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Angelica, il ritorno: vocazione Escort – Capitolo 6: Una strana coppia


di Membro VIP di Annunci69.it Aquarius
18.04.2022    |    3.699    |    2 9.5
"Tu spingi così bene che i tuoi cazzi mi stanno stimolando sempre di più..."
Questa volta Angelica incontra una coppia lei e lui, piuttosto particolare.
Sottogeneri: trio, bdsm, lesbo.
* * * * *

Dopo quell’incontro con il suo primo cliente, intenso ed appagante anche per lei, Angelica era tutta elettrizzata. Era andato ancor meglio del previsto ed ora era pronta e carica per i successivi appuntamenti della giornata.
Dopo essersi lavata e sistemata, e rimesso tutto in ordine in camera, ripensò al problemino dell’irritazione causata dalla sua “allergia” al profilattico, e solo in quel momento si ricordò che la ginecologa le aveva prescritto un apposito gel per ridurre i fastidi. Si mise a cercare nella scorta dei medicinali che aveva portato con sé, lo trovò e se lo applicò subito, procurandole una piacevole sensazione di frescura e benessere.

Gli altri incontri in agenda si svolsero altrettanto bene, anche se su binari più ordinari pur procurandole altri orgasmi, che le occuparono tutto il pomeriggio e la serata, opportunamente distanziati di mezzora o un’ora l’uno dall’altro; lei non voleva certo lavorare come in una catena di montaggio per avere il tempo e il modo di conoscere il partner e di gustare ogni singola esperienza.
Riprese quindi ad usare il profilattico, come da buona regola, con fastidi molto più attenuati ma ancora non si era abituata del tutto e comunque con esso perdeva sensibilità e parte del piacere di una bella scopata, e pensò che nei casi in cui ne valeva la pena, o che ne “valeva il pene” poteva fare come con Mauro in presenza di esami recenti.
Notò che alcuni avventori parevano quasi intimoriti dalla sua sensualità e carica erotica, pur se lei cercava di mettere sempre l’ospite a proprio agio e non guardava certo l’orologio né rispondeva al telefono nel durante.

Quando concluse la serata era mezzanotte passata; era inevitabilmente un po’ stanca, proiettata in una dimensione per lei nuova ed a cui si doveva abituare. Però era molto contenta di come era andata, sia come soddisfazione personale per le sue capacità nelle arti erotiche sia come gratificazione economica, avendo già guadagnato in un giorno il corrispettivo del suo normale stipendio mensile da impiegata.

Nei giorni successivi, pur con l’agenda molto fitta, si ritagliò due mezze giornate per sé, per andare a visitare le boutique di Viale Ceccarini e dintorni o anche andare qualche ora al mare che era lì a due passi, che le piaceva tanto per crogiolarsi al sole e mantenere la sua invidiabile abbronzatura, sulla quale risaltavano i suoi piercing dorati, naturalmente in topless e solo con un micro-perizoma per salvare le apparenze, suscitando sguardi di ammirazione sia maschili che femminili e qualche tentativo di approccio, subito respinto.
Un altro giorno decise di andare al mare, indossando il suo plug anale sotto un costume un poì più coprente. La eccitava molto camminare sulla spiaggia o prendere il sole sentendo il culo piacevolmente occupato e per lei era una delizia ancora maggiore fare il bagno, sguazzando in acqua indossando quell’inseparabile accessorio.

