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Una scopata orientale


di Amotuttodime
26.01.2021    |    22.105    |    10 9.9
"Il suo sapore era dolciastro, aveva un clitoride che sembrava un cazzetto; lo presi tra le labbra e lo cominciai a succhiare..."
Ormai sono presenti ovunque, come funghi spuntano all'improvviso, dall'oggi al domani ti ritrovi aperto di ogni genere e in ogni settore, un negozio cinese. Nella zona in cui abito, già da anni ormai ne ha aperto uno, molto carino e accessoriato; di fiducia diciamo!! Io e mia moglie ci serviamo lì da Mario e Tatiana, nomi tipici cinesi, da un paio di anni. Il marito Mario non è sempre presente perché hanno aperto anche un secondo negozio a qualche chilometro di distanza. Ormai dopo anni c’è una certa confidenza, andandoci con la famiglia, o solo, o io e mia moglie, per svariati motivi, e con Tatiana, scambiamo sempre due chiacchiere in leggerezza, o magari semplicemente, mi fa lei dei complimenti del tipo: “hai tagliato i capelli?, bella giacca , stai bene vestito così. Tatiana è la classica cinese, piccolina, minuta, una cinesina carina, morettina con i capelli a caschetto scuri, occhi, manco a dirlo, a mandorla marroni nocciola; per quello che vedo, snella di fisico ed è simpatica e solare. A prima vista pero' sembrerebbe una persona molto riservata.

Un giorno, andai per prendere delle ricariche per le penne di nostro figlio, e ci mettemmo a chiacchierare dei figli, che danno sempre un po’ da fare. Tatiana mi disse che suo figlio non riusciva a scrivere bene l’italiano. Così, in modo molto sincero gli dissi sorridendo:“Se vuoi gli faccio ripetizioni io, l’italiano lo conosco da tempo ormai!“ ma la mia era solo una battuta buttata lì a caso. “Magali tu vieni uno giorno, anche uno ora così lui capisce!", lei mi rispose.
Rimasi sorpreso e un po' spiazzato, e aggiunsi:”mha va bene figurati quando vuoi dimmelo e mi organizzo”. Il discorso fini lì. Qualche giorno dopo era il mio compleanno e mia moglie mi aveva regalato un nuovo cellulare. Decisi di recarmi dal mio cinese di fiducia per comprare la custodia. Quando entrai, ad accogliermi ci fu il sorriso di Tatiana, a cui chiesi dove potevo guardare per trovare le custodie, Feci la mia scelta mi recai alla cassa. Lei con il suo solito modo di fare mi disse:“Cambiato telefono?..Bello..”, ed io risposi:“Si l’altro era morto!”. Tatiana aggiunse: " così io chiama te per lezione italiano, se puoi ancola “. Io feci finta di aver scordato e risposi:“Si mi ero dimenticato!, ma si senza problemi” e le sorrisi. Anche lei mi ricambio' il sorriso, ma mi parve più tra il malizioso e l’intrigante con una espressione che sembrava una bambina che aveva combinato qualcosa..

Pagai e mi dette il resto chiedendomi:“Telefono, fa belle foto? Bei colori?”, io annuii dicendo:“Dicono di si, ma io c’è l’ho solo da stamani, è un regalo!" e le sorrisi. Ma la cosa più strana, fu che insieme al resto, c’era un foglietto con un numero di cellulare, che lei mi passò tra le mani furtivamente, visto che c’era il suocero in giro. Vista la mia sorpresa, Tatiana aggiunse:“Io ti chiamale per lezione italiano..ok??”e mi rimando' un sorriso smagliante.
“Tu fa squillo e attacco così salvo numero” continuò velocemente e abbassando notevolmente il tono di voce. Fu un momento strano, imprevisto; nella mia testa e non solo lì, si inizio' ad insinuare un qualcosa che non mi quadrava. Salutai ed uscii. Appena entrai in macchina, presi il cellulare e le feci lo squillo, e attaccati. Al mattino seguente mi arrivò un messaggio da Tatiana, che vi riporto testualmente
“”glazie per aiuto italiano, domani mattina tu potele venile?”. Subito pensai:" che coglione!, mi sono fatto un film tutto mio: la cinese vuole veramente che faccio ripetizioni al figlio. Capirai io non ho nemmeno il diploma!!". Comunque le risposi, anche perché a voce le avevo dato disponibilità, e mi pareva brutto tirarmi indietro.

