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Angelica e i suoi figli – Capitolo 18: Una vacanza a Parigi – Parte VI: Una giornata di shopping – La cena alla Tour Eiffel – Il dopo-cena


di Membro VIP di Annunci69.it Aquarius
02.11.2020    |    2.495    |    1 9.8
"Fatto da chi?” “Fatto da voi tre!..."
UNA GIORNATA DI SHOPPING

Intanto, Michele e Lorena ancora dormivano, dato che nottetempo aveva continuato a scoparsi reciprocamente. Quando si alzarono, si ritrovarono tutti per il programma della giornata.
Dato che oramai erano già quasi le 11.00, Angelica si rivolse ad Elena e Lorena, dicendo:
“Ragazze, cosa dite se noi tre oggi ci dedichiamo allo shopping selvaggio?”
“Oh Angie, che bella idea, dove andiamo?”
“Beh, potremo andare prima ai grandi magazzini, poi in qualche boutique di moda...”
Intervenne Leonardo: “Volete che vi accompagniamo?”
“Oh no Leo, è solo per noi fanciulle. Voi maschietti vi annoiereste.”
“Va bene, allora con Michi andremo da qualche altra parte. Ma per stasera vi faremo una sorpresa, vi porteremo a cena in un bel posto. Dato che farete acquisti, se non lo avete con voi, compratevi un vestito elegante da sera...”
“Che cari, grazie. Torneremo a fine pomeriggio. Pronte ragazze, andiamo!”

Così mentre il trio femminile prima si fermò nel bistrot sotto casa per un veloce ma sostanzioso brunch, e quindi si diresse verso le Galeries Lafayette, vicino all’Opéra.
Invece, Leonardo e Michele decisero di andare a visitare il Museo dell’Aria e dello Spazio, di cui erano appassionati, che si trova a Le Bourget, il primo aeroporto di Parigi, dove nel 1927 atterrò Charles Lindbergh al termine della prima trasvolata atlantica, guidato dalle luci della Tour Eiffel.

Angelica, Elena e Lorena quel giorno si divertirono moltissimo a fare shopping insieme.
Dopo le Galeries Lafayette, dove comprarono profumi e cosmetici, si incamminarono verso le boutique del lusso e della haute couture in Rue du Fauburg St. Honoré e nel ‘Triangolo d' Oro’ tra Champs-Elysées, Avenue. Montaigne, Avenue George V.
Qui si dedicarono a comprare vari capi d’abbigliamento ed il vestito elegante per la serata.
Al momento di provare i vari abiti, Angelica, che come sua abitudine non indossava alcuna biancheria intima, non ebbe nessun imbarazzo a spogliarsi e mostrarsi completamente nuda alla giovane commessa che le porgeva i vestiti da scegliere. La ragazza, la guardò un po’ stupita ma con ammirazione per il suo corpo e per la spregiudicatezza, e le disse:
“Compliments Madame, vous êtes une femme très jolie et charmante!”
“Merci, vous êtes très gentille.”
Alla fine, Angelica comprò il vestito e ringraziò ancora la commessa, che le fece pure lo sconto.
Anche Elena e Lorena trovarono l’abito giusto, e così terminati gli acquisti continuarono la passeggiata.

Parigi era particolarmente bella in quel periodo di fine primavera. L’aria era mite, il cielo sereno e la brezza che arrivava dall’Atlantico portava i profumi dei fiori. Angelica con animo allegro, disse:
“Oh ragazze, è così piacevole andare a zonzo così, dedicarsi alla ‘flânerie’ come dicono i francesi. Parigi è davvero splendida, ed è sempre stata la capitale dell’amore. Tutto è così sensuale, anche l’aria... Sarà per questo che da quando siamo qui ho sempre una gran voglia di fare sesso...”
“Sì Angie hai ragione, è tutto bellissimo, e anche noi abbiamo un certo desiderio... Ci siamo già divertite parecchio nei giochi tra noi in questi giorni, e dopodomani verranno a trovarci le mie amiche Miriana e Jessica...” fece Lorena.
“Sì certo, non vedo l’ora di conoscerle...mmm... ho già pensato a qualche nuova fantasia da fare con loro...Domani compriamo qualcosa da bere e da mangiare per la festa di sabato. Intanto, prima di rientrare che ne dite se andiamo a fare un giro nei sex-shop sottocasa in Rue de la Gaîté? Così ci compriamo qualcosa che ci può essere utile...”
“Che bella idea! Sì, dai, andiamo, che vorrei comprare qualche completino sexy che piacerà a Leo.” aggiunse Elena.

