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Il gioco lo conduco io


di Amotuttodime
08.04.2020    |    9.071    |    6 9.3
"Ogni anno come di consueto, un po' come un premio per il duro lavoro che facciamo, ci ritagliamo una quindicina di giorni che trascorriamo fuori dalla solita..."
Ogni anno come di consueto, un po' come un premio per il duro lavoro che facciamo, ci ritagliamo una quindicina di giorni che trascorriamo fuori dalla solita routine. A dire il vero ci piace il divertimento e amiamo il mare.
Siamo sposati da vent'anni e abbiano due figli, uno maggiorenne, l'altro lo diventerà il prossimo anno. Casa, lavoro, famiglia, sono diventati un trittico micidiale che hanno trasformato la nostra vita in una monotona abitudine, che però, undici anni fa ha avuto una bella svolta. Fernando, questo è il nome di mio marito, mentre io mi chiamo Angela, mi tormentava gia da dopo sposati per vedermi scopare con altri; sinceramente la cosa mi disgustava e avevo maturato anche l'idea di lasciarlo. Io, che sono stata allevata con idee familiste e caste, non potevo sopportare l'idea di concedermi ad altri. Ma lui, a parte queste fantasie, si è dimostrato una persona speciale, un padre unico, mi ama da impazzire, ed è per questo che sono rimasta al suo fianco.

Quell'anno decidemmo di trascorrere una felice vacanza in Sardegna presso un magnifico villaggio turistico. Io e lui soli, i figli sempre piccoli li lasciammo ai nonni, volevamo ritrovare la nostra passione. Il viaggio fu divertente, anche la traversata non fu noiosa, e poi il mare...meraviglioso. Arrivati al villaggio ci sistemammo e le ferie trascorsero serene. Ma un giorno accadde qualcosa che ha cambiato la nostra vita. Dopo aver trascorso una magnifica giornata in spiaggia e degustato le ottime pietanze locali, decidemmo di trascorrere il resto della serata andando a fare quattro salti in discoteca; erano anni che non lo facevano! Per l'occasione decisi di indossare una minigonna con una mini t-shirt bianca. Fernando, invece, come e' suo solito fare, si era messo una polo e un paio di jeans. Arrivati sul posto, notammo subito che il parcheggio era strapieno di auto, doveva essere un locale molto rinomato in quella zona. La cosa più interessante fu quando all'entrata ci dissero che la discoteca in realtà era in piscina, e che se non avessimo avuto il costume, potevamo stare comunque in lingerie. Ci guardanmo l'un l'altro, poiché i costumi erano rimasti in albergo, e decidemmo, dal momento che ormai avevamo fatto molta strada, di entrare. Arrivammo ai piedi della piscina, la musica era assordante ma esplosiva, c'erano persone della nostra età, chi ballava in acqua, chi fuori, chi stava al bar. Io e Fernando eravamo un po' imbarazzati, non ci aspettavamo questa mondanità. Io iniziai a spogliarmi, deponendo sulle panche di legno libere gli indumenti indossati. Mio marito fece altrettanto e così entrammo finalmente in acqua a ritmo latino. Ovviamente i maschietti presenti non persero tempo a bisbigliare fra di loro e ad ammirare le mie graziose curve coperte soltanto da un micro perizoma bianco ed una mini t-shirt da cui si intravedeva tutto; non portavo il reggiseno. L'iniziale imbarazzo se ne andò presto, anzi, se devo essere sincera fino in fondo, quella situazione era molto eccitante.

Il ritmo ci prese, la musica era attuale e moderna, spingeva a muoversi anche se uno non ne aveva voglia. Rimanemmo circa venti minuti in acqua insieme a ballare, poi lui si allontanò con la scusa di andare in bagno. In realtà si era accorto che un giovanotto, che mi fissava già da un po', mi si era letteralmente appiccicato addosso. Sarà stata grande la piscina, anche se piena di gente!! lui muovendosi mi faceva sentire il suo giovane fisico, e devo dire: che fisico!! Fernando aveva intenzione di lasciare spazio al ragazzo perché potesse provarci con me. Non mi ci volle molto a capire il gioco di mio marito,e pensai:" guarda te! mi sta buttando fra le braccia di questo sconosciuto!!"
Avevo bevuto qualche bicchiere di troppo, mi sentivo particolarmente allegra e disponibile, così guardai bene quel ragazzo e pensai, rivolgendo il mio sguardo a quello di mio marito, che ci osservava dal bancone del bar:"vuoi che lo faccia?..sono pronta e ti accontento!!". Cominciai a farmi più accondiscendente, se prima mi spostavo quando lui mi toccava ballando, ora ci stavo, anzi ero io a volte ad andare contro di lui per sentirlo. Il ragazzo aveva cominciato a capire che mi aveva irretito. Io osservavo mio marito per vederne l'espressione, ma lui rimaneva impassibile, e questo atteggiamento di menefreghismo suscitò in me rabbia e voglia di trasgredire. Il giovanotto, a questo punto, forte della sua posizione di conquistatore mi si avvicinò all'orecchio e mi invito' fuori a fumare una sigaretta. Io rimasi un po' titubante, ma poi mi feci coraggio e gli dissi ridendo maliziosamente:" meglio da me e ci portiamo mio marito con noi!!". In quel momento pensavo che lui sarebbe scappato, ma inaspettatamente , con quella faccia da birbante mi disse:" ok l'importante e che non sia gay...lo facciamo guardare!!" Incredula gli dissi che mi doveva scusare un attimo perché ne dovevo parlare con il marito. Lo trovai seduto al bar con un bicchiere in mano. Gli tolsi il bicchiere di mano, lo finii io il suo gin, e gli dissi guardandolo negli occhi:"sei sicuro di volerlo!! vedi che se succede, poi non si torna indietro e questo gioco lo comando io, a modo mio!!". Fernando non proferì parola, ma i suoi occhi si accesero come ad un bambino che stava per ricevere un regalo, e mi fece un cenno d'intesa con la testa. Così d'accordo ritornai dal ragazzo, lo presi per mano e ce ne andammo..

