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La crociera e il cameriere ep.1


di Amotuttodime
04.05.2020    |    24.294    |    5 9.8
"Eravamo nel corridoio, lui ridendo mi disse:" si!! ma se vuoi do' qialche cosa anche a te, tra un oretta ritorno!"..."
La nostra verità? A me piace essere scopata e a mio marito, guardarmi mentre mi chiavano o eccitarsi con i miei racconti quando torno da un'incontro. Mi chiamo Sofy, mentre Silvio è mio marito, siamo una coppia ben affiatata, sposati da vent'anni e due figli, nati praticamente subito dopo il matrimonio. Tutto è cominciato una decina di anni fa, quando lui iniziò a manifestarmi le sue fantasie da cuckold. Io che fino a quel momento ero ingenua e familista, non capivo e non potevo sopportare l'idea che lui non mi volesse più solo per lui: avevo pensato anche di andarmene via con i bambini. Ma non ho un carattere rinunciatario, non mi piace mollare e girare l'angolo. In realtà, valutando il nostro percorso insieme fino a quel momento, devo dire che è stato un padre esemplare, serio, premuroso, non ci ha mai fatto mancare niente. Per capire il suo atteggiamento andai addirittura a parlarne con un sessuologo che mi disse che queste sue idee erano sicuramente dovute a situazioni vissute nella sua infanzia. Iniziai quindi a parlare con lui, scavando nel suo passato, riuscii lentamente a capire da cosa era dovuta questa sua indole: da bambino aveva ripetutamente assistito alle scopate della madre che tradiva il marito. Un segreto questo che si è portato dentro, e che adesso si era trasformato: gode, sapendomi o vedendomi chiavata da altri. Ma non ve la voglio fare troppo lunga; da quel momento ho iniziato ad accettare e assecondare le sue voglie, perché mi rendevo conto che così lui era felice.

Quella che vi voglio raccontare, è una situazione vissuta una quindicina di anni fa', qualche anno dopo il matrimonio, dopo che lui mi aveva manifestato di essere cuckold. Silvio, fa l'agente di commercio, e quell'anno, grazie agli ottimi risultati ottenuti nel lavoro, aveva avuto in premio una crociera in Grecia; il periodo era luglio. Io ne fui entusiasta, anche perché con i bambini e il lavoro, ci siamo sempre mossi poco. Sistemati i ragazzi dai miei genitori, partimmo: eravamo emozionati come due scolari che vanno a fare la loro prima gita.
Salimmo sulla nave, e svolti tutti i convenevoli di presentazione e spiegazione per la nostra sistemazione, ci accompagnarono in cabina. Non eravamo mai stati su un transatlantico, e devo dire che fu molto eccitante; ci saranno stati duemila passeggeri, e poi, una cordialità e ospitalità uniche. Ci assegnarono un ragazzo sulla trentina, probabilmente di origine tunisina, molto alto, fisico possente, e a dirla tutta, un bellissimo ragazzo, serio e molto pulito.
Quando ci accompagnò in cabina, io lo osservavo, ma il mio era uno sguardo di interesse, e mio marito se ne accorse: ero molto intriganta da lui. Il tipo mi piaceva, già mi immaginavo posseduta, domata, le sue mani scure sui miei fianchi rosei, e i suoi colpi a farmi vibrare!.

