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Il piacere dell' attesa


di Amotuttodime
01.10.2020    |    24.495    |    8 9.9
"Li per li rimase sorpresa e un po' offesa, ma poi parlando tra di noi, capì che era una nuova esperienza, e la curiosità era forte..."
Carmelo è il mio nome, ho trentacinque anni e sono sposato con Maria da dieci anni. Un matrimonio felice direi, fino a che in noi non è subentrata la voglia di novità! Mia moglie, sempre di più, quando scopava con me, si faceva infilare un dito in culo, mentre il mio membro le riempiva la fica; il suo godimento era diverso, più forte, ed era un chiaro segnale, che il mio uccello non l'accontentava più. Io amo Maria, e per evitare spiacevoli situazioni, ho preferito parlare con lei chiaramente. Una sera, mentre scopavamo alla missionaria, guardandola negli occhi, le dissi:"amore che ne pensi se qualcun'altro fosse qui insieme a noi?magari, mentre io ti scopo, lui ti riempie la gola con il suo membro?". Lei non disse nulla, si era accorta che avevo intuito cosa gli mancasse, e iniziò a bagnarsi di brutto, segno che la mia proposta l'aveva particolarmente eccitata. Il suo fu un silenzio assenso, ed io da quella sera iniziai a progettare qualcosa. Dal momento che da tempo desideravo iscrivermi in un sito di incontri, tanto per vedere cosa sarebbe successo, lo feci e misi una foto di Maria. Passarono alcuni giorni, le visualizzazioni erano molte, ma nessuno che prendeva l'iniziativa. Dopo due settimane, eccolo il tipo deciso, quello che iniziò a chattare con più insistenza, anche se io non rispondevo. Aveva sicuramente molta esperienza nel mondo degli incontri e sapeva come fare e cosa scrivere.

Decisi di scambiare qualche messaggio con lui, nascondendo la mia vera identità, facendo credere a lui di essere Maria. Il suo modo di parlare era distinto e avvolgente, interessato e determinato. Ci scambiammo alcune foto, io di mia moglie, lui della sua dotazione, e devo dire che era ben messo; già immaginavo mia moglie giocare con noi, godere e farci godere. Mia moglie era all'oscuro di tutto questo, non poteva immaginare che anche io avessi una gran voglia di vederla posseduta da un'altro maschio. Passarono alcune settimane e decisi di parlare con Maria della possibilità di un'incontro a tre; gli spiegai cosa avevo fatto nel sito d'incontri. Li per li rimase sorpresa e un po' offesa, ma poi parlando tra di noi, capì che era una nuova esperienza, e la curiosità era forte. Maria, è una bellissima femmina, non lo dico perché è mia moglie, ma perché noto come la guardano i maschietti, e gli apprezzamenti che gli fanno, e questo mi lusinga; alta 1,70, con i capelli biondi, un bel seno, forse una terza abbondante, e il suo pezzo forte: un culo sodo e rotondo che è già un'ottimo biglietto da visita. Il nostro è un amore profondo, ci siamo conosciuti da ragazzini e ci siamo subito amati. Il fatto di non accontentarla sessualmente per me è una mancanza di rispetto, e così ho accettato l'idea di condividerla con altri maschi.

Feci vedere le foto del tizio a mia moglie, non era dispiaciuta, sia del viso che della sua dotazione, ed aggiunse:" Carmelo, lo sai che ti amo, e lo considero solo un gioco. Tutto finisce nel momento in cui inizia!". A questo punto, nel continuo messaggiare con lui, arrivò il momento di proporre un'incontro conoscitivo per un caffè. Maria voleva sentire la sua voce, capire se poteva lasciarsi andare tra le sue braccia; sapeva già che per me era ok. Il tizio era sulla quarantina, fisico atletico, moro e occhi chiari. Nelle chat che ci eravamo scambiati, mi disse che aveva già avuto esperienze di questo tipo, non vi dico quanti complimenti aveva fatto a Maria, e i giochi che mi aveva proposto di fare con lei, ma non poteva sapere che ero io l'artefice di tutto.
Fissammo per un mercoledì sera, in un bel localino fuori provincia. Il tizio fu puntualissimo, molto elegante e distinto, proprio come aveva descritto di essere. Maria, inizialmente era un po' freddina, non lo guardava neppure negli occhi, come se avesse paura di lui, e si stringeva a me: un po' come una bambina che cerca rifugio nel papà quando vede un pericolo. Ma Marco, questo è il suo nome, riusci con il suo parlare e la sua simpatia, a farsi accettare da lei. La serata trascorse molto bene, meglio di come mi sarei aspettato; ci lasciammo con il proposito di rivedersi al più presto, dato che lui non abitava molto distante da noi, e ci scambiammo i numeri di cellulare.