Così “le tre Grazie”, dopo essere ritornate a Montparnasse con il metrò, fecero il giro dei sex-shop della via dove avevano l’appartamento. Angelica, che ben conosceva quei gadget, aveva le idee chiare:
“Ragazze, adesso vi compro due plug anali. Sono la mia passione ed ho abituato anche i miei figli a portarli. Vedrete come vi piaceranno. Ecco, questi di medie dimensioni in metallo con gioiello rosebud sono belli da vedere per i vostri ragazzi e piacevoli per voi da indossare.”
“Oh sì Angie, davvero bello. Lo userò con piacere. Grazie!... Ma tu non lo compri per te?”
“Ho già i miei di dimensioni molto maggiori, e così grandi non li fanno con il gioiello... Piuttosto, Elena, guarda questo! E’ un ovetto vaginale vibrante, molto divertente da usare e fare azionare con il telecomando da Leo o da chi vuoi.”
“Tu mi tenti Angie... già mi vedo con l’ovetto davanti e il plug dietro...Immagino che tu li abbia già usati....Sai, dopo che l’ho visto usare da te, vorrei comprare uno strap-on per usarlo con Leonardo...”
“Una bella idea, vedrai come piace a mio figlio farsi scopare con quello... come sai, anch’io lo uso spesso con loro e non solo... E tu Lory, che non hai bisogno di strap-on perché hai già il tuo naturale, hai trovato qualcosa che ti piace?”
“Oh sì, vorrei un completino-sexy e un dildo di grosse dimensioni, come quelli che usi tu, così quando Michele non c’è mi diverto da sola...”
“Lory, quando ti senti sola vieni pure da me, che ci penso io...”
Continuarono gli acquisti di articoli erotici e, al termine, rientrarono nell’appartamento verso le 18.30, dove poco dopo rientrarono anche Leonardo e Michele.

“Ciao mamma, ciao ragazze... vi siete divertite a fare shopping? Avete comprato delle belle cose?”
“Oh sì, è stata una magnifica giornata... ci siamo divertite molto a girare per Parigi e abbiamo fatto tanti acquisti...vedrete!” rispose Angelica.
“Bene, adesso cominciate a prepararvi che stasera vi portiamo a cena in un posto particolare, molto conosciuto...”
“Va bene... immagino sarà una sorpresa. Abbiamo comprato degli abiti adatti all’occasione. Adesso ci riposiamo un po’, facciamo la doccia e ci mettiamo in ghingheri...”

Poi, rimasta sola con Elena e Lorena, Angelica disse loro:
“Ragazze, vorrei che stasera noi tre indossassimo i nostri plug e per me ed Elena anche l’ovetto vaginale.... Vedrete come sarà piacevole e divertente andare a cena ben vestite ma tenendo infilati questi gadget. L’ho già fatto in una cena con i miei figli... ero perennemente eccitata ed è stato il preludio di una notte di gran sesso!” (come raccontato nel capitolo 6 di questa serie “Cena erotica con toys”, N.d.A.)
Le due si guardarono un attimo e poi annuirono convinte.
“Sì certo...una bella idea, così proviamo subito questi nuovi acquisti!”


