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Con il dottore, la visita è più approfondita ep.6


di Amotuttodime
27.04.2020    |    15.729    |    2 9.0
"Il piacere era così forte che a momenti mi facevo arrivare l'uccello del collega in gola..."
Mio marito mi raggiunse in cucina e mi disse che lo aveva chiamato il dottore. Ero curiosa di sapere cosa gli avesse detto, e lui iniziò a tergiversare un po' prima di rispondere, poi mi disse con parole sue:" vuole che stasera andiamo a cena da lui. Ci sarà anche un suo amico!". Quando mi disse così, pensai:" povera me, mi faranno nera, e a lui, lo distruggeranno a sfotterlo!!". Poi continuò:" ha aggiunto che se voglio, posso rimanere con voi, altrimenti ti lascio li e ti devo venire a riprendere quando mi chiama lui. Vuole anche che tu metta un vestitino corto sensa intimo, solo calze e tacchi alti". Io lo guardai, e con quel sorrisetto malizioso gli dissi, sapendo già cosa fare:" che ne pensi? ci andiamo oppure no?". Volevo che fosse lui a dirmi di si, tanto di no non me l"avrebbe mai detto. Anche lui, come me, era attratto dalla sua superiorità, godeva nel sentirsi sottomesso e nel vedermi scopata da lui; ma ora ne avrebbe trovati addirittura due per fottermi, e la cosa lo eccitava ancora di più.
Quindi senza guardarmi disse:" va bene andiamo, però non facciamo troppo tardi, domattina devo lavorare". Sistemammo i nostri figli con una scusa dai miei genitori, e ci preparammo. Il dottore voleva un vestitino corto!, ed io lo accontentai: mi misi un tubino stretto color blue maren, niente intimo sotto, e un paio di tacchi vertiginosi. Vi devo dire che vestire in questo modo lo adoro, oltre a tirare fuori tutta la mia femminilità, mi fa anche sentire più troia, accendendo negli altri, irrefrenabili impulsi animaleschi.

La sera arrivammo lì puntuali, il dottore, come sempre, fu molto ospitale e mi accolse con grande calore; mi baciò in bocca e con una mano dietro la schiena, mi condusse in casa; a mio marito nemmeno lo considerò, lui ci seguì senza fiatare. Quando fummo al secondo piano, trovammo il nuovo amico che era in cucina, e doveva essere un buon cuoco, aveva cucinato del pesce. Era bell'uomo, sulla cinquantina, un moraccione niente male, bel fisico e alto quanto il dottore, anche lui era un suo collega; la prima impressione fu molto positiva, sembrava anche simpatico. Dopo aver scambiato due chiacchiere insieme, il dottore mi chiese di aiutarlo ad apparecchiare, e di
mettere un grembiule per non sporcarmi. Mi passò il grembiule e mi disse:"vai a indossarlo e ritorna", mentre me lo diceva, mi tirò a sé, mi abbracciò, e mi baciò in bocca. Ormai erano già alcuni mesi che lo frequentavo, e capii subito il porcone, cosa intendesse con quel gesto; andai in bagno, mi tolsi il vestito e indossai il grembiule, lasciando solo le autoreggenti e i tacchi. Non appena rientrai in cucina, l'amico mi dette una sculacciata e disse a mio marito:" ma come fa un cornuto come te, a tenere testa a una troia del genere!!", ridemmo tutti.
Avevo subito capito di che pasta era fatto l'amico, e mi incuriosiva il suo modo di fare, così alla mano e diretto. Non mi toglieva gli occhi di dosso, e la cosa mi eccitava. Non c'è cosa più bella che sentirsi desiderata!!

Ci sedemmo a tavola per mangiare; sedermi a culo nudo sulla sedia mi faceva un certo effetto, e vi posso dire che quel modo di farmi sentire, da parte loro, già mi eccitava. A tavola, avevo da una perte il dottore e dell'altra l'amico che ogni tanto chi mi toccava una tetta o mi infilava la mano fra le cosce. Sulla mia sedia sembrava che ci fosse caduto un bicchiere d'acqua, da come era bagnata!!
Tra una conversazione e l'altra, tra una spallata e l'altra, finimmo di mangiare e rimanemmo in cucina a parlare; l'amico rivolgendosi a mio marito, gli chiese:"quale situazione ti dà maggior piacere?!". Mio marito sarà un cornuto, ma non e' scemo e gli rispose:" veder godere la persona che amo, e provare piacere e godimento!!". L'amico insistette:" ma non hai paura di perderla?!". Mio marito allora, guardandomi in faccia, rispose:" una persona non'e un oggetto di tua proprietà!, se dovesse succedere, e non me lo auguro, il giorno che la perderò vuol dire che non è piu felice di stare con me, e non avrebbe piu senso stare assieme!!".
I due dottori si guardarono, si resero conto che forse avevano sottovalutato mio marito, si accorsero quanto è grande il suo amore per me, e che mi assecondava: un po' per rendermi felice, un po' per la sua indole cuckold. Questi discorsi a me non interessavano, ero troppo eccitata, e il dottore, da persona inteliggente, capì che questi discorsi non erano in tema con la serata, e smorzo' il discorso: ci invitò a trasferirsi in salotto per parlare più comodamente sui divani.