Tra i tanti che l’avevano contattata in quei primi giorni, c’era una lei di coppia che si dichiarava bisessuale ed amante dei giochi particolari che avrebbe voluto incontrarla insieme al marito dato che erano a Riccione in vacanza. Angelica fu subito intrigata da questa richiesta, le rispose subito e così dopo una conversazione telefonica combinarono il rendez-vous per una prima serata.
La donna le chiese se potesse abbigliarsi in stile sado-maso, da mistress, per far provare al marito sensazioni fuori dall’ordinario.
Angelica la accontentò volentieri, si mise un completino che aveva comprato per tali occasioni in pelle verde, con stivali alti, guanti fino all’avambraccio, gonna corta, ovviamente senza nulla sotto se non il suo fedele plug, ed un corpetto da cui fuoriuscivano i prorompenti seni strizzati, a cui aggiunse una catenella che univa gli anelli dei due piercing ai capezzoli.
Si guardò allo specchio compiacendosi per il suo aspetto da “pitonessa”, e si fece un selfie perché così non era affatto abituata ad abbigliarsi e a vedersi.
Quando arrivarono gli ospiti prese in mano un frustino per poi aprirgli la porta. Nell’oscurità della sera le parevano due donne, una alta, magra, capelli neri a caschetto, l’altra più bassa e tarchiata, vistosa capigliatura bionda e un aspetto indefinibile; e rimase un attimo sorpresa.
“Buonasera Paris...piacere di conoscerti!... Sono Valentina e questo è il mio cornutissimo marito Giacomino, a cui come vedi gli piace travestirsi e farsi chiamare Jackie...”
“Prego... piacere mio... accomodatevi...”
“Complimenti Paris!... Sei splendida... ancor meglio di come ti avevo immaginata... e l’abbigliamento è proprio come lo desideravo...posso darti un bacio?” disse la donna che aveva preso subito l’iniziativa.
“Ma certo!” Angelica non fini la frase che si ritrovò le labbra di Valentina attaccate alle sue e la lingua che le saettava in bocca, mentre sentiva le mani di lei che la accarezzavano. Quel bacio parve interminabile, poi la donna disse:
“Sai, come ti ho detto sono bisessuale... tendente a lesbica... e le donne come te mi fanno impazzire...”
“Oh, bene!... Anch’io sono bisessuale quindi ci divertiremo... Ma tuo marito non vuole baciarmi?”
“Non ancora cara... prima lo faremo soffrire un po’... Sai lui si eccita nel vedermi fare sesso con altri, uomini e donne, ed a farsi punire e possedere da una donna...”
“Ah sì, eh?... Vorrà dire che lo stuzzicheremo con qualche gioco particolare mentre noi due ci divertiamo...” Nel mentre lo diceva, assestò un colpo con il frustino sul fianco del travestito che non si scompose affatto, anzi accennò ad un sorriso.
Pur se non aveva esperienza specifica nei giochi e nelle tecniche sado-maso soft, Angelica pensò che sarebbe stata un’esperienza inedita e piacevole e si sarebbe divertita anche lei.
Dopo aver offerto un drink rinfrescante, li accompagnò in camera. Qui i due rimasero un attimo sorpresi dall’ambiente e dall’atmosfera erotica e soprattutto dalla “cazziera”, l’espositore a parete rigurgitante di dildo, vibratori, strap-on e ogni altro sex-toy ed accessorio per le varie fantasie erotiche.
“Vi piace la camera e la mia “cazziera”?” chiese sibillina Angelica.
“Oh sì, cara!... E’ molto accogliente ed eccitante e poi questa... ehm... cazziera... è davvero fenomenale!... Vorrei provare tutti questi stupendi accessori!”
“Bene, cominciamo subito... mettetevi pure a vostro agio...”

La donna si tolse subito il succinto abito estivo che indossava, rivelando che non aveva nulla sotto.
Angelica rimase colpita da lei: un fisico slanciato da mannequin, un seno piccolo ma con capezzoli molto sviluppati perforati da un piercing a croce, un bellissimo culo a 8 rovesciato ed una vagina glabra ornata da due anelli per lato ed un altro piercing al clitoride.
“Complimenti anche a te Valentina... sei davvero molto attraente... hai un bellissimo corpo... da indossatrice... stupendi i piercing... anch’ io li adoro...”
“Grazie Paris!... Sì, in effetti ho avuto una lunga carriera da modella... e dato che già avevo lo stesso nome, nel look mi sono ispirata all’omonimo personaggio dei fumetti Valentina, creato da Guido Crepax... Risale agli anni sessanta, ma è sempre molto attuale come donna libera e sensuale...”
Intanto, anche il marito si era tolto il vestito, mantenendo sotto un abbigliamento femminile con reggiseno imbottito, reggicalze e calze velate. Dal perizoma fuoriusciva un pene, chiuso in una gabbia di costrizione in pelle con anelli metallici.
“Adesso sistemiamo a lui, che godrà nel vederci giocare... Dato che sei ben attrezzata, che ne dici di sottoporlo a un piccolo trattamento sado-maso, che a lui piace tanto?”
“Oh sì!... Darebbe gusto anche a me praticare certi giochi...Dai, mettiamolo qui!” e si diresse in un angolo della camera dove, fissata al muro, c’era una croce di Sant’Andrea per pratiche sado-maso.
Legarono il malcapitato di schiena con la cavigliera ai piedi e le manette ai polsi; lui lasciava fare senza dire nulla. Poi Angelica prese uno dei plug esposti di medie dimensioni, lubrificandolo con il gel, e scambiandosi un’occhiata di complicità con la moglie, si diresse senza indugio verso l’ano dell’uomo. Prima lo solleticò con la lingua, leccandogli il buchino ed insalivandolo, apprezzando che fosse depilato e pulito, e quindi infilò con decisione un dito guantato per esplorare l’interno, e si rese conto che era libero e non certo stretto.
“Mmm... il maritino ha un culetto già piuttosto aperto...” disse compiaciuta Angelica.
“Eh sì, l’ho allenato a dovere... Alle volte, da travestito lo faccio sodomizzare dai miei amanti maschi... Vero, Jackie?” L’uomo fece un cenno di approvazione.
“Dai, ora infilagli il plug!”
“Certo!... Il plug è la mia passione!” rispose Angelica.
Quindi appoggiò l’oggetto sul quel culo sacrificale e iniziò a spingere, ruotandolo leggermente. L’uomo pareva gradire perché si chinò leggermente, nei limiti della posizione in cui era bloccato, per favorire l’operazione, e così con pochi abili movimenti Angelica infilò per intero il toy anale.
“Ti piace Giacomino eh?... Porco!” chiese beffarda Valentina facendo pressione sull’oggetto affinché sentisse il contraccolpo. Poi guardando l’esposizione di oggetti sulla “cazziera” notò delle pinze per capezzoli con pesi a forma di elefantino.
“Oh!... Paris, possiamo mettergli questi?... Gli piaceranno molto!”
“Ma certo!... Vedrai che effetto che fanno sui capezzoli!”
Così ognuna gliene misero uno, regolandoli sulla massima stretta, e subito il malcapitato sentì i capezzoli presi in una morsa con i pesi che glieli tiravano ancora di più.
Infine, Angelica gli mise un bavaglio con una pallina in bocca, così che non potesse parlare.
“Lo abbiamo addobbato ben benino, eh?” chiese soddisfatta Angelica.
“Eh sì, proprio quello che ci vuole... E adesso lo frustiamo!” disse con tono sadico Valentina, esaltata dal vedere suo marito alla loro mercé.
Angelica rimase un po’ colpita da come quella donna trattasse il consorte, ma pur non esperta di giochi sado-maso e bondage, ci stava prendendo gusto e voleva vedere fin dove si potesse arrivare.