Uscimmo tutti e tre dal locale e ci incamminammo per prendere l'auto per andare al nostro alloggio in albergo. Ci presentammo: lui era di Napoli, un ragazzone alto 1.85, un bel fisico e delle mani grosse, con lunghe dita. In auto io ed il ragazzo ci mettemmo dietro, mio marito guidava silenzioso, io parlavo con il giovane per sapere qualcosa di lui. Arrivati all'albergo, ci sedemmo in veranda. Il ragazzo era un po' a disagio, non sapeva cosa fare e da dove cominciare; mio marito era rosso in viso ed era cosi teso che sembrava una corda di violino. Io allora proposi un caffe', e mi alzai per andarlo a preparare. Il giovanotto prese la palla al bazo e si alzò insieme a me, dicendomi che mi voleva aiutare a prepararlo.
Anche mio marito si stava per alzare, ma con tono dominante lui gli disse:" te rimani qua, te lo portiamo noi qui il caffe!!"
Appena entrammo in cucina mentre preparovo la moka, lui mi abbracciò da dietro, mi spostò i capelli e iniziò a baciarmi; prima il collo poi dietro le orecchie, per me posto molto pericoloso. In quel momento mi sentii un brivido da capo a piedi, e una strana eccitazione cominciava a crescere in me, non vi dico la vampata di calore che mi prese.
Gli dissi:" ma che fai c'è mio marito di là!!", ma poi pensai:" cazzo ma lo vuole lui!!,

Misi la macchinetta sul fuoco, mi girai e ci baciammo. Quello era il lasciapassare. Lui mi mise la lingua in bocca, e devo dire che baciava divinamente; io però volevo altro. Cominciò ad infilare una mano sotto la minigonna, prima palpandomi il sedere, poi portandola davanti per accarezzare la mia fica. Appena fu lì, spostò il perizoma e infilò un paio di dita nella vagina. Ero già bagnata!!
Mi teneva stretta a lui e sentivo un palo fra me e la sua pancia. Il suo ditalino stava facendo effetto, avevo una voglia matta di toccargli il membro, così cercai di far uscire il suo pene dai bermuda. Lui mi agevolo' staccandosi un po' da me e abbassandosi il pantalone. Quello che usci fu impressionante, era maestoso: io fino ad allora avevo visto solo due uccelli, quello di mio marito e quello del mio primo ragazzo. E con mia immensa sorpresa, niente a che vedere con quelli: questo era il doppio di diametro rispetto a quello di mio marito, e come minimo cinque centimetri più lungo.
Cominciai a segarlo, lui mi fece abbassare; non aspettavo che questo!!, mi inginocchiai e cominciai a leccarlo tutto e a infilarlo in bocca, fin dove potevo arrivare, mi sforzavo di infilarlo in gola il piu possibile, ma arrivavo forse a metà. Ero talmente presa da qull'arnese che avevo dimenticato mio marito e il caffè sul fuoco. Nel mentre che sentii la moka che buttava fuori il caffè, mi girai e vidi mio marito alla porta che ci stava guardando, rosso in viso e che si toccava da sopra il pantalone.
A malincuore mi alzai, lui si tiro' su i calzoni e col caffe ritornammo di là, mentre mio marito ci aveva preceduti.
Ci sedemmo comodi nel divano, il ragazzo si mise accanto a me, prendemmo il caffè senza parlare. Mio marito era eccitato, io ero affamata e il ragazzo era con l'uccello duro.