Quando ci sedemmo si notò un po' di calo di voglia, forse per la piega che avevano preso i discorsi in cucina, e mio marito che se ne era accorto si offrì di andare a comprare dei dolcini, con la scusa di essere venuti a mani vuote. Il dottore afferrò subito il suo messaggio e gli disse:" bravo vai a prendere i dolcini e levati dalle palle!!". Mio marito si alzò, mi abbracciò e mi baciò, poi uscì. Dopo neanche due minuti, il mio cervello ritornò al suo posto e mi lasciai andare; il collega si tirò fuori l'uccello e iniziò a segarsi, io gli feci segno di avvicinarsi. Nel frattempo mi ero inginocchiata davanti al dottore e lo stavo aspettando; ma quando l'amico fu vicino, con la mano gli presi il membro, era grosso e scuro, e mentre il dottore si alzò per spogliarsi, io ne approfittai e mi misi in bocca l'uccello del collega. Da quando l'avevo visto per la prima volta in cucina, ero curiosa di assaggiare il suo cazzo, ed ora che lo aveva tra le mie labbra ne sentivo il gusto: cominciai un pompino di quelli come li so fare io, con tutta me stessa; quel pene mi piaceva in tutto, dal colore alla misura.
Intanto anche il dottore era pronto e si mise accanto al collega: cominciai un doppio pompino, mentre segavo uno, imboccavo l'altro e viceversa. Ora iniziava la fantasia del dottore, e la cosa mi faceva impazzire; ora stava in piedi davanti a me, ora era seduto, ora dietro di me. Poi mi fece alzare, si siedette sul divano e io mi abbassai su di lui per riprendere il pompino, ma non in ginocchio, mi misi a novanta gradi. L'amico che stava ora dietro di me doveva avere un bel panorama: la mia fica e il mio culo aperti, pronti per essere sfondati.
Quell'uccello scuro non tardò ad arrivare, mi penetrò con violenza; la spinta fu così forte che il cazzo del dottore mi si infilò tutto in gola.

Tutti e tre eravamo nel pieno del piacere, quando suonarono alla porta, era mio marito; il dottore, sfilando il suo membro dalla mia bocca, si alzò e andò ad aprire. Intanto il collega continuava a fottermi, e il dottore, una volta aperto, si rimise a sedere e riprendemmo da dove eravamo rimasti. Mio marito si sedette sul divano difronte, mise i dolcini sul tavolino e apri il vassoio. A questo punto il dottore mi fece girare e sedere su di lui; presi il suo uccello e lo indirizzai all'imboccatura della vagina, poi lui con le mani sulle mie spalle, mi spinse dall'alto verso il basso per impalarmi. Adoro quella posizione perché sento il membro in tutta la sua lunghezza, e poi avevo la possibilità di prendere l'altro cazzo del collega, per spomoinarlo a dovere. Il dottore da sotto, con le mani sui miei fianchi, regolava la scopata, mi faceva sedere entrandomi tutto dentro e rialzare, un sali scendi di pieno godimento. Il piacere era così forte che a momenti mi facevo arrivare l'uccello del collega in gola. Era già trascorsa un'oretta di scopata, che il dottore mi fece mettere in ginocchio, riprendo il pompino a tutti e due, e devo dire che entrambi erano instancabili.
Poi al collega venne l'idea, guardando i dolci sul tavolino, di prendere un pezzo con la panna; lo fece vedere anche al dottore, e facendogli l'occhiolino, si presero i membri in mano, ed iniziarono segnarsi, sempre più velocemente.
L'amico mi mise il dolce davanti alla bocca e ci sborrarono sopra, qualche schizzo mi arrivò anche in faccia, poi me lo dettero dicendomi:"mangia il dolce con la panna fresca!". Io ubbidii e mangiai tutto e voltandomi verso mio marito gli dissi:"buona questa panna, devi comprarli sempre in quella pasticceria i dolci!". Ridemmo tutti e quattro. Poi ci ricomponemmo, e sia il dottore che l'amico fecero i complimenti a mio marito dicendo:" devi essere fiero di avere una moglie cosi".

Rimanemmo ancora un po' a fare due chiacchiere, poi però vista l'ora tarda, io e mio marito rincasammo. In auto, mi chiese cosa era successo quando lui non c'era, io gli dissi:" aspetta di arrivare a casa, poi ti racconto nei particolari". Quando entrammo in casa, ci sedemmo in cucina; lui insisteva per sapere, ed io cominciai a parlare; esporre a lui i particolari della scopata, mi fece rivivere quei momenti, e mi eccitai di nuovo. Dal momento che non mi ero ancora cambiata, mi alzai, mi tolsi il vestito, rimanendo come prima in autoreggenti e tacchi. Poi mi avvicinai a lui, mi inginocchiai e aprii la sua lampo; come mi aspettavo, il suo membro era già duro, godeva di quello che gli avevo detto fino ad ora, lo presi in bocca ed iniziai a pomparlo. Mentre lo leccavo, con un tono di voce molto sensuale, davo alcuni particolari della precedente chiavata; i suoi mugolii di piacere mi facevano capire cosa volesse in realtà. Mio marito stava per esplodere, così strinsi forte tra le mie labbra il suo membro: volevo prendere i suoi schizzi per ingoiarli, così stasera facevo l'anplain. La sua sborrata fu più copiosa del solito; lui mi guardò e mi disse:" sono fortunato ad avere una donna come te al mio fianco, ti amo".
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