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La mia storia con Cherry: avventure ed emozioni


di Membro VIP di Annunci69.it Aquarius
31.05.2020    |    4.449    |    3 9.2
"Il suo lavoro di bocca, continuato anche dopo essermi steso, era ritmico e delicato, procurando piacevoli sensazioni e stimolazioni..."
Storia personale vera, cambiando solo il nome della protagonista per privacy.


Ai miei “venticinque lettori” di manzoniana memoria, questa volta vorrei raccontare una storia diversa, più intimista, evidenziando non solo le vicende erotiche ma anche gli aspetti personali ed emozionali maturati dalla conoscenza reale con una Donna di classe.

Nel bagaglio di esperienze di ogni uomo di mondo alla ricerca del piacere, oltre ad eventuali compagne fisse, partner abituali, o incontri occasionali “free”, ci sta anche il ricorso alle professioniste del settore.
Tali sex-worker che svolgono un’attività di rilevanza economica e sociale e finanche terapeutica, a mio avviso meriterebbero di essere pienamente riconosciute e tutelate come avviene in diversi altri paesi, più evoluti come welfare, più aperti come mentalità e con senso della morale non più arcaico.

Personalmente, essendo comunque single, mi capita occasionalmente di svolgere incontri di questo tipo anche al fine di fare nuove conoscenze e di provare esperienze diverse e rinnovati stimoli. Peraltro, questo tipo di approccio ha una sua filosofia: ricerca della possibile partner “giusta” nei vari siti di annunci, verifica in rete di altre informazioni e commenti, primi contatti per farsi un’idea sulla persona e infine il rendez-vous.
Con alcune ho sviluppato una frequentazione abituale nel tempo, instaurandosi anche un buon rapporto personale pur se ognuno rimane conscio del proprio ruolo separando i giochi da eventuali coinvolgimenti sentimentali, ma con una persona il rapporto è stato per me “speciale” ed oltre l’ordinario.
Il suo nome (di fantasia, quello d’arte è diverso) è Cherry e questa è la storia con lei che inizia nel 2012.


Le mie ricerche sono rivolte prevalentemente alle milf, che è il tipo di donna che preferisco e che ha quel fascino della maturità che mi attira maggiormente, in particolare coloro che si pongano comunque a un certo livello.

E così, alcuni anni fa, nel scorrere gli annunci in alcuni siti notai quelli di Cherry , in tour in zona-Riccione, colpito oltre che dalle immagini raffinate anche dal suo modo di presentarsi del tutto originale sia come descrizione di sé come donna (dal contenuto elegante senza alcuna volgarità né accenni a prestazioni mirabolanti), sia in altri annunci in stile “donne e motori” con un linguaggio tecnico, adattato al suo personaggio, appropriato e davvero azzeccato (come i carburatori che risucchiano tutto, o il tubo di scarico stretto cromato...) specie per un appassionato di automobili come me.
Dopo i primi contatti per e-mail (sistema che lei utilizza insieme a whatsapp per fare una prima selezione, ed evitare giustamente i semplici curiosi e perditempo) e poi per telefono, in cui ho subito apprezzato la sua gentilezza ed i modi cortesi, combinammo ben presto l’appuntamento per una domenica mattina novembrina, in modo da avere più tempo a disposizione.

Arrivai al residence indicato e nelle luci soffuse dell’ interno, mi apparve finalmente lei: una donna affascinante, mora, elegante, con una figura slanciata già alta di suo (1,76) e che diventa altissima con le scarpe tacco-12. Capelli castano scuri prima raccolti e poi sciolti, un bel viso intrigante, con pochissimo trucco, che quando mette gli occhiali assume un’aria professionale.
Sicuramente dimostrava almeno una dozzina di anni in meno rispetto all’ età reale che dichiara senza problemi (in quel momento, era a circa metà degli ‘anta).
Bacini di benvenuto, un cordiale colloquio preliminare per una prima conoscenza, musica d’ atmosfera ed ero subito a mio agio, nell’ampia camera da letto, e bagno a disposizione con doccia-tecnologica (che poi avremmo utilizzato).
Dopo i pre-lavaggi, cominciammo a scaldare i “motori”: lei si tolse la vestaglia e si stese sul letto in pose conturbanti, tenendo un coordinato di reggiseno, reggicalze e micro-mutandine trasparenti, molto elegante e sexy, tolte le quali ecco apparire la sua bella passerina, splendidamente glabra, proprio come piace a me.