Accanto alla nostra cabina c'era una coppia, in viaggio di nozze, con cui facemmo amicizia. L'unica cosa che non ci manca è la loquacità,; io e Silvio parliamo, ovunque e comunque, anche con i sassi, e facciamo amicizia anche con i più muli. La sposina aveva un bel caratterino, era una pepera, non era facile tenerla a bada.
Quel cameriere era uno di quelli esperti, a parte gli sguardi e i suoi modi, era sempre dalle nostre parti: probabilmente in lui c'era già una preda, qualcuna che aveva adocchiato per scoparsela. Mi ero accorta però, che anche la sposina aveva mostrato dell'interesse per lui, e lo aveva pure preso di mira. A vedere come si comportava con lui e i sorrisi maliziosi che gli faceva, in me pensai:" povero sposo, sei un candidato cornuto già nel viaggio di nozze!". Quella sera, dopo cena, ci furono alcuni spettacoli, e gli sposini rimasero con noi; passammo una bella seratina e fu il modo per conoscerci meglio. Quando fu l'ora di andare a dormire, ci lasciammo con la promessa che l'indomani mattina avremmo fatto colazione assieme e poi un po' in piscina, nel massimo relax. L'indomani mattina però arrivò solo lo sposino, dicendo che la moglie dormiva e non la voleva svegliare. Io ero dubbiosa, avevo un sospetto! Rimasi al tavolo con loro per un po', poi dissi a mio marito:"caro! arrivo in cabina un attimo, voi continuate pure, torno subito"; gli feci l'occhiolino perché non mi accompagnasse, lui capì al volo e continuò a parlare con lo sposino.

Arrivai in cabina, non prima di essermi fatta un giretto per vedere se incontravo il giovane cameriere, ma niente non lo vidi. Mentre stavo per aprire la porta della cabina, sentii che quella vicina degli sposini si stava aprendo, e lo vidi uscire; ci guardammo in faccia, e su entrambi i volti si stampò un sorrisetto malizioso. Io approfittai della situazione e me la giocai da troia: allungai una mano e gli toccai l'uccello, dicendogli:" ti a già svuotato lei, non è vero?!". Eravamo nel corridoio, lui ridendo mi disse:" si!! ma se vuoi do' qialche cosa anche a te, tra un oretta ritorno!".
Lo guardai, e quasi ingelosita feci un cenno di consenso col capo, poi mi passai la lingua sulle labbra: ero vogliosa di gustare quella cappella.
Ritornai quindi al tavolo da mio marito, poco dopo ci raggiunse anche la sposina; il marito tutto innamorato, gli andava a prendere tutto quello che lei desiderasse, e come gli ordinava!!. Io dentro di me pensavo a quello che può arrivare a fare una donna quando si mette i testa una cosa; lei aveva delle occhiaie!! Quando la vidi, io gli risi un po' in faccia e dissi:" ragazzi andateci piano, cosi vi consumate! guarda come è ridotta questa povera sposina!". Lui tutto convinto e fiero di se', rise e disse:" beh! è normale, siamo in viaggio di nozze!". Ci mettemmo un po' a chiacchiera, volevo capire che tipo erano questi due giovani, e soprattutto cercavo di studiarli lei, che sembrava una santarellina, tutta perbenista, ma che in realtà sotto sotto era una gran troia.

Si passò una buona mezz'ora a parlare, e si progettò di andare in piscina; io pero' avevo il mio appuntamento, così dissi:" andate voi, io devo prendere delle medicine in camera, mi metto il costume e vi raggiungo". La ragazza si propose di accompagnarmi ma io gli dissi che non importava e che restasse con suo marito. Gli feci l'occhiolino, lei da puttanella sveglia capì che non la volevo fra i piedi, e cosi si arrese, non senza un po' di stizza: non si poteva immaginare che sarei andata a dissetarmi alla stessa fontana, che l'aveva cavalcata un'oretta prima.
Non appena arrivai in cabina, mi levai subito il vestito e indossai una vestaglina trasparente, appena due dita sotto la fica; mi guardai allo specchio, ero bellissima ed eccitatissima. Dopo neanche dieci minuti, bussarono alla porta: io aprii, era lui. Entro' dicendomi:"signora, mi aveva chiamato?! aveva bisogno di me?!". Io lo guardai sorridendo, lo presi per il cravattino, tirandolo dentro la camera, e aggiunsi:" si! vorrei lo stesso trattamento della sposina!!". Lui non perse tempo, entrò, mi tirò a se' e ci baciammo. Era nuovamente affamato: le nostre lingue impazzite, si contorcevano come anguille; si presagiva una bella scopata. Quando si stacco', per riprendere fiato mi disse:"qui il servizio deve essere speciale visto la cliente!!".
Mi fece sdraiare sul letto, mi aprì le gambe e si mise con la testa fra le mie cosce; iniziò a leccarmi l'ombelico, il basso ventre, e poi giù giù fino ad incontrare e ciucciare il clitoride. Devo dire che ci sapeva fare, la sua lingua vagava tra le labbra della fica, prima intorno poi dentro la fessa, poi continuava scendendo verso il culo, e risaliva di nuovo alla vagina. Mi stava abilmente scopando con la lingua, ed io godevo, i miei umori gli scendevano in bocca; in tempo record mi fece mi fece venire subito un primo orgasmo. Non appena mi senti vibrare, si alzò, si abbassò i pantaloni, si mise in ginocchio sopra di me all'altezza del mio capo, e portò la mia testa sul suo uccello. Devo dire che me lo immaginavo piu dotato, anche se era un bel pene scuro e pieno di vene, ma non era una grande misura. Ma io, in quel momento, lo avrei preso comunque fosse stato; iniziai a restituire il piacere che mi aveva reso. Prima glielo leccai dalla cappella ai testicoli, poi poggiai le mie labbra sulla sua cappella, e lo imboccai.