“Ok Tatiana, domani mattina a che ora?”, le scrissi. Lei rispose:“Dalle 8,30 perché mio suocelo va al negozio e mio marito all’altro negozio!”
"Cazzo!, ma siamo soli?, ma che lezioni di italiano?, ma poi di mattina? Ma il figlio non va a scuola?", pensai e riflettevo, ma mi sembrava di stare a prendere una cantonata, di farmi dei film che sarebbero restati solo nella mia mente. Allora le risposi:“va bene Tatiana,nessun problema, basta che mi fai un caffè che così carburo meglio la mattina!“. Al mio sms segui il suo:"Sei molto gentile, tu bono ragazzo". A questo punto azzardai un po' e le scrissi:" anche tu bona!". Ma lei non mi rispose più, forse non gli era piaciuto quello che le avevo scritto. Ma dopo un 15 minuti, arrivò un altro sms:“Davvero io bona?”. Accidenti, mi cominciavo ad allargare; mha!! la buttai lì: “Certo! perché no ? Sei una bella donna .. bona come dici tu”. Di risposta il suo sms:“Anche tu sei bello!".

Pensai che quello fosse il momento di spingersi oltre e stavo per mandare un nuovo sms, quando arrivò uno suo:“Che fai ora?”
“Io sono al lavoro con il furgone .. tu?”, risposi.
“Io sono a casa a pulire".
“Allora ti lascio finire, non voglio farti perdere tempo..”
“No no tu scrivi.. a me piace parlare con te”, mi scrisse lei, ed io “.....ti piace quello che scrivo?”.
“ si mi piace parlare con te. Mi mandi foto tua ?“
"Ok ma mi vedi un giorno sì e l’altro pure.. hai paura di dimenticarmi? Ora te la mando..”, le risposi.
“Così posso guardare la foto quando non ti vedo” mi scrisse mettendo anche una faccina timida.
“ come la vuoi la foto? Anzi mandami tu la tua e io ti rimando la mia”, le scrissi di nuovo. Dentro di me cominciava a farsi strada l'idea di giocare con lei e vedere se avevo capito male o ci stava provando..
Ma lei mi rispose:"Ora sono vestita non bene, sto facendo pulizie”. Azzardai e scrissi: "Peccato, va be toglili i vestiti brutti ????a me va bene uguale”.

La foto che mi arrivò sul cellulare poco dopo fu la prova che volevo. Tatiana indossava dei fuseaux neri , si vedeva la sua figura intera mentre si scattava una foto allo specchio; il braccio proteso nel riflesso che faceva la foto, mentre con l’altro si copriva il petto senza maglietta, e il suo viso che rimandava un sorriso molto malizioso. Le mandai anche io la foto del mio viso scrivendo:" così ti accompagna durante le pulizie!". Lei rispose:“Mi piace che tu mi guarda..”
A quel punto sentii il mio membro svegliarsi. Era eccitante questo giochino. Così scrissi:“Anche a me piace guardare te; attenta , se vai in bagno perché ti guardo..????”. Battuta cretina, ma a lei non dispiacque e mi rispose, senza farsi molti problemi:“ vuoi foto in bagno?". Io rimasi un attimo a pensare cosa scrivere, e dopo due o tre minuti mi arrivò un altra foto, e che foto!!!

Avevo visto bene quando andavo al negozio. Ma quel sms parlava da solo; era a figura intera un corpo piccolo , snello, però molto proporzionato. Stavolta però il braccio che copriva il seno non c’era piu', e si distinguevano molto bene due piccole tette con una grande areola scura, quasi a nascondere il capezzolo. Non me l'aspettavo! La sua pancia era piatta e un si intravedeva il pelo della fica, nonostante avesse le gambe chiuse. Cazzo! era nuda in piedi allo specchio e non si era preoccupata che io la potessi vedere. Il mio uccello iniziò a premere sui pantaloni, era già bello gonfio, ed era solo una foto. Era questa la conferma delle fantasie che mi ero fatto. Vi confesso che io con una asiatica non ero mai stato, dicono che sono un po’ geishe ma bene bene non so cosa voglia dire. Devo dire che questavcosa iniziava ad essere molto eccitante. Le scrissi:“Wow sei bellissima..ora quando ti vedo al negozio ti immaginerò sempre cosi come nella foto..” Lei allora mi scrisse:"“A te piace massaggi ?”