Dopo aver tolto anche il reggiseno, rimasi in ammirazione del suo splendido corpo: snello, tonico, con un notevole stacco di cosce ed una 4a di seno, non naturale ma (ri)fatto proprio bene, morbido e con bei capezzoli carnosi, da leccare e stringere delicatamente. Per non parlare del lato “B” (di cui sono un grande cul-tore), scolpito e sodo, proprio come una statua greca di Venere, dea dell’amore.
Sin dall’inizio e per tutta la durata dell’ incontro, fu un susseguirsi di baci, davvero lunghi ed intensi, con la lingua e bagnati, che anzi a tratti erano più una prolungata respirazione “bocca a bocca” che una semplice effusione.

Questa prima parte dell’ incontro fu inizialmente incentrata su una approfondita esplorazione del suo corpo ed a vari giochini: cunnilingus, anilingus ed un delicato e piacevole lavoro di “digitazione”, sia per il lato-A che per il lato-B che lei dimostrò subito di gradire assai. Mi dedicai anche ad ascelle e piedi, come da mia passione per queste parti sovente poco considerate ma a mio avviso molto erogene.
Se inizialmente la sua vulva sembrava quasi stretta e poco umida, esplorandola gradualmente con le dita si bagnò adeguatamente e dimostrandosi assai elastica ed accogliente, così come, anal-ogamente, il culetto perfettamente pulito, caldo ed invitante.
Passammo poi ad un doppio 69: prima io sopra e lei sotto, e poi a posizioni invertite, consentendo così di dedicarmi ad entrambi i suoi pertugi.
Il suo lavoro di bocca, continuato anche dopo essermi steso, era ritmico e delicato, procurando piacevoli sensazioni e stimolazioni. E mentre lo faceva ci guardavamo reciprocamente e intensamente “les yeux dans les yeux, la main dans la main” (come diceva Françoise Hardy, cantante francese degli anni ’60) creando un’attrazione ancor più fatale.

Poi, avendo io una passione per dildo e vibratori che porto con me in questi casi come dotazione-standard, le chiesi se piaceva anche a lei giocare con questi toys. Con piacevole sorpresa, rispose affermativamente e, scelti e ricoperti gli attrezzi adatti, ne inserì uno (il più grande e morbido) nella passerina, che lo accolse tranquillamente in un sol colpo.
Cominciò così una nuova e prolungata fase del gioco, muovendo delicatamente e ritmicamente il dildo, procurandole evidentemente piacere a giudicare dai sospiri. Ogni tanto lo toglievo, per gustare insieme il sapore delle sue secrezioni vaginali.
Quindi toccò al culetto, sempre previa sua approvazione, ricevere un dildo più piccolo, particolarmente adatto per il pertugio posteriore.
Infine, esperimento di scienza erotica, con doppio inserimento in entrambi i buchi e movimento sincronizzato, che lei, con mio grande piacere, dimostrò di apprezzare molto.
In tutti questi giochi, che a me piacciono come la penetrazione vera e propria, rilevai subito da parte sua una grande disponibilità e partecipazione, senza mai doverla forzare.

Una volta che ero sdraiato, le proposi di usare un altro vibratore su di me, dato che (come ho scritto anche nel mio profilo) mi piace molto anche l’inversione di ruoli ed una adeguata stimolazione anale (per la quale sono sempre preventivamente “depurato”).
L’idea le piacque subito: iniziò a penetrarmi dolcemente con il dildo, entrato senza difficoltà, muovendolo proprio bene.
Già che ero in posizione, le chiesi di salire sopra di me: mi infilò la protezione e si impalò sul mio cazzo duro per tutta la sua lunghezza. Iniziò così una lunga ed intensa scopata in questa posizione, con lei che si muoveva ritmicamente su e giù, ogni tanto chinandosi per scambi di baci, mentre io le stringevo i capezzoli duri. Volli aggiungere ancora un elemento di piacere: presi il dildo più piccolo e glielo infilai nel culetto che in quella postura ben si prestava ad essere penetrato, cosa che a lei piacque subito.
Dato che la posizione piaceva ad entrambi, continuammo così, aumentando il ritmo ed i suoi gemiti, fino a raggiungere entrambi il piacere finale. Prima arrivai io ad una intensa venuta dentro di lei riempiendo il profilattico, quindi, dopo aver continuato a muoversi ancora un po’, anche Cherry raggiunse l’ orgasmo, per poi abbandonarsi sul letto vicino a me.
Rimanemmo così qualche minuto, per riprenderci. Poi passammo ai lavaggi finali, facendo insieme una piacevolissima doccia erotica, in cui, a richiesta, mi diede un assaggio della sua pipì, leggera e per nulla salata, dato che a me piace assai gustare anche questo sapore di una donna.

