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Miriana e Jessica, sorelle trans – Capitolo 2: Padre e figlie


di Membro VIP di Annunci69.it Aquarius
07.06.2020    |    4.926    |    1 9.6
"Carlos se ne accorse e aggiunse: “Vedete, mie care, vostra madre è sempre stata disinibita e col tempo è diventa sempre più sessualmente aperta e vogliosa..."
A fine pomeriggio, al termine della visita al Museo, il gruppo si separò: il padre e le figlie rientrarono a casa, mentre la madre aveva appuntamento con una sua vecchia amica dei tempi dell’università che si era trasferita da tempo a Parigi e che l’aveva più volte invitata ad andarla a trovare e a rimanere a cena.
Appena giunti a casa, Miriana e Jessica si scambiarono uno sguardo di intesa. Era l’occasione giusta per provare a realizzare il loro intendimento di rivivere con il padre la loro prima esperienza sessuale.
Cercarono di creare il pretesto per vedere come lui reagiva e se potevano andare fino in fondo.
Miriana disse: “Noi dovremo fare la doccia...”
Carlos rispose: “Sì ragazze, fate pure, che io la farò dopo.”
Allora Jessica, con abile malizia provò a stuzzicarlo: “Papai caro, che ne dici se la facciamo tutti insieme, come da piccole, quando eravamo ancora maschietti? Il box doccia è ampio e ci stiamo tutti.”
“Jessica cara, cosa dici? Certo mi piacerebbe, ma non siete più bambine e a vedervi nude non vi guarderei più solo come figlie...”
Miriana lo prese per la mano e lo trascinò nel bagno: “Dai papai, noi non ci formalizziamo, siamo tra noi in famiglia e poi l’hai detto tu che abbiamo uno stretto legame...”

