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La crociera e il cameriere ep.2


di Amotuttodime
06.05.2020    |    15.486    |    6 9.9
"Mi distesi sul letto, con due cuscini sotto la testa, appoggiata alla spalliera; lui mi salto' sopra, si mise a cavallo della mia faccia e mi infilò il..."
Stava nascendo una bella complicità tra me e la sposina; più i giorni passavano, più diventavano intime. Quello che ci accomunava era soprattutto il carattere: birichine e maliziose entrambe, difficili da soddisfare, esigenti e sempre vogliose. Non c'era momento che non fossimo assieme; sia a pranzo che a cena, in piscina o a gironzolare per i vari ponti della nave tra i piccoli negozietti di souvenir.
Quella sera a cena eravamo abbastanza in tiro: la ragazza, non era molto alta ma ben fatta: un castano chiaro di capelli, li portava molto lunghi, due occhi verdi, un bel paio di tette, forse una terza abbondante, e un fondo schiena sodo: il suo corpicino era ben proporzionato. Dall'altro canto, io sono mora, alta, porto sempre i capelli lunghi, e i miei occhi sono azzurri; la classica bellezza mediterranea, ma con un'abbinata tette e culo, da paura. In ogni momento mi piaceva osservarli, notare quanto amorevole e servizievole fosse lui per lei, e quanto da padroncina, invece si comportasse lei; e soprattutto essere a conoscenza del fatto che lei lo ricornasse bene bene!. Tra me e lei proprio su questo fatto c'era una bella differenza: io le facevo sapendo che mio marito era un cuckold, a cui confidavo sempre tutto anche se non partecipava, lei invece agiva di nascosto, all'insaputa del suo fresco maritino.
Come sempre la cena trascorse tra chiacchiere e risate, all'insegna del relax: eravamo lì per questo no?!; poi decidemmo di continuare la serata in una sala da ballo al ponte sei. Quando arrivammo, però a malincuore, vidi che eseguivano balli di gruppo, ma io li odio, così mi sedetti su uno dei divani del locale, guardando loro tre che si divertivano, e la tanta gente che si era riversata lì dopo cena.

Ad un tratto, scorsi tra la folla il cameriere che mi aveva scopato, si dirigeva verso di me; non era solo, ma era insieme ad un'altro, un po' più basso e piu magro di lui. Quando fu vicino, a causa della musica molto alta, mi disse all'orecchio:"signora! questo ragazzo, se lei vuole è a sua disposizione!!", facendomi l'occhiolino. Io lo guardai, ma li per lì, non mi ispirò proprio niente, ma siccome sono curiosa per natura, e vivo con il motto che ogni lasciata è persa, gli risposi, rivolgendomi a quello nuovo:" ok, domani mattina portami la colazione te, facciamo verso le 10!". Lui però, con tono sicuro, e questo mi piacque, aggiunse:"non faccio servizio in quelle cabine per quell'ora, ma se mi aspetta verso le 10.30, vedo di passare!". Vi posso dire che all'apparenza non mi stimolò sesso e passione, ma la sua voce calda e decisa mi intrigarono.
Se ne andarono, e dopo qualche minuto venne a sedersi accanto a me la sposina, che probabilmente aveva notato quel movimento.

Lei però non mi chiese niente e fui io a dirle:"domani mattina ho un'altro poblema da risolvere! aspettatemi in piscina, te e i mariti, se è valido ti posso passare l'invito!!". Mi piaceva parlare in codice, era molto divertente; a lei si accesero gli occhi, un po' per quello che le dissi, un po' perché aveva capito di aver trovato in me una valida spalla. Poi aggiunse:"sai!! ho un desiderio, una cosa che mi tormenta da tempo!". Io incuriosita gli chiesi di cosa si trattasse, lei rispose:" vorrei provare le sensazioni che si vivono quando si scopa in tre o in quattro". Rimasi un po' stupita, non credevo che dietro una santarellina, all'apparenza, potesse nascondersi una donna con unico obiettivo quello di godere. Guardandola le dissi:" è meglio se facciamo cosi, prima fammi provare a me, non conosciamo bene i tipi, e poi, ci sono i mariti!! Questi giochi si fanno conoscendo bene con chi farli". Lei mi guardò come una alunna guarda la maestra, non rispose niente, ma annuì con il capo, poi ci rimettemmo a guardare i due malcapitati mariti che ballavano.
Nel mentre stavo studiando come fare per l'indomani, così gli dissi:"domani mattina lo provo io, poi se vuoi, te lo fai te, però ho bisogno che tu mi copra, poi lo farò io per la tua sparizione". Lei acconsentì!.
 La notte quando rientrammo in camera, parlai con mio marito:" domani mattina mi serve la cabina libera dopo le 10", e gli raccontai tutto quello che mi era accaduto e della sposina. Lui rimase un po' stupito, soprattutto per quello che gli raccontavo della ragazza, si eccitava e poi aggiunse:" continua questo gioco è molto intrigante!".