Ciucciavo e leccavo, lo succhiavo con piacere, mi stavo adoperando per un gran pompino; lui emetteva gemiti di godimento, e, presami la testa com le mani, accompagnava i miei avanti e indietro, con le sue spinte che me lo facevano arrivare fino in gola. Poi mi chiese:" signora!come vuole che la scopi?!", lasciando a me la scelta. Io mi girai, mostrandogli il mio spettacolare fondo schiena, e mi misi a pecorina al bordo letto. Lui non aspettava altro, forse si immaginava che mi sarebbe piaciuto essere posseduta in quel modo, e, senza tanti fronzoli, me lo infilo' dritto in fica. Fu un colpo violento che mi fece sobbalzare, e salire in me la voglia di uccello: lui spingeva con forza, io lo aiutavo con le mie mani, aggrappandomi alle sue natiche. Devo dire che ci sapeva fare, peccato che mancavano un paio di centimetri.
Dopo una po' mi fece girare alla missionaria, facendomi mettere le gambe sulle sue spalle: in questa posizione lo sentivo meglio, più a fondo quando spingeva. Durò così per una quindicina di minuti, sentivo che diventava sempre più duro e stava per esplodere; sfilò il cazzo, e come probabilmente aveva fatto con la sposina, iniziò a menarsi velocemente, sborrandomi sulla pancia e sulle tette.
Mi piegai su di lui, glielo ripresi in bocca e lo prosciugai fino all'ultima goccia. A quel punto si ricompose, mi guardò e disse:" tutto ok?", io risposi:"pensavo fossi piu dotato!!".
Lui mi sorrise e ribadì:"ai gusti forti!! se vuoi c'è un mio collega che ti potrebbe sodisfare; spesso ci scambiamo le signore che salgono a bordo e vogliono far cornuti i loro mariti con qualcuno dell'equipaggio". Io osservavo i suoi modi, e incuriosita gli dissi:" si la cosa mi intriga, ma adesso mi aspettano in piscina, devo andare"; prima di uscire dalla cabina gli domandai:"e la sposina che gusti ha!!", lui rise e rispose:" un' affamata di cazzo, succhia come una che non vede una minchia da anni!".

Mi salutò, baciandomi sulle labbra, e se ne andò. Io in fretta, perché era già un oretta che mi ero assentata e non volevo destare sospetti, mi misi in costume, un copri costume e li raggiunsi in piscina. Lei era distesa su una sdraio, i mariti parlavano un po' distante, ed io andai a sdraiarmi accanto a lei. Non appena mi vide, mi guardò e rise, dicendomi:" risolto il poblema?!"; anche io sorrisi e gli risposi:"si ma non era cosi grosso il poblema!!". Lei allora continuò:" si ma non vedo poblema piu grosso in giro!", ma senza farla finire, aggiunsi:" fai fare a me, te ne darò uno bello grosso da risolvere!". Quando mi senti parlare così, i suoi occhi si accesero, stavamo diventando complici; alzammo la mano come due ragazzine e la battemmo, il resto è un'altra storia.....
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