L'incontro con Marco, ci fece capire molte cose, addirittura non appena rientrammo a casa, Maria mi saltò letteralmente addosso, mi spogliò completamente nudo, mi distese sul letto, ed iniziò a baciarmi e leccarmi, poi fece uno streeptees, rimanendo in autoreggenti e tacchi alti, e si mise con me distesa. I suoi baci erano più passionali del solito, le sue voglie erano più forti, e tutto questo mi eccitò molto. Il mio uccello adesso la voleva, Maria lo sentiva, ma lei non si precipitò subito su di lui, mi voleva far patire un po'. L'attesa del piacere è più forte del piacere stesso. Io assecondavo i suoi movimenti, e lentamente con le mani la portai al cospetto del mio membro. Lei con la mano destra lo strinse forte e appoggiò le Sue labbra sulla cappella, ormai gonfia e rossa dal desiderio. Cominciò a leccarlo dalla punta sino ai testicoli, io avevo alcuni brividi, e non vedevo l'ora che lo iniziasse a pompare; ma lei mi voleva far godere in quel modo. Cominciai a capire veramente cosa significasse per lei il sesso; .mentre l'amore è sentimento, il sesso è un piacere diverso, più profondo. Improvvisamente vidi il mio membro scomparire nella sua calda bocca, e iniziò un dolce lento su e giù; mi piace osservarla mentre mi sponpina l'uccello. Maria era molto calda quella sera, più del solito, forse mi voleva ringraziare per quello che stavo preparando per lei, facendomi capire che per lei l'unico vero uomo sono io.

Io mi lasciavo stuzzicare dai suoi modi molto sensuali, ma non vedevo l'ora di ricambiare. Non volevo venirgli in bocca, anche se non era facile resistere, così la feci sdraiare e le aprii le cosce: la sua fessa era completamente rasata, rosa, come quella di una bambina, ed era piccola e stretta. Iniziai a leccare il suo pube, e lentamente, regolandomi con i suoi fremiti di piacere, portai la mia lingua sul clitoride, che già si stava indurendo. La mia lingua entrava ed usciva, sentivo il suo sesso, godeva del mio andirivieni. Poi infilai nella sua fica due dita, lei ansimava dal piacere muovendo i fianchi, ma non era ancora il momento di possederla. Le mie dita entravano ed uscivano accompagnate dalle mie leccate, Maria ora era completamente bagnata. Poi, con il suo sesso in bocca andai a baciarla, lei mi strinse a sé, mormorandomi un "ti amo!". Tornai in mezzo alle sue gambe, ma stavolta mi concentrai sull'ano; per lei è maggiore il piacere che prova quando la scopo nel culo che nella fica. Tutto oramai era pronto per una bella chiavata, quando ad un tratto squillò il telefono!. Maria mi disse di lasciar stare, ed io l'ascoltai. Passarono due minuti, e di nuovo gli squilli del cellulare ci disturbarono; a quel punto mi alzai, lasciandola sul letto a gambe aperte, e con l'uccello ritto presi il telefono. Ma che sorpresa: ea Marco.

Quando vidi il nome sul cellulare, li per lì mi venne da non rispondere, poi pensai:"quale migliore occasione per iniziare un rapporto a tre, visto che Maria è molto calda adesso!!". Maria mi chiese chi fosse, ed io esclamai con visibile stupore:" È Marco, il tizio che abbiamo conosciuto prima al pub", e aggiunsi:" vorrebbe passare da noi adesso!". Maria, rimase in silenzio, la vedevo sdraiata sul letto che con le dita si accarezzava la fica, così presi l'iniziativa e parlando con lui al cellulare, gli proposi di passare da noi. Ma questa è un'altra storia...
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