LA CENA ALLA TOUR EIFFEL

Dopo essersi lavate, depurate, profumate, le tre si prepararono come si deve, curando trucco e parrucco, inserendo con nonchalance i loro gadget erotici e indossando gli abiti da gran sera che avevano comprato. Erano davvero eleganti, con quei vestiti che valorizzavano le loro forme, con parziali scollature senza essere troppo appariscenti. Ma per Angelica, come d’abitudine, sotto il vestito non aveva niente, le altre avevano tenuto un mini-perizoma anche perché era la prima volta che sperimentavano di tenere il plug in modo prolungato.
Quando le videro, Leonardo e Michele rimasero un attimo in ammirazione e dissero:
“Complimenti a tutte e tre, siete davvero ‘très chic’, come dicono i francesi, a tono con l’ambiente in cui ci rechiamo. Bene, ora che siamo tutti pronti, andiamo!”
Essendo in cinque, presero due taxi che in pochi minuti li condusse lungo la Senna, ai piedi della Tour Eiffel. Quando scese, Angelica rimase sorpresa, ammirando il luogo e disse:
“Andiamo a cena sulla Tour Eiffel?”
“Sì mamma, abbiamo prenotato al celebre ristorante ‘Le Jules Verne’ al 2° piano della Torre, ad un’altezza di 125 metri. Vedrete che vi piacerà!”
I cinque si dissero verso il pilone sud della Torre per prendere l’ascensore riservato del ristorante.
Camminando sotto il celebre monumento, dopo aver osservato il busto di Gustave Eiffel, Angelica e le ragazze alzarono gli occhi per ammirare la Torre da sotto ed Angelica trovò una curiosa similitudine:
“Ehi, guardandola da qui sotto, non vi sembra che le gambe metalliche aperte della Torre lascino intravedere in mezzo una vulva femminile?”
“Mamma! Vabbè che Parigi è una città erotica ed un inno ai piaceri della vita, ma tu pensi e vedi il sesso proprio dappertutto...!”
Poi presero l’ascensore e salirono al ristorante. Li accolse il maître in livrea che li condusse al loro tavolo sulla vetrata con una vista incomparabile sulla Senna ai loro piedi ed il centro di Parigi sullo sfondo, resa ancor più suggestiva dalla luce calda del tramonto.
Angelica per un momento rimase senza parole, poi disse:
“E’ veramente magnifico! Essere qui è un’occasione che capita poche volte nella vita; sono commossa. Grazie ragazzi per averlo reso possibile!”
Poi abbracciò e baciò i figli, e lo stesso fecero le loro fidanzate.
Finalmente si accomodarono al tavolo che era situato in una saletta riservata, detta ‘l’alcova’; nel sedersi Angelica aveva preso l’abitudine, quando non indossava l’intimo, di sollevare non vista la gonna o il vestito lungo per appoggiare le nude terga sulla sedia, ispirandosi a Corinne Clery nel film ‘Histoire d’Ô’.
La cosa non sfuggì al figlio minore accanto a lei, che disse:
“Mamma! Ma non hai messo nulla sotto il vestito neanche in un posto come questo ?!”
“In effetti no, mio caro... Mi piace sentirmi il più possibile libera e arieggiata lì sotto. In compenso, vi rivelo che io e le ragazze abbiamo indossato i nostri plug! ...Non solo, tieni questo ed azionalo quando vuoi... sai come funziona!”
Michele rimase per un attimo senza parole, poi capì che la madre gli aveva messo in mano il telecomando per l’ovetto vaginale. Annuì sorpreso, senza aggiungere altro.
Anche Elena diede, con un sorriso ammiccante, il telecomando al suo fidanzato, rimasto ancor più sorpreso che la sua ragazza fosse oramai diventata una fedele discepola della madre.
Quindi, cominciarono la cena, gustando i piatti raffinati proposti dallo chef stellato Frédéric Anton, accompagnati da vini selezionati e naturalmente champagne!
Tra una portata e l’altra, i due ragazzi azionavano il telecomando facendo azionare la vibrazione dei toys vaginali; il debole ronzio era coperto dalla musica e dal rumore di fondo del locale.