Così mentre teneva il frustino per sé, porse il “gatto a nove code” a Valentina, a cui brillarono gli occhi per quello che stava per fare.
Iniziò Angelica con colpetti delicati sui fianchi dell’uomo, che pareva quasi non accorgersi, ma subito Valentina prese l’iniziativa e disse:
“Oh Paris... così è troppo piano... lui è abituato a ben altro... vero, caro?... Dai più forte, così!” e assestò una forte frustata sul sedere dell’uomo che si scosse e fece un lamento sommesso.
Capito che poteva osare, anche Angelica iniziò a dare dei colpi più forte, sul culo e sui fianchi.
La perfida moglie continuò con dei colpi sempre più forti che dal culo risalirono sulla schiena, cominciando a lasciare il segno.
“Vedi cara?... Più gli si dà forte, più piace al maiale!... E dire che nella vita è uno stimato architetto...” e aggiunse: “Adesso lo giriamo e lo frustiamo anche da davanti!”
Il sistema di fissaggio consentiva di cambiare la posizione del penitente, che si trovò a guardare accondiscendente le sue torturatrici, quasi ad invitarle a continuare.
Angelica gli diede due colpi decisi sui capezzoli già martoriati dalla stretta delle pinze e tirati dai pesi, e quindi Valentina lo fustigò sulle gambe, sul ventre e infine sui genitali, facendolo trasalire.
“Paris, vedi?... Già con questo trattamento questo porco masochista si sta eccitando!” Infatti, nella gabbia costrittiva l’uccello era già quasi eretto pur se imprigionato.
Dopo un’ultima frustata proprio sul cazzo, Valentina si avvicinò ad Angelica e le sussurrò:
“Ora cara, direi che è il momento di dedicarci a noi due...”
“Oh sì finalmente!... Non vedevo l’ora!”

Le due donne si stesero sul letto circolare. Valentina era giù nuda e Angelica rimase in ammirazione del suo bel corpo atletico, ammaliata dai piercing ai capezzoli e vaginali.
La donna iniziò a baciare Angelica, che ricambiò con piacere attaccandosi alle labbra; l’una andava a cercare la lingua dell’altra succhiandola. Intanto, Valentina la accarezzava ove poteva, ma Angelica indossava ancora gli abiti di scena, da mistress.
“Mmm... come baci bene Paris... Ora vorrei esplorare il tuo magnifico corpo... Posso toglierti quanto hai indosso?”
“Ma certo Valentina... Sono tutta per te!””
La donna con abile savoir-faire prima le sfilò il corpetto, liberando così le tette da quella costrizione, quindi le slacciò la gonna. Angelica si distese così di fronte a lei, nuda ma con ancora i guanti lunghi e gli stivali.
Valentina la guardò con intensità e bramosia.
“Oh Paris... a vederti così sei proprio stupenda... hai un corpo favoloso... anche tu con i piercing... e il plug anale.. magnifico!”
Ed iniziò a baciarla e leccarla dappertutto, a partire dalle tette cui si dedicò con particolare attenzione.
“Oh, vorrei averle io delle tette così belle e grosse... Sai, per motivi medici non ho mai potuto rifare le mie...”
“Ma anche tu hai un bel seno, proporzionato alla tua figura... Poi, questi piercing a croce lo esaltano ancor di più!” Così dicendo anche Angelica si dedicò a leccare quelle tette da modella, mordicchiando i capezzoli turgidi da cui spuntavano le quattro punte del piercing.