A quel sms mi iniziai a toccare l'uccello, cazzo avevo voglia di fottere! Se continuava così mi sarei fermato e mi sarei fatto una sega. Ma la mia risposta fu più contenuta:“Certo! a chi non piacciono? Tu li sai fare?anche io li so fare. Ma a te piace riceverli”. E lei:“Io blava massaggi , allora io faccio a te massaggio e poi tu assaggi me”. Ed io le risposi: “Hehe assaggi? O massaggi? Perché a me interesserebbe tutte e due le cose hehe!!". Qualche attimo senza sms, poi scrisse:"Mi piace “e poi di nuovo silenzio..
Poi un nuovo messaggio:“Domani tu vieni 8,30?”
Io non risposi subito, la volevo fare un po' partire a questo punto, anche se in realtà avevo una tale voglia di scoparla che sarei andato anche subito. Cosi le inviai l'ultimo sms con scritto:“Ci vediamo domani”.
Il resto del giorno non feci altro che pensare a lei, ma le mie fantasie erano per lo più a sfondo erotico; immaginavo il suo corpo, come fotterla e come farla godere, in quale posizione chiavarla.

Il giorno dopo, mi presentai alla sua porta. Le scrissi un sms, lei mi rispose:"“Ciao ti ho lasciato il portone aperto, sali, secondo piano; io vado a fare doccia, ok?". La mia malizia ormai era incontrollabile, e le risposi:“Va bene!, allora spero di arrivare prima che tu sia vestita ????”. Salii fin dove mi aveva detto lei, e trovai la porta accostata. Bussai, spinsi la porta e chiedendo permesso, entrai. Che eccitazione!!, non sapevo cosa aspettarmi. Il silenzio fu rotto dalla sua voce che arrivò da una stanza più avanti, coperta dal fruscio dell' acqua dela doccia. Sentii chiudere l’acqua e le porte scorrevoli della doccia che si aprivano:"sono qui , ho finito entra pure”. Mi accomodati in salotto , lei mi parlava dall’altra stanza e mi diceva di togliere la giacca e sedermi; io mi sarei già tolto tutto figurati! Avevo il membro a mille, quasi mi spaccava i pantaloni. Non passarono cinque minuti che lei comparve sulla soglia. Aveva i capelli bagnati, che un po’ le sgocciolano sulle spalle. Il suo solito bellissimo sorriso, e aveva un asciugamano all'altezza delle tette che le fasciava il corpo. Le sarei saltato addosso ma non volevo sembrare il solito maiale.

Le feci un sorriso e le dissi;"“Peccato!, sono arrivato tardi per la doccia, già sei coperta ..”. Lei aveva lo sguardo di una bambina imbarazzata, e mi rispose:" volevi caffè per darti carica no?”. Mentre lo diceva, si diresse in cucina, passandomi accanto, e prese la mia mano come un invito a seguirla. Aveva un profumo delizioso; mi appoggiai al bancone e la osservai mentre preparava il caffè. Cazzo com'era sexy. Cercavo di stare calmo, ma stavo per scoppiare; i miei boxer faticavano a contenere il mio uccello. Decisi, in realtà fu il mio membro a prendere il controllo della situazione, e con un pizzico di coraggio mi avvicinai piano piano a lei e le posai la mano delicatamente sulla schiena. Mi avvicinai al suo orecchio e le sussurrai:" peccato! ieri ho visto in foto il tuo davanti, e ora c’è l'asciugamano che non mi fa vedere il tuo didietro". Lei rimase immobile, la sua pelle era liscia e morbida, profumava di argan..
Fissava la moka, e non diceva niente del fatto che avevo iniziato a massaggiare il suo collo fino alle spalle; anzi piego' la testa su un lato. Poi disse:" adoro sentire le tue mani su di me!".