Cominciarono a spogliarsi. Miriana e Jessica si tolsero quel poco che avevano addosso mostrando senza inibizioni il loro corpo femminile in tutto il suo splendore e l’organo maschile già semieretto.
Anche Carlos si spogliò, mostrandosi quasi timidamente alle figlie, che dissero:
“Complimenti papai, hai sempre un bel fisico sportivo... e sei anche ben attrezzato! “
In effetti Carlos aveva una buona dotazione, che in quella situazione stava già dando segni di risveglio.
“Oh care, se non foste le mie figlie, con due creature così attraenti chiunque farebbe un pensierino...”
Mentre lo trascinavano nella doccia, Miriana sussurrò al padre con voce suadente:
“Papai caro, noi questo pensierino lo abbiamo già fatto. Tu come da tradizione ci hai fatto vivere la prima esperienza sessuale e ci hai insegnato di godere il sesso liberamente. Io e Jessica non abbiamo inibizioni, ci amiamo, e vorremmo ripetere quella esperienza con te!”
Lo abbracciò, facendogli sentire la punta del suo cazzo oramai ben duro, mentre la sorella lo cingeva da dietro appoggiandogli il suo uccello sul culo
Mentre l’acqua scorreva su di loro, Carlos era un po’ confuso ma si stava visibilmente eccitando.
Abbracciò a sua volta le figlie, che gli avevano già preso il cazzo in mano e disse:
“Miriana, Jessica, un padre farebbe qualunque cosa per due figlie come voi. Se questo è il vostro desiderio, come padre sarò felice di soddisfarvi. E come uomo non posso negare che lo desidero anch’io; vedervi è volervi.”
“Oh papai, grazie. Sei molto comprensivo. Adesso rimaniamo un po’ qui nella doccia, poi andiamo in camera per continuare i giochi”.
Così dicendo Miriana, si abbassò per prendere subito in bocca il cazzo del padre. Quel cazzo che aveva assaggiato una sola volta tanto tempo fa e che ora finalmente ritrovava.
La affiancò subito la sorella ed entrambe si dedicarono a quell’uccello che avevano così tanto desiderato, alternandosi nei succhi e risucchi, e ogni tanto baciandosi tra loro.
Carlos aveva gli occhi chiusi per assaporare intensamente quel momento: offrire la sua virilità alle boccucce di entrambe le figlie è un piacere che pochi padri possono vivere appieno, in modo così spontaneo e naturale, senza alcuna forzatura.
“Oh figlie mie, è un momento sublime. Lo godo in silenzio ancora per qualche istante.”
Dopo qualche minuto di quel trattamento iniziale, servito per rompere gli indugi, i tre si asciugarono velocemente e si trasferirono in camera, sul letto matrimoniale.
Qui Carlos si stese e mentre Jessica continuava a fargli un magistrale pompino, profondo e delicato, la sorella maggiore gli porse il suo cazzo in bocca.
“Sì Miri, fammi assaggiare il tuo uccello. Da quella volta mi pare ancora più grosso e duro!”
Lo leccò per tutta la lunghezza fino ai testicoli, poi lo succhiò avidamente, gustandone il buon sapore.
“Ti piace, papai? Da come lo succhi bene mi sa che non è il primo cazzo che prendi in bocca...”
Il padre rispose solo mugolando e annuendo, avendo la bocca occupata.
Intanto Jessica dopo averlo ben ciucciato, gli disse:
“Adesso girati, che ti voglio leccare il culo!”
Messosi così carponi, Jessica si dedicò al buchino paterno, trovandolo depilato, morbido e sorprendentemente aperto. Lo leccò delicatamente, poi lo penetrò prima con la lingua e quindi con due dita che entrarono senza difficoltà.
“Papai! Vedo che il tuo culetto è già stato aperto! Bene, così dopo se vuoi te lo riempiamo noi come si deve!”
“Sì figlie mie. Vi confesso che a me piace anche essere passivo e ogni tanto incontro delle amiche trans e faccio anche altro...”
“Ah, ci sorprendi! E mamãe lo sa?”
“Certo che lo sa, è consenziente e alle volte partecipa anche lei. Non solo, ogni tanto a Florinda piace possedermi con lo strap-on!”
A quelle parole le ragazze si fermarono. Quelle rivelazioni sulla madre le lasciarono a bocca aperta. Carlos se ne accorse e aggiunse:
“Vedete, mie care, vostra madre è sempre stata disinibita e col tempo è diventa sempre più sessualmente aperta e vogliosa. Mi incita sempre a provare nuove esperienza. E chissà che anche questa che stiamo facendo stimoli anche lei... . Ma adesso concentriamoci su di noi, datemi ancora i vostri cazzi che poi passo ai vostri culetti!”
Così Carlos prese entrambi i cazzi delle figlie in piedi davanti a lui, succhiandoli con gusto.
Intanto il suo cazzo era ai massimi e voglioso di riprendere posto in quei culetti che aveva violato per la prima volta dieci anni prima.
“Adesso giratevi, è giunto il momento di scoparvi! Con chi comincio?”
Jessica disse: “Comincia pure da Miriana, è la maggiore e tocca a lei per prima”
Si misero entrambe alla pecorina sul bordo del letto, lui si chinò per esaminare quei buchini del desiderio leccandoli ed esplorandoli con le dita. Quindi, prese il lubrificante che avevano sul comodino, lo applicò e quindi si diresse verso l’ano di Miriana. Appoggiò la punta dell’uccello e cominciò ad inserirlo delicatamente, fino a che entrò agevolmente fino in fondo.
“Oh sì papai, ti sento! Il tuo cazzo è dentro di me! Dai, adesso scopami! Lo voglio!”
Carlos cominciò così a muoversi ritmicamente nel culo della figlia. Il suo membro era avvolto come un guanto dalle pareti anali accoglienti ed elastiche. Era partito con delicatezza, ma sentendo che sotto i suoi colpi Miriana li riceveva bene e lo incitava, ne aumentò progressivamente la frequenza.
Lei intanto si stava menando il cazzo duro e contemporaneamente prese in bocca l’uccello della sorella che si era posizionata di fronte. Anzi, Jessica cominciò letteralmente a scoparla in bocca,
così Miriana era trapanata contemporaneamente da due cazzi, e in preda all’eccitazione gridava:
“Sì, dai, scopatemi tutti e due. Continuate così, i vostri cazzi sono una delizia!”
Intervenne Jessica: “Sì cara, ti scopiamo, ma anch’io voglio la mia parte del cazzo di papai!”
Così dopo una decina di minuti di quel triangolo, cambiarono le posizioni e i ruoli.
Carlos estrasse il suo membro dall’ano oramai ben dilatato della figlia maggiore, la minore lo prese in bocca per gustare quel buon sapore di culo di cui si era impregnato il cazzo, quindi si sdraiò, alzò le gambe offrendo il suo buchino pronto per essere violato e disse:
“Caro papai, adesso tocca a me riprendere quel cazzo che mi ha generata e che mi ha sverginata!
Dai, adesso sbattimelo nel culo!”
Il padre non se lo fece dire due volte, si mise davanti a Jessica e in un colpo solo la penetrò fino in fondo.
“Oh piccola mia, hai un culetto delizioso come tua sorella. Per me è un’emozione rivivere con voi quei momenti di quando eravate teen-ager e offrirvi tutto il mio amore paterno…”
“Sì papai, anche per noi è un’emozione ma anche un piacere. E il nostro corpo vuole la sua parte.
Dai, continua a scoparmi come sai fare tu!”
Intanto, Miriana, eccitata a vedere la sorella sodomizzata dal padre, la baciò a fondo e poi le porse il suo cazzo duro in bocca che Jessica prese a succhiare con foga.

