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Che troiona che sei


di Amotuttodime
14.01.2021    |    7.243    |    3 9.9
"Prima iniziò a palparlo, poi me lo allargò con tutte e due le mani..."
Ero in giro per fare acquisti da sola. In questo periodo di pandemia del resto è meglio così, quando incontro un ex di una mia cugina, Sara. È un tipo abbastanza interessante, un bel moraccione, alto longilineo, di nome Marco. Ha convissuto con lei per tre o quattro anni, poi tutto è finito, probabilmente per l'eccessiva leggerezza di lui con le donne. Spesso Sara mi parlava di lui, soffermandosi sul fatto che è molto macho ma troppo donnaiolo. Qualche mese fa, Sara venne a casa mia per un caffè; aveva bisogno di sfogarsi, cercava un po' di conforto perché si era lasciata con quel ragazzo, così mi confidò che dopo quel giorno, di due anni fa, in cui ci eravamo incontrati casualmente in centro, lei e lui, io e mio marito, gli aveva detto che io lo intrigavo, e che mi avrebbe scopata se ci fosse stata l'occasione. Proprio queste parole mi riecheggiarono in testa nel vederlo.

Dopo esserci salutati, anche se io avevo fatto finta di niente, pur riconoscendolo, sperando che non si ricordasse di me, indossando anche la mascherina, lui mi invito' a prendere un aperitivo in un bar li vicino. Non mi sono sentita di fare la stronza, e visto che avevo tutto il mattino libero, accettai. Marco è un trentenne di facili parole e complimenti, sa come irretirti; se devo dirla tutta, è piacevole parlare con lui. Ma come immaginavo, i discorsi andarono sulla sua storia finita con mia cugina. In realtà un po' ce l'ho portai io a parlarne, essendo curiosa di sapere come era andata con Sara. Lui, in modo molto schietto, mi disse che Sara in realtà non era la ragazza per lui; che lui ha bisogno di una vera donna, molto più calda e trasgressiva, perché queste santarelle gli fanno cadere le palle a terra.

Eravamo seduti all'esterno del bar, ad un tavolo così piccolo che le nostre ginocchia quasi si toccavano. Ad un tratto, guardandomi negli occhi e prendendomi la mano, mi disse:" sei tu la donna che mi ha sempre fatto ribollire il sangue!". Rimasi sorpresa dalla sua galanteria, e ridendo gli risposi:"a parte il fatto che sono sposata, c'è poi un bel po'di differenza d'età tra di noi. Si, perché io ho quarantatré anni, anche se non li dimostro". Lui mi disse che era proprio questo che lo intrigava: la donna matura e sposata. Poi fece per spostarsi sul fianco e aggiunse:" e poi devo dire che fisicamente sei al top!". Marco è un ottimo osservatore, e mi colpì nel segno; io sono una vera ossessionata della forma fisica, passo la maggior parte del mio tempo libero in palestra. Sono castana di capelli e ho gli occhi azzurri come il cielo; una terza abbondante di seno e un culo da sballo, sodo e ritto, un piacere palparlo. A quelle parole iniziai a sciogliermi, mostrando compiacimento.

Lo accarezzai in viso, e gli lanciai una battuta cattivella:" ma c'è la faresti con una come me?". Lui sgranò gli occhi e aggiunse:"abito da solo, andiamo a casa mia e mi metti alla prova!".
Purtroppo non c'era il tempo, perché si era fatto tardi, così gli dissi:"oggi non è possibile, facciamo domani mattina alle 10, sei libero?". Lui iniziò a sbavare come un cane in calore, e rispose:" se diversamente non possiamo fare? aspetterò fino a domani; per te sono sempre libero!".
L'indomani mattina mio marito mi vide che mi stavo preparando per uscire, mi chiese dove dovevo andare. Io tutta indaffarata a farmi bella, gli risposi con una bugia:" vado dall'estetista a depilarmi". Lui usci per andare a lavoro, ed io continuai a prepararmi: mi feci una doccia, mi passi la lametta sulla fica e sulle cosce. Poi indossai le autoreggenti, ma non misi il perizoma; volevo che Marco mi apprezzasse per la troia che sono.

Quando arrivai da lui, erano le 9.45, gli mandai un messaggio per farmi aprire il portone. Ma che sorpresa! Lui mi venne ad aprire in accappatoio, si scuso' dicendomi che non pensava che arrivassi così presto, era sotto la doccia. Si intravedeva un fisico molto curato ed una carnagione un po' scura, in effetti lavora come muratore. Luì allora mi disse:" entra pure, vado a mettermi qualcosa", ma io gli risposi sorridendo:"vedi che fa fare l'innocenza dei giovani? Perché ti vuoi vestire se poi ti devi spogliare!". Le mie parole furono un invito per lui che mi guardo' con desiderio e mi abbraccio'. Nel giro di poco ci ritrovammo a baciarci; il tipo ci sapeva fare, mi stringeva così forte che sembrava una morsa.
Nel mentre dall'accappatoio fece capolino una bella cappella. Io gli dissi:"e questo chi è? Il terzo incomodo?", e senza pensarci due volte, lo afferrai con ingordigia. Lui rise e mi disse:"forse vuole essere coccolato un po'!".