Dato che era passato mezzogiorno, le proposi di andare a pranzo insieme. Lei, con mio grande piacere, accettò l’invito. Stava per rivestirsi, quando, quasi per scherzo, le chiesi se per uscire poteva non mettersi l’ intimo. Senza pensarci tanto, mi accontentò subito, mettendosi sul corpo nudo un elegante completino adatto alla stagione, stola, scarpe abbinate a borsa di gran marca.
Per me è stato una soddisfazione ed un piacere incommensurabile poter uscire, per le vie di Riccione, a braccetto con una così splendida donna al seducente pensiero che… sotto il vestito, niente! Sono situazioni che sinceramente non mi capitano tanto spesso.
Ed andare a pranzo con lei in un ristorante in Viale Ceccarini è stata un’impagabile occasione di poter parlare insieme di varie cose e conoscerla un po’ di più, con una maggiore confidenza reciproca. Si dimostrò una persona seria e determinata nonché giustamente riservata e volta alla discrezione, ma molto più aperta al dialogo rispetto all’ immagine che poteva dare a prima vista di donna impegnata e forse un po’ introversa che non cerca la sovraesposizione.
Mi raccontò che risiedeva in un capoluogo di provincia del nord-est e che aveva da poco tempo iniziato questa attività dopo che aveva dovuto cessare il suo lavoro normale precedente e, piacendole il sesso in tutte le sue forme (dichiarandosi tranquillamente anche bisex) aveva pensato di unire l’utile al dilettevole.
Estasiato dalla sua compagnia, dopo pranzo la riaccompagnai al suo residence, e dato che lei al momento non aveva altri impegni, decisi ipso facto di trattenermi per continuare i giochi con lei.

La seconda parte dell’ incontro, dopo un ripasso dei preliminari orali e stimolazioni con le dita, è stata dedicata prevalentemente al “fuck” vero e proprio.
Cominciammo subito con una lunga, lunghissima scopata alla “mission”, con lei che, essendosi evidentemente creata la giusta sintonia, ha cominciato subito ad emettere gemiti e sospiri.
Visto che gradiva, per me è stato un ulteriore incentivo a continuare e cercare di mantenere il ritmo che più le piaceva.
Poi ho introdotto delle varianti, come l’ imprescindibile dildo nel culetto, per un’altra doppia penetrazione che non le dispiaceva affatto, credo arrivando anche ad un altro orgasmo a giudicare da gridolini e sussulti.
Quindi, era ora di penetrarla io nel culetto, che si era oramai allargato abbastanza per accogliere senza difficoltà il mio membro. Veramente delizioso ed accogliente, su misura come un guanto.
Cambiammo posizione, prendendola da dietro, prima in piedi, poi in ginocchio sul letto, alternando la scopata tra i due centri del bersaglio a disposizione. Continuai a scoparla, fino a stendermi sulla sua schiena, entrambi oramai stanchi e sudati per questo lungo, coinvolgente ed appagante amplesso.
Concludemmo con un lavoro di mano e orale, per una intensa venuta finale, che prese tranquillamente in bocca pur senza ingoio.
Poi gli ultimi momenti di intimità, vicini vicini, per il social-time finale.


Quando uscii da quel primo incontro così intenso e appagante, dopo aver passato quei bellissimi momenti in sua compagnia ero rimasto completamento rapito da lei, anzi fui proprio folgorato come San Paolo sulla via di Damasco, sia dalle sue doti fisiche da vera supermilf, sia come persona di classe, elegante e raffinata, che, con la massima gentilezza e disponibilità, ha subito evidenziato un innato savoir-faire nelle arti erotiche.

Nelle settimane e nei mesi successivi rimasi in contatto con lei, aspettando con ansia l’occasione per rivederla, che si presentò nella primavera dell’anno successivo.
Quando andai da lei, le portai anche un mazzo di rose (cosa per me più unica che rara) in segno di amicizia, purezza, passione; riprendemmo quindi da dove eravamo rimasti, con tutta la serie di giochi e fantasie, sviluppando sempre più una bella sintonia; cominciai così a pensare che forse si era creata anche una simpatia personale.

Gli incontri si susseguirono nel tempo, con lei che mi accoglieva abitualmente (sempre in location di livello) con completini sexy ed eleganti, che era quasi un peccato togliere; una volta mi apparve addirittura vestita da Catwoman, con un costume attillato nero in pelle che la rendevano ancora più attraente delle attrici che avevano interpretato il personaggio nei film (come Michele Pfeiffer e Halle Berry).
Nella fase dei giochi ogni volta aggiungevamo nuove varianti erotiche, sempre nel rispetto reciproco e per il piacere di entrambi, con anche esercizi particolari come ad es. strap-on, fisting, “anal-shower”, ecc., che a me piace praticare con partner abituali (come raccontato anche in altre storie), sempre con il suo completo coinvolgimento totally-GFE e con baci profondi a profusione.
E quando, alle volte, accadeva che anche Cherry raggiungeva l’orgasmo (con mia, piccola, grande soddisfazione) ecco che la professionista si trasfigurava ed emergeva la Donna sensibile e passionale che è in lei, che consegue l’apice del piacere dei sensi per la completa soddisfazione ed appagamento di entrambi.
E così, con la frequentazione e la conoscenza reciproca si era creato con lei un ottimo feeling ed unità d’intenti, che si sono mantenuti e sviluppati nel tempo.
Ogni incontro con lei era sempre una grande emozione ed un intenso piacere, capace di trasmettermi benèfici effetti fisici e mentali ed un senso di beatitudine, dandomi anche una carica d' energia per farmi riscoprire i piaceri della vita ed aiutarmi ad affrontare le problematiche quotidiane.