Poi Valentina discese all’inguine, restando anche qui in ammirazione:
“Che bella la tua vagina!... Con le labbra così pronunciate e il clitoride già turgido!... Vedo che a entrambe ci piace avere un piercing lì...”
“Mmm... sì... mi stimola molto... ma tu hai anche questi magnifici anelli alle labbra... Adesso ti voglio leccare!”
Così Angelica affondò il viso in quella vulva così ben accessoriata. Iniziò dalle labbra con due anelli per lato per poi infilare la lingua all’interno che era già madida di umori, e quindi risalire al clitoride leccandolo tutto intorno e per poi succhiarlo come un membro in miniatura.
“Mmm... sì... che brava che sei... come lecchi bene... solo una donna sa come leccare bene un’altra donna... anzi che mio marito... Ora vorrei leccarti anch’io...”
Così le due invertirono le posizioni: Angelica si distese a gambe larghe e Valentina si dedicò subito a lei, dimostrandosi un’altrettanto abile linguista, stimolando il clitoride e la vagina di Angelica che iniziò a colare senza freno il succo del piacere.
“Oh...Paris!... Mi stai colando in bocca!... Hai un sapore squisito!”
“Mmm... grazie Valentina... è merito tuo che mi stimoli così bene!... E ora che ne dici di togliermi il plug ed assaggiare anche il mio culetto?”
“Ma certo!...Molto volentieri!” Così l’ospite iniziò a sfilare delicatamente il plug che uscì senza sforzo con un “ploff...” lasciando il buchino posteriore bello aperto e invitante.
“Che culo che hai!... Stupendo!” oltre ai complimenti, Valentina non resistette dall’infilarle due dita nel culo e il pollice nella figa, per poi stringerli a uncino e muoverli in modo piuttosto energico.
“Sììì... cosììì... con le dita così mi fai impazzire... Dai, continua...”
Con quel movimento, Angelica ebbe già una godutina, non ancora all’apice ma le fece venire un’idea per il prossimo gioco.

“Valentina... che ne dici se ci scopiamo contemporaneamente?”
“Sì, certo... ma come?”
“Con quelli!” disse Angelica indicando i suoi dildo a due punte in bella mostra nella “cazziera”.
“Oh, che belli!... Te li prendo io!” disse Valentina alzandosi dal letto. Nel passare vicino al marito, imprigionato alla croce di Sant’Andrea che continuava ad osservarle in silenzio, prese la frusta e gli assesto due forti scudisciate sul povero pene imprigionato e sul petto, dicendogli:
“Ti piacere vedere quello che facciamo... eh, porcone ?!”
Prese due dei tre strumenti disponibili e chiese ad Angelica:
“Quali preferisci usare?”
“Beh... direi entrambi!” fece lei serafica.
“Ah, vedo che hai le idee chiare... bene, non vedo l’ora di provarli!”
“Direi di cominciare con quello più grosso in figa, rimanendo vis-à-vis, poi prenderemo anche l’altro... indovina dove...”
Lei due succhiarono le punte di quei falli artificiali per insalivarli; il lubrificante non serviva bagnate com’erano. Angelica leccò ancora la passera umida della sua ospite, e le infilò delicatamente la punta di quel fallo, che accolse con un sospiro di piacere. Poi, si mise in posizione di fronte a lei e si infilò a sua volta la cappella di quel grosso dildo a cui era abituata e particolarmente affezionata, essendo quello che le aveva regalato sua sorella Giovanna in occasione dell’orgia in famiglia per il suo precedente compleanno [come raccontato nei capitoli 10-12 della serie “Angelica e i suoi figli”, N.d.A.].
“Sei pronta?... Dai, ora spingiamo!”
Così, le due donne iniziarono a pompare reciprocamente quel doppio fallo l’un l’altra, prendendo subito il giusto ritmo.
Valentina capì subito che Angelica era un’esperta in quel gioco e lasciò a lei l’iniziativa.
“Mmm... Paris, come spingi bene... sì...continua... scoparci così è stupendo!”
Dato che la donna gradiva, Angelica si spostò, sempre con il dildo in figa, mettendosi sopra di lei e continuando a muoversi, facendo forza con il bacino.
Dopo qualche minuto di quel gioco, Valentina era in visibilio, mugolava e si sfregava freneticamente il clitoride. Valutando che la sua ospite era prossima a godere, Angelica osò andare oltre.
“E ora ci mettiamo anche l’altro... nel culo!”
“Oh... sei davvero una maestra di giochi... una doppia penetrazione così non l’ho mai fatta... Sì... dai... voglio provare...Me lo infili tu?”
“Certo!... Gioco un po’ con il tuo buchino e poi te lo inserisco...”
Lasciandole il dildo più grosso in figa, Angelica le fece sollevare ed aprire le gambe ed iniziò a leccarle la rosellina anale, che pareva un fiore delicato che stava per aprire i suoi petali.
Lo lubrificò e lo saggiò prima con un dito e poi con due, vedendo con piacere che la signora non era certo vergine di culo. Prese quindi il secondo dildo, di dimensioni un pochino inferiori all’altro e
lo posizionò sull’orifizio anale, spingendo delicatamente. Entrò quasi subito e piano piano penetrò all’interno per buona parte della lunghezza.
“Ecco, Valentina... anche il secondo è in posizione... Tutto bene? Procediamo?”
“Sì, cara... tutto bene... mi sento piena... dei tuoi bei cazzi... ma mi sto già abituando... sono eccitatissima... con te farei di tutto!”
Angelica la baciò e quindi si infilò a sua volta i due dildo, prima in culo e poi in figa.
Le due donne erano una di fronte all’altra, incrociando le gambe, entrambe penetrate dai due dildo a doppia punta.
Angelica cominciò a spingere, aumentando gradualmente il ritmo; sapeva bene come fare e voleva che la sua cliente ne traesse piacere il più possibile. Valentina, dopo un attimo di adattamento, ci prese gusto a ricevere quei doppi falli in sé e rispondeva con altrettanti colpi di bacino.
Così, ci volle poco alle due donne ad essere pienamente sincronizzate e godere ognuna della spinta dell’altra. E mentre loro erano alle prese con quel gioco saffico, il povero Giacomino, imprigionato e torturato, era sempre più eccitato ma, bloccato com’era, non poteva neanche menarsi l’uccello sempre più duro ma rinchiuso nella sua gabbia..