Il giorno seguente mio marito si alzò e alle 10 usci per andare a fare colazione. Io mi alzai, feci una doccia veloce, detti anche una passata di rasoio alla fica, lasciando una strisciolina sopra il pube; misi un po' di profumo e in accappatoio mi distesi sul letto, aspettando che arrivasse quello nuovo. Alle 10.30 spaccate bussarono alla porta, chiesi chi era e lo feci entrare; era quel giovane, vestito con bermuda bianche e polo. Mi venne fatto di domandargli come mai non fosse in divisa, lui mi rispose che il suo turno era finito alle 10 e riprendeva stasera. Per far salire un po' l'eccitazione dissi:" e se ti scoprono che importuni le signore?!", ma lui prontamente mi rispose:"se non c'è denuncia, si è consensiente e nessuno le fa niente, l'importante è non essere nell'ora di servizio sennò si rischia anche il licenziamento".
Mentre parlavamo per un primo approccio conoscitivo, lui seduto in una poltroncina davanti a me, mentre io sul letto, alzai una gamba, rimanendo con l'altra distesa: ovviamente l'accappatoio si aprì e il ragazzo si ritrovò la mia fica in primo piano. Lui, con molta calma ed esperienza, mi guardo' e mi disse:" vedo che mi inviti a colazione, la pasta mi sembra ottima, se vuoi ci mettiamo un po' di marmellata!".

Poi si avvicinò al letto, mettendosi in ginocchio e con la testa, entrò sotto l'accappatoio fra le mie cosce; iniziò a leccarmi come un cagnolino. Mi aprì meglio le gambe con le mani e mi fece alzare il bacino per avere cosi fica e culo in faccia, in modo da alternare le leccate sia sullo sfintere che sulla mia vagina. Che goduria! dopo poco era già tutta bagnata, era abile con la lingua, le sue leccate si alternavano a penetrazioni, la infilava e la sfilava con maestria; in quel momento immaginavo come mi avrebbe scopata. Andò avanti così per una ventina di minuti, poi si alzò e si spogliò. Come già vi ho detto non era molto alto, ma la sua corporatura era proporzionata; quando si tirò giù i bermuda, ne uscì un bellissimo membro, grosso almeno quanto il mio polso, e lungo, forse più di venti centimetri, una cappella che sembrava un grosso fragolone e che puntava verso l'alto: l'altro cameriere aveva ragione, questo era l'uccello che faceva al caso mio. A quel punto lui stava per cercare l'entrata della fica, quando io lo fermai e gli dissi:" no caro mio! adesso tocca a me gustarmi questa bella banana!". Lui allora, obbedendo, si distese sul letto, accanto a me, e io cominciai a dargli un bacio in bocca, mentre con una mano impugnavo quel bellissimo esemplare.

Aveva un fisico non palestrato ma asciutto e molto pulito, io avevo una scarica di libidine che me lo sarei fatto mettere in tutti i buchi. Iniziai a baciare e leccare la sua pelle, partendo dai capezzoli e scendendo giù intorno all'ombelico, e poi ancora più giù, ora ero al pube; scesi fra le sue gambe e gli cominciai a succhiare i coglioni, giocando con le palle. Metre tenevo sempre quel grosso uccello in mano, mi infilavo una alla volta le palle in bocca e le succhiavo; risalendo arrivai alla cappella, e dopo una leccata da gran maestra, imboccai il suo cazzo. Lo feci entrare il piu possibile, me lo sentii giù nella gola, poi, con le lacrime agli occhi, lo sfilai, lasciandoci un bel po' di saliva sopra; a quel punto incominciai a pompare e a gustarmi il pompino. Lui mi guardava, forse era stupito di vedere tanta maestria nel succhiargli la minchia, e mi disse:" è da molto che non vedi un cazzo così?!, sei brava a farmelo diventare duro!".Io, alzando gli occhi, gli risposi:" di uccelli ne ho visti, ma maestosi come il tuo, sono una rarità!", e continuando:"voglio berti tutto, fino all'ultima goccia".

