riprendersi. Poi Queller si rialzò preparò un drink per tutti e nel porgerlo ai suoi ospiti disse:
“Angelica... Alberto... è stato un piacere fare questi giochi erotici con una bella coppia come voi...siete stati molto disponibili a soddisfare le mie voglie e i miei gusti, diciamo particolari... non è da tutti... Complimenti a voi come coppia e in particolare a lei Angelica... è davvero una donna fuori dall’ordinario che si eleva da tutte quelle che ho conosciuto... Sicuramente è una donna di esperienza, anche fuori o prima del matrimonio ed ha grandi qualità e una carica erotica straordinaria... Alberto, lei è davvero fortunato ad avere al suo fianco una donna come Angelica... una donna che si deve meritare giorno per giorno...”
“Grazie a lei ingegnere dell’ospitalità... e per averci permesso di divertirci con lei allo stesso modo... anche noi siamo stati molto bene ed è un’esperienza che non dimenticheremo... anzi, speriamo di ripeterla... vero caro?” rispose Angelica in modo diplomatico.
“Eh?... Ah, sì... certo...un’esperienza da ripetere... magari per la conclusione di un altro affare... ma intanto, ora che ne dice di concludere quello per il quale siamo venuti?” disse Alberto, ancora sfasato per il trattamento subito ma con in mente l’obiettivo della serata.
“L’affare?... Oh sì...me n’ero quasi scordato... Guardi Nardi... facciamo subito, così poi si rilassa bello tranquillo... Ecco qua...firmato in triplice copia.... E’ contento?”
“Oh sì... molto!... Grazie ingegnere...è un piacere fare affari e... ehm... altro... con lei!” rispose finalmente soddisfatto Alberto che aveva raggiunto lo scopo, con il contratto firmato in mano e pur con il culo in fiamme.

“E adesso, miei cari, ora che abbiamo adempiuto a tutto... se volete facciamo uno spuntino di mezzanotte e poi ci corichiamo... sapete alla mia età dopo sforzi erotici intensi come questi mi viene una certa sonnolenza...”
“Benissimo ingegnere... in effetti anche noi siamo un pochino stanchi...vero cara?” disse Nardi.
Angelica annuì, anche se lei avrebbe potuto benissimo continuare ancora a fare sesso.

Così, una volta lavati e rivestiti, i tre si ritrovarono nel salotto per una rapida cena in piedi e poi si ritirarono nelle rispettive cabine.
Alberto era piuttosto stanco, sia fisicamente con il culo un po’ dolorante, che mentalmente per lo stress della giornata, almeno coronato dal buon fine dell’affare. Disse alla “moglie” di quella sera:
“Angelica, vorrei ringraziarti tanto... sei stata fantastica... ha ragione Queller che sei una donna straordinaria... ed è stato un piacere e un onore averti come moglie almeno per una sera... Senza di te non avrei mai potuto chiudere il contratto... hai esaudito perfettamente tutti i desideri di Queller... Grazie, mi sei molto cara!” E la baciò teneramente; lei gli rispose:
“Alberto, ha fatto piacere anche a me averti come marito e poterti aiutare in questa situazione... sono stata bene e mi sono anche divertita molto...Se vuoi, io sono disponibile per continuare con te... Mi hai già ricompensato adeguatamente... e poi se sto bene con una persona non bado al centesimo...”
“Mi piacerebbe Angelica... ma non ho più le forze, sono sfinito... troveremo un’altra occasione... Intanto, ti do un bacio per la buonanotte!” Dopodiché, Alberto crollò addormentato.
Angelica lo guardò con dolcezza, era davvero un uomo interessante che le sarebbe piaciuto rivedere. Poco dopo si addormentò anche lei, dolcemente cullata dal movimento dell’imbarzazione sulle onde.