La moglie gli lanciò un’occhiata e sogghignando, disse alla sua partner: “Vedi il porco come si è eccitato a vederci nei nostri giochi...”
Per Angelica fu lo sprone a spingere ancora di più; voleva che lei e Valentina arrivassero all’orgasmo insieme, cosa che avvenne poco dopo.
“Dai Valentina... sento che sto per venire...godiamo insieme!”
“Sì, Paris... anch’io... tu spingi così bene che i tuoi cazzi mi stanno stimolando sempre di più... e mi arriva fino al cervello...mmm... dai... ancora un po’... oh... sììì. ecco... ci sono... godooo!... Ahhh... Ghhh!...” e fu presa da uno spasmo che le percorse tutto il corpo con un’abbondante fuoriuscita di liquidi vaginali.
In quel momento, Angelica cessò di spingere ma, essendo oramai anche lei all’apice, si masturbò intensamente il clitoride per godere con un gemito e una bella squirtata che raggiunse l’inguine di Valentina di fronte a lei. Poi disse con un sorriso:
“Mmm... vedi, ho goduto tanto anch’io... è stato bellissimo fare questo gioco con te... ma io vorrei fare ancora altro...”
“Oh, Paris...... ho appena goduto ma vorrei avere altri orgasmi con te... fammi tutto quello che vuoi...” le rispose estasiata Valentina.
“Allora, dato che oggi ho il ruolo di mistress e ho ancora i guanti... ti vorrei possedere con la mano per un fisting completo!” disse con tono deciso Angelica.
“Mmm... che bella idea!... L’ho fatto altre volte... ma con te sarebbe il massimo...Sììì, dai... che mi sento già pronta!”
Valentina si mise subito in posizione, con un cuscino sotto il bacino e sollevò le lunghe gambe fino alle spalle, offrendo la sua vulva bagnata e con le labbra gonfie per l’eccitazione alla maestria della sua padrona.
“La tua figa così calda e bagnata e con tutti questi piercing mi attrae tantissimo... prima la lecco ancora un po’...” e affondò la lingua in quel delizioso ambiente morbido e bagnato, gustando il sapore del godimento di cui era intriso.
Quindi, versò il gel lubrificante sul guanto e iniziò a lavorare sulla parte. Angelica era talmente esperta di quel gioco particolare, che aveva fatto tante volte nei giochi in famiglia con i figli e le loro fidanzate, che poco dopo la mano guantata fu interamene dentro la vagina di Valentina, che quasi non si accorse di quel tocco vellutato.
“Ecco, Valentina... sono dentro di te!...Adesso ti farò godere ancor più intensamente!”
“Oh sì, Paris....Sento la tua mano ma è così delicata, senza alcun fastidio, anzi... Mi sono già abituata... Mmm... E adesso possiedimi veramente... sono tua!” disse concitata la donna, in preda ad una crescente smania erotica.
A quel punto, Angelica non frenò più la sua azione. Iniziò a muovere la sua mano sempre più intensamente, spingendo fino in fondo arrivando quasi a metà avambraccio; poi ruotandola e stringendola a pugno per colpetti in sequenza, che fecero trasalire Valentina, procurandole un flusso crescente di succhi vaginali, che tra un sospiro e un gemito disse con un fil di voce:
“Mmm.... ghhh... sto godendo in continuazione... ti sento come una parte di me... continua... che tra poco esplodo in un orgasmo mai provato!”
Allora Angelica decise di darle il colpo finale: con la mano sinistra le infilò due dita nel culo e con la destra le assestò due affondi potenti in quella figa martoriata che fecero urlare di piacere Valentina
che proruppe in un violento orgasmo con un cospicuo getto di squirt, che Angelica fu lesta a raccogliere in bocca.
Valentina rimase inanimata per una ventina di secondi, con il respiro affannoso; Angelica aspettò che si riprendesse e che la vagina si rilassasse per estrarre la mano guantata, intrisa dei suoi sapori che leccò soddisfatta. Appena si riprese, Valentina disse:
“Paris... è stato stupendo... non avevo mai goduto così intensamente... sei bravissima”
“E’ piaciuto molto anche a me, Valentina!.... Per me è una soddisfazione far godere una così bella donna come te!” e si chinò a baciarla, rimanendo poi strette a limonare ancora per qualche istante.