Intanto, la sua attività professionale acquisiva sempre maggiore notorietà nell’ambiente tra coloro che cercano incontri raffinati e di charme. A qualche nuovo ammiratore che non la conoscesse o ad un primo approccio a distanza, la sua discrezione e riservatezza potevano far pensare ad una donna che se la tirasse un po’, ma in realtà anche i nuovi adepti appena la potevano incontrare e conoscere si rendevano conto che ciò era solo una connotazione esteriore del suo personaggio, che poi avrebbe dato tutta sé stessa, dedicandosi appieno al partner ed ai suoi desideri.

Ci furono opportunità di vederla, in amicizia, in altre occasioni anche fuori dai giochi con mio grande piacere; ad esempio dato che anche a lei interessano le auto storiche (di cui sono un appassionato ed un cultore) combinammo la visita alla più importante Fiera nazionale del settore, in cui ebbi modo anche di conoscere il suo compagno, uomo di mondo e persona a modo, molto cordiale e di mentalità aperta, a cui feci spontaneamente i complimenti per essere a fianco di una Donna di tal livello e per essere una coppia così libera e aperta. Con lui (di cui ometto il nome per riservatezza) trovai subito un intesa come fosse un vecchio amico, condividendo passioni e commenti sulle nostre passioni comuni: donne e motori.
Durante quella Fiera, Cherry si era abbigliata con un elegante vestitino autunnale a tema che ben si abbinava con le auto esposte, prestandosi volentieri a posare nei vari stand con l’abituale savoir-faire da mannequin e portando un tocco di classe e femminilità in un ambiente prettamente maschile e calamitando gli sguardi di ammirazione dei visitatori (e forse l’invidia delle visitatrici).

Nel tempo cominciai a pensare, a livello di ipotesi e senza farmi illusioni, se e come sarebbe potuto essere un ipotetico rapporto con una donna così attraente che andasse oltre il livello di conoscenza e frequentazione che avevamo
Ma una donna così non sarebbe facile da gestire per chiunque, indipendentemente dalla sua professione per la quale ho il massimo rispetto; infatti lei stessa si definisce: vanitosa, capricciosa, impegnativa e un po’ egocentrica. Inoltre essendo lei già accompagnata e presumibilmente con fior di pretendenti (peraltro io rispetto il IX Comandamento, pur se un po’ meno il VI) ed avendo riguardo del suo principio di separare l’attività professionale dai sentimenti personali, mi resi subito conto che la cosa sarebbe stata improponibile e pressoché impossibile, e così rimase confinata nei miei pensieri e nel libro dei sogni che resta definitivamente chiuso.

Ma, ahimè, tutte le cose belle hanno un inizio e una fine, o quantomeno seguono una loro parabola, con discese ardite dopo momenti di massimo splendore.
In effetti negli ultimi anni qualcosa in lei era cambiato. I tour in zone vicine si fecero molto più saltuari, divenne più difficile contattarla, avere risposte o combinare eventuali appuntamenti, ecc.
Forse ci sono stati cambiamenti nel suo stile di vita o nella sua situazione sentimentale o altre vicende che non conosco, fatto sta che oramai sono tre anni che non sono più riuscito a vederla, con mio grande rammarico.
Inevitabilmente ciò rientra nelle vicissitudini della vita, fatta di incontri e di addii, e nella normalità delle cose in un ambiente in cui tutto passa e tutto cambia con rapidità.
In ogni caso, in questo continuo divenire, anche se ho incontrato altre donne prima e dopo di lei, per me Cherry è sempre stata la n. 1 ed averla conosciuta, prima di tutto come persona, è stato ed è un grande piacere che va al di là dei giochi ed una di quelle occasioni particolari e migliori della vita.

Oggi di lei mi rimane il dolce ricordo del bel tempo che fu, ma proprio il tempo è galantuomo e permane la speranza di poterla rivedere un giorno, se il destino (e se lei) vorrà.


FINE


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