Il caffè stava salendo, e non solo quello! Poi lei si sposto' per prendere le tazzine, ed io rimasi con il dito incastrato tra la sua schiena e l'asciugamano, che cadde per terra. Lei sembrò non preoccuparsene, ora era completamente nuda, anzi si avvicinò, mi squadrò e, come per bacchettarmi mi disse:"Tu hai vestiti però, come faccio io massaggio a te?”. Posò le tazzine, mi tolse la felpa e la maglietta, sorridendo!. Poi cambiò espressione ed iniziò a fissare i miei occhi. Mi accarezzo' prima il petto con le mani, poi scese fino ai pantaloni; slacciò il bottone e la cerniera come al rallentatore, e, sempre senza staccare i suoi occhi dai miei, si piegò e mi tolse le scarpe ed i calzini. Mi guardava dal basso, e sempre da quella posizione, fece scivolare i miei pantaloni e i boxer a terra. Continuavamo a fissarci, ma adesso tra i nostri sguardi comparve, come una molla, il mio uccello in tiro. A quel punto, lei si alzò, sfiorando col le tette il mio membro, e ci baciammo; le nostre bocche si avvicinarono, sentii il suo alito fresco. Aveva le labbra morbide, aprì leggermente la bocca e la mia lingua si incontrò con la sua. Poi la strinsi a me, ma lei era così bassa che il mio uccello le arrivava sopra l’ombelico, premendo sulla sua pancia.

Le accarezzavo la schiena, mentre le nostre lingue continuavano a danzare. Le sue mani mi tenevano stretto a lei; la sua lingua era calda e morbida, strofinandola con la mia. Scesi con le mani fino al suo sedere, e presi le sue natiche fra le mie mani, tirandola a me. Lei emise un sospiro di piacere, io iniziai a massaggiare il suo culo, allargandole le natiche, e le dissi:“Sono bravo a fare massaggi?”. Lei si staccò da me e rispose:“Anche io sono blava..” e con la mano prese il mio uccello, iniziando a lubrificarlo con i miei stessi umori; su e giù, piano, molto lentamente. Intanto io portai le mie mani lungo i suoi fianchi, salendo fino si suoi seni, piccoli e sodi. Le strizzavo i capezzoli e lei vibrava ed emetteva gemiti di piacere. Lei accarezzava la mia cappella, e spalmava i miei umori fino alle palle; era così duro che mi faceva quasi male. A quel punto fu lei a dire, con voce sottile e appena sussurrata:“ ti piace il mio massaggio?, cosa vuoi che ti faccio?". Non presi l'iniziativa e le risposi:"A te cosa piace?”
Lei mi prese con prepotenza la lingua fra le sue labbra ed iniziò a succhiarla avanti e indietro.

“Tu mi dici .. e io faccio” mi sussurrò. Adesso era il momento e le ordinai:"succhiamelo come hai fatto con la lingua!". Tatiana sorrise maliziosa e scese, mettendosi in ginocchio davanti al mio uccello. Mi guardò, prese il cazzo e lo puntò alla sua bocca. Usò la mia cappella come se fosse un rossetto, passandola sulle labbra; poi apri solo poco la bocca e la sua lingua iniziò a leccarmi la cappella, mentre la sua mano mi accarezzava le palle. In un attimo la mia punta sparì dentro la sua bocca; la sua lingua si muoveva veloce, poi sparì tutto dentro. Dentro e fuori, fuori e dentro, glielo tolsi di bocca e le spalmai quel mix di saliva e umori sul mento, sul collo e sulle guance. Poi glielo infilai di nuovo in bocca, muovendomi io dentro fuori dentro fuori; la stavo scopando in bocca, e a lei piaceva.
“Io dico e tu fai? “, lei annuì con un sorriso, e le presi la mano per farla alzare, ma lei mi fermò, facendo resistenza e restando ancora in quella posizione. Tatiana mi ripeté:"Tu dici.. e io faccio".
Io non ho mai provato a fare il padrone ne tanto meno ho mai avuto una schiava, e a dire il vero non mi sentivo a mio agio in quella veste, ma a lei piaceva e la eccitava. Decisi di stare al gioco.