Intanto, il marito-vittima stava grugnendo e si dimenava; a vedere quella scena della moglie così posseduta si era eccitato ai massimi e voleva finalmente poterne dare sfogo.
Angelica se ne accorse e, pensando già a cosa fare, senza attendere le istruzioni della moglie, disse: “Adesso a Jackie ci penso io!”
Si avvicinò all’uomo, gli disse: “Ti siamo piaciute, eh... porco!” assestandogli ancora due frustate non troppo forti. Quindi gli tolse il collare, liberando la bocca dalla palla che lo occupava, permettendo al poveruomo di respirare meglio, e mentre lui stava per dire qualcosa lo ammutolì baciandolo in profondità con la lingua.
Poi, finalmente gli tolse la gabbia che imprigionava l’uccello, rivelando un cazzo, ben depilato, di dimensioni normali, ma bello duro.
E allora, mossa a pietà, Angelica si accovacciò davanti a lui e iniziò un pompino magistrale, leccando e succhiando quel povero cazzo che solo ora poteva riprendere le sue funzioni.
Lui rimaneva incatenato mani e piedi, ma era ben contento che finalmente potesse ricevere qualche gratificazione. Ma Angelica, mentre continuava a sbocchinarlo, con una mano gli tirava i pesi agganciati ai capezzoli, procurandogli ulteriori fitte, con l’altra gli premeva sul plug anale per farglielo sentire ancora di più in culo.
Dopo qualche minuto di quel trattamento, mentre la moglie, ripresasi dal fisting, osservava compiaciuta in silenzio, Angelica decise che era il momento di liberare l’uomo dalle catene.
Il malcapitato, si distese sul letto a fianco della moglie, sfinito dopo essere rimasto in quella posizione per oltre tre quarti d’ora, ma sempre più eccitato.
Valentina osservando il suo cazzo ben duro, disse:
“Paris, grazie a te questa troia di marito è rimasto eccitato ed ha una bella erezione come da tempo non capitava...”
“E allora lo voglio provare quel cazzo!” disse Angelica avvicinandosi a lui. Gli infilò velocemente un profilattico (era sufficiente la misura normale, non serviva XL) e lasciandolo disteso e con il plug ancora in culo, si calò su di lui prendendolo tutto in figa. Lei era abituata a ben altre misure, dei figli e non solo, e pur non essendo un superdotato non gli dispiaceva quell’uccello, contenta di poter finalmente dare soddisfazione a quel marito succube di una tale moglie.
Anche lui ci prese gusto e pareva ritrovare il suo ruolo di uomo attivo. Dopo qualche minuto di cavalcata, fece girare Angelica e prese a scoparla alla missionaria, sotto gli occhi della moglie che intanto baciava Angelica.
Vedendo che il suo uomo aveva ritrovato la sua virilità, in un rigurgito di devozione di coppia, Valentina disse con tono più dolce:
“Paris, scusami... ma ora vorrei farmi scopare anch’io dal mio maritino, che, grazie a te, ha ritrovato la forza di un tempo... vero caro?”
Lui annuì e si sfilò dalla vagina di Angelica la quale, pur leggermente delusa per aver interrotto la scopata, capì il legittimo desiderio della moglie alla quale lasciò il posto, ma aveva già in mente come continuare i giochi a tre.
Così gli tolse il profilattico e disse:
“Sì certo, è ora che il maritino scopi come si deve la sua bella mogliettina... Intanto, ti tolgo il plug...”
Si mise dietro a lui e gli sfilò delicatamente il cono anale, lasciando un buchino piuttosto dilatato,
in cui vi infilò comodamente due dita.