Andarono avanti per parecchio, cambiando spesso posizioni ed alternandosi nel ricevere il membro del padre. Il quale, a un certo punto, dopo aver posseduto le figlie in tutti i modi disse:
“Ragazze, mi avete oramai spompato, sento che tra poco sto per godere. Dove volete che vengo?”
“Vieni qui papai, schizzaci la tua crema in bocca a tutte e due!” dissero le due in coro, mettendosi sotto di lui pronte a ricevere il seme paterno.
Carlos si avvicinò, diede gli ultimi colpi all’uccello ed esplose in una copiosa sborrata nelle bocche spalancate delle figlie. Esse raccolsero tutto lo sperma, lo gustarono lentamente e poi se lo passarono in bocca l’un l’altra, attorcigliando le lingue bagnate e baciandosi a fondo.
Poi, presero il cazzo del padre ancora gocciolante; lo succhiarono ancora un po’ per ripulirlo delle ultime tracce di sperma e quindi baciarono con passione il padre, dicendo:
“Papai, ti piace il nostro bacio al sapore della tua sborra?”
“Oh sì care, adoro le vostre labbra e le vostre lingue calde e bagnate. Adesso mi devo riposare un po’…”
“Eh no! Non credere di cavartela così! Vogliamo ricambiare il favore… Adesso tocca a noi scoparti ben benino con i nostri cazzi!”
Carlos era un po’ titubante. Farsi possedere dalle figlie lo aveva spesso sognato ma non aveva mai osato chiederlo. Adesso era giunto finalmente il momento.
“Sì ragazze, l’ho sempre desiderato, ma forse era un po’ oltre anche per me. Adesso lo voglio anch’io. Prendetemi pure come volete!”
Le due, con un’aria da padrone e dominatrici, si avvicinarono al genitore, che ora vedevano come un amante e un uomo da possedere, e gli porsero i loro cazzi imperiosi.
Lui li prese e li succhiò avidamente, prima uno e poi l’altro e anche cercando di prenderli tutti e due insieme in bocca fin dove riusciva.
Dopo questo sbocchinamento, si mise alla pecorina. Miriana si posizionò dietro, gli leccò il culo insalivandolo, gli infilò le dita, si lubrificò un po’, e quindi lo penetrò in un colpo solo facendo sussultare Carlos.
“Bravo papai, lo hai preso tutto in una volta. Si vede che il tuo culetto è già abituato, come ci hai detto. Adesso vediamo fin dove resisti.…”
E iniziò a scoparlo selvaggiamente, con potenti colpi che il padre incassava senza lamentarsi, anzi
sospirando di piacere.
Nel mentre, Jessica gli porse il cazzo in bocca, facendogli continuare il lavoro orale precedente.
Dopo un lungo martellamento di Miriana, fu la volta di Jessica a dedicarsi al padre. Lo fece sdraiare e sollevare le gambe, offrendo alla sua vista quel buchino oramai dilatato e bagnato sotto i potenti colpi della sorella.
Anche lei entrò con decisione, inserendo subito tutti i suoi 22 centimetri abbondanti di cazzo duro. Iniziò a scoparlo con forza e ogni tanto si chinava per baciarlo in bocca, dicendogli:
“Ti piace anche il mio cazzo, papai?... Tra poco vedrai cosa ti facciamo... Intanto prendimi le tette e stringimi i capezzoli che mi eccito ancora di più!”
Carlos annuiva e mugolava di piacere, dedicandosi alle belle tette della figlia minore, mentre la maggiore gli infilò il suo uccello in bocca, spingendoglielo fino in gola.
Era alla mercé delle figlie scatenate nella furia dell’amplesso, che avevano in mente ancora una fantasia erotica da realizzare prima di godere.
A un certo punto Jessica si ritrasse, infilò le dita nell’ano del padre, vide che ne entravano tranquillamente quattro, fece un cenno di intesa alla sorella e disse:
“Caro papai, adesso che ti abbiamo aperto ben bene facciamo un gioco particolare. Sai, noi siamo specializzate nel fare la doppia penetrazione anale e ora vogliamo fartela provare per godere insieme dentro di te!”
Il padre non aveva più la forza di dire nulla, preso dal piacere e volendo anche lui fare quella esperienza estrema con le figlie, quindi eseguì quello che gli dicevano.
Miriana si stese sul letto, fece posizionare Carlos a cavalcioni rivolto verso di lei, facendolo calare quindi sul suo cazzo duro; da dietro Jessica si avvicinò al suo pertugio anale già occupato ma in cui vi era ancora spazio, dilatato com’era. Usò un dito per indirizzare al punto giusto la punta del cazzo, e quindi spinse con decisione.
Anche il secondo cazzo entrò in quell’antro oramai ampio come una caverna.
Carlos ebbe un sussulto, ma disse:
“Oh sì, figlie care, siete tutte e due dentro di me!... Vi sento fino in fondo! ... Mi avete davvero sfondato il culo! ... Dai, continuate a scoparmi!”
Jessica e Miriana si muovevano con abilità in piena sintonia, da esperte nell’arte di possedere in due uno stesso culo. Iniziarono spingendo con un ritmo alternato, prima l’una e poi l’altra, per poi passare a un movimento all’unisono, martellando contemporaneamente quell’ano che non opponeva più resistenza.
Da quella posizione, Carlos baciava di continuo Miriana, stringendole contemporaneamente il seno ed i capezzoli eretti.