La mattina successiva, di buon’ora, dopo che gli ospiti consumarono un’abbondante colazione, lo yacht fece rotta verso il porto di Rimini. Angelica era rimasta sul ponte ad osservare la costa avvicinarsi nella luce azzurrina del mattino.
Le si avvicinò Queller, che la salutò con un elegante baciamano e le disse:
“Angelica...spero davvero ci sia l’occasione di rivedere una donna affascinante come lei... con o senza suo “marito”...Le lascio il biglietto da visita con i miei recapiti... Prima o poi le nostre strade si incroceranno di nuovo...” e la baciò castamente sulla guancia, ma le sussurrò anche:
“Guardi che io l’ho capita che Alberto non è il suo vero marito... mi ero già informato su di lui...E poi non mai visto una moglie vera fare tutto quello che ha fatto lei con una tale naturalezza e savoir-faire da esperta in arti erotiche... L’avete fatto per accondiscendermi e lusingarmi... come è capitato con altri... ma poco importa... E’ stato ugualmente molto appagante e l’opportunità per conoscere una donna eccezionale come lei, chiunque lei sia e qualunque cosa faccia nella vita... Magari avrò bisogno di averla al mio fianco in qualche occasione... Quindi, le auguro ogni bene nella vita... Un giorno ci rivedremo!”
Angelica rimase un po’ spiazzata; pensava di aver recitato bene la parte ma evidentemente non si poteva ingannare un uomo esperto e scafato come l’ingegnere. Gli sorrise e disse:
“Grazie a lei ingegnere... Comunque sia, è stata una bellissima esperienza e un piacere conoscerla... spero anch’io di rivederla!... Le lascio anch’io il mio numero...” e gli diede un biglietto con il suo numero privato, non quello usato come escort.
Queller aggiunse:
“Vedrà che prima o poi lo comporrò il suo numero, mia cara... Ma prima di salutarla vorrei consegnarle un piccolo presente per ringraziarla e a ricordo della eccezionale serata...”
Così le consegnò un astuccio contenente un anello in oro e argento con una pietra preziosa. Angelica rimase stupita, a bocca aperta; non si aspettava certo un regalo di quel tipo.
“Oh Richard... sono senza parole... non doveva!... La ringrazio tanto!”
Quindi, i due si scambiarono un bacio di commiato.

Poco dopo li raggiunse Alberto con i bagagli, che pareva più riposato e disteso pronto a sbarcare.
Salutò anche lui Queller, dandosi appuntamento per via telematica per dar corso al contratto firmato nella notte.
L’autista li riportò con la Rolls Royce al Grand Hotel. Alberto chiese:
“Vuoi salire nella suite, Angelica?”
“No grazie Alberto... è meglio che vada... Il collier e la fede te li ho già restituiti... Comunque sono stata benissimo.. è stata un’esperienza davvero significativa...e sono contenta che alla fine il tuo affare si sia concluso... Poi, hai visto cosa mi ha regalato Queller?” disse mostrandogli l’anello.
“Te lo sei proprio meritato!... Sì, alla fine è andato tutto bene, grazie a te... Anche se non avrei mai immaginato di dover essere anch’io parte... ehm... passiva... del gioco a tre...”
“Comunque, Queller ha mangiato la foglia: ha capito che non sono tua moglie... me lo ha detto stamattina...” gli rivelò Angelica. Alberto rimase sorpreso e disse:
“Ma... come?...E io che pensavo che ci fosse cascato... comunque ormai il contratto è firmato... ma ne terrò conto per i prossimi contatti con lui...Però, tu ci creda o no, mi ha fatto molto piacere averti come moglie per una sera e condividere questa esperienza... e per un momento ho pensato a come sarebbe essere davvero tuo marito ...Chissà, magari in un’altra vita...”
“Anche a me ha fatto piacere essere tua moglie... E comunque vorrei rimanere in contatto con te... stavo pensando a un prossimo evento molto stimolante che vorrei organizzare da me a Riccione...”
“Ah. va bene... se posso, con molto piacere.. E ora dobbiamo proprio salutarci, devo tornare ai miei affari...” rispose Alberto porgendole la mano. Ma Angelica passò oltre la mano, l’abbracciò strettamente e disse:
“E baciami... Alberto, marito mio!” disse Angelica scambiando un ultimo profondo bacio d’addio, a suggello di quell’avventura.


11 - CONTINUA


DI PROSSIMA PUBBLICAZIONE (titoli provvisori):

LA GANG-BANG
UNA VISITA A SORPRESA: IL CERCHIO SI CHIUDE


Nota: pur se i vari episodi della presente serie riguardano contenuti rientranti in generi diversi, sono inseriti tutti nella sezione “Lui & Lei” avendo una continuity seriale e per una più agevole sequenza di lettura.

Il racconto è di fantasia; ogni riferimento a persone o fatti reali è puramente casuale.


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