Mentre Angelica era piuttosto abituata a quella piacevole sensazione interna, Elena invece ne era assai stimolata:
“Leo, con questo ovetto in funzione e il plug anale sono eccitatissima...sto colando!.... Non so quanto posso resistere!”
Lui con un sorriso beffardo aumentò il livello della vibrazione e lei ebbe un sussulto sulla sedia.
“Scusate, ma devo andare in bagno a fare una cosa..:”
“Mamma, vuoi andare a vedere se le serve qualcosa?”
“Ma certo Leo, vado con lei!... Elena, aspetta che ti accompagno!”
Le due andarono nell’ampia toilette per signore, in quel momento vuota. Entrarono in una cabina,
Elena si sedette, si alzò il vestito e cominciò a sgrillettarsi furiosamente il clitoride, mentre Angelica, accovacciata davanti a lei, mentre si sditalinava le leccava la vagina impregnata di umori. Poi, le estrasse l’ovetto e le infilò delicatamente le dita, fin quasi a un fisting completo. Elena era al limite, sentirsi riempire la vagina da quella mano che si muoveva abilmente dentro di lei e contemporaneamente l’ano occupato dal plug, era una sensazione irresistibile. Dopo pochi minuti, ed un affondo più intenso da parte di Angelica, Elena arrivò ad un intenso orgasmo, trattenendo un grido di godimento, e squirtò tutto il suo piacere sul viso di Angelica che cercò di gustarlo il più possibile.
Poi le due si fermarono, restando in silenzio, per cercare di acquietare il livello di eccitazione.
Elena cercò le labbra di Angelica per un bacio prolungato, dicendole: “Grazie Angie, per avermi fatto godere così. E’ una situazione molto eccitante e sono contenta di averla vissuta con te!... Rimettimi pure l’ovetto al suo posto!”
Poi uscirono dalla cabina, si rinfrescarono il viso e tornarono in sala, per riprendere la cena.
“Tutto a posto, Elena?” le chiese Leonardo sogghignando.
“Sì certo, grazie ad Angelica...”
Intanto, anche Lorena per effetto del plug era eccitata ed aveva il pene in piena erezione. Prese la mano del suo ragazzo a fianco a lei e la guidò sotto il tavolo, infilandola sotto la gonna per farsi massaggiare il cazzo duro. Lui le diede un bacio amorevole e le disse:
“Ti piace sentire il sederino occupato da quell’oggettino, eh?... Mia madre è insuperabile per queste idee. L’ha fatto fare anche a me...”
“Sì Michi, mi piace tantissimo sentirlo lì... Dai, continua ancora un po’ a menarmi l’uccello...”
Intervenne Leonardo: “Ragazze, Michi... ora calmiamoci un po’, continuiamo la cena in questo luogo così fuori dall’ordinario e poi quando torneremo a casa potremo riprendere i giochi...”
“Sì Leo, hai ragione... su, facciamo un brindisi con lo champagne!” disse Angelica.
Ripresero un contegno adeguato al livello del locale, e dopo il dessert conclusero la cena, che costò ai ragazzi più di uno stipendio ma ne valeva certo la pena.
Quindi uscirono sulla terrazza esterna del 2° piano della Torre e si fermarono per ammirare il panorama notturno con le mille luci di Parigi che brillavano a perdita d’occhio sotto di loro.
“Oh ragazzi, che magnifica vista! Sono incantata dalla bellezza di questa città!... Adesso capisco perché Parigi viene chiamata la Ville Lumière...” disse Angelica estasiata da quel panorama spettacolare.
“Leo, Michi... grazie ancora da parte mia e delle ragazze per questa serata che resterà indimenticabile” e li baciò con amore materno.
Dopo aver fatto il giro dei quattro lati della piattaforma, ripresero a malincuore l’ascensore per discendere a terra. Continuarono la passeggiata per attraversare la Senna sul ponte di Ièna diretti verso il prospiciente Trocadéro con le sue fontane illuminate, per un’ultima veduta della Tour Eiffel illuminata e luccicante.
Infine, ripresero un taxi a cinque posti per rientrare nel loro appartamento a Montparnasse.