Le due sorelle continuarono per parecchi minuti, finché anche loro sentirono che erano pronte per il godimento finale. Jessica disse:
“Caro papai, stiamo per godere.... verremo tutte e due dentro di te!”
“Sì ragazze, sborratemi nel culo... voglio sentire che mi riempite completamente!”
Jessica diede ancora qualche colpo potente, finché proruppe in una intensa sborrata che inondò
l’ano paterno e il cazzo della sorella al suo interno. Finì di eiaculare le ultime gocce, poi si ritrasse per lasciare spazio a Miriana, dandole modo di venire più comodamente.
Infatti Miriana si concentrò per finire l’opera: il suo cazzo ora era più libero di muoversi, spinse ancora con decisione da sotto e finalmente esplose anche lei in una abbondante venuta che riempì ulteriormente quel culo dilaniato di tanto caldo sperma.
“E’ stato stupendo sentirvi venire dentro di me!... Adesso voglio gustare il sapore della vostra crema!... Jessi, raccoglila in un bicchiere e passamela in bocca!”
Jessica prese un bicchiere sul comodino, lo avvicinò al buco che avevano martirizzato da cui fuoriusciva una quantità impressionante di sperma e lo porse al padre.
“Ecco papai, che porco che sei … bevi tutto il succo del nostro piacere!”
Carlos si portò il bicchiere con due dita di sperma alle labbra e se lo fece colare lentamente in bocca, gustandolo fino in fondo.
“Che buona la vostra sborra, figlie mie... Diamoci ancora un bacio con il vostro sapore sulla lingua!”
E così tutti e tre si baciarono a fondo, con le lingue bagnate, scambiandosi quel dolce sapore.
Poco dopo, sfiniti dal lungo amplesso e dalle emozioni provate, caddero in un sonno profondo stesi l’uno sulle altre e stretti in un unico abbraccio.


2 – CONTINUA


DI PROSSIMA PUBBLICAZIONE (TITOLI PROVVISORI):

CAPITOLO 3 – LA MADRE IN VISITA DALL’AMICA

CAPITOLO 4 – TUTTI INSIEME APPASSIONATAMENTE


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