Lui mi prese per le braccia e mi disse di allargare le gambe e vienirgli sopra; così feci e mi inginocchiai su di lui, spalancando le cosce. Poi con la mano, indirizzai il suo membro all'imboccatura della fica, ma prima di infilarlo me lo strofinai un po' fra le labra della vagina, per ungerlo; dopo mi ci sedetti di colpo ma quando arrivo' in fondo, sentii una pugnalata alla pancia: non avevo calcolato bene la lunghezza del suo pene. In realtà era un dolore piacere e subito risalii, lui mi tenne per i fianchi e mi disse:" stai li, non uscire fai comandare me!". Lui comincio' a spingermelo dentro da sotto, in modo molto lento, per farmi abituare a quelle dimensioni; dopo un paio di colpi non ce la feci piu e provai il primo orgasmo. Fu violento e copioso, credo che mi sia uscita anche un po' di pipi.
Allora lui si fermò, sempre dentro di me, fino a che non mi calmai; poi riprese a scoparmi, stavolta in modo molto più energico. Cambiammo posizioni un bel po' di volte, in questo era molto fantasioso, poi mi annunciò che era pronto, anche se me ne ero accorta dal fatto che i suoi colpi erano più frequenti e il suo uccello bello gonfio. Mi distesi sul letto, con due cuscini sotto la testa, appoggiata alla spalliera; lui mi salto' sopra, si mise a cavallo della mia faccia e mi infilò il cazzo in bocca. Mi stava domando proprio bene, mi faceva sentire femmina; mi dette un paio di botte, per scoparmi la bocca, con i suoi coglioni che mi sbattevano sul mento. D'un tratto si fermò e cominciò a vibrare: i primi schizzi non li sentii, andarono diretti in gola, scendendo in pancia, il resto che fu sempre abbondante, lo tenni in bocca, volevo regalargli la visione dell'ingoio.
Quando finirono i suoi spasmi, sfilo' l'uccello; io aprii la bocca e gli feci vedere il contenuto di sperma, poi guardandolo negli occhi lo ingoiai tutto. Dopo, ripresi la cappella in bocca e la pulii per bene; mentre lo facevo, lo guardai e gli dissi:" non lascio mai le cose sporche!". Lui poi
si distese accanto a me e mi disse:" sei favolosa".

Andammo poi assieme sotto la doccia, e gli proposi una cosa a tre con la sposina: lui già sapeva di lei, l'altro cameriere gli aveva raccontato. Lui pero' mi disse:"si puo fare a quattro?!", ma io risposi:"il tuo amico non mi attizza troppo!". Lui non mi fece finire e aggiunse:" lascia fare a me! ho un amico che è piu dotato di me! ci capita spesso di far divertire qualche signora, a volte anche davanti al marito!! non puoi sapere quanta gente fa la crociera per divertirsi, in tutti i modi". Ci scambiammo allora i numeri di cellulare.
Prima di uscire mi disse:" ci sono poblemi se è di colore?!". Io rimasi in silenzio, poi risposi:" ti faccio sapere se la sposina è d'accordo!".
Dopo una bella doccia infilai un tubino ed uscii; non appena li raggiunsi, mio marito mi disse:"dormigliona ora ti sei alzata?", mentre la sposina mi guardo' con quegli occhi di chi ti vuole interrogare, mi chiese di andare con lei in piscina, ma gli dissi che il costume non me l'ero messo. Lei non perdendosi d'animo si offrì di accompagnarmi in cabina per prenderlo, ma suo marito si volle aggregare a noi, rompendoci il momento per stare da sole per parlare. Io scoppiai a ridere quando le vidi il viso che si era rabbuiato. Gli feci l'occhiolino e andammo tutti e quattro nelle cabine, ma prima di arrivare dissi ai mariti:"voi mettetevi i costumi e aspettateci in piscina!, lei mi deve aiutare in un problemino di noi donne".
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