IL DOPO-CENA

Una volta rientrati nel loro appartamento di Rue de la Gâité, erano tutti allegri e su di giri, complice anche gli effluvi dello champagne che avevano bevuto in abbondanza.
Angelica, con aria quasi di sfida, si rivolse allusiva ai propri figli dicendo:
“Ragazzi, adesso cosa facciamo?... Io non ho sonno e voi?”
Intervenne Leonardo, dicendo:
“Mamma, io e Michi vorremmo vedere uno spettacolo erotico privato...”
Lei, un po’ sorpresa, chiese:
“Uno spettacolo?....Fatto da chi?”
“Fatto da voi tre!...Io e Michi ci accomodiamo in poltrona e voi vi esibite per noi, come al Théâtre Érotique di cui mi ha raccontato Michele... Coraggio, datevi da fare!”
Ad Angelica l’idea non dispiaceva e disse ad Elena e Lorena:
“Fanciulle, avete sentito? I nostri ragazzi vogliono che ci esibiamo per loro... facciamogli vedere di cosa siamo capaci!”
Misero della musica suadente di sottofondo da un canale televisivo, spostarono sedie e tavolino ed
iniziarono una danza improvvisata ma con una certa grazia.
Poi cominciarono a slacciarsi gli eleganti vestiti da sera che avevano indosso, per uno strip-tease
certo non professionale ma di discreta fattura.
Tolto il vestito, Angelica era già completamente nuda, le altre due si tolsero ben presto il mini-perizoma, cosicché Lorena poté finalmente liberare il suo membro già eretto.
Le tre improvvisarono ancora qualche coreografia, tra cui mettersi di schiena, sculettando a tempo e poi chinandosi per mettere in evidenza i loro bei sederini, resi ancor più attraenti dai plug che ancora avevano inseriti, per Elena e Lorena dotati di brillante luccicante.
A quella vista, Leonardo e Michele, che stavano comodamente seduti in poltrona ad ammirare lo spettacolo, si eccitarono viepiù e tirarono fuori i loro uccelli duri, cominciando a menarseli lentamente.
Quindi, Angelica ed Elena si avventarono sull’uccello di Lorena, prima leccandolo a due bocche, l’una l’asta l’altra le palle, poi si alternarono a succhiarlo con foga.
Poi, una volta stese sul divano, Angelica lasciò il blow-job alla sola Elena, posizionandosi con la passera letteralmente in bocca a Lorena, che iniziò a leccarla con passate lunghe e profonde.
La parte artistica dello spettacolo aveva lasciato il posto al desiderio sessuale più sfrenato.
Infatti, Elena, dopo aver goduto durante la cena, era rimasta in uno stato di eccitazione continua,
e le altre due non erano certo da meno, e disse:
“Lorena, ho assaggiato il tuo cazzo solo una volta durante la festa di compleanno di Angelica (vedi Capitolo 11 della serie, N.d.A.).... Adesso vorrei prenderlo di nuovo!... Dai, scopami!”
Così dicendo si distese a gambe larghe sul divano.
La trans non se lo fece ripetere. si alzò posizionandosi davanti a lei e infilzandole in un sol colpo l’uccello nella fighetta già bagnata di desiderio.
“Oh sì... che potenza!... Lo sento, dai sbattimi forte!”
“Ma certo cognatina... la tua passerina è deliziosa...”
Poi Elena aggiunse:
“Angelica, vieni qui, vorrei tanto leccarti per ricambiare la cortesia del ristorante...”
“Con molto piacere, cara...”
Così Angelica si mise a 69 sopra di lei, stimolandole il clitoride mentre Lorena continuava a martellarla.
Le tre avevano ancora i propri plug inseriti. In quella posizione, Angelica disse:
“Elena, mi toglieresti il plug? Così ti puoi dedicare anche al mio culetto!... “
Quindi, la ragazza sfilò delicatamente quel grosso plug che uscì senza difficoltà, rivelando un ano molto dilatato essendo stato portato per diverse ore.
“Uaooo Angie... che culo allargato che hai!...E’ stupendo vederlo così... Vorrei averlo anch’io così aperto!”
“Oh cara, lo avrai anche tu, sei sulla buona strada... Infilaci pure le dita se vuoi.... Adesso io toglierò il tuo, così Lorena potrà anche sodomizzarti!”
Elena le infilò tranquillamente quattro dita, dopo averle inumidite con i succhi vaginali, e cominciò a muoverle avanti e indietro. Intanto, Angelica le aveva tolto il suo plug, più piccolo ma che le aveva comunque allargato abbastanza lo sfintere.