Giacomino finalmente poteva sfogare la sua voglia repressa. Scopava la moglie alla missionaria di buona lena; parevano due fidanzati alle prime esperienze; Valentina si era subito lasciata andare all’impeto del marito.
Intanto, da dietro, Angelica senza farsi vedere da lui prese uno strap-on di medie dimensioni dalla “cazziera”. Lo indossò, regolandosi la cintura e con un cenno d’intesa con Valentina si mise in ginocchio sul letto dietro a Giacomino, impegnato a fottere la moglie, e disse:
“Adesso, caro il mio maritino, subirai un’ultima punizione. Mentre scopi tua moglie, io scoperò te con lo strap-on!... Il culetto lo abbiamo già aperto con il plug, quindi...”
Nel dire questo, versò un po’ di gel sulla punta dell’attrezzo e lo posizionò sull’ano ancora aperto dell’uomo, il quale non fece una piega e si fermò un attimo per facilitare l’operazione.
Con una leggera spinta, il fallo entrò senza troppe difficoltà; evidentemente lui era abituato a ricevere tali verghe. Quindi, Angelica si appoggiò sulla sua schiena ed iniziò a pompare in quel culo, sincronizzandosi nel movimento scopatorio.
Valentina avvertì subito che così il cazzo del marito era diventato ancora più duro e se lo gustò con ritrovato piacere mentre le fotteva la figa.
Dopo qualche minuto, da dietro Angelica voleva fare un’ulteriore variante del gioco del trenino, come le era capitato con i figli e le loro fidanzate.
“Adesso Jackie, vorrei che tu inculassi tua moglie mentre io inculo te!”
“Sì certo...mi piace proprio inculare ed essere inculato!” fece lui, in uno dei rari interventi vocali.
“Oh caro!... E’ da tanto tempo che non me lo metti nel culo, che adesso lo voglio anch’io!... Ci vuole proprio Paris con i suoi giochi per farci ritrovare il nostro piacere di coppia!” aggiunse Valentina, contenta all’idea di farsi sodomizzare dal marito.

Così, Giacomino, sempre con lo strap-on ben piantato in culo, si sfilò dal lato-A della moglie per passare al lato-B, già pronto all’uso dopo il gioco precedente con il dildo a due punte, ben più grosso del suo pene.
Ma quella sera, l’ambiente, la suggestione, le arti erotiche di Paris, diedero a Giacomino una carica erotica inaspettata e il suo uccello pareva acquistare sempre più vigore.
Entrò in un attimo nel caldo culo della moglie, stesa a gambe alzate, che fece un “Ohhh!” di sorpresa, ed iniziò subito a fotterla mentre lei si sditalinava intensamente.
Da tergo, Angelica lo martellava senza sosta e sentiva che quel culo maschile diventava sempre più aperto.
Passato qualche minuto, Valentina disse, sospirando:
“Caro, mi vuoi inculare alla pecorina?... In quella posizione mi fa impazzire!”
“Ma certo, amore!”
Così la donna si girò e lui riprese subito l’opera, sodomizzandola da dietro.
Mentre continuava a incalzare quel culo maschile Angelica era compiaciuta che marito e moglie fossero così coinvolti tra loro e che in fondo quella coppia così disuguale si volesse bene.
Continuarono per diversi minuti, finché Giacomino avvertì che la prolungata scopata alla moglie, ben oltre i suoi normali limiti, e la stimolazione anale dello strap-on di Angelica lo stavano avvicinando al momento culminante.
“Mmm... non resisto più... sto per venire!”
Angelica colse l’attimo per dire:
“Sì!... Da bravo, godi nel culo di tua moglie... che poi ci penso io...”
A quelle parole, Valentina che intuì le intenzioni di Angelica, aggiunse:
“Sì, Giacomino... dai, sborrami nel culo da bravo maiale... che poi magari Paris mi lecca tutta!... Ti prego cara, lo farai?”
“Ma certo!... Adoro leccare fighe e culi femminili sborrati!” e nel dire queste diede due forti affondi con il fallo nel martoriato culo dell’uomo, facendolo capitolare:
“Eccooo!... Sììì... vengooo!” sospirò, eiaculando una abbondante quantità di sperma nel culo della moglie, che rimase meravigliata dai cospicui fiotti che sentiva riempirle la cavità anale.
“Mmm... sì, la sento... Oh, caro... da quanto tempo non sborravi così tanto dentro di me!... Sei tornato il mio focoso amante di una volta!... E per questo dobbiamo ancora ringraziare Paris!”
disse Valentina, sorridente ed appagata e con uno sguardo ammiccante alla loro “padrona di giochi” per invitarla a completare l’opera.
Angelica estrasse il grosso fallo dal culo di Giacomino, lasciandolo piuttosto dilatato, ed a sua volta lui si sfilò dall’ano della moglie: il suo pene aveva compiuto adeguatamente il suo dovere e stava gradualmente passando in posizione di riposo. Anche lui era piuttosto stanco dopo tutto quello che aveva subito e fatto con quelle due donne assatanate, e si mise quindi sul letto a fianco della moglie, rimasta alla pecorina, baciandola dolcemente.
Angelica si avventò sul culo di Valentina, colante di sperma, ed iniziò a leccarlo con trasporto.
La quantità era assai abbondante ma di consistenza poco densa, il sapore comunque non era male. Ne raccolse il più possibile in bocca e poi infilò due dita nell’apertura anale per andarne a cercare i residui negli angoli più reconditi di quell’anfratto. Quindi, fece girare Valentina e si attaccò alla sua bocca, passandole piano piano la sborra che aveva recuperato. Se la gustarono tutte e due, goccia a goccia, continuando poi a baciarsi unendo le lingue intrise di quel sapore.