“Leccalo e alzati.. ti voglio sul tavolo a gambe aperte!”
Si avvicinò, mi leccò dalle palle fino alla cappella, succhiando avidamente altre gocce di umore; poi si alzò e si mise a sedere sul tavolo di vetro della cucina. Apri le gambe, mostrando una fica pelosa, un cespuglio che nascondeva praticamente tutto; quasi non si vedevano le labbra della fessa. Lei si sdraiò come le avevo ordinato ed io mi feci strada tra il suo pelo, morbido e profumato, e le cominciai ad accarezzare il clitoride. A Tatiana aumentò il respiro, io mi piegai e con la faccia in quella peluria, iniziai a leccarla. Il suo sapore era dolciastro, aveva un clitoride che sembrava un cazzetto; lo presi tra le labbra e lo cominciai a succhiare. La sentivo gemere dal piacere, si contorceva con il bacino, aspettando che mi decidessi a fotterla; ma io avevo ancora voglia di leccarla. Il suo respiro aumentò,e le sue gambe mi strinsero la testa; aumentai la velocità, e lei emise dei mugoliii, poi riapri le gambe ed io continuai ad entrare e uscire dentro di lei con le dita. Ora ne stavo infilando due; sentivo l’interno del suo utero che si bagnava. Con la mano libera le presi il seno, e con le dita le strizzai leggermente il capezzolo; lei si contorse e si bagno' di più, i suoi umori colavano sul pavimento. Le mie dita la sentivano venire, e poco dopo il suo respiro si calmò; le gambe si spalancarono di nuovo. Tolsi le mie dita dalla sua fessa, erano zuppe, la guardai e gliele infilai in bocca; lei avidamente leccò e ciuccio'.

“Perché non scendi dal tavolo e proviamo in altra posizione?”, le sussurrai. Lei stava ancora leccando le mie dita e mi rispose:“Tu dici e io faccio!, a me piace così, che tu mi ordini”. Io sorrisi e aggiunsi:“ ok giochiamo!, scendi dal tavolo e mettiti a pecorina che ti voglio”. Lei mi guardò, mi sorrise maliziosa e scese dal tavolo, mettendosi a pecora, con le braccia lungo i fianchi, e le mani sul culo per divaricare le natiche.
Da dietro si vedeva benissimo il buco del culo e lo spacco della fessa con i peli tutti zuppi di umori. Puntai la cappella e la feci scorrere lungo tutta la sua natura; poi entrai senza tanti preamboli. Avevo proprio voglia di scaricare le mie voglie su di lei, ed iniziai a dare i miei colpi. Ad ogni mia spinta corrispondeva un suo mugolio di godimento e un respiro; più aumentavo la velocità e la potenza dei colpi più aumentavano i suoi “aha”. Le mie spinte divennero così forti che lei si dovette reggere ad una sedia per non essere sbalzata via. Le dissi allora:" ti piace la mia lezione di italiano??”, continuando con il mio ritmo. La sentii venire, così rallentai i colpi quasi fermandosi; sentivo colare i suoi umori sulle mie palle..

Ormai anche io ero pronto per sborrare, ma pensai di immortalare questa mitica scopata con il nuovo cellulare. Le dissi:"Resta così e allarga il sedere di più, voglio farti vedere come fa le foto il mio cellulare!". Lei non si mosse, restando alla pecorina. Scattai qualche foto e gliele mostrai; in primo piano si vedeva la sua fessurina completamente dilatata e zuppa. Lei mi sorrise, la eccitava questa cosa delle foto. Era giunto il momento di finire anche per me.
Mi misi dietro di lei e infilai il mio uccello di nuovo, fino in fondo; avanti e in dietro fotografando il mio cazzo che entrava e usciva. Si vedevano i suoi umori sulla mia asta; lei gemeva ed io pure. Ed eccoci! Sentii un fremito; aumentai i colpi ma non la velocità, e ad un tratto senti arrivare i primi schizzi. Sentivo il suo utero contrarsi..
“Ora ti vengo dentro ... ti riempio..”le sussurrai tra un ansimata e l'altra; avevo ormai il fiato corto. Fu un attimo, uscii velocemente il membro e le gridai:
“Girati e prendilo in bocca!!”. Detto fatto, sentii il caldo della sua bocca avvolgere completamente il mio uccello. Con una mano posata sulla sua nuca e l’altra sul cellulare, la fotografavo mentre succhiava.
“Sto per venire” gridai. Lei aumento’ la velocità dei movimenti, il cazzo dentro fuori dentro fuori; poi si soffermò sulla cappella e le venni copiosamente in bocca. Non volevo che finisse questo momento, così le dissi:“Non ingoiarla tutta, fammela vedere sulla lingua “. Tatiana ingoiò e ripuli tutto, poi ci abbracciamo e baciammo.
“Quando ci rivediamo?”le chiesi gentilmente e con la voce bassa, Lei si tiro' indietro , mi fece un sorriso spettacolare e mi disse:“Tu ordini!, io fa tutto quello che vuoi , dove vuoi, con chi vuoi!!"...ma questa è un'altra storia.
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