“Lory...guarda che bel buchino delizioso ha Elena!... Che ne dici di infilarle il tuo attrezzo?” disse Angelica.
La trans, senza dire nulla ma sorridendo, estrasse il cazzo dal lato-A e lo spinse con un affondo deciso nel lato-B. Elena ebbe un sussulto; pur abituata al grosso cazzo di Leonardo, aveva bisogno di qualche attimo di adattamento.
“Ohhh...Lory...il mio culo si deve abituare un attimo al tuo cazzone...Mmm...ma mi piace tanto!...
Dai spingi... inculami forte!”
Di fronte a questo quadretto, con Lorena che inculava Elena ed Angelica a 69 sopra di lei, Leonardo e Michele erano sempre più eccitati. Si avvicinarono a loro con il cazzo in mano e dissero:
“Mamma, adesso vorremmo partecipare anche noi...”
“Eh no, cari! Avete voluto che noi tre facessimo uno spettacolo per voi; adesso lo continuiamo a modo nostro... Divertitevi tra voi...” rispose perfida Angelica.
I due ragazzi rimasero un po’ male, sorpresi da quella risposta. Ma Michele colse la palla al balzo e disse:
“Hai sentito la mamma, Leo?... Dovremo sbrigarcela tra noi mentre loro sono impegnate...
E devo dire che non mi dispiace più di tanto...”
Così dicendo, si inginocchiò davanti al fratello e prese subito il suo cazzo in bocca, iniziando a succhiarlo con una certa intensità. Anche a Leonardo non dispiaceva troppo quella situazione, apprezzava i lavori di bocca del fratello e gli spinse l’uccello fino in gola, per poi scoparlo letteralmente in bocca.
Dopo qualche minuto, Michele gli disse:
“Assaggiare il tuo cazzo mi dà sempre gusto, fratellone... Ma adesso voglio prenderlo nel culo!”
e si mise alla pecorina appoggiato alla poltrona.
Leonardo prese un po’ di lubrificante, che avevano sempre a portata di mano, e con un colpo deciso affondò il cazzo nel culo di Michele. Gli piaceva assai l’ano del fratello, trovandolo sempre caldo, accogliente e... allenato ai grossi calibri, abituato com’era all’uccello, altrettanto notevole, di Lorena.
Angelica, nel vedere il figlio che sodomizzava l’altro, sorrise compiaciuta; era contenta che i suoi ragazzi andassero d’amore e d’accordo fino a questo punto, senza inibizioni reciproche.
Poi, le venne l’intuizione improvvisa di farsi anche lei parte attiva. Andò un attimo in camera sua e, poco dopo, ne tornò indossando il suo strap-on, e disse:
“Chi vuole farsi scopare da me?”
Rispose subito Lorena:
“Angie, vieni pure da me; adoro essere attiva e passiva contemporaneamente!”
Così, Angelica dopo aver lubrificato il suo attrezzo, lo inserì nella figa anale della trans, che non si era staccata da Elena. Trovarono subito la sincronia nei movimenti, così la penetrazione di Angelica nell’ano di Lorena, veniva da lei riflessa e amplificata in quello di Elena.
Anche ad Angelica piaceva molto quel gioco del trenino a tre, che aveva fatto in altre occasioni anche con i suoi figli (vedi Capitolo 13, N.d.A.).
Il trio continuò per diversi minuti, finché Lorena, stimolata davanti e dietro, raggiunse l’orgasmo:
“Oh sì.... con lo strap-on nel culo godo!... Elena...ti vengo nel culo!...”
“Sì Lory... dai sborrami!.... Oh sì... la sento la tua crema calda che mi sta riempiendo...Mmm...che bello!”
Dopo la venuta, Lorena si dovette fermare, liberando l’ano di Elena da cui colava abbondante il suo sperma e togliendosi lo strap-on dal proprio culo.
Elena, sempre più eccitata, disse:
“Angelica, mi scopi con lo strap-on?... Voglio godere con te!”
“Certo cara, con molto piacere!”
Così Angelica si mise alla missionaria sulla ragazza e cominciò a spingere forte con il bacino in quella fighetta che era un lago di umori. Avendo lo strap-on anche un fallo interno più piccolo, ad ogni colpo che dava Angelica, ne corrispondeva uno nella sua vagina, che quindi era ben stimolata.
Mentre veniva così scopata, Elena si sfregava energicamente il clitoride, finché con un sospiro prolungato arrivò all’orgasmo:
“Mmm...sì...sì...godo...godo...mmm....” Poi aggiunse: “Lorena, Angelica, grazie per avermi fatto godere così.... Adoro fare sesso con voi... Vi voglio tanto bene...”
Le due la baciarono teneramente e poi tutte e tre si abbracciarono strettamente.