Quell'uccello era così grosso che non riuscivo a chiudere la mano. In quel mentre si aprì tutto l'accappatoio e lui si presento' in tutta la sua bellezza; un corpo molto maschio, non depilato ,con un paio di gambe che sembravano due colonne. Il ventre era piatto, ma non aveva la tartaruga ma un fisico abbastanza allenato dal lavoro. Ero già eccitata, non resistetti all'istinto di prenderlo in bocca, così feci. Mi chinai, spostai i capelli su un lato, e iniziai a leccare la cappella. L'uccello non fu subito in tiro, ma da quando lo infilai in bocca ed iniziai a succhiarlo, in un'attimo divenne duro come il marmo; era così grosso che una volta ritto non riuscii più a imboccarlo tutto. Marco era molto esperto e iniziò a muoverlo come a scoparmi in bocca, afferrando la mia testa con forza. Quella era una vera cappella, lucida e rossa, e provavo un piacere immenso a sentirmela infilare sino in gola; lo leccavo sino alle palle, e da sotto lo vedevo maestoso. Lui però aveva in mente altro, così dopo dieci minuti mi fece alzare e mi portò in camera.

Il letto era in disordine, si vedeva che in quella casa mancava una femmina. Poi mi prese e mi butto' sul letto; lui mi venne sopra, ma gli dissi di calmarsi altrimenti i vestiti, quando sarei uscita, si sarebbero spiegazzati come se mi fosse passato un treno sopra. Lui si distese accanto, io mi alzai e mi spoglia, rimanendo solo in autoreggenti e lasciando i tacchi. Marco andò in tilt, non poteva immaginare.che fossi così sexy. Mi tirò su di lui, mentre mi baciava mi strinse tutta a sé, fino a che e con le mani arrivo' al mio culo. Prima iniziò a palparlo, poi me lo allargò con tutte e due le mani. Sentivo il suo uccello che mi stava bucando la pancia, così scivolando più giù, lo presi in bocca, cominciai a fare un pompino come dio comanda.
L'atmosfera adesso era molto calda, sentivo i suoi mugolii di piacere mentre gli succhiavo il cazzo, e lui percepiva il mio piacere nel fargli il pompino. Lo pompavo così bene che lo feci diventare di marmo, quella durezza che piace a me; così, ad u tratto, mi alzai e mi portai sopra di lui a cavalcioni. Presi il membro con una mano e me lo spennellai un po' sulle labbra della fica. Iniziavo ad assaporare il gusto della cavalcata, quindi dopo aver preso la cappella fra le labbra della fessa, mi lasciai andare e mi gustai quella discesa. Ma il ragazzo appena mi vide abbassare, mi dette un colpo di reni e sentii quell'uccello arrivarmi in pancia.

Gli gridai:"che fai cazzo!, cosi me lo fai uscire dalla bocca!!". Lui si scusò, ma mi trattenne lì sopra ed iniziò a muovermelo dentro. Che goduria, era così grosso che la mia fuca era tutta dilatata e lo sentivo benissimo nel suo andirivieni. Prendemmo il ritmo giusto, e dopo una ventina di colpi non ce la feci più e mi lasciai andare in un orgasmo cosi intenso che gli feci la doccia. Il mio sesso colava dalla fessa sulla sua cappella. Lui si fermò un'attimo, aspettando che le mie contrazioni terminassero, poi disse ridendo:" e daiii che sei una gran troiona!".
Dopo l'orgasmo mi sentivo molle e mi piegai su di lui che mi giro' sempre con il suo uccello piantato in fica, e mi cominciò a scopare alla missionaria. Dopo un bel po' di pistonare, gli raccomandai di non sborrarmi dentro e di uscire prima. Allora lui mi chiese con un filo di voce::" dove lo vuoi il mio seme?"; io gli risposi:" lo voglio bere!". Lui non si aspettava la mia risposta e aggiunse:" wau la mia passione!!".

Marco era instancabile e mi faceva godere come piace a me. Dolce a momenti, rude quando serviva. Ad un tratto mi disse:" ti voglio fottere a pecora!", io mi misi in posizione e dopo neanche un secondo, sentii la sua asta entrarmi nella fessa. Mi dava dei colpi così forti che il suo uccello mi arrivava quasi in pancia. Il secondo orgasmo non tardò, e non era meno intenso del primo. Marco si fermò dicendo:" ho superato l'esame?". Io mi girai e gli risposi:" non perdere tempo a parlare, scopami!!". Lui riprese a sbattermi con forza, e dopo altri dieci minuti mi disse:"vieni apri la bocca!" e mi infilo' tutto l'uccello o quanto ne poteva entrare in bocca. Un paio di colpi e arrivò il primo schizzo. Da troia che sono, lo strinsi con le labbra per meglio sentire le sue contrazioni, e in poco tempo arrivò tutto il suo caldo seme; mi riempi il palato di sborra. Poi il furfante mi tenne il naso chiuso, e per non soffocare ingoiai tutto subito per poter respirare.

Lo guardai e gli detti uno schiaffo nel sedere, dicendo:"scemo non c'era bisogno di chiudermi il naso, tranquillo! che non ne avrei lasciato uscire fuori nemmeno una goccia".
Poi mi rivestii e lo salutai, dicendogli che mi sarei fatta sentire io. Passaroni alcuni giorni da quel nostro incontro di fuoco, e già mi era tornata voglia di fare un'altro giro...ma questa è un'altra storia.


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