Dopo qualche minuto in cui il terzetto rimase a letto per riposarsi, ma dato che l’uomo aveva ancora le pinze con i pesi ai capezzoli, Angelica pensò che era ora di toglierli.
“Adesso questi te li toglierà tua moglie... Sei stato bravo a tenerli così a lungo!... Ti farà un po’ male...”
Valentina glieli tolse volutamente con una certa violenza, quasi strappandoli. Il buon Giacomino non trattenne un lamento di dolore, ritrovandosi con i capezzoli strizzati e oramai violacei.
Valentina gli diede un’altra strizzatina con le dita, facendolo trasalire, e disse rivolta ad Angelica:
“Paris, vogliamo dare un ultimo punizione al maialino?” sussurrandole qualcosa all’orecchio.
“Oh sì, certo!...Molto volentieri!” rispose annuendo Angelica, e aggiungendo a Giacomino:
“Ora gusterai ancora qualcosa di noi!... Su, vieni!”
Li portò nel bagno, entrarono nel box doccia, fecero sdraiare Giacomino e poi con uno sguardo d’intesa le due donne si misero sopra di lui, leggermente piegate e tenendosi la vagina aperta, irrorarono l’uomo sotto di loro con un duplice fiotto di pissing, caldo e abbondante; lui per nulla dispiaciuto, lo accolse di buon grado, assaggiandone quello che gli arrivava in bocca.

Dopo questa pioggia dorata, Angelica e i suoi ospiti si ricomposero, completando la doccia per poi rivestirsi. Tornati in salotto, senza che Angelica chiedesse nulla, Valentina disse al marito:
“Giacomino, provvedi a quanto dovuto a Paris... Mi raccomando, sii generoso, che siamo stati così bene..”
Lui mise una cospicua quantità di banconote nell’apposita “buste delle cortesie” sul tavolo; senza neanche contarle Angelica si rese conto che erano molto di più di quanto avrebbe chiesto.
“Oh, vi ringrazio tanto!... Che carini che siete!... Grazie!... Per concludere la serata, dato che non ho altri impegni, che ne dite di andare a prendere un gelato insieme qui vicino?”
“Sì, certo!... Con molto piacere!...Grazie del pensiero...”
Così le due donne a braccetto e l’uomo, tornato nei panni del travestito, andarono in una gelateria di Viale Ceccarini, prospiciente il lungomare.
Angelica e Valentina erano rimaste sempre in conversazione tra loro, finché quest’ultima, prima di congedarsi, disse:
“Paris... io avrei una richiesta personale... sai, sono molto attratta da te... domani ripartiamo e vorrei passare questa ultima notte con te!... E’ possibile?... Naturalmente, aggiungo la differenza...”
Angelica rimase un po’ sorpresa, non aveva ancora previsto il prolungamento dei servizi per tutta la notte, ma anche lei era attratta da quella donna.
“Oh, Valentina... è una proposta allettante... anche tu mi piaci molto... Ok, accetto con piacere, così torni con me a casa... E non mi devi niente in più, ho già avuto abbastanza... Ma, tuo marito?”
“Non ti preoccupare di lui, tornerà in albergo... Capito, caro?... Vai pure... buonanotte!”
Lui, poverino, rimase un po’ dispiaciuto, ma non osò opporsi alla moglie tornata autoritaria:
“Ehm... sì cara... come desideri.... Allora, vi saluto!”
Ma Angelica, per consolarlo, lo abbracciò per un saluto ed un ultimo, sentito bacio.
“Ciao Giacomino, mi ha fatto piacere conoscerti e divertirci insieme... adesso continuerò con tua moglie... E grazie ancora per la tua generosità!”

Così, mentre il marito-vittima se ne tornava da solo in albergo, Angelica rientrò con Valentina nel suo appartamento, per passare la notte insieme, di intimità ed erotismo al femminile.


6 - CONTINUA

SEGUE CAP. 7-8: TRIO CON TRANS


DI PROSSIMA PUBBLICAZIONE (titoli provvisori):

IL SUPERDOTATO
AVVENTURA IN YACHT
LA GANG-BANG
UNA VISITA A SORPRESA: IL CERCHIO SI CHIUDE

Nota: pur se i vari episodi della presente serie riguardano contenuti rientranti in generi diversi, sono inseriti tutti nella sezione “Lui & Lei” avendo una continuity seriale e per una più agevole sequenza di lettura.


Il racconto è di fantasia; ogni riferimento a persone o fatti reali è puramente casuale.


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