Dato che i figli si stavano ancora inchiappettando tra loro, Angelica gli disse sorridendo:
“Ragazzi, venite qui. Prima scherzavo, sono contenta che vi siete dati da fare tra voi, ma adesso
vi voglio per me... dai, soddisfatemi!”
“Mamma, io sto per venire... il culo di Michele mi ha stimolato parecchio!” disse Leonardo.
“Allora fammelo assaggiare questo cazzo al sapore di culo!.... Mmm.. che buono il gusto del tuo culo Michi!... Anzi, Michi, infila qualche dita nel culo di tuo fratello che lo faccio venire di bocca!”
Così, Leonardo si sistemo sul divano, allargò le gambe in modo che Michele gli infilasse tre dita nel culo, mentre la madre si dedicava a un intenso spompinamento, finché poco dopo lui venne con un’abbondante sborrata che Angelica accolse tutta in bocca per poi ingoiarla lentamente, centellinandola goccia a goccia.
“Sempre squisita la tua sborra, Leo!... Michi, adesso tocca te, dai scopami!”
Così, Michele iniziò un intenso amplesso con la madre, scopandola in figa prima alla pecorina, poi alla missionaria. Angelica, si strizzava il piercing sul clitoride per amplificare il piacere, finché disse:
“Dai Michi... sto per venire... godiamo insieme!”
“Sì mamma, anch’io sto per venire....” rispose il figlio “sì...godo...sborrooo!” e inondò la vagina materna con un fiume di sperma caldo.
“Mmm...sì...Michi...godo, godo anch’io....con tutta la tua sborra in me...”

Così, tutti e cinque avevano goduto in un modo o in un altro, e crollarono sul divano e sulle poltrone, esausti dopo quella lunga ma bellissima giornata.
“Ragazzi, io vado a dormire, sono un po’ stanca. Chi vuole venire nel mio letto con me?” disse Angelica.
Elena e Lorena si guardarono una attimo e dissero:
“Angie, abbiamo passato tutta questa magnifica giornata insieme, vorremo passare anche la notte con te. Ci vuoi?”
“Ma certo care, venite pure. Dormiremo abbracciate!” Poi aggiunse “Leo, Michi, un bacio per la buonanotte! Dormite bene!”

18 – CONTINUA


DI PROSSIMA PUBBLICAZIONE (TITOLO E SUDDIVISIONE PROVVISORI):

CAPITOLO 19 - ANGELICA INCONTRA MIRIANA E JESSICA, SORELLE-TRANS


Il racconto è di fantasia; ogni riferimento a persone o fatti reali è puramente casuale.

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