All'improvviso il ragazzo mi tiro' a se' e mi mise di nuovo la lingua in bocca, io ricambiai e con la mano gli tirai giù la zip e cominciai a cercare di fare uscire quella meraviglia. Lui mi agevolo' e si abbassò di nuovo i pantaloni. Stavolta fui io a piegarmi sul suo membro, senza che lui mi forzasse, lo volevo!! e ricominciai da dove avevo interrotto. Mio marito adesso era spettatore in prima fila!!
Ero attratta da quel pene enorme, la cappella era scolpita nel marmo, cercavo di portarmelo fino in gola, tanta era la voglia di farmi strozzare il fiato da quell'arnese. Me lo lavorai di gusto per un po', lui mugolava di piacere; mi aiutava spingendo il suo membro nella mia bocca e tenendo le sue mani sulla mia testa.
Poi mi fece alzare, mi sfilo' la gonna e il perizoma, invitandomi a inginocchiarmi sul divano, alla pecorina. Questa volta fu lui ad abbassarsi: cominciò a leccarmi la fica e il buco del culo. Mi allargava le chiappe con le mani e infilava tutto il viso in mezzo; la sua lingua giocava con il mio clitoride, poi dalle labbra della fica passava al mio ano. Ero talmente eccitata per quelle penetrazioni con la lingua, che stavo per venire. Lui forse se ne accorse da come ansimavo, e con la paura che dopo sarei stata piu fredda, si alzò e mi puntò l'uccello fra le labbra della fica. Non mi penetrò subito, lo tenne lì qualche istante , strusciandocelo, per farmi crescere la voglia. A dire il vero ero preoccupata perché non ero abituata a quel calibro, così gli dissi di fare piano.

Si capiva che non era alle prime armi, e questo mi dava sicurezza. Fece entrare la cappella lentamente, ma visto che ero abbastanza bagnata, e che entrava bene, mi cominciò a scopare; dopo un paio di colpi piu lenti mi dette una botta che lo fece entrare tutto, mi sembrava che fosse arrivato alla pancia tanto era lungo. Io lanciai un grido che sicuramente avranno sentito quelli che stavano negli alloggi vicini. Mio marito si alzò e mi venne davanti. Il ragazzo ora mi scopava alla grande, e quello che prima era dolore, ora era diventato piacere, un gran godimento.
Mio marito, preoccupato per me, gli disse:" fai piano, gli fai male!!", lui lo guardò e gli disse:"e vai a rompere i coglioni da un'altra parte!! o siediti e guarda come chiavo tua moglie!!". Io guardai Ferdinando e gli dissi:" le volevi le corna, ecco ti ho accontentato!, ora taci!!". Il giovanotto era anche fantasioso, gli piaceva cambiare spesso posizione; ora infatti si sedeva, ed io aprendo le gambe gli montavo sopra. Ero io che lo scopavo ora, lo cavalcavo, più spingevo con il ventre verso di lui più mi sentivo impalata dalla sua asta. Una sensazione di riempimento totale quando il suo membro entrava nella fica, e quando usciva un forte desiderio di riaverlo tutto dentro. Mentre ero sopra mi tolsi la camicetta e il regiseno, lui mi cominciò a succhiare i capezzoli, che erano ritti ed eccitati. Me li mordeva delicatamente con i denti, con la lingua li accarezzava, e poi, li succhiava. Avevo gia goduto mentre ero alla pecorina, adesso appena si mise a ciucciarmi i capezzoli non ce la feci piu' e un'altra vampata di calore. Un indescrivibile piacere mi sopraggiunse, lo inondai dei miei umori. Anche lui, quando mi senti vibrare, cominciò a vedere vicina la sua retta d'arrivo. Ad un tratto mi domandò:" posso venirti dentro?", io gli dissi di no.
Con un salto scesi dal membro, e senza usare le mani, mi avvicinai all"uccello e con le labbra risalii tutta la sua lunghezza per prenderlo in bocca. Cominciai a ciucciare la cappella, ora era diventato durissimo, stava per esplodere. Lui emetteva dei gemiti di piacere, poi mi prese per i capelli e mi portò la sua asta sul viso. Io aprii la bocca e appoggiai la sua cappella sulla lingua: eccolo!! il primo schizzo abbondante mi annaffio' il viso, gli altri quattro o cinque li presi in bocca. Le sue contrazioni erano vigorose, emise un mugolio simile a quello di un toro sulla vacca. Dopo aver ingoiato tutto, glielo ripulii con la lingua e gli detti un bacio sulla cappella. Mi alzai, mi girai, perché mi ero ricordata di mio marito. Lui era la' seduto col cazzo moscio, fuori dai pantaloni e macchie di sborra su di sé: aveva goduto anche lui guardando la moglie chiavata da un vero stallone.

Ma la nostra vacanza non era finita, rimanevano ancora tre giorni prima della partenza. E secondo voi mi facevo scappare l'occasione!!! Sono stati altri tre giorni di scopate con il napoletano., con Ferdinando spettatore!!
Durante la strada di ritorno parlammo e chiarimmo tante cose con mio marito: misi delle regole che lui da allora deve rispettare. Per prima cosa non deve essere lui a dirmi quando e con chi io posso scopare: può succedere come non può accadere, non è un lavoro per me, se un maschio mi intriga, mia è la libera scelta di concedermi a lui. Secondo non voglio scopare con gente contattata apposta per il sesso, mi piace l'imprevedibilità e la complicità. E terzo, ma non meno importante, può succedere anche che lo faccia con uomini che non possono dirgli che è un cornuto contento perché li incontro fuori, si deve accontentare che io al ritorno gli racconti tutto. Oramai sono undici anni che siamo una coppia cuck, e il gioco